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  1. #1
    Cattolico Resiliente
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    Avete il novo e ’l vecchio Testamento, e ’l pastor de la Chiesa che vi guida; questo vi basti a vostro salvamento. Se mala cupidigia altro vi grida, uomini siate, e non pecore matte, sì che ’l Giudeo di voi tra voi non rida! (Dante: Paradiso Canto V)
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    Predefinito Crisi del Cristianesimo e Neopaganesimo. Segnali preoccupanti.

    Citazione Originariamente Scritto da Talib
    Io i neopagani li lascerei davvero perdere: hanno solo molta confusione in testa. I loro attacchi contro il Cristianesimo "erede" e "figlio" del Giudaismo hanno senso solo perchè sono viziati da un becero antisemitismo. Ma la realtà è che sia l'antigiudiasmo teologico sia il riconoscimento del ruolo eminentemente "contro-iniziatico" proprio ad una parte degli ebrei odierni (ma anche dei popoli anglosassoni, ad esempio) non significa odio verso il popolo ebraico in quanto tale, e da parte cristiana nopn v'è alcuna difficoltà o vergogna nel ritrovare le proprie radici in quella che è stata la parte migliore del popolo d'israele e nella loro fede (che può essere definita "Giudaismo" fino a un certo punto. Da un punto di vista cristiano, per me quella fede è definibile da sempre, sin da Adamo, "Cristianesimo"). Dunque, il problema è solo loro (e di quei cattolici anch'essi antisemiti che, sul forum "Destra Radicale" se ne facevano effettivamente un problema), e sarebbe meglio, visto che si richiamano al "pensiero tradizionale", che questo pensiero se lo studiassero meglio, dal momento che secondo questo stesso pensiero la tradizione ebraica è una nobilissima e assolutamente degna emanazione della Tradizione Primordiale.
    Infatti, siamo d'accordo.
    Non è certamente un problema per un cattolico coerente riconoscere la primogenitura ebraica, tutt'altro.
    Non dimentichiamo soprattutto che Cristo venne per loro.
    La famosa frase "gli ebrei sono i nostri fratelli maggiori", letta in un'ottica diversa e riferita agli ebrei precristiani mi troverebbe assolutamente consenziente, semmai avesse un senso parlare ancora di ebrei, visto che, come dice l'apostolo delle genti, dopo la venuta del Cristo non ha più alcun senso differenziare gli ebrei dai romani, piuttosto che dai greci ecc.
    Dunque non ha senso parlarne indicando gli ebrei attuali, che semmai sono riprovati e seguaci di una religione affatto diversa da quella dei loro padri.
    A seguito dell'ostinato rifiuto della maggior parte degli ebrei di allora (e di oggi) di riconoscere il Verbo in Cristo, culminato col deicidio, ogni grazia ed il Regno (Regno celeste e non immanente) venne loro tolto per essere dato in dono ai gentili, ossia proprio a coloro che i giudei avevano sempre disprezzato e paragonato alle bestie (vedi anche ciò ch'è scritto a riguardo sul Talmud e con quale epiteto vengono appellati i non ebrei, goy-goym=bestie o subumani).
    E' illuminante a questo proposito la parabola dei vignaioli perfidi, e soprattutto il suo epilogo:
    [...]"Costui è l'erede; venite, uccidiamolo, e avremo noi l'eredità. E, presolo, lo cacciarono fuori della vigna e l'uccisero". [...]
    "Gesù disse loro: “Non avete mai letto nelle Scritture:
    La pietra che i costruttori hanno scartata
    è diventata testata d'angolo;
    dal Signore è stato fatto questo
    ed è mirabile agli occhi nostri?
    Perciò io vi dico: vi sarà tolto il regno di Dio e sarà dato a un popolo che lo farà fruttificare. Chi cadrà sopra questa pietra sarà sfracellato; e qualora essa cada su qualcuno, lo stritolerà”.

