Qualche giorno fa ho avuto l'ispirazione per scrivere due righe a Bertinotti, purtroppo non ho avuto modo di inviarglielo a causa della sua casella di posta piena, sarei curioso di sapere cosa ne pensate. Attendo un dialogo intelligente e costruttivo.
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Egregio signor Fausto Bertinotti,
Ho ventuno anni, sono uno studente universitario fiorentino, ho appoggiato la sua causa nelle primarie dell'Unione del Centrosinistra e sto riflettendo se votare il suo partito alle prossime elezioni. In questi giorni, ho visto una dichiarazione, fatta da un componente del suo partito, che mi lascia piuttosto interdetto, e che mi sta facendo seriamente riflettere sul non votarvi, è di natura prettamente "storico-ideologica".
La dichiarazione in questione è del signor Vendola e riguarda il suo commento sull'eventuale abolozione della falce e martello da parte del PdCI:"Voglio bruciare la mia tradizione culturale... Il tema del potere e della sua conquista, è un residuo insopportabile del leninismo".
Innanzitutto vorrei sapere se questa frase trova riscontro nella realtà o se è stata travisata da chi vuol fomentare una polemica nei vostri confronti e, nel caso sia vera, il vostro punto di vista a riguardo.
Mi rendo perfettamente conto che è più importante occuparsi di problematiche più concrete di quella che sto per affrontare, ma penso però sia necessario che, un partito che si definisce "comunista", debba avere un approccio diverso alla propria storia.
Secondo il mio modesto parere, Lenin è stato, il primo a mettere in pratica gli insegnamenti del marxismo e a edificare la prima patria socialista della storia.
In un periodo come il nostro, in cui il revisionismo storico nei confronti dell'Unione Sovietica e del Comunismo intero dilaga, ritengo sia necessario e condivido un approccio pratico agli ideali che penso di condividere con lei, ritengo sia giusto anche mettere in discussione alcuni fallimenti da parte della classe dirigente di alcuni partiti comunisti, ma distaccarsi da Lenin fino a quel punto, no.
Ritengo che il tentativo fatto dal signor Vendola (di cui non condivido anche altre prese di posizione, ma questo non è l'oggetto della mia "lettera") di ledere alla figura di uno dei padri del Comunismo, sia quantomai fuoriluogo. Reputo sia necessario, per avere un approccio storico oggettivo, contestualizzare i fatti con i periodi storici eche si vuol prendere in esame, e piantarla, mi riferisco al signor Vendola, di far demagogia tentando inutilmente di elemosinar voti al centro.
Capisco che in democrazia sia necessario scendere a compromessi, ma rinnegare il passato, un passato di cui si può esser ancora fieri, mi sembra decisamente autolesionista. Dichiarazioni del genere mi han fatto venire la voglia di strappare la tessera elettorale e di pensare che non ci sia un partito in grado di rappresentarmi.
In attesa di una sua eventuale risposta la ringrazio per il tempo dedicatomi e le invio i più cordiali saluti.