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mustang
Due paroline su quella religiosa
Questa volta è davvero arduo seguire il ragionamento di Emanuele Severino, che, intervistato dal Corriere della Sera, ha sostenuto che la richiesta di Benedetto XVI di garantire la libertà religiosa “auspica – oggettivamente, si badi – uno Stato teocratico o assolutista che bandisce la libertà di pensiero”.
Questa, secondo il filosofo, sarebbe la “conseguenza” della critica del Papa al relativismo assoluto e al predominio culturale dell’agnosticismo. Il salto logico nasce dall’idea che per seguire le indicazioni papali “si dovrebbe bandire dallo Stato ogni forma di pensiero che si ponga in contrasto con il cristianesimo o con la religione in generale”.
Ratzinger non ha mai chiesto niente del genere, ha anzi riconosciuto apertamente il ruolo dello Stato laico. La questione che viene posta è un’altra, quella di una concezione in cui lo Stato è chiamato non a garantire la libertà a tutte le religioni e anche a chi non ne professa alcuna, ma a rinchiudere la fede nella sfera privata, riservando quella pubblica esclusivamente al laicismo.
Che poi, nel confronto culturale, il Papa contrasti l’agnosticismo e il relativismo, così come l’agnosticismo e il relativismo negano la possibilità che esista una verità rivelata, è semplicemente ovvio.
Quel che colpisce, invece, è l’indifferenza di tanti settori del laicismo per la denucia degli ostacoli che soffre una tra le fondamentali libertà dell’uomo, appunto la libertà religiosa.
Dopo aver spiegato, come fa Gian Enrico Rusconi, che la laicità equivale alla libertà, o, con Giulio Giorello, che il relativismo dovrebbe essere adottato da ogni “buon cristiano”, non trovano mai l’occasione per condannare l’oppressione della libertà religiosa.
Insomma il cattolicesimo può essere tollerato solo se diventa un’altra cosa, se non pretende di predicare una verità non relativa, se non cade nel “clericalismo”, che consisterebbe nel considerare inconfutabile il giudizio del Papa in materia di fede.
Così danno involontariamente una rappresentazione di che pasta sarebbe fatta la dittatura del relativismo.
Ferrara su il Foglio
Saluti
senza voler offendere nessuno, visto che qui sopra si parla di libertà "anche religiosa":
qualcuno ha scritto che l'uomo nasce libero.
Libero di morire di fame se nasce povero; libero di vivere da storpio se nasce storpio; libero di nascere "malato" se nasce da alcolizzati; libero di nascere o con la pelle nera, o con tanti capelli biondi, o con occhi che non vedranno mai il volto della madre e del padre; libero di essere nato 2000 anni prima di Cristo o libero di nascere fra 5555 anni;........
Accidenti: e pensare che siamo tutti, dico tutti, figli di dio.
saluti