    Sono altresì interessanti le considerazioni finali di Matteo, che dimostrano la cosciente consapevolezza dei capi rabbinici e la loro determinazione nell'ordire il complotto per uccidere Gesù:

    "Udite queste parabole, i sommi sacerdoti e i farisei capirono che parlava di loro e cercavano di catturarlo...".
    Naturalmente oggi, dopo il CVII, se ne danno interpretazioni diverse... ma questa è un'altra storia.

    Quest'ultima affermazione ci porterebbe al discorso sulla Qabbala e sulla mistica ebraica, nella quale evidentemente io e te abbiamo idee assai divergenti. Non so, personalmente non avrei problemi a discutere dell'argomento (previa autorizzazione del buon Augustinus, dal momento che la questione è decisamente OT sia per questo thread che per la natura del forum in sé), però sappiamo già che, considerato che sull'argomento non esistono "dimostrazioni" ma solo "posizioni", esso sarebbe un spreco di parole che non porta da nessuna parte; al massimo illustrerebbe le nostre divergenze sull'argomento, ma tanto sia io che te già le conosciamo .
    Un saluto,
    Talib.
    Caro Talib, incontrare persone preparate e intelligenti, capaci di discutere con civiltà non è facile. Sicuramente tu sei fra questi.
    Tuttavia non troverei molto produttivo un confronto siffatto, anche perchè ci porterebbe lontano. O perlomeno, lontano dai miei obiettivi e dai miei interessi, pragmatici se vuoi .
    Invece sposterei la discussione, eventualmente in un nuova discussione, sempre previo consenso dell'amico Augustinus, affrontando più diffusamente il problema (perchè di questo trattasi) della diffusione di certo neopaganesimo che ritengo essere uno dei pericoli risorgenti più insidiosi per la fede cattolica. Tanto che perfino Ratzinger periodicamente non lesina a parlarne in questi questi termini.
    Sono sicuro che un buon confronto costruttivo, possibilmente allontanando le cornacchie che ogni tanto ci svolazzano sopra, sarebbe utilissimo per fornire strumenti a chi si trovasse in difficoltà durante un confronto dialettico con tali propugnatori di dottrine idolatriche od avesse dubbi riguandanti quali religioni seguire.
    Un saluto con amicizia.
    Bellarmino

  2. #2
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    OK aprite una discussione sul tema. Esso rientra comunque latu sensu nella tematica del forum. Con la speranza, ovviamente, che le discussioni non degenerino ...

    Aug.

  3. #3
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    A proposito di neopaganesimo...
    leggete 'sta roba:

    SEMINARI DI SCIAMANESIMO
    Il seminario di base fornisce un'introduzione ai metodi fondamentali dello sciamanismo. I partecipanti sperimentano il cambiamento dello stato alterato di coscienza mediante il ritmo monotono del tamburo. Nel viaggio spirituale nel Mondo Inferiore e Superiore della realtà non-ordinaria, essi entrano in contatto con un Animale Guida e con un Maestro spirituale e ottengono risposte alle loro domande. Imparano a riportare indietro dal viaggio queste informazioni e ad integrarle nella vita quotidiana. Si praticano inoltre semplici rituali di guarigione e si lavora con i poteri della natura.
    Fonte: http://www.studisciamanici.it/semina...amanesimo.html



    DACORDOOOO....?!?

  4. #4
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    Predefinito Neopaganesimo. Segnali preoccupanti.

    Il fenomeno Wicca
    Uno sguardo nel mondo neopagano

    AMSTERDAM, sabato, 3 dicembre 2005 (ZENIT.org).- La magia sta andando per la maggiore nei Paesi Bassi. Un tribunale olandese ha deciso che i costi delle lezioni di magia sono deducibili ai fini dell’imposizione fiscale, secondo quanto riportato dall’”Associated Press” il 31 ottobre.

    Il mese precedente la Corte distrettuale di Leeuwarden aveva confermato il diritto alla deduzione fiscale delle spese scolastiche, tra cui quelle delle lezioni di magia. Le spese possono essere significative, secondo una maga intervistata da “AP”.

    Margarita Rongen gestisce il laboratorio “Witches Homestead” (tenuta delle streghe) in una provincia del Nord, le cui lezioni costano più di 170 euro per un fine settimana, o più di 2.200 euro per l’intero corso. La Rongen afferma di aver formato più di 160 allieve nel corso degli ultimi quattro decenni.

