Risultati da 1 a 4 di 4
  1. #1
    email non funzionante
    Data Registrazione
    31 Mar 2009
    Messaggi
    10,854
     Likes dati
    0
     Like avuti
    16
    Mentioned
    0 Post(s)
    Tagged
    0 Thread(s)

    Predefinito Una questione islamica esiste

    LE NUOVE REGOLE PER L’IMMIGRAZIONE

    L'integrazione degli islamici



    In tempi brevi la Camera dovrà pronunciarsi sulla cittadinanza e quindi, anche, sull’«italianizzazione » di chi, bene o male, si è accasato in casa nostra. Il problema viene combattuto, di regola, a colpi di ingiurie, in chiave di «razzismo». Io dirò, più pacatamente, che chi non gradisce lo straniero che sente estraneo è uno «xenofobo», mentre chi lo gradisce è uno «xenofilo». E che non c’è intrinsecamente niente di male in nessuna delle due reazioni.

    Chi più avversa l’immigrazione è da sempre la Lega; ma a suo tempo, nel 2002, anche Fini firmò, con Bossi, una legge molto restrittiva. Ora, invece, Fini si è trasformato in un acceso sostenitore dell’italianizzazione rapida. Chissà perché. Fini è un tattico e il suo dire è «asciutto»: troppo asciutto per chi vorrebbe capire. Ma a parte questa giravolta, il fronte è da tempo lo stesso. Berlusconi appoggia Bossi (per esserne appoggiato in contraccambio nelle cose che lo interessano). Invece il fronte «accogliente» è costituito dalla Chiesa e dalla sinistra. La Chiesa deve essere, si sa, misericordiosa, mentre la xenofilia della sinistra è soltanto un «politicamente corretto» che finora è restato male approfondito e spiegato.

    Due premesse. Primo, che la questione non è tra bianchi, neri e gialli, non è sul colore della pelle, ma invece sulla «integrabilità» dell’islamico. Secondo, che a fini pratici (il da fare ora e qui) non serve leggere il Corano ma imparare dall'esperienza. La domanda è allora se la storia ci racconti di casi, dal 630 d.C. in poi, di integrazione degli islamici, o comunque di una loro riuscita incorporazione etico-politica (nei valori del sistema politico), in società non islamiche. La risposta è sconfortante: no.

    Il caso esemplare è l’India, dove le armate di Allah si affacciarono agli inizi del 1500, insediarono l’impero dei Moghul, e per due secoli dominarono l’intero Paese. Si avverta: gli indiani «indigeni» sono buddisti e quindi paciosi, pacifici; e la maggioranza è indù, e cioè politeista capace di accogliere nel suo pantheon di divinità persino un Maometto. Eppure quando gli inglesi abbandonarono l’India dovettero inventare il Pakistan, per evitare che cinque secoli di coesistenza in cagnesco finissero in un mare di sangue. Conosco, s’intende, anche altri casi e varianti: dalla Indonesia alla Turchia. Tutti casi che rivelano un ritorno a una maggiore islamizzazione, e non (come si sperava almeno per la Turchia) l’avvento di una popolazione musulmana che accetta lo Stato laico.

    Veniamo all’Europa. Inghilterra e Francia si sono impegnate a fondo nel problema, eppure si ritrovano con una terza generazione di giovani islamici più infervorati e incattiviti che mai. Il fatto sorprende perché cinesi, giapponesi, indiani, si accasano senza problemi nell’Occidente pur mantenendo le loro rispettive identità culturali e religiose. Ma — ecco la differenza — l’Islam non è una religione domestica; è invece un invasivo monoteismo teocratico che dopo un lungo ristagno si è risvegliato e si sta vieppiù infiammando. Illudersi di integrarlo «italianizzandolo» è un rischio da giganteschi sprovveduti, un rischio da non rischiare.

    Giovanni Sartori
    20 dicembre 2009

    L'integrazione degli islamici - Corriere della Sera


    "Quella fobia chiamata Eurabia"

