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  1. #11
    Ridendo castigo mores
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    [QUOTE=Amati75]
    Citazione Originariamente Scritto da larth


    Perche' tu quando paghi la spesa in Italia non la paghi con biglietti di diversi colori (grigio, rosa, verdi ecc ecc.)?
    ahahahah c' e' una differenza

    a me ,(sebbene preferirei beni reali come l' oro ), e' imposto di " usare" la " carta" moneta del mio stato in quanto suddito ...

    invece i sudditi Usa nel mondo vendono la loro roba in cambio la " carta" americana ... e questo per amore del padrone ..

    un "amore" eterno ( secondo voi ...)
    "dammi i soldi, e al diavolo tutto il resto "
    Marx


    (graucho..:-))

  2. #12
    Totila
    Ospite

    Predefinito E vaiiiiiiiii Amati....Arriva il Botto...

    Dal rialzo dei tassi al controllo globale!
    Marcello Pamio - 29/11/2005

    Nonostante le belle parole degli esperti, la locomotiva Stati Uniti d’America che una volta trainava il mondo, è arrivata quasi alla fine del binario dell’economia capitalistica. Oggi il treno a vapore a stelle e strisce ha decisamente finito il carbone e sta facendo di tutto per impedire l’arresto, alla stazione chiamata: crack!
    Non esagero quando dico che gli States sono il paese più indebitato al mondo! Il suo debito ha toccato l’astronomica cifra di 7,5 trilioni di dollari, cioè 7.500 miliardi di dollari. A questo debito pubblico andrebbe sommato pure il debito delle famiglie (6 trilioni) e delle imprese (13 trilioni). Risultato: il debito complessivo (aziende, famiglie e pubbliche amministrazioni) raggiunge quota 30 trilioni di dollari (30.000 miliardi di dollari) e rappresenta quasi il 300% del Pil!
    Tanto per intenderci, nelle settimane precedenti il crollo di Wall Street del 1929 tale rapporto era del 240%. In soldoni: la situazione economica attuale è peggiore di quella che diede inizio agli anni bui che andarono dal ’29 al ’33.
    E questa è l’economia, veniamo adesso alla sistema monetario

    Il dollaro sopravvalutato
    Il dollaro è in vera e propria caduta libera e sta perdendo credibilità a livello internazionale come moneta di scambio. Dal grafico qui sotto si può vedere come la moneta unica europea da gennaio 2002 fino a gennaio 2005 si è rivalutata nei confronti del dollaro, partendo da 0,9 e arrivando fino a 1,3 euri contro dollaro.
    Gli ultimi mesi hanno visto una ripresa del conio americano, per via degli aumenti del tasso di sconto (quindi del costo del denaro) iniziati da giugno 2004 da parte del presidente del Federal Reserve Board, Alan Greenspan.
    Oggi alle ore 14:00, per comperare un euro servono 1,1713 dollari!



    Il dollaro però rappresenta un paese la cui popolazione per decenni ha vissuto, non dico sopra le proprie possibilità, ma quasi, facendo ricorso a carte di credito, al credito al consumo e agli acquisti fatti a rate (meccanismi, guarda caso tanto in voga anche qui da noi!)
    La cosa che ancora ci differenzia (non so per quanto) è che noi europei, abbiamo puntato la crescita del benessere sul risparmio e sugli investimenti.
    Quindi tornando al dollaro, la moneta verde è stravalutata e gli analisti del settore si aspettano nei prossimi mesi che il rapporto EUR/USD torni nella fascia 1,40 se non addirittura più su!

    Caro petrolio
    A complicare il già delicatissimo quadro economico-monetario c’è pure l’incognita del petrolio. Ad aprile 2005 la prestigiosa banca d’affari Goldman Sachs ha pubblicato un report-choc sull’andamento del prezzo del petrolio al barile prevedendo il picco di 100/105 dollari a barile! Attenzione però, questa previsione non era a lunga scadenza ma riguardava i prossimi 2 anni!



