Usa in guerra, pescecani in festa: questa per i babbei sarebbe una guerra giusta?

[Totila]

Americani in guerra, pescecani in festa
Maurizio Blondet
02/12/2005
Soldati americani in Irak durante un raid, equipaggiati con giubbotti della DHB IndustriesNegli anni dopo la Grande Guerra, Bertolt Brecht e Kurt Weil bollarono con la loro satira i «pescecani»: i profittatori di guerra, gli arricchiti scandalosamente con le forniture belliche.
Alla loro galleria di individui ripugnanti mancava David Brooks: fabbricante di giubbotti antiproiettile nella sua DHB Industries di Long Island, mister Brooks ha speso 10 milioni di dollari per celebrare una favolosa festa di bar mitzvah (l'equivalente rabbinico della prima comunione) per la sua amata nipotina Elizabeth. (1)
Ha radunato centinaia di invitati in un lussuoso hotel appositamente noleggiato.
Per ascoltare una quantità dei complessi rock e rap, i più celebri del momento: gli Aerosmith si sono esibiti alla festa per 2 milioni di dollari, i «50 Cents» per mezzo milione, la diva del rap Ciara per soli 250 mila: ma per tutti, il pescecane ha pagato aerei executive privati per portarli alla festa e poi a casa.



Money, money: mister Brooks - che nel '92 fu implicato in uno scandalo per insider trading ed è da sempre nel mirino della SEC - ne ha accumulato a montagne con la guerra mondiale al terrorismo, l'occupazione dell'Iraq e dell'Afghanistan.
Gli 873 mila giubbotti corazzati comprati dal Pentagono per la truppa escono dalla sua fabbrica, a prezzi esagerati (il Pentagono paga i fornitori senza discutere: e Brooks è fornitore unico).
Poco importa se 18 mila di quelle corazze sono state richiamate perché i Marine e i fantaccini li hanno scoperti difettosi sotto il fuoco nemico: un classico già noto a Brecht; anche allora i fantaccini morivano o congelavano nelle salmerie fornite dai pescecani.
Per loro (i pescecani, non i Marine) in USA è un grande momento.
Soldi a palate.
Il deputato repubblicano e superfalco Duke Cunningham, grazie al suo posto nella Commissione di Appropriation (spesa militare) ha potuto girare in Rolls Royce ed abitare nel suo panfilo, grazie a 2,4 milioni di dollari ricevuti in tangenti e mazzette dalle aziende del complesso militare-industriale, almeno fino all'altro ieri, quando ha dovuto dimettersi e ammettersi colpevole di corruzione. (2)

Ma altri continuano a godere.
Su mille dollari che estrae dal contribuente americano, la Casa Bianca ne spende 299,68 per l'armamento.
Più che per il servizio dell'enorme debito pubblico 186 dollari, e molto più che per l'istruzione nazionale (36,7 dollari) e per l'assistenza ai reduci tornati a pezzi causa le difettose giacchette corazzate di mister Brooks (34, 3 dollari).
Per fare un esempio, la Halliburton di Dick Cheney, attraverso la sua sussidiaria Kellogg Brown & Roots, s'è aggiudicata senza concorso il compito di rimettere in sesto la struttura petrolifera irachena: ha ricevuto 7 miliardi di dollari, di cui si tiene mezzo miliardo di profitti - cifra ufficiale, che non tiene conto delle varie «creste».
Non c'è male.
Nel settore, dove il Pentagono paga a prezzi astronomici, i profitti sono così alti che bastano e avanzano per compensare i parlamentari «amici» con grosse contribuzioni elettorali.
In fondo è una partita di giro: il Congresso vara un piano decennale di spese militari per un altro trilione di dollari (mille miliardi), le ditte navigano nella liquidità e possono ricompensare adeguatamente i parlamentari. (3)



Così si spiega la flebile opposizione dei democratici alle guerre di Bush: sono pagati dai pescecani. E si spiega perché il Senato ha liquidato in massa, l'anno scorso, un progetto di legge che inaspriva le pene per i profittatori di guerra.
E perché gli eletti del popolo non cancellino vecchi programmi costosissimi come il caccia F-22 Raptor e i sottomarini «Virginia», concepiti per conseguire la superiorità rispetto ad armi sovietiche che non sono mai state costruite.
Facendo mancare i mezzi per le piastre di corazzatura dei giganteschi fuoristrada Humvee, che si sono rivelati tragicamente vulnerabili agli ordigni improvvisati messi a lato delle strade dalla guerriglia irachena (4).
I Marine perdono le gambe su quei mostri da 12 mila di cilindrata: ma che importa, se i pescecani guadagnano?
Felice bar mitzvah, mister Brooks.

Maurizio Blondet




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Note
1)Lloyds Grove, «Not-so-petty cash to rock bar mitvah», New York Daily News, 29 novembre 2005.
2)Elliot Spagat, «After congressman resigns, prosecutors say case is far from over», Associated Press, 29 novembre 2005.
3)Dan Morgan, «Congress backs Pentagon budget heavy on future weapons», Washington Post, 11 giugno 2004.
4)Eric Umansky, «Why is the White House underfunding armoured Humvvees?»; Boston Globe, 14 ebbraio 2004.









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[Totila]

i soldati a morire per questi criminali?
Che schifo.