A sinistra s'avanza uno «strano» laicista
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di Vincenzo Merlo - 4 novembre 2005
All'interno delle molteplici anime della sinistra italiana si stanno moltiplicando, da qualche tempo, segnali d'insofferenza verso la Chiesa cattolica, che in qualche caso sfociano in veri e propri attacchi, in particolare nei confronti del cardinale Camillo Ruini. In un crescendo tutt'altro che memorabile hanno trovato infatti spazio, negli ultimi mesi, posizioni di derivazione prettamente «laicista», che ritenevamo francamente superate e che invece sono riemerse con insospettato vigore. Ma andiamo con ordine.
I primi strali si sono appuntati contro la CEI per la posizione da questa assunta in difesa della legge 40 sulla procreazione medicalmente assistita (che riconosce i diritti dell'embrione umano), e contro la quale i partiti di sinistra hanno chiamato gli italiani alle urne, nel giugno del 2005. Tutti ricordano come si concluse la vicenda: con la disfatta di tutta la sinistra (a partire dai Ds) e dell'establishment italiano (a partire dai grandi giornali), che si erano massicciamente mobilitati affinché nel referendum prevalesse un'Italia «laica», lontana dalle «ingerenze della Chiesa». (Già, perché le proposte della Chiesa cattolica, in particolare sulla difesa della vita e della dignità della persona, per molti diventano un'insopportabile «ingerenza»...)
E' proprio dal voto referendario che l'insofferenza nei confronti della Chiesa assume toni più marcati, che si accentuano in particolare sulle problematiche connesse alla protezione giuridica del matrimonio e della famiglia tradizionale, e poi via via si allargano all'attualità del Concordato Stato-Chiesa, finendo per mettere in discussione il ruolo stesso della Chiesa nella società. Nelle polemiche si distinguono: Marco Rizzo (Comunisti Italiani), che invita il centrosinistra a «non mostrare alcun segno di cedimento verso chi vorrebbe imporre la religione come fatto pubblico togliendolo dalla sfera privata...» (Rizzo va compreso: se, infatti, la religione fosse stata relegata al solo ambito privato non ci sarebbe stata l'imponente protesta popolare polacca che, sotto l'impulso di Giovanni Paolo II, determinò l'inizio del crollo dei regimi comunisti...); Franco Grillini, presidente onorario dell'Arcigay, che considera la libertà di parola del Papa come una minaccia «che mette in forte pericolo la laicità dello Stato»; Gavino Angius, presidente dei senatori Ds, che agli inizi di ottobre dichiara: «Mentre la Chiesa scomunica i cittadini abortisti e compie un'ennesima offensiva contro la laicità dello Stato, il Governo tutela gli affari economici del Vaticano. Sta insorgendo una questione vaticana». E, ancora, lo Sdi di Boselli e i Radicali, che invitano a rivedere il Concordato perché «la Chiesa, con la sua ingerenza nella vita pubblica, va frenata». Ogni posizione politica è legittima, sia chiaro, ma i toni troppo accesi, la contrapposizione esasperata non giovano a nessuno e rischiano soprattutto di alimentare un clima di ostilità, verso la missione della Chiesa, che può portare ad effetti devastanti.
Sul versante dell'insofferenza contro la Chiesa si distingue in particolare il quotidiano di Rifondazione Comunista, Liberazione, dalle cui pagine, lo scorso 29 ottobre, Maria R. Calderoni ha lanciato un singolare appello: «Atei di tutto il mondo, unitevi per lo "sbattezzo globale". L'unione di laici, agnostici, scettici e non credenti scende in campo contro Ruini...Associazioni con mille iscritti...in 18 città...spazi su internet e il patrocinio della Regione Toscana con tanto di lettera ufficiale del presidente Claudio Martini (Ds)». Quali gli obiettivi degli amici dello sbattezzo globale? «Scrocifiggere l'Italia» (sic!) e condannare le «entrate a gamba tesa del cardinal Ruini». Il tutto si è risolto, secondo il quotidiano Libero, in una «tre giorni contro i preti, con canzoni e riti blasfemi».
Sulla concomitante iniziativa tenutasi a Perugia, denominata Prima Sagra anticlericale umbra (28-30 ottobre), particolarmente eloquente era stato, sempre su Liberazione, l'articolo di Riccardo Rozzera del 27 ottobre: «L'attacco clericale alle libertà acquisite in più di un secolo di lotte civili e sociali, è oramai da tempo sotto gli occhi di tutti. L'ingerenza del Vaticano nella vita politica del paese si fa sempre più pesante...La legittimazione del presidente del Senato Pera al delirante sproloquio papale sulla derivazione dei diritti umani direttamente da Dio e non dalle lotte di emancipazione dell'uomo dalla superstizione, sconcertano (o perlomeno dovrebbero) chi abbia il benché minimo senso critico e senso della storia. Parafrasando Marx si potrebbe dire che "l'oppio" è di nuovo a buon mercato...Questa prima Sagra Anticlericale Umbra vuole essere a detta dei promotori "la prima pietra della prima barricata della prima battaglia"». Folklore di dubbio gusto, si dirà.
Forse invece tutto ciò rappresenta un altro segnale di tempi un poco inquietanti. Come quello che ci porta a Torino, sabato 22 ottobre, quando un gruppo di giovani appartenenti ai centri sociali di quella città ha tentato di assalire, con slogan minacciosi, la chiesa del Carmine, riuscendo a scagliare un petardo all'interno della stessa. Il parroco, don Salvatore Vitiello, che stava officiando la Messa, è svenuto tra i fedeli ed è stato soccorso da un'ambulanza. All'esterno della chiesa i manifestanti hanno tracciato scritte oltraggiose nei confronti dei sacerdoti e del Papa. Scrive Don Vitiello su Avvenire: «Si tratta ormai di un clima diffuso, alimentato da "cattivi maestri". Il vero problema di oggi è quello dell'educazione...L'Europa stessa sarà senza futuro se non riscoprirà le proprie radici cristiane e non si presenterà agli altri fratelli uomini, che ad essa guardano, con una chiara identità...Riconosciamo, con lucida lealtà, che il contributo offerto dal pensiero cristiano è stato ed è determinante, irrinunciabile per lo sviluppo della civiltà e per la stessa storia dell'Occidente...La solidarietà espressa da molti in tutta Italia si traduca ora in un grande dibattito culturale, nel quale il confronto ed il dialogo, fondati sui due valori irrinunciabili della ragione e della persona umana, trovino piena e compiuta cittadinanza».
Già; in questo Paese la ragione e la persona umana sembrano purtroppo concetti sconosciuti a molti. Non tira una bella aria. E c'è di che far riflettere quei cattolici che ancora non hanno aperto gli occhi.