    Il grafico qui sopra mostra l’andamento del petrolio dal 1998 al 2005.
    Dal 2002 la crescita è pressoché lineare fino a metà di quest’anno. Il picco massimo è stato raggiunto l’1 settembre 2005 con 67,40 dollari, e oggi, un leggero calo lo ha portato attorno ai 56 dollari.
    A proposito di picchi, è doveroso ricordare che molto probabilmente si raggiunto pure il picco massimo di produzione mondiale di petrolio. Sapete questo cosa significa?
    Oltrepassare il picco di produzione petrolifera significa che tutte le nazioni del mondo messe assieme non potranno mai più estrarre dal terreno tanto petrolio quanto ne estraevano al momento del picco. Ciò ha implicazioni straordinarie per la nostra civiltà industriale fondata totalmente sull’oro nero. Il superamento del picco della produzione rappresenta una crisi economica senza precedenti, che toccherà per forza di cose tutte le economie nazionali.
    Ecco perché il petrolio costerà sempre di più: per la legge della domanda e dell’offerta.
    La domanda è in continuo aumento grazie al crescere dei consumi dei paesi industrializzati e all’entrata di paesi come Cina e India: l’offerta invece è in calo!

    La bolla immobiliare
    L’ultimo tassello o mattoncino di questo gioco perverso e pericoloso è proprio quello edilizio. Mi riferisco alla bolla immobiliare definita dal giornale britannico “The Economist” come la più grande bolla speculativa della storia dell’umanità!
    Come è potuta accadere una simile cosa?



    Semplice: i bassissimi tassi di interesse delle banche.
    Il grafico qui sopra mostra come dal 1985 i tassi Ribor/Euribor - ad eccezione degli anni 92/93 - sono scesi quasi linearmente fino a toccare il punto più basso nei nostri giorni: 2%. Questi tassi sono la base per calcolare il Tasso Variabile di un mutuo (la banca aggiunge al tasso Euribor un’altra percentuale detta “spread” che rappresenta il guadagno dell’istituto bancario: dall’1 al 2%)
    Tassi così bassi hanno consentito a molti imprenditori edilizi di indebitarsi a costo irrisorio per costruire una valanga di case e a molte persone di farsi un mutuo per comperare casa. L’Italia ha segnato un record in assoluto in termini di erogazione di mutui.

    Oggi siamo in questa situazione:
    - una miriade di case costruite e moltissime sono sfitte;
    - una miriade di mutui accesi grazie a tassi molto bassi;

    Ad aggravare il quadro generale c’è però:
    - la crisi dei posti di lavoro dovuta alla delocalizzazione delle industrie;
    - la crisi di redditività dovuta al rialzo dei prezzi dopo l’immissione dell’euro;
    - la crisi dei consumi non è altro che la logica conseguenza della crisi di redditività;

    Quindi oggi c’è grande disponibilità di case, pochissimi soldi e posti di lavoro, ma mutui molto agevolati.
    Venerdì scorso la BCE , per voce del suo presidente Jean Claude Trichet, ha dichiarato di voler alzare - molto probabilmente da dicembre - i tassi d’interesse. Alzare i tassi d’interesse significa aumento degli interessi dei muti e aumento del costo del denaro. L’aumento di quest’ultimo avrà come conseguenza una diminuzione delle esportazioni.
    Lo ha confermato anche il premio Nobel per l’Economia Joseph Stiglitz: «l’aumento del tasso d’interesse farà sì che la gente comperi euro, aumentando il suo valore, ma l’esportazione diminuirà», la conseguenza è l’aumento della disoccupazione. L’aumento della disoccupazione aggraverà la crisi di redditività, che aggraverà quella dei consumi, ecc.
    In pratica la BCE sta tentando di contrastare l’inflazione galoppante con gli strumenti sbagliati, e questo provocherà molto probabilmente un disastro a cascata, che partirà dall’esplosione della bolla immobiliare.
    Si tratta di un errore tecnico grossolano, o invece Trichet sta facendo il gioco dei Signori della finanza internazionale che desiderano pilotare e manovrare una crisi economica molto simile, ma per certi versi molto più preoccupante, a quella avvenuta nel 1929?

