TUTTI IN FILA A BALTIMORA PER MACCHINA CAMBIO RAZZA
NEW YORK - Tutti in fila a Baltimora per cambiare razza: basta un click del mouse per vedere su uno schermo di computer i propri lineamenti che si trasformano in quelli di un nero, di un asiatico, un indiano, un pellerossa, un bianco dell'Europa del nord, di un arabo. La 'Human Race Machine' non e' un nuovo sinistro strumento dell'Fbi per monitorare il terrorismo: l'ha creata un'artista concettuale americana convinta che il concetto di razza ''non sia genetico, ma sociale'' ed e' in mostra in questi giorni al Museo Americano per le Arti Visionarie della citta' del Maryland.
METAMORFOSI IN SEI RAZZE DIVERSE - Bastano pochi secondi per attuare la metamorfosi dopo che il visitatore si e' piazzato di fronte alla macchina allineando occhi, naso e bocca a un diagramma indicato sullo schermo: il computer comincia a proiettare foto dell'individuo in una carrellata multicolore di sei razze diverse, le razze del melting-pot. ''Sono bianco ma ho visto un po' di me in ciascun nuovo soggetto'', ha detto Miles Hawthorne, uno studente della Shepard University della West Virginia che si e' sottoposto di recente all'esperimento. E questo e' esattamente il risultato che intendeva raggiungere Nancy Burson, l'artista di Soho che ha creato la macchina, in mostra fino al prossimo settembre nell'ambito di una rassegna di artisti che esplorano il concetto di razza, genere e classe e i loro effetti sul comportamento della societa'.
ESISTE SOLO LA RAZZA UMANA - La Macchina della Razza - ha spiegato Burson - si basa su una filosofia: ''Che le somiglianze tra le varie etnie superano di gran lunga le differenze''. Secondo l'artista, che e' bianca, non esistono razze diverse, ''solo la razza umana'' e il modo migliore per spiegare questo concetto e di dare alla gente al possibilita' di manipolare la propria etnicita' per vedersi diversi, anche solo per un momento. ''E' veramente interessante poter entrare anche per un solo momento nei panni di un altro. Una esperienza diversa che ti permette di vedere cosa avresti potuto essere'', ha detto l'artista in una intervista al Washington Post.
PREMI IL PULSANTE E CAMBI RAZZA - La meccanica della macchina e' semplice almeno quanto la filosofia che la ispira: una machina digitale ti fa una foto, allinei i tratti fisiognomici sullo schermo, poi premi il pulsante della razza prescelta. Il computer retrostante combina la tua immagine con una foto- matrice composita dell'etnicita' selezionata. Il processo piu' difficile - ha spiegato l'artista - e' stato quello di elaborare la foto matrice di ciascuna razza: Burson non se la sentiva di scegliere da sola tra le centinaia di immagini scattate per strada dai suoi studenti della New York University e alla fine ha gettato la spugna facendo ricorso al software di un computer.