Originariamente Scritto da
Gianfranco
L'ex leader di Lc è stato operato d'urgenza venerdì notte
per la rottura dell'esofago. Prognosi ancora riservata
Sofri, condizioni stazionarie
Mantovano (An): sì alla grazia
Si estende ad An e Forza Italia il fronte dei favorevoli
a un provvedimento di clemenza. Silenzio di Castelli
PISA - Condizioni stazionarie per Adriano Sofri ricoverato da venerdì notte al reparto di rianimazione di chirurgia d'urgenza dell'ospedale Santa Chiara di Pisa per la rottura improvvisa dell'esofago. Il paziente, che è stato sottoposto a un intervento chirurgico, è sedato e gli vengono somministrati antibiotici, per diminuire il rischio infezioni. La prognosi continua a restare riservata. Per tutta la notte si sono alternati al reparto la compagna Randi e i figli Nicola e Luca.
Quanto alla causa, sembra che a determinare l'emergenza possa essere srara un'ernia iatale trascurata, che ha provocato ulcerazioni profonde alla parte terminale dell'esofago. Erano alcuni giorni, del resto, che Sofri accusava dei dolori all'altezza dello stomaco.
E intanto, sul fronte politico, sempre più esponenti di entrambi gli schieramenti chiedono con forza che all'ex leader di Lc - condannato a 22 anni come mandante dell'omicidio del commissario Luigi Calabresi, e detenuto nel carcere Don Bosco di Pisa - venga concessa la grazia. Una richiesta che ora arriva anche da un autorevole esponente di An, Alfredo Mantovano, che è anche sottosegretario all'Interno: "La guerra è finita - dichiara alla 'Stampa' - Facciamo presto: che Adriano Sofri esca dal carcere. Mi rivolgo al ministro di Giustizia perchè inoltri la pratica della grazia al Quirinale".
"Per me, all'inizio, come immagino per tanti altri a destra - racconta Mantovano - la contrarietà alla concessione della grazia stava più che in Sofri in sè in tutto il battage realizzato da alcuni - non tutti - suoi amici, che da un lato consideravano la grazia come atto dovuto e scontato, dall'altro non facevano cenno alla figura del commissario Calabresi perchè ritenevano che l'unica persona di cui ci si dovesse interessare fosse Sofri. Questo atteggiamento metteva in ombra la stessa linearità del comportamento di Sofri che aveva accettato la sentenza di condanna, pur ritenendola ingiusta, e dunque il carcere". Ma adesso, aggiunge il sottosegretario, i tempi per la clemenza sono maturi.
Analoga la posizione espressa dal coordinatore di Forza Italia, Sandro Bondi: sì alla grazia, se c'è il benestare della famiglia Calabresi. A condizione, però, che non si tratti "di un provvedimento isolato. Deve estendersi a una riflessione comune in Parlamento fra maggioranza e opposizione per chiudere definitivamente con gli anni di piombo attraverso un intervento di clemenza generale". E anche un altro esponente di Forza Italia, l'avvocato e parlamentare Niccolò Ghedini, si pronuncia a favore della grazia: "Lo stato di salute di Sofri, considerata anche l'età, non è più compatibile con il carcere".
La parola, a questo punto, passa al Guardasigilli, che dopo l'intervento chirurgico non ha rilasciato dichiarazioni. Finora, comunque, Roberto Castelli si è fermamente opposto a firmare provvedimenti di clemenza per i protagonisti del caso Calabresi: tanto che il presidente della Repubblica, Carlo Azeglio Ciampi, favorevole alla grazia per Ovidio Bompressi - anche lui condannato per l'omicidio, e da anni gravemente malato - si è rivolto alla Consulta.
E sempre ogi il verde Franco Corleone ha lanciato un'altra soluzione: secondo quanto ha dichiarato, infatti, è tecnicamente possibile sospendere la pena a carico di Sofri. "In questi casi - ha dichiarato - la richiesta di sospensione della pena può essere avanzata dal medico del carcere sulla base della documentazione fornita dall'ospedale, per incompatibilità con la detenzione date le condizioni di salute. Richiesta che viene passata al magistrato di sorveglianza, che poi dovrà decidere".
(27 novembre 2005)
VORREI SAPERE COSA NE PENSA IL PARTITO CONSERVATORE DI QUESTA POSIZIONE DELL'UOMO PIU' CONSERVATORE DI AN. Grazie