    Grazie al crollo della borsa di Wall Street nel ’29 e alla successiva catena di fallimenti, i signori della truffa si accaparrarono decine di migliaia di aziende e svariate banche.
    La storia si ripete oppure no?
    Osservando gli accadimenti macroeconomici la risposta potrebbe essere affermativa. La differenza è che oggi siamo mentalmente e culturalmente pronti per accettare la carta di credito con microchip. Se dovesse succedere un crack finanziario a partire da quello immobiliare, state certi che la soluzione che ci prospetteranno per evitare altre cose simili in futuro sarà la tessera con microchip.
    Con la carta di credito non potrà accadere più nulla e saremo tutti più sicuri.
    State certi che non useremo più la moneta come la conosciamo oggi, e le transazioni saranno virtuali attraverso computer. Quando ciò accadrà, cioè quando la moneta avrà perduto il valore originario di mezzo di scambio e si sarà virtualizzata totalmente, potremo ancora dire di essere liberi? Penso proprio di no: in quel momento la nostra intera esistenza dipenderà da un computer e soprattutto da Colui che controllerà quel computer!

  3. #13
    Cancellato
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    il picco petrolifero è una realtà. anche se secondo me non ci siamo ancora giunti. Le stime parlano di 2005/2010. L'aumento dei prezzi è dovuto alle attese sul raggiungimento del picco.

  4. #14
    Viva la piadina!!!
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    ahahahah c' e' una differenza

    a me ,(sebbene preferirei beni reali come l' oro ), e' imposto di " usare" la " carta" moneta del mio stato in quanto suddito ...

    invece i sudditi Usa nel mondo vendono la loro roba in cambio la " carta" americana ... e questo per amore del padrone ..

    un "amore" eterno ( secondo voi ...)
    ahhh ma e' una differenza che esiste unicamente d aun punto di vista ideologico.. tu paghi con carta senza nessun valore tangibile dietro pure qua.

    Se non ti piacciono i pezzettini di carta colorati, ti do il mio indirizzo, me li spedisci?

  5. #15
    Viva la piadina!!!
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    Citazione Originariamente Scritto da Totila
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    Marcello Pamio - 29/11/2005

    Nonostante le belle parole degli esperti, la locomotiva Stati Uniti d’America che una volta trainava il mondo, è arrivata quasi alla fine del binario dell’economia capitalistica. Oggi il treno a vapore a stelle e strisce ha decisamente finito il carbone e sta facendo di tutto per impedire l’arresto, alla stazione chiamata: crack!
    Non esagero quando dico che gli States sono il paese più indebitato al mondo! Il suo debito ha toccato l’astronomica cifra di 7,5 trilioni di dollari, cioè 7.500 miliardi di dollari. A questo debito pubblico andrebbe sommato pure il debito delle famiglie (6 trilioni) e delle imprese (13 trilioni). Risultato: il debito complessivo (aziende, famiglie e pubbliche amministrazioni) raggiunge quota 30 trilioni di dollari (30.000 miliardi di dollari) e rappresenta quasi il 300% del Pil!
    Tanto per intenderci, nelle settimane precedenti il crollo di Wall Street del 1929 tale rapporto era del 240%. In soldoni: la situazione economica attuale è peggiore di quella che diede inizio agli anni bui che andarono dal ’29 al ’33.
    E questa è l’economia, veniamo adesso alla sistema monetario

    Il dollaro sopravvalutato
    Il dollaro è in vera e propria caduta libera e sta perdendo credibilità a livello internazionale come moneta di scambio. Dal grafico qui sotto si può vedere come la moneta unica europea da gennaio 2002 fino a gennaio 2005 si è rivalutata nei confronti del dollaro, partendo da 0,9 e arrivando fino a 1,3 euri contro dollaro.
    Gli ultimi mesi hanno visto una ripresa del conio americano, per via degli aumenti del tasso di sconto (quindi del costo del denaro) iniziati da giugno 2004 da parte del presidente del Federal Reserve Board, Alan Greenspan.
    Oggi alle ore 14:00, per comperare un euro servono 1,1713 dollari!



