Infatti, siamo d'accordo.Originariamente Scritto da Talib
Non è certamente un problema per un cattolico coerente riconoscere la primogenitura ebraica, tutt'altro.
Non dimentichiamo soprattutto che Cristo venne per loro.
La famosa frase "gli ebrei sono i nostri fratelli maggiori", letta in un'ottica diversa e riferita agli ebrei precristiani mi troverebbe assolutamente consenziente, semmai avesse un senso parlare ancora di ebrei, visto che, come dice l'apostolo delle genti, dopo la venuta del Cristo non ha più alcun senso differenziare gli ebrei dai romani, piuttosto che dai greci ecc.
Dunque non ha senso parlarne indicando gli ebrei attuali, che semmai sono riprovati e seguaci di una religione affatto diversa da quella dei loro padri.
A seguito dell'ostinato rifiuto della maggior parte degli ebrei di allora (e di oggi) di riconoscere il Verbo in Cristo, culminato col deicidio, ogni grazia ed il Regno (Regno celeste e non immanente) venne loro tolto per essere dato in dono ai gentili, ossia proprio a coloro che i giudei avevano sempre disprezzato e paragonato alle bestie (vedi anche ciò ch'è scritto a riguardo sul Talmud e con quale epiteto vengono appellati i non ebrei, goy-goym=bestie o subumani).
E' illuminante a questo proposito la parabola dei vignaioli perfidi, e soprattutto il suo epilogo:
[...]"Costui è l'erede; venite, uccidiamolo, e avremo noi l'eredità. E, presolo, lo cacciarono fuori della vigna e l'uccisero". [...]
"Gesù disse loro: “Non avete mai letto nelle Scritture:
La pietra che i costruttori hanno scartata
è diventata testata d'angolo;
dal Signore è stato fatto questo
ed è mirabile agli occhi nostri?
Perciò io vi dico: vi sarà tolto il regno di Dio e sarà dato a un popolo che lo farà fruttificare. Chi cadrà sopra questa pietra sarà sfracellato; e qualora essa cada su qualcuno, lo stritolerà”.
Sono altresì interessanti le considerazioni finali di Matteo, che dimostrano la cosciente consapevolezza dei capi rabbinici e la loro determinazione nell'ordire il complotto per uccidere Gesù:
"Udite queste parabole, i sommi sacerdoti e i farisei capirono che parlava di loro e cercavano di catturarlo...".
Naturalmente oggi, dopo il CVII, se ne danno interpretazioni diverse... ma questa è un'altra storia.
Caro Talib, incontrare persone preparate e intelligenti, capaci di discutere con civiltà non è facile. Sicuramente tu sei fra questi.Quest'ultima affermazione ci porterebbe al discorso sulla Qabbala e sulla mistica ebraica, nella quale evidentemente io e te abbiamo idee assai divergenti. Non so, personalmente non avrei problemi a discutere dell'argomento (previa autorizzazione del buon Augustinus, dal momento che la questione è decisamente OT sia per questo thread che per la natura del forum in sé), però sappiamo già che, considerato che sull'argomento non esistono "dimostrazioni" ma solo "posizioni", esso sarebbe un spreco di parole che non porta da nessuna parte; al massimo illustrerebbe le nostre divergenze sull'argomento, ma tanto sia io che te già le conosciamo .
Un saluto,
Talib.
Tuttavia non troverei molto produttivo un confronto siffatto, anche perchè ci porterebbe lontano. O perlomeno, lontano dai miei obiettivi e dai miei interessi, pragmatici se vuoi .
Invece sposterei la discussione, eventualmente in un nuova discussione, sempre previo consenso dell'amico Augustinus, affrontando più diffusamente il problema (perchè di questo trattasi) della diffusione di certo neopaganesimo che ritengo essere uno dei pericoli risorgenti più insidiosi per la fede cattolica. Tanto che perfino Ratzinger periodicamente non lesina a parlarne in questi questi termini.
Sono sicuro che un buon confronto costruttivo, possibilmente allontanando le cornacchie che ogni tanto ci svolazzano sopra, sarebbe utilissimo per fornire strumenti a chi si trovasse in difficoltà durante un confronto dialettico con tali propugnatori di dottrine idolatriche od avesse dubbi riguandanti quali religioni seguire.
Un saluto con amicizia.
Bellarmino