    In Inghilterra, intanto, la prigione di Portsmouth, Kingston Prison, ha assunto un sacerdote pagano per dare assistenza spirituale a tre ergastolani, secondo il “Telegraph” del 1° novembre. I detenuti si sono convertiti al paganesimo e, secondo le regole carcerarie, hanno diritto ad un cappellano alla stregua dei cristiani o degli appartenenti ad altre fedi religiose. Negare loro un cappellano pagano configurerebbe una violazione dei loro diritti umani, ha affermato John Robinson, responsabile della prigione.

    Il 17 ottobre, il “Times” di Londra ha riferito che in tutte le prigioni sarà ora consentito ai preti pagani di utilizzare vino e bacchette magiche durante le cerimonie che si svolgono nelle carceri. Secondo il “Times”, sulla base delle istruzioni impartite ai responsabili delle prigioni da Michael Spurr, direttore operativo del servizio penitenziario, i detenuti pagani praticanti potranno avere una veste senza cappuccio, incenso e un oggetto prezioso religioso tra i propri effetti personali.

    Ai responsabili delle prigioni è stata consegnata una guida completa al paganesimo, basata sulle informazioni fornite dalla Federazione pagana. Ai detenuti sarà consentito praticare il paganesimo nelle loro celle, svolgere preghiere, canti, letture di testi religiosi e rituali. Il “Times” aggiunge poi che non si conosce il numero di prigionieri pagani incarcerati in Inghilterra e Galles.

    Una pratica in crescita

    La pratica della stregoneria sta attraendo un numero crescente di persone, soprattutto giovani donne. Un recente libro dal titolo “Wicca’s Charm”, pubblicato a settembre da Shaw Books, tenta di individuare gli elementi che la rendono così attraente.

    Scritto dalla giornalista Catherine Edwards Sanders, il libro trae spunto da un articolo che le era stato commissionato da una rivista. Inizialmente sprezzante della Wicca, nel corso della sua successiva ricerca, la Sanders ha potuto constatare la sete genuina di spiritualità che spingeva le persone verso pratiche neopagane.

    La Sanders, sedicente cristiana, definisce la Wicca come un “culto della natura politeistico e neopagano, ispirato a credenze precristiane dell’Europa occidentale, al cui centro vi è la divinità della Madre dea e che comprende l’uso della magia delle erbe”.

    Il libro, che si limita ad esaminare la situazione negli Stati Uniti, ammette la difficoltà di giungere ad una stima attendibile del numero degli aderenti alla Wicca. Sanders cita una stima fatta dal gruppo Covenant of the Goddess, secondo cui sarebbero circa 800.000 gli aderenti alla Wicca e al paganesimo in America. La sociologa Helen Berger, nel 1999 aveva stimato un numero dai 150.000 ai 200.000 pagani.

    Wicca comprende molti elementi diversi, ma la Sanders ne identifica alcuni comuni alla generalità degli aderenti, e che sono i seguenti. Tutti gli esseri viventi sono di eguale valore e gli esseri umani non hanno una dignità particolare e non sono fatti ad immagine di Dio. I seguaci della Wicca credono di possedere poteri divini in se stessi e di essere degli dei. Il loro potere personale è reso illimitato dalla divinità. Essi ritengono che sia possibile e necessario alterare la consapevolezza attraverso la pratica dei riti e dei rituali.

    Ciò che è importante per essi - spiega la Sanders - è l’esperienza di una realtà spirituale, piuttosto che la verità o un insieme di conoscenze. Non esiste ortodossia, testo fondamentale o credenza essenziale. Sebbene le sue radici risalgano a tempi antici, Sanders nota che essa si addice bene anche al mondo moderno poiché può essere liberamente plasmata a seconda dei desideri spirituali consumistici.

    Gli incantesimi sono un’altra parte importante della Wicca. Ma l’autrice di questa ricerca osserva che nessuno degli aderenti con cui ha parlato è entrato con l’intenzione di usare gli incantesimi contro altre persone. Essi scelgono la Wicca soprattutto perché sono insoddisfatti delle Chiese e delle religioni organizzate e sono alla ricerca di un’esperienza spirituale che non sono in grado di trovare altrove.