    di Sergio Luzzatto


    «Da noi non c'è posto per i muezzin, per i minareti, per i falsi astemi, per il loro fottuto Medioevo, per il loro fottuto chador. E se ci fosse, non glielo darei». Questa - la riconosciamo - è Oriana Fallaci. È il suo famoso articolo pubblicato sul Corriere della Sera del 29 settembre 2001, «La Rabbia e l'Orgoglio», che sarebbe presto divenuto un libro e avrebbe venduto milioni di copie. Ora, quell'articolo è entrato a far parte del nostro pantheon letterario: risulta infatti compreso nel Meridiano che il critico Franco Contorbia ha appena curato per la Mondadori, Giornalismo italiano, 1968-2001. E tanto più colpisce trovarlo lì, sotto forma di "letteratura", in quanto l'anatema è diventato nel frattempo, alle porte d'Italia, voto popolare. Pochi giorni fa, gli svizzeri si sono pronunciati per referendum contro l'edificazione di minareti sul territorio elvetico: gli stessi svizzeri che nel 2002 avevano chiesto all'Italia l'estradizione di Oriana Fallaci, per processare il contenuto anti-islamico della «Rabbia e l'Orgoglio»… Ma non è "minareto" la parola-chiave della faccenda. La parola decisiva è mille volte più nuova, ed è una parola-sciarada (con scarto): "Eurabia", cioè la somma - mostruosa, s'intende - dell' Europa e dell'Arabia. Parola cara alla Fallaci degli ultimi anni, ricorrente nelle sue denunce contro un'Europa asservita all'Islam. Parola ricorrente anche altrove, per esempio nel servizio di copertina di un Economist del 2006, dove l'incubo dell'Eurabia aveva la forma di una Tour Eiffel sulla cui sommità troneggiava la mezzaluna. Dietro l'idea di Eurabia sta un immaginario apocalittico secondo il quale l'Europa sarebbe destinata a divenire (ancora parole di Oriana Fallaci) «colonia dell'Islam». Gli immigrati musulmani arrivano a frotte e si riproducono come conigli. Potranno dunque imporre il simbolo maschilista del loro abbigliamento (il "fottuto chador") e la barbarie giuridica della loro legge (il "fottuto Medioevo") alla civiltà giudaico-cristiana, troppo compresa di tolleranza per riconoscere negli immigrati degli invasori e negli invasori dei carnefici. La vulgata sull'Eurabia suona così. E non soltanto nei peggiori siti di internet. Nel profondo Nord dell'Italia, non dicono nulla di molto diverso tanti civili amministratori di enti locali, cui tengono dietro civilissimi editorialisti di blasonati giornali. Come sembrano lontani i tempi in cui tutto il male del mondo minacciava di provenire da quell'altro mostro geografico espresso con una parola-sciarada, "Eurasia"! Cioè dal "dispotismo asiatico", che il cavallo di Troia del comunismo internazionale avrebbe immancabilmente finito per far vincere, e che dalle steppe dell'Urss o dai fiumi della Cina sarebbe subdolamente penetrato nelle nostre contrade... A ogni epoca il suo spauracchio. Dopo la fine della guerra fredda, è bastato cambiare una lettera - sostituire una "esse" con una "bi" - perché l'Occidente si trovasse, bello pronto, un nuovo nemico da battere e da abbattere. Tuttavia, proprio l'esempio storico della guerra fredda deve indurci alla cautela nel liquidare come spazzatura qualunque ragionamento sullo "scontro di civiltà". Fino al 1989, la rozzezza della propaganda anticomunista è servita da pretesto a tutti coloro che in Occidente rifiutavano di denunciare i dolori e gli orrori del "socialismo reale". Mutatis mutandis, la rozzezza dell'attuale propaganda anti-islamica non dovrebbe servire da pretesto per chiudere gli occhi di fronte alla gravità dei problemi causati dalla crescente presenza musulmana in Europa. Fresco di traduzione italiana, il libro di un analista conservatore d'oltreoceano, Christopher Caldwell, vale da esempio di come si possano tenere gli occhi aperti. L'ultima rivoluzione dell'Europa. L'immigrazione, l'Islam e l'Occidente (Garzanti) non contiene risposte particolarmente sottili; contiene però domande introvabili in molti volumi sul tema, quelli formattati sui cliché del politicamente corretto. Come sarà l'Europa fra pochi decenni, quando i musulmani rappresenteranno un quinto o anche un quarto dei suoi abitanti? E chi ci assicura che il processo d'integrazione dei musulmani contribuirà alla loro secolarizzazione, anziché rafforzare nelle comunità islamiche il sentimento di una sacrosanta, assoluta, irriducibile diversità? Quando Caldwell drammatizza troppo le domande, le pagine del suo libro somigliano alle pagine dei blog catastrofisti che annunciano imminente una colonizzazione musulmana dell'Europa. Nondimeno, Caldwell ha il merito di mettere il dito sulla piaga. Oggi, sia il modello assimilazionista di matrice francese, sia il modello multiculturalista di matrice anglosassone mostrano visibilmente la corda. E di là dai modelli, contano i fatti. A larghe maggioranze di musulmani integrati, che mandano i figli a scuola, pagano le tasse e non disturbano nessuno, fanno riscontro significative minoranze di musulmani che rigettano la cultura ospite, incoraggiano i comportamenti antisociali, brandiscono la religione come un'arma politica. Oriana Fallaci è morta. La paranoia dell'Eurabia non è morta con lei, perché dietro quella paranoia vive una realtà. L'immigrazione di massa esiste davvero. Il differenziale delle curve demografiche esiste davvero. Il contrasto fra una visione secolare del mondo e una visione religiosa esiste davvero. Il problema d'integrare comunità renitenti esiste davvero. Insomma esiste davvero - anche se dispiace definirla così - una "questione musulmana" in Europa, e non è rifiutando di ammetterlo che si può sperare di risolverla.

