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Max_s
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DA PANORAMA (LINK)
Roma non è più ladrona
di Paola Sacchi
5/12/2005
Per vincere il referendum il Carroccio chiede un patto di ferro agli alleati della Cdl e lancia il disgelo con l'Italia centro-meridionale
Umberto Bossi incassa e rilancia. E senza il nuovo accordo che chiede a Fi, An e Udc il centrodestra (termine non amato dal Senatur, che preferisce parlare di Casa delle libertà) rischia di restare senza «Casa». «Sono certo che rifaremo un patto con gli alleati; ma se non ci daranno le garanzie che chiederemo, sia chiaro che la Lega non sarà più parte organica dello schieramento. E la Casa delle libertà tornerebbe a essere il Polo delle libertà, come nel '96» spiega Angelo Alessandri, 36 anni, emiliano e compaesano di Romano Prodi, uno dei giovani delfini bossiani, nominato nell'aprile scorso presidente federale del Carroccio, formalmente la seconda carica del partito.
Al primo punto del nuovo «contratto» che il Senatur proporrà agli alleati c'è il federalismo fiscale, cioè la possibilità per le regioni di trattenere buona parte delle tasse pagate in loco. Una materia sulla quale la Lega elaborerà tra gennaio e febbraio una proposta frutto di un «pensatoio» alpino che il ministro delle Riforme Roberto Calderoli sta organizzando in una baita di Calalzo di Cadore. Famosa, precisa lo stesso Calderoli, «per le specialità a base di maiale».
C'è però intanto una richiesta immediata che Bossi intende fare agli alleati: dimostrare il massimo impegno per vincere il referendum sulla devoluzione, che probabilmente si terrà dopo le elezioni politiche del 2006. Una battaglia difficile, che la Lega per alcuni rischia di perdere, tanto più se la Cdl non sarà schierata tutta al suo fianco. Annuncia Alessandri: «A FI, An e Udc chiederemo di fare con noi una campagna elettorale unitaria e massiccia per spiegare, anche al Sud, i benefici contenuti nella riforma federale dello Stato».
L'espansione al Sud è da tempo uno dei rovelli del Senatur, che per tessere nuove alleanze e trovare nuovi candidati ha mandato in avanscoperta uno degli uomini della sua cerchia più ristretta, il ligure Giacomo Chiappori. Che spiega: «Il sogno di Bossi è coniugare finalmente il federalismo di Carlo Cattaneo, uomo del Nord, con quello di due grandi personaggi del Sud come il siciliano don Luigi Sturzo e il pugliese Gaetano Salvemini».
Esiste già la Lega Nord Lazio, di cui è coordinatore il senatore leghista Cesarino Monti. Entro dicembre dovrebbe essere inaugurata una nuova sede leghista proprio nella capitale, che un tempo il Carroccio aveva bollato come «Roma ladrona». La Lega romana sarà all'Eur, in via di Grotta Perfetta. Ed è già iniziata la campagna di distribuzione delle tessere leghiste. Sono verde padano, ma con l'immagine del Colosseo.