Non so se avevate notato che la settimana scorsa o giù di lì, su "la Padania" era comparso un articolo in cui la povero Bielorussia veniva attaccata come l'ultimo paese europeo dittatoriale e vetero-comunista...
Adesso beccatevi questo articolo sull'Ucraina dall'edizione odierna...positivo o negativo?
blair e barroso in visita a kiev
L’Ucraina più vicina all’Europa Diventa “economia di mercato”
Sandra Fasani
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Promossa sul campo. Ieri a Kyiv (la città ucraina che i russi chiamano Kiev) uno sfavillante Tony Blair ha pronunciato le fatidiche parole: «Alzatevi, Ser Ucraina». O forse si è limitato a dire che l’Unione Europea aveva deciso di riconoscere al Paese lo status di economia di mercato, che è quasi la stessa cosa.
Con la prima formula un Galahad si alzava cavaliere della Tavola Rotonda, con quella che ha usato Blair davanti alle telecamere un Viktor Yuschenko si siede ai tavoli dei negoziati con maggiore autorità. I media ucraini oggi festeggiano.
Non è una semplice questione di prestigio. I produttori ucraini da ora in poi sono in pratica al riparo dalle azioni anti-dumping dell’Unione. E Kiev ha maggiori chances di entrare nel Wto, al quale ha presentato una domanda di adesione come ha fatto la Russia. L’Unione Europea ha detto che appoggerà la domanda ucraina.
È difficile sopravvalutare l’importanza del vertice di Kiev. «L’avvenire dell’Ucraina è in Europa», ha dichiarato il presidente della Commissione Europea José Manuel Barroso, «e oggi costruiamo questo avvenire con tappe concrete.» Le diplomazie degli Stati europei sono meno aeree.
L’Ucraina è un Paese molto simpatico all’opinione pubblica europea per via della sua storica “Rivoluzione Arancione”, che quasi due terzi degli ucraini giudica peraltro tradita dall’attuale leadership. Ma è anche un Paese piuttosto povero, e la prospettiva di trasferire altre risorse dai Paesi avanzati per favorirne lo sviluppo desta pochi entusiasmi. Per non dire che il filoamericanismo di Kiev impensierisce i Paesi meno allineati con Washington.
Esiste poi un problema di rapporti con la Russia, un vicino con armi nucleari di cui bisogna tener conto e con materie prime ed energia di cui l’Europa ha bisogno ma anche un avversario dell’attuale corso ucraino.
Gli irritanti, per Mosca, sono molti. L’Ucraina sta cercando di mettere in piedi un sodalizio di Paesi del mar Nero che si contrapporrebbe al progetto russo di una comunità a quattro fra Russia, Ucraina, Kazachstan e Bielorussia. L’Ucraina sta svolgendo una politica attiva nei confronti della Transnistria, la repubblica slavofona che si stende sulla riva sinistra del Dnestr e vuole secedere dalla Moldova. Per i gasdotti dell'Ucraina passa buona parte del gas russo esportato verso Occidente.
Il governo di Kiev incassa un indubbio successo di prestigio. Gli ci voleva, dopo i colpi inferti dallo scontro tra Yuschenko e la Belle Dame Sans Merci della rivoluzione arancione,Julia Timoshenko. Il Paese sta andando alle elezioni parlamentari di marzo fra molti veleni: Yuschenko si è messo d’accordo su alcune cose con il vecchio avversario Janukovich, la cui Partija Regionov (Partito delle Regioni) ha buone possibilità di arrivare prima nel voto popolare; la corruzione sembra aver ripreso piede; e l’economia ha rallentato, interrompendo la serie di alcuni anni di rapida crescita. Anche su Yuschenko poi sono sorte ombre per la libertà di espressione. Ora l’avvicinamento con l’Unione Europea dà un po’ di ricarica al Paese.
[Data pubblicazione: 02/12/2005]