    Il dollaro però rappresenta un paese la cui popolazione per decenni ha vissuto, non dico sopra le proprie possibilità, ma quasi, facendo ricorso a carte di credito, al credito al consumo e agli acquisti fatti a rate (meccanismi, guarda caso tanto in voga anche qui da noi!)
    La cosa che ancora ci differenzia (non so per quanto) è che noi europei, abbiamo puntato la crescita del benessere sul risparmio e sugli investimenti.
    Quindi tornando al dollaro, la moneta verde è stravalutata e gli analisti del settore si aspettano nei prossimi mesi che il rapporto EUR/USD torni nella fascia 1,40 se non addirittura più su!

    Caro petrolio
    A complicare il già delicatissimo quadro economico-monetario c’è pure l’incognita del petrolio. Ad aprile 2005 la prestigiosa banca d’affari Goldman Sachs ha pubblicato un report-choc sull’andamento del prezzo del petrolio al barile prevedendo il picco di 100/105 dollari a barile! Attenzione però, questa previsione non era a lunga scadenza ma riguardava i prossimi 2 anni!



    Il grafico qui sopra mostra l’andamento del petrolio dal 1998 al 2005.
    Dal 2002 la crescita è pressoché lineare fino a metà di quest’anno. Il picco massimo è stato raggiunto l’1 settembre 2005 con 67,40 dollari, e oggi, un leggero calo lo ha portato attorno ai 56 dollari.
    A proposito di picchi, è doveroso ricordare che molto probabilmente si raggiunto pure il picco massimo di produzione mondiale di petrolio. Sapete questo cosa significa?
    Oltrepassare il picco di produzione petrolifera significa che tutte le nazioni del mondo messe assieme non potranno mai più estrarre dal terreno tanto petrolio quanto ne estraevano al momento del picco. Ciò ha implicazioni straordinarie per la nostra civiltà industriale fondata totalmente sull’oro nero. Il superamento del picco della produzione rappresenta una crisi economica senza precedenti, che toccherà per forza di cose tutte le economie nazionali.
    Ecco perché il petrolio costerà sempre di più: per la legge della domanda e dell’offerta.
    La domanda è in continuo aumento grazie al crescere dei consumi dei paesi industrializzati e all’entrata di paesi come Cina e India: l’offerta invece è in calo!

    La bolla immobiliare
    L’ultimo tassello o mattoncino di questo gioco perverso e pericoloso è proprio quello edilizio. Mi riferisco alla bolla immobiliare definita dal giornale britannico “The Economist” come la più grande bolla speculativa della storia dell’umanità!
    Come è potuta accadere una simile cosa?



    Semplice: i bassissimi tassi di interesse delle banche.
    Il grafico qui sopra mostra come dal 1985 i tassi Ribor/Euribor - ad eccezione degli anni 92/93 - sono scesi quasi linearmente fino a toccare il punto più basso nei nostri giorni: 2%. Questi tassi sono la base per calcolare il Tasso Variabile di un mutuo (la banca aggiunge al tasso Euribor un’altra percentuale detta “spread” che rappresenta il guadagno dell’istituto bancario: dall’1 al 2%)
    Tassi così bassi hanno consentito a molti imprenditori edilizi di indebitarsi a costo irrisorio per costruire una valanga di case e a molte persone di farsi un mutuo per comperare casa. L’Italia ha segnato un record in assoluto in termini di erogazione di mutui.

