Il sottosegretario agli affari regionali, in un intervista al Secolo XIX di ieri, ha detto che proporrà l'abolizione delle inutili e costose provincie. Le quali, tarantolate, minacciano l'insubordinazione.
Questo poteva essere un tema leghista, perchè le provincie, col federalismo, con l'identità, con l'auto-determinazione, con le autonomie locali propriamente dette, con il rispetto del contribuente, non hanno nulla da spartire.
In tempi di attacco frontale al federalismo (confuso volutamente col decentramento), si poteva recuperare l'idea macro-regionale di Miglio, si poteva proporre la nascita effettiva delle città-metropolitane, si poteva proporre, come detto, il superamento delle provincie verso strutture consortili inter-comunali, più leggere e vincolate a singoli progetti emergenti dai bisogni del territorio.
Si poteva....
Già, si poteva...