    Informazione Corretta


    carlomartello
    Ultima modifica di carlomartello; 22-12-09 alle 17:30

  2. #2
    email non funzionante
    Data Registrazione
    31 Mar 2009
    Località
    Territorio di Trieste.
    Messaggi
    1,513
     Likes dati
    24
     Like avuti
    152
    Mentioned
    0 Post(s)
    Tagged
    0 Thread(s)

    Unhappy Rif: Una questione islamica esiste

    Il problema e' molto serio e creara' gravi ripercussioni nei prossimi anni.
    Servono leggi appropiate.

  3. #3
    email non funzionante
    Data Registrazione
    27 Apr 2009
    Messaggi
    8,434
     Likes dati
    760
     Like avuti
    2,525
    Mentioned
    20 Post(s)
    Tagged
    0 Thread(s)

    Predefinito Rif: Una questione islamica esiste

    -questi articoli dei progressisti di sinistra sono sempre tardivi ed ipocriti ,soprattutto quello di Luzzato , e saranno proprio loro quelli che soffriranno di più perchè saranno offesi nella loro stizzita superbia e dovranno accettare"democraticamente" che gli islamici ,quando saranno maggioranza, li mettano in catene con le loro Leggi medievali e saranno costretti a vivere nella viltà perchè incapaci di vivere una Resistenza solo immaginata e mai realizzata e combattuta.
    Joseph

  4. #4
    ...
    Data Registrazione
    30 Mar 2009
    Messaggi
    24,400
     Likes dati
    3,535
     Like avuti
    3,715
    Mentioned
    110 Post(s)
    Tagged
    3 Thread(s)

    Predefinito Rif: Una questione islamica esiste

    Mi trovo in perfetta sintonia con il pensiero di Sartori: inoltre sarebbe tranquillamente espandibile. Di recente ho infatti avuto modo di leggere il seguente libro, che consiglio caldamente a tutti: "Gli ultimi giorni dell'Europa" di Walter Laqueuer (qui una recensione: http://web2.venet.net/libridelponte/det ... asp?ID=885 ). Da un lato la comparazione tra i precedenti flussi migratori in europa rispetto a quelli moderni, dall'altro le differenze tra immigrati non islamici e islamici oggi in europa: il succo è provengono da etnie diverse, ma finiscono invetiabilmente per creare realtà-ghetto dove mediamente il 40% delle nuove generazioni non finisce nemmeno le scuole dell'obbligo, peggiorando la situazione di generazione in generazione. Sostenere che ciò è dovuto a problemi di integrazione non è possibile: altri immigrati, per esempio indiani, nelle scuole hanno anche risultati migliori degli autoctoni!
    Faccio fatica a ricordare quante motivazioni assolutamente razionali e verificabili ci sarebbero per affermare con assoluta certezza che investire in un'immigrazione musulmana è qualcosa di assolutamente poco conveniente.

    Poi c'è sempre la questione di come i paesi islamici si pongono nei confronti di molte questioni.

 

 

Discussioni Simili

  1. L'invasione islamica non esiste?
    Di Dimitri Oblomov (POL) nel forum Destra Radicale
    Risposte: 134
    Ultimo Messaggio: 23-09-08, 14:50
  2. esiste nel paese una questione monarchica?
    Di sinistra_polliana nel forum Il Termometro Politico
    Risposte: 103
    Ultimo Messaggio: 04-06-08, 17:23
  3. Risposte: 46
    Ultimo Messaggio: 28-12-07, 14:18
  4. Risposte: 5
    Ultimo Messaggio: 26-09-06, 20:54
  5. questione fondamentale:esiste il qualunquismo a sinistra?
    Di Enrico1987 nel forum Il Termometro Politico
    Risposte: 12
    Ultimo Messaggio: 05-08-05, 18:34

Tag per Questa Discussione

Permessi di Scrittura

  • Tu non puoi inviare nuove discussioni
  • Tu non puoi inviare risposte
  • Tu non puoi inviare allegati
  • Tu non puoi modificare i tuoi messaggi
  •  
[Rilevato AdBlock]

Per accedere ai contenuti di questo Forum con AdBlock attivato
devi registrarti gratuitamente ed eseguire il login al Forum.

Per registrarti, disattiva temporaneamente l'AdBlock e dopo aver
fatto il login potrai riattivarlo senza problemi.

Se non ti interessa registrarti, puoi sempre accedere ai contenuti disattivando AdBlock per questo sito