    Oggi siamo in questa situazione:
    - una miriade di case costruite e moltissime sono sfitte;
    - una miriade di mutui accesi grazie a tassi molto bassi;

    Ad aggravare il quadro generale c’è però:
    - la crisi dei posti di lavoro dovuta alla delocalizzazione delle industrie;
    - la crisi di redditività dovuta al rialzo dei prezzi dopo l’immissione dell’euro;
    - la crisi dei consumi non è altro che la logica conseguenza della crisi di redditività;

    Quindi oggi c’è grande disponibilità di case, pochissimi soldi e posti di lavoro, ma mutui molto agevolati.
    Venerdì scorso la BCE , per voce del suo presidente Jean Claude Trichet, ha dichiarato di voler alzare - molto probabilmente da dicembre - i tassi d’interesse. Alzare i tassi d’interesse significa aumento degli interessi dei muti e aumento del costo del denaro. L’aumento di quest’ultimo avrà come conseguenza una diminuzione delle esportazioni.
    Lo ha confermato anche il premio Nobel per l’Economia Joseph Stiglitz: «l’aumento del tasso d’interesse farà sì che la gente comperi euro, aumentando il suo valore, ma l’esportazione diminuirà», la conseguenza è l’aumento della disoccupazione. L’aumento della disoccupazione aggraverà la crisi di redditività, che aggraverà quella dei consumi, ecc.
    In pratica la BCE sta tentando di contrastare l’inflazione galoppante con gli strumenti sbagliati, e questo provocherà molto probabilmente un disastro a cascata, che partirà dall’esplosione della bolla immobiliare.
    Si tratta di un errore tecnico grossolano, o invece Trichet sta facendo il gioco dei Signori della finanza internazionale che desiderano pilotare e manovrare una crisi economica molto simile, ma per certi versi molto più preoccupante, a quella avvenuta nel 1929?

    Grazie al crollo della borsa di Wall Street nel ’29 e alla successiva catena di fallimenti, i signori della truffa si accaparrarono decine di migliaia di aziende e svariate banche.
    La storia si ripete oppure no?
    Osservando gli accadimenti macroeconomici la risposta potrebbe essere affermativa. La differenza è che oggi siamo mentalmente e culturalmente pronti per accettare la carta di credito con microchip. Se dovesse succedere un crack finanziario a partire da quello immobiliare, state certi che la soluzione che ci prospetteranno per evitare altre cose simili in futuro sarà la tessera con microchip.
    Con la carta di credito non potrà accadere più nulla e saremo tutti più sicuri.
    State certi che non useremo più la moneta come la conosciamo oggi, e le transazioni saranno virtuali attraverso computer. Quando ciò accadrà, cioè quando la moneta avrà perduto il valore originario di mezzo di scambio e si sarà virtualizzata totalmente, potremo ancora dire di essere liberi? Penso proprio di no: in quel momento la nostra intera esistenza dipenderà da un computer e soprattutto da Colui che controllerà quel computer!



    Totila... stessi articoli che postavi 2 anni fa.... un anno fa... per tua amissione, di ste cose non ci capisci molto... perche' perseguiti a volerti fare del male?

    Ti richiedo..chi ha avuto ragione da 2 anni fa.. o da un anno fa...

    Ora parlando di prospettive, il Dollaro puo' benissimo riperdere terreno anche fino a 1.25 dipendendo da molti fdattotir, se l' Economia USA frenasse, e quella Europea no (ma se frena quella USA quella Europea sprofonda, visto che la crescita e la ripresa attuale e' tutta basata sugli exports...), se il differenziale dei tassi si assottigliasse ad un punto percentuale, ma in tale caso, l' Europa rismette di crescere prima che gli USA...

    Ora un livello di 1.25, e' un livello sotricamente nella media, coem detto piu' volte, cosa ceh avete ovviamente ignorato finoa d adesso...e che pure pero' vi avrebbe indicato 1 o 2 anni fa cosa sarenne accaduto... un rapporto USD/Euro sopra i 1.25/1.26 osotto i 1.10 sono eccezioni dal 1985 al presente, non la regola (l' Euro sostanzialmente e' un basket di monete, quindi si puo' ricostruiire anche il suo valore storico).. e questo che non volete capire...

