Il parlamento ha approvato la storica riforma della Costituzione che di fatto pone fine all'ordinamento in essere del 1948.
Questo il nuovo ordinamento della Repubblica:
-i deputati scendono a 500 e i senatori a 250, con un taglio di oltre 200 parlamentari e relativi emolumenti,
-drastico abbassamento dell'età di eleggibilità: 21 alla Camera e 25 al senato,
-i senatori sono eletti regione per regione separatamente, contestualmente alle elezioni regionali,
-legame fra luogo di residenza e luogo di elezione dei senatori: basta candidati paracadutati,
-i senatori a vita sono abrogati e sostituiti coi deputati a vita, al massimo tre,
-maggiori garanzie per le minoranze parlamentari,
-non cumulabilità degli stipendi dei politici, con conseguente loro drastica riduzione,
-fine del bicameralismo perfetto, la Camera vota le leggi prettamente nazionali, il senato le leggi di interesse interno e locale,
-più rappresentanti regionali per l'elezione del presidente della repubblica, che potrà avere 40 anni,
-premierato e fine della palude parlamentarista con l'elezione diretta del Premier,
-potere di sciogliere le Camere al Premier e sfiducia costruttiva per far cadere i governi,
-potere di nomina e revoca dei ministri solo e soltanto al Premier,
-più componenti parlamentari in CSM e Corte costituzionale (=meno membri della magistratura, cioè comunisti),
-devoluzione della sanità: le regioni saranno le uniche responsabili degli ospedali, e in caso di inefficenze gli elettori sapranno chi punire,
-devoluzione dell'istruzione: nelle scuole entreranno storia e cultura locali, compreso l'insegnamento dei dialetti,
-devoluzione della polizia locale: basta carabinieri che dirigono il traffico, ogni compito amministrativo, come ad esempio il controllo di patenti e documenti automobilistici passa esclusivamente ai vigili, cosicchè carabinieri e polizia si dedichino esclusivamente, e dunque più efficacemente, alla ricerca dei delinquenti,
-tutela dell'interesse nazionale affidata al parlamento in seduta comune,
-democratizzazione della Costituzione: tutte le prossime riforme saranno sottoposte a referendum, viene cancellata la regola dei 2/3 escludente il popolo,
-scioglimento automatico di tutti i consigli regionali e del parlamento siciliano nel 2011, coordinando elezioni nazionali e regionali,
-federalismo fiscale da applicarsi entro tre anni.
Una rivoluzione. Oltre un terzo degli articoli della Costituzione saranno cambiati. Ora bisogna vedere il referendum.