    La Terra

    Un’altra caratteristica comune della Wicca è l’ambientalismo. La vita moderna ha perso contatto con la terra - sostiene la Sanders - e la Wicca, per l’importanza che dà alla natura, al calendario, alle celebrazioni legate al cambiamento delle stagioni, è un modo sia per ristabilire questo contatto, sia per spiritualizzare il rapporto con la terra. Molti aderenti alla Wicca rifiutano anche la cultura materialistica (ma non anche quella spirituale) del consumismo.

    Le organizzazioni pagane e Wicca infatti erano presenti ad alcune proteste no-global degli ultimi anni. La Sanders descrive alcune cerimonie a cui ha potuto assistere nel 2002 durante l’incontro del World Economic Forum di New York. I temi sollevati riguardavano il danno ambientale, il benessere degli animali e la necessità di preservare la purezza delle scorte idriche.

    L’aspetto ecologico della Wicca trae ispirazione anche dalla cosiddetta spiritualità Gaia. Gaia era la dea terra degli antichi greci e negli ambienti neopagani, adesso trasformata nell’idea della terra come organismo vivente.

    Anche il femminismo è tra gli elementi importanti che conducono le persone alla Wicca. La Sanders osserva che le donne wicca si sentono trattate come cittadini di serie B dalle Chiese cristiane, dedite unicamente al catechismo.

    A suo giudizio, circa i due terzi dei neopagani negli Stati Uniti sarebbero donne. Molte di esse praticano una forma di culto femminile di una dea madre che personifica la terra. Anche i rituali wicca mettono in evidenza il concetto dell’acquisizione di potere ed alle funzioni biologiche femminili viene riservato un ruolo di tutto rispetto.

    In definitiva, ciò che sottende il culto della dea femminile è la rivendicazione di un mondo primitivo dominato da una società matriarcale pacifica. Questo “mito matriarcale” non regge il confronto con ogni evidenza storica, osserva la Sanders, ma esso viene in ogni caso continuamente riaffermato.

    L’autrice dedica una sezione particolare del libro ad illustrare come i rituali e gli incantesimi wicca non risalgono a prima del 1900 e sono il risultato di invenzioni e adattamenti operati da un gruppo di persone che fanno capo soprattutto a Aleister Crowley e Gerald Gardner. Lungi dall’essere una rinascita di qualche antico paganesimo o società matriarcale, la Wicca è un’invenzione moderna e maschile.

    Sete di spiritualità

    Il desiderio di fare esperienze spirituali in modo più diretto e intenso è un fattore importante che attrae molte persone alla Wicca. Alcune ragazze adolescenti, osserva la Sanders, si sentono insoddisfatte con la cultura superficiale adolescenziale e cercano qualcosa che possa dare un senso più profondo alla loro vita.

    Ma anziché rivolgersi alle religioni tradizionali, un numero crescente di persone sperimentano la Wicca. La Sanders sostiene che questo è dovuto in parte alle responsabilità di alcune Chiese che hanno perso di vista il mondo trascendente e la realtà del rapporto con Cristo e della presenza dello Spirito Santo, riducendo la loro attività ad un mero esercizio sociale.

    Altre Chiese si dedicano poco a nutrire seriamente le menti curiose degli adolescenti, soprattutto quelle femminili. Un altro fattore che spinge i giovani verso la Wicca piuttosto che al Cristianesimo è il desiderio dei rituali e delle cerimonie. La cultura ecclesiastica moderna, osserva la Sanders, ha ridotto l’importanza dei riti religiosi e delle celebrazioni solenni, spingendo le persone a cercare alternative che possano offrire esperienze soprannaturali più tangibili.

    In conclusione, la Sanders afferma che la sua ricerca l’ha portata ad apprezzare di più la sete spirituale che induce le persone a sperimentare la Wicca. Ma allo stesso tempo sostiene che il Cristianesimo è in grado di offrire tutto ciò che i neopagani stanno cercando: un messaggio valido oggi come 2.000 anni fa.