  6. #16
    Viva la piadina!!!
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    Mercoledì 30 Novembre 2005, 17:06


    Cambi: Euro Poco Variato Dopo Pil Usa E In Attesa Rialzo Bce

    (ANSA) - ROMA, 30 nov - L' euro è poco variato sul dollaro e oscilla poco sotto quota 1,18. La moneta unica sta riprendendo quota essere scivolata al minimo di seduta di 1,1754 in concomitanza con la diffusione del dato sul pil Usa nel terzo trimestre, salito nella seconda stima a +4,3% da +3,8% della prima stima e sopra le attese degli analisti, che si attendevano una revisione a +4,0%. L' economia Usa sostiene dunque la strategia rialzista dei tassi portata avanti dalla Federal Reserve in maniera ininterrotta da giugno dello scorso anno e conseguentemente il biglietto verde. Il dollaro è poco variato sullo yen (su cui oggi si attesta a 119,55 da 119,68 di ieri) e beneficia in prospettiva sempre del differenziale tassi che risulta premiante per gli asset Usa. Il costo del denaro negli Usa si attesta infatti al 4% contro il 2% in Eurolandia e valori prossimi allo zero nel Giappone.
    C'é comunque attesa - e il mercato procede appunto senza particolari spunti - per la riunione della Bce (BCE.TO - notizie) di domani in cui dovrebbe essere deciso un rialzo dei tassi nell' ordine di un quarto di punto. A questa stretta non seguirà comunque una serie ripetuta di rialzi, come già preannunciato dal presidente della Bce Jean-Claude Trichet e la prospettiva è dunque che il differenziale dei tassi continuerà a proporsi tutto a favore del dollaro. La Federal Reserve, dal primo febbraio 2006 sotto la guida del nuovo presidente Ben Bernanke, continuerà infatti, secondo gli esperti, a decidere altri rialzi e la previsione è che i tassi salgano al 4,75% entro l' inizio dell' estate.
    Nel frattempo, timidi segnali di ripresa arrivano dall' economia di Eurolandia e sostengono la possibilità di una manovra al rialzo domani da parte della Bce. Eurostat ha comunicato oggi che il pil dell' area euro è cresciuto nel terzo trimestre del 2005 dello 0,6% rispetto ai tre mesi precedenti e dell' 1,6% su base annuale. Nel secondo trimestre il rialzo era stato dello 0,4%.
    (ANSA).

    http://it.biz.yahoo.com/30112005/2/c...ialzo-bce.html


    "...pil Usa nel terzo trimestre, salito nella seconda stima a +4,3% da +3,8% della prima stima e sopra le attese degli analisti, che si attendevano una revisione a +4,0%...."

  7. #17
    Totila
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    Citazione Originariamente Scritto da Amati75


    Totila... stessi articoli che postavi 2 anni fa.... un anno fa... per tua amissione, di ste cose non ci capisci molto... perche' perseguiti a volerti fare del male?

    Ti richiedo..chi ha avuto ragione da 2 anni fa.. o da un anno fa...

    Ora parlando di prospettive, il Dollaro puo' benissimo riperdere terreno anche fino a 1.25 dipendendo da molti fdattotir, se l' Economia USA frenasse, e quella Europea no (ma se frena quella USA quella Europea sprofonda, visto che la crescita e la ripresa attuale e' tutta basata sugli exports...), se il differenziale dei tassi si assottigliasse ad un punto percentuale, ma in tale caso, l' Europa rismette di crescere prima che gli USA...

    Ora un livello di 1.25, e' un livello sotricamente nella media, coem detto piu' volte, cosa ceh avete ovviamente ignorato finoa d adesso...e che pure pero' vi avrebbe indicato 1 o 2 anni fa cosa sarenne accaduto... un rapporto USD/Euro sopra i 1.25/1.26 osotto i 1.10 sono eccezioni dal 1985 al presente, non la regola (l' Euro sostanzialmente e' un basket di monete, quindi si puo' ricostruiire anche il suo valore storico).. e questo che non volete capire...





