da www.terradimezzocrotone.org

Egregio Direttore,
con questa lettera vorremmo tentare di affrontare, nella maniera più obbiettiva possibile, un argomento piuttosto spinoso e ad oggi ancora del tutto irrisolto.
Durante la tragica mattina del 2 agosto del 1980, alle ore 10.25, nel capoluogo emiliano, si compiva un atto ignobile che resterà indelebile nella memoria di tutti gli italiani: la strage di Bologna, dove persero la vita 85 persone e altre 200 rimasero ferite.
Quando a scuola ci parlavano di quella che può essere considerata una delle pagine più buie della storia italiana, addossavano sempre la colpa ai cattivi, ai cosiddetti Fascisti.
In realtà, ancora oggi, dopo ben venticinque anni, non si è trovato nessun colpevole, ma nonostante ciò nella città emiliana, è stata affissa, nella stazione, una targa commemorativa che identifica come colpevole una precisa area ideologica definendola “strage Fascista”.
Nei giorni scorsi, insieme all’Associazione Culturale “TERRA DI MEZZO” di Crotone abbiamo potuto assistere ad un convegno organizzato presso il palazzo della Provincia di Catanzaro, in collaborazione con il comitato “L’ora delle Verità” che da tempo si batte per far emergere la verità su quel tragico giorno.
Tra i numerosi interventi che abbiamo ascoltato, sicuramente il più importante è stato quello di Luigi Ciavardini, attualmente imputato per questa famosa strage.
Man mano che Ciavardini andava avanti con il suo racconto ci rendevamo conto che molto di ciò che ci era stato propinato fino ad adesso poteva non corrispondere a verità. Luigi è riuscito a dimostrarci che la sua imputazione in questa tragica storia è praticamente assurda e priva di ogni tipo di fondamento. Al momento non sussistono prove che possano condannare lo stesso Ciavardini come stragista, ma nonostante tutto lui continua ad essere processato da ben 25 anni a questa parte. Numerose sono state le accuse nei suoi confronti. Numerose le testimonianze (rivelatesi con il tempo false). Numerosi gli indizi proposti. Ma alla fine ogni accusa risultava corrispondere al falso.
Giusto per fare qualche esempio pratico, esaminando alcune fasi del processo a suo carico (tutto l’iter processuale potrà essere facilmente trovato nel libro di Gianluca Semprini intitolato “Luigi Ciavardini: un caso giudiziario”) possiamo facilmente constatare che inizialmente Ciavardini partecipa a questo processo come testimone in quanto lui stesso dichiara che quel famoso giorno si trovava a Padova in compagnia di Valerio Fioravanti e Francesca Mambro, maggiori indiziati per la strage bolognese. Solo successivamente Luigi diventerà imputato in questo processo in quanto uno dei testimoni chiave (un certo Angelo Izzo, noto alle cronache come il “Mostro del Circeo”) dichiara testualmente “io deduco che Ciavardini è coinvolto perché nell’ambiente si parla di ragazzini quali esecutori materiali della strage di Bologna ed indiscutibilmente il capo-fila dei ragazzini della banda Nar-Fioravanti è Luigi Civardini”.
Io deduco? Si parla? Stiamo parlando di una strage..non di cioccolatini e caramelle: come si fa ad accusare una persona solo perché un’altra (per giunta del tutto inaffidabile) “deduce” o “suppone” che questa possa essere colpevole? Tutto questo è assolutamente allucinante!!
Andando più nel dettaglio constatiamo con rammarico che anche un altro dei testimoni così detti “chiave” di questo assurdo processo risulta essere un certo Massimo Sparti. Tutti coloro che sostengono la tesi della colpevolezza dei 3 imputati (Mambro, Fioravanti, Ciavardini) sono concordi nel sostenere la testimonianza di questo personaggio come l’asse attorno al quale ruota l’intero processo, investendo direttamente Mambro e Fioravanti, ed attirando, per l’effetto, il terzo uomo: Ciavardini. In parole povere Sparti dichiara, inizialmente, che Fioravanti si sarebbe recato da lui il 4 Agosto del 1980, informandolo di essere stato due giorni prima, in occasione della strage, alla stazione di Bologna, insieme alla Mambro, entrambi “travestiti” da tirolesi: per questo motivo si sarebbe reso necessario il reperimento di alcuni documenti falsi. Tirolesi?? Ma è un film comico o un processo per strage??
Tra l’altro rileggendo tutte le deposizioni dello Sparti sono palesi moltissime contraddizioni, che non stiamo di certo qui ad elencare per evidenti motivi di spazio. Ne valga una su tuttil 5 Maggio del 1982 questo famoso teste rettifica la sua predente dichiarazione comunicando che non è assolutamente possibile che quel lontano 4 Agosto lui possa aver incontrato Valerio Fioravanti in quanto il 31 Luglio del 1980 la famiglia Sparti, con lo stesso testimone, si è recata in vacanza presso la località Cura di Vetralla in Provincia di Viterbo. Inoltre sottolineiamo che lo Sparti, dopo la sua prima dichiarazione, ottiene addirittura un permesso speciale dal carcere nel quale era detenuto, in quanto gli viene riscontrata una malattia terminale (massimo due mesi di vita): dopo ben 25 anni lo Sparti è ancora vivo e la cartella clinica che attestava la sua malattia è misteriosamente scomparsa in un presunto incendio!
Se non fosse che ci sono state ben 85 vittime e moltissime altre persone coinvolte in una lunghissima fase processuale, tutto ciò potrebbe essere tranquillamente usato come trama di uno stupendo libro giallo.
In conclusione abbiamo voluto rendere noto ai più soltanto alcuni dei moltissimi episodi che si susseguono in questo incredibile ed interminabile processo. L’unica cosa certa è che ci sono stati moltissimi morti in quel tragico giorno e che i parenti delle vittime stanno ancora aspettando che si faccia giustizia. La verità deve venire a galla: e non deve essere una verità di parte o di comodo! Pensiamo sia inutile continuare a incaponirsi processando gente palesemente innocente e coinvolta solo perché schierata politicamente. Ci sono molte altre piste che non sono state assolutamente prese in considerazione dagli inquirenti (se non negli ultimi giorni), che potrebbero fare luce su questa incresciosa situazione.
Quello che noi chiediamo, aderendo di conseguenza alla stessa battaglia del Comitato “L’ora della Verità”, è che la VERITA’ venga a galla una volta per tutte e che sia resa giustizia a quelle 85 vittime innocenti.


Angela Rosa Liguori
Maria Greca Bruno
Associazione Culturale
“TERRA DI MEZZO” di Crotone