    ZIA05120302

  5. #5
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    Predefinito

    Ho separato le discussioni ed aperto un thread ad hoc. Spero che non vi spiaccia.
    Buona discussione.

    Aug.

  6. #6
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    Predefinito

    Citazione Originariamente Scritto da Augustinus
    Ho separato le discussioni ed aperto un thread ad hoc. Spero che non vi spiaccia.
    Buona discussione.

    Aug.
    Tutt'altro.

  7. #7
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    Predefinito San Paolo condanna gli idolatri pagani.

    “Sì, gli attributi invisibili di lui [Dio], l’eterna sua potenza e la sua divinità, fin dalla creazione del mondo si possono intuire, con l’applicazione della mente, attraverso le sue opere. Costoro sono dunque senza scusa, perché, pur avendo conosciuto Iddio, né gli diedero gloria, come a Dio, né gli resero grazie, ma vaneggiarono nei loro ragionamenti e il loro cuore insensato s’offuscò. Essi che pretendevano d’essere sapienti, divennero stolti e sostituirono la gloria del Dio immortale con immagini di uomini mortali, di uccelli, di quadrupedi e di rettili… Disdegnarono di conservare la vera conoscenza di Dio: Iddio li diede allora in balìa della loro mentalità pervertita ed essi compirono cose indegne.” (Romani I, 20-23, 28).

    “Badate che qualcuno non vi faccia schiavi con la vana seduzione di una filosofia ispirata alla tradizione umana, secondo gli elementi del mondo e non secondo Cristo” (Colossesi II, 8).

    “Figlioli, guardatevi dagli idoli! Amen” (I Giovanni V, 21).

    “Che intendo dunque dire? Che la carne immolata agli idoli abbia un qualche valore? ovvero che un idolo sia qualche cosa? No, ma che quanto sacrificano i pagani, lo sacrificano ai demoni e non a Dio. Ora, non voglio che voi siate in comunione con i demoni. Non potete bere alla coppa del Signore e alla coppa dei demoni; non potete prendere parte alla mensa del Signore e alla mensa dei demoni. Oppure, vorremmo noi provocare ad ira il Signore? Siamo forse più potenti di Lui?” (I Corinti X, 19-22).

  8. #8
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    Predefinito Decreti del Codice Teodosiano contro il paganesimo

    Decreti del Codice Teodosiano contro il paganesimo


    CTh.16.10.7
    Imppp. gratianus, valentinianus et theodosius aaa. floro praefecto praetorio. si qui vetitis sacrificiis diurnis nocturnisque velut vesanus ac sacrilegus, incertorum consultorem se inmerserit fanumque sibi aut templum ad huiuscemodi sceleris executionem adsumendum crediderit vel putaverit adeundum, proscriptione se noverit subiugandum, cum nos iusta institutione moneamus castis deum precibus excolendum, non diris carminibus profanandum. dat. xii kal. ian. constantinopoli eucherio et syagrio conss. (381 dec. 21).

    --------------------------------------------------------------------------
    CTh.16.10.8
    Idem aaa. palladio duci osdroenae. aedem olim frequentiae dedicatam coetui et iam populo quoque communem, in qua simulacra feruntur posita artis pretio quam divinitate metienda iugiter patere publici consilii auctoritate decernimus neque huic rei obreptivum officere sinimus oraculum. ut conventu urbis et frequenti coetu videatur, experientia tua omni votorum celebritate servata auctoritate nostri ita patere templum permittat oraculi, ne illic prohibitorum usus sacrificiorum huius occasione aditus permissus esse credatur. dat. prid. kal. dec. constantinopoli antonio et syagrio conss. (382 nov. 30).