    Se mi spieghi un mistero, non romperò più le balle: come fa una nazione a sopravvivere con un debito complessivo di 30.000 miliardi di $?
    Mi spiego: visto che le prospettive sono per una crescita del debito, fino dove potrà arrivare l'America? fammi una data: 2010, 2050,3000, 4500 o dopodomani?

  8. #18
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    Citazione Originariamente Scritto da Totila
    Se mi spieghi un mistero, non romperò più le balle: come fa una nazione a sopravvivere con un debito complessivo di 30.000 miliardi di $?
    Mi spiego: visto che le prospettive sono per una crescita del debito, fino dove potrà arrivare l'America? fammi una data: 2010, 2050,3000, 4500 o dopodomani?
    Primo... il Deficti Debito/PIl e' attorno al 70% del PIL... meno di quello di Francia e Germania..con la differenza che gli USA crescono al 3/4%, Francia e Germania no....
    Vuoi contare i debiti poi di famiglie ed aziende?
    Benissimo, allora conta anche i debiti in questione dell' Europa...

    Non prendiamo in considerazione poi il Giappone.. che viaggia con un deficit/PIL oltre il 6%.

    O parliamo della Cina, che contrariamente a quanto di pensa ha i suoi problemuccio come la montagna di miliardi di dollari in debiti non recuperabili che le banche si assorbono dalle aziende para statali, specie quelle controllate dall'esercito.

    Guarda che le masse monetarie di USA ed UE non sono poi cosi distanti fra loro...

    Molti dei debiti sono stati causati anche dalla bolla immobiliare USA (che fra l'altro non e' in tutto il paese), ma dato che dura dal 2000/2001, anche se ci sara' una correzione, la maggiorparte delle persone ha sotto il sederino un cuscino notevole di margine.

    Difatti anche la ricchezza delle famiglie e' arrivata a livelli record, non solo i debiti... difatti la ricchezza e' superiore di svariati Trillioni ai debiti caro Totila.. questo mi sembra che non te l'abbiano mai detto....

    Perche' se i debiti sono 30 trillioni di Dollari, la ricchezza era nel PRIMO TRIMESTRE 2004 (quindi ora e' aumentata) di 45.15 Trillioni, , ovvero piu ' o meno 10 PIL d' Italia in piu' rispetto ai debiti complessivi.

    Capito?

  9. #19
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    ahhh ma e' una differenza che esiste unicamente d aun punto di vista ideologico.. tu paghi con carta senza nessun valore tangibile dietro pure qua.

    Se non ti piacciono i pezzettini di carta colorati, ti do il mio indirizzo, me li spedisci?
    no caro A ME MI pagano il MIO lavoro con quella "carta colorata" ... e con quella ci devo vivere

    ... carta che ovviamente cerco subito di spacciare a qualcunaltro in cambio di BENI REALI

    ... E' il gioco del cerino in cui so gia' che inevitabilmente finiro' bruciato io come lavoratore , invece che il " creatore di moneta" che quella carta me la impone forzosamente in cambio del MIO lavoro REALE ..
    "dammi i soldi, e al diavolo tutto il resto "
    Marx


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  10. #20
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    Citazione Originariamente Scritto da Amati75

    no caro A ME MI pagano il MIO lavoro con quella "carta colorata" ... e con quella ci devo vivere

    ... carta che ovviamente cerco subito di spacciare a qualcunaltro in cambio di BENI REALI

    ... E' il gioco del cerino in cui so gia' che inevitabilmente finiro' bruciato io come lavoratore , invece che il " creatore di moneta" che quella carta me la impone forzosamente in cambio del MIO lavoro REALE ..

    Allora forse dovremmo fare come i Maya, che si scambaivano semi di Cacao, e perche' mai non come i romani, che pagavano le Legioni anticamente con il sale, gia' che ci sei, fatti pagare col baratto no?

    Tu lavori 8 ore ed il tuo datore ti da tot polli, tot litri di aqua ecc ecc...

    Il denaro e' unicamente la semplificazione degli scambi, non il valore degli scambi.

 

 
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