Ieri il ministro Maroni: "Non c'è più tempo per i rinvii"
Mentre il ministro Baccini aveva chiesto "una pausa di riflessione"
Approvata la riforma del Tfr
ma partirà dall'1-1-2008
Prevista inoltre, come chiesto dall'Udc, una moratoria per le piccole imprese
ROMA - Il Consiglio dei ministri ha approvato la riforma del trattamento di fine rapporto. Il provvedimento, ha detto il vicepresidente del Consiglio Gianfranco Fini, entrerà in vigore dall'1 gennaio 2008.
Si sono astenuti dalla votazione i ministri dell'Interno, Beppe Pisanu e degli affari regionali, Enrico La Loggia. Lo si apprende da fonti di Palazzo Chigi. Non ci sarebbe invece stato alcun voto contrario.
L'approvazione del provvedimento sembrava difficile ancora ieri sera. Il ministro del Welfare Roberto Maroni aveva ribadito che "non c'è più tempo per i rinvii", mentre il ministro della Funzione Pubblica Mario Baccini, aveva chiesto "una pausa di riflessione".
Che di fatto ha ottenuto, con un rinvio di due anni dell'entrata in vigore della riforma: "Le proposte della nostra delegazione, dell'Udc, sono state accolte: una moratoria fino al 2008 e la tutela per la piccola impresa", ha detto infatti Baccini.
Il 'nodo' principale della riforma, sul quale si è misurato lo scontro all'interno del governo, è rappresentato dalla portabilità del contributo da parte del datore di lavoro: secondo la riforma, il lavoratore che sceglie i fondi negoziali può contare anche su tale contributo che si aggira sull'1% del Tfr. Nel caso di fondi aperti, come quelli proposti dalle compagnie di assicurazione, il contributo verrebbe meno. Proprio su questo, si sono impuntate le assicurazioni che chiedono pari condizioni con i fondi chiusi.
Ma nel provvedimento licenziato stamane dal Consiglio dei ministri non ci sono state modifiche in questa direzione, assicura Baccini: "Non è stata prevista alcuna modifica in questo senso".
(24 novembre 2005)