    --------------------------------------------------------------------------
    CTh.16.10.10
    Idem aaa. ad albinum praefectum praetorio. nemo se hostiis polluat, nemo insontem victimam caedat, nemo delubra adeat, templa perlustret et mortali opere formata simulacra suspiciat, ne divinis adque humanis sanctionibus reus fiat. iudices quoque haec forma contineat, ut, si quis profano ritui deditus templum uspiam vel in itinere vel in urbe adoraturus intraverit, quindecim pondo auri ipse protinus inferre cogatur nec non officium eius parem summam simili maturitate dissolvat, si non et obstiterit iudici et confestim publica adtestatione rettulerit. consulares senas, officia eorum simili modo, correctores et praesides quaternas, apparitiones illorum similem normam aequali sorte dissolvant. dat. vi kal. mart. mediolano tatiano et symmacho conss. (391 febr. 24).

    --------------------------------------------------------------------------
    CTh.16.10.11
    Idem aaa. evagrio praefecto augustali et romano comiti aegypti. nulli sacrificandi tribuatur potestas, nemo templa circumeat, nemo delubra suspiciat. interclusos sibi nostrae legis obstaculo profanos aditus recognoscant adeo, ut, si qui vel de diis aliquid contra vetitum sacrisque molietur, nullis exuendum se indulgentiis recognoscat. iudex quoque si quis tempore administrationis suae fretus privilegio potestatis polluta loca sacrilegus temerator intraverit, quindecim auri pondo, officium vero eius, nisi collatis viribus obviarit, parem summam aerario nostro inferre cogatur. dat. xvi kal. iul. aquileiae tatiano et symmacho conss. (391 iun. 16).

    --------------------------------------------------------------------------
    CTh.16.10.12pr.
    Imppp. theodosius, arcadius et honorius aaa. ad rufinum praefectum praetorio. nullus omnino ex quolibet genere ordine hominum dignitatum vel in potestate positus vel honore perfunctus, sive potens sorte nascendi seu humilis genere condicione ortuna in nullo penitus loco, in nulla urbe sensu carentibus simulacris vel insontem victimam caedat vel secretiore piaculo larem igne, mero genium, penates odore veneratus accendat lumina, imponat tura, serta suspendat. (392 nov. 8).

    --------------------------------------------------------------------------
    CTh.16.10.12.1
    Quod si quispiam immolare hostiam sacrificaturus audebit aut spirantia exta consulere, ad exemplum maiestatis reus licita cunctis accusatione delatus excipiat sententiam competentem, etiamsi nihil contra salutem principum aut de salute quaesierit. sufficit enim ad criminis molem naturae ipsius leges velle rescindere, illicita perscrutari, occulta recludere, interdicta temptare, finem quaerere salutis alienae, spem alieni interitus polliceri. (392 nov. 8).

    --------------------------------------------------------------------------
    CTh.16.10.12.2
    Si quis vero mortali opere facta et aevum passura simulacra imposito ture venerabitur ac ridiculo exemplo, metuens subito quae ipse simulaverit, vel redimita vittis arbore vel erecta effossis ara cespitibus, vanas imagines, humiliore licet muneris praemio, tamen plena religionis iniuria honorare temptaverit, is utpote violatae religionis reus ea domo seu possessione multabitur, in qua eum gentilicia constiterit superstitione famulatum. namque omnia loca, quae turis constiterit vapore fumasse, si tamen ea in iure fuisse turificantium probabuntur, fisco nostro adsocianda censemus. (392 nov. 8).

    --------------------------------------------------------------------------
    CTh.16.10.13pr.
    Impp. arcadius et honorius aa. rufino praefecto praetorio. statuimus nullum ad fanum vel quodlibet templum habere quempiam licentiam accedendi vel abominanda sacrificia celebrandi quolibet loco vel tempore. igitur universi, qui a catholicae religionis dogmate deviare contendunt, ea, quae nuper decrevimus, properent custodire et quae olim constituta sunt vel de haereticis vel de paganis, non audeant praeterire, scituri, quidquid divi genitoris nostri legibus est in ipsos vel supplicii vel dispendii constitutum, nunc acrius exsequendum. sciant autem moderatores provinciarum nostrarum et his apparitio obsecundans, primates etiam civitatum, defensores nec non et curiales, procuratores possessionum nostrarum, in quibus sine timore dispendii coetus illicitos haereticos inire comperimus, eo, quod fisco sociari non possunt, quippe ad eius dominium pertinentes, si quid adversus scita nostra temptatum non fuerit vindicatum adque in vestigio ipso punitum, omnibus se detrimentis et suppliciis subiugandos, quae scitis sunt veteribus constituta. (395 aug. 7).

