Originariamente Scritto da
giuliano
FIAMMA TRICOLORE
Segreteria provinciale di Roma
Roma, 28 novembre 2005
COMUNICATO STAMPA
Le cattive notizie sulla salute di Sofri e le decisioni prese dal Tribunale di sorveglianza hanno immediatamente riaperto la questione sulla “grazia” e sul mondo carcerario in generale.
La Fiamma romana, ancora una volta, vuole prendere le distanti dalle posizioni dei politicanti nostrani: siamo contrari sia alle posizioni forcaiole, ma allo stesso tempo non riusciamo a capire tutta questa benevolenza nei confronti dell’ex leader di Lotta Continua.
Sofri, è stato l’unico imputato ad avere la possibilità di ripetere per numerose volte il processo e anche l'unico detenuto ad avere una condizione di privilegiato (telecamere nella casa circondariale, collaborazioni con settimanali di primo piano, permessi premi, vacanze, lavorativi, fine settimana con la famiglia, visite su visite ecc).
Noi siamo favorevoli alla grazia, ma per tutti i detenuti dei cosiddetti anni '70.
Siamo stati sempre contrari alle leggi “ad personam”.
Noi siamo d’accordo alla grazia, ma che sia generalizzata.
Se bisogna chiudere con gli “anni di piombo”, non basta graziare solo un “detenuto eccellente”, ex compagno di ministri, deputati e intellettuali, ma occorre graziare tutti quei detenuti coinvolti nelle vicende di quegli anni.
E comunque diventa di primaria importanza cercare la "vera verità", capire chi armò la mano dei quei ragazzi, trovare e far pagare chi creò quel clima e giocò sugli opposti estremismi e si rafforzò
con la strategia della tensione.
Senza dimenticare chi furono le vittime e chi i carnefici: senza dimenticare chi, come Sofri, fece della violenza antifascista un'arma di potere e di consensi (ancora abbiamo davanti agli occhi le foto pubblicate da Lotta Continua dove erano indicati nomi, cognomi ed indirizzi dei fascisti da uccidere).
Sofri fu uno strumento del potere. Furono proprio i cattivi maestri come lui, presenti anche nella "destra radicale", a scatenare una guerra generazionale, che portò alla distruzione di un intera generazione.
Inoltre la Fiamma romana si auspica che certi provvedimenti diventino celeri ed immediati per tutte le persone malate che sono recluse nelle carceri. In Italia muoiono ogni anno decine di detenuti a causa del mal funzionamento della sanità carceraria e della lentezza della magistratura, sempre restia, (quando non si tratta di Sofri) a concedere benefici a dei reclusi.
Infine la Fiamma romana chiede a gran voce che si arrivi quanto prima ad un provvedimento di clemenza nei confronti di tutti i detenuti, non solo per quelli di seria A.