    --------------------------------------------------------------------------
    CTh.16.10.13.2
    Insuper capitali supplicio iudicamus officia coercenda, quae statuta neglexerint. dat. vii id. aug. constantinopoli olybrio et probino conss. (395 aug. 7).

    --------------------------------------------------------------------------
    CTh.16.10.14
    Idem aa. caesario praefecto praetorio. privilegia si qua concessa sunt antiquo iure sacerdotibus ministris praefectis hierofantis sacrorum sive quolibet alio nomine nuncupantur, penitus aboleantur nec gratulentur se privilegio esse munitos, quorum professio per legem cognoscitur esse damnata. dat. vii id. dec. constantinopoli arcadio iiii et honorio iii aa. conss. (396 dec. 7).

    --------------------------------------------------------------------------
    CTh.16.10.15
    Idem aa. macrobio vicario hispaniarum et procliano vicario quinque provinciarum. sicut sacrificia prohibemus, ita volumus publicorum operum ornamenta servari. ac ne sibi aliqua auctoritate blandiantur, qui ea conantur evertere, si quod rescriptum, si qua lex forte praetenditur. erutae huiusmodi chartae ex eorum manibus ad nostram scientiam referantur, si illicitis evectiones aut suo aut alieno nomine potuerint demonstrare, quas oblatas ad nos mitti decernimus. qui vero talibus cursum praebuerint, binas auri libras inferre cogantur. dat. iiii kal. feb. ravennae theodoro v. c. cons. (399 ian. 29).

    --------------------------------------------------------------------------
    CTh.16.10.16
    Idem aa. ad eutychianum praefectum praetorio. si qua in agris templa sunt, sine turba ac tumultu diruantur. his enim deiectis atque sublatis omnis superstitioni materia consumetur. dat. vi id. iul.; proposita damasco theodoro v. c. cons. (399 iul. 10).

    --------------------------------------------------------------------------
    CTh.16.10.18
    Idem aa. apollodoro proconsuli africae. aedes illicitis rebus vacuas nostrarum beneficio sanctionum ne quis conetur evertere. decernimus enim, ut aedificiorum quidem sit integer status, si quis vero in sacrificio fuerit deprehensus, in eum legibus vindicetur, depositis sub officio idolis disceptatione habita, quibus etiam nunc patuerit cultum vanae superstitionis impendi. dat. xiii kal. sept. patavi theodoro v. c. cons. (399 aug. 20).

    --------------------------------------------------------------------------
    CTh.16.10.19pr.
    Imppp. arcadius, honorius et theodosius aaa. curtio praefecto praetorio. post alia: templorum detrahantur annonae et rem annonariam iuvent expensis devotissimorum militum profuturae. (408 [407] nov. 15).

    --------------------------------------------------------------------------
    CTh.16.10.19.1
    Simulacra, si qua etiamnunc in templis fanisque consistunt et quae alicubi ritum vel acceperunt vel accipiunt paganorum, suis sedibus evellantur, cum hoc repetita sciamus saepius sanctione decretum. (408 [407] nov. 15).

    --------------------------------------------------------------------------
    CTh.16.10.19.2
    Aedificia ipsa templorum, quae in civitatibus vel oppidis vel extra oppida sunt, ad usum publicum vindicentur. arae locis omnibus destruantur omniaque templa in possessionibus nostris ad usus adcommodos transferantur; domini destruere cogantur. (408 [407] nov. 15).

  9. #9
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    Io non lo vedo tutto questo pericolo del "paganesimo".

  10. #10
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    Citazione Originariamente Scritto da Thomas Aquinas
    Io non lo vedo tutto questo pericolo del "paganesimo".
    Non avevo dubbi.
    Sei un cieco alla guida di altri ciechi.
    Peccato che perfino Ratzinger la pensi diversamente da te.
    Saludos.

 

 
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