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  1. #11
    INNAMORARSI DELLA CHIESA
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    Alle ore 9.30 di oggi, Solennità dell’Immacolata Concezione della Beata Vergine Maria, in occasione del 40° anniversario della conclusione del Concilio Ecumenico Vaticano II, il Santo Padre Benedetto XVI presiede, nella Patriarcale Basilica Vaticana, la concelebrazione eucaristica.

    Pubblichiamo di seguito l’omelia del Santo Padre:


    OMELIA DEL SANTO PADRE

    Quarant'anni fa, l'8 dicembre 1965, qui nella Basilica di San Pietro, Papa Paolo VI concluse solennemente il Concilio Vaticano II. Era stato inaugurato, secondo la volontà di Giovanni XXIII, l'11 ottobre 1962, allora festa della Maternità di Maria, ed ebbe la sua conclusione nel giorno dell'Immacolata. Una cornice mariana circonda il Concilio. In realtà, è molto di più di una cornice: è un orientamento dell'intero suo cammino. Ci rimanda, come rimandava allora i Padri del Concilio, all'immagine della Vergine in ascolto, che vive nella Parola di Dio, che serba nel suo cuore le parole che le vengono da Dio e, congiungendole come in un mosaico, impara a comprenderle (cfr Lc 2,19.51); ci rimanda alla grande Credente che, piena di fiducia, si mette nelle mani di Dio, abbandonandosi alla Sua volontà; ci rimanda all'umile Madre che, quando la missione del Figlio lo esige, si fa da parte e, al contempo, alla donna coraggiosa che, mentre i discepoli si danno alla fuga, sta sotto la croce. Paolo VI, nel suo discorso in occasione della promulgazione della Costituzione conciliare sulla Chiesa, aveva qualificato Maria come "tutrix huius Concilii" – "protettrice di questo Concilio" (cfr Oecumenicum Concilium Vaticanum II, Constitutiones Decreta Declarationes, Città del Vaticano 1966, pag. 983) e, con un'allusione inconfondibile al racconto di Pentecoste tramandato da Luca (At 1,12-14), aveva detto che i Padri si erano riuniti nell'aula del Concilio "cum Maria, Matre Iesu" e, pure nel suo nome, ne sarebbero ora usciti (pag. 985).

    Resta indelebile nella mia memoria il momento in cui, sentendo le sue parole: "Mariam Sanctissimam declaramus Matrem Ecclesiae" – "dichiariamo Maria Santissima Madre della Chiesa", spontaneamente i Padri si alzarono di scatto dalle loro sedie e applaudirono in piedi, rendendo omaggio alla Madre di Dio, a nostra Madre, alla Madre della Chiesa. Di fatto, con questo titolo il Papa riassumeva la dottrina mariana del Concilio e dava la chiave per la sua comprensione. Maria non sta soltanto in un rapporto singolare con Cristo, il Figlio di Dio che, come uomo, ha voluto diventare figlio suo. Essendo totalmente unita a Cristo, ella appartiene anche totalmente a noi. Sì, possiamo dire che Maria ci è vicina come nessun altro essere umano, perché Cristo è uomo per gli uomini e tutto il suo essere è un "esserci per noi". Cristo, dicono i Padri, come Capo è inseparabile dal suo Corpo che è la Chiesa, formando insieme con essa, per così dire, un unico soggetto vivente. La Madre del Capo è anche la Madre di tutta la Chiesa; lei è, per così dire, totalmente espropriata da se stessa; si è data interamente a Cristo e con Lui viene data in dono a tutti noi. Infatti, più la persona umana si dona, più trova se stessa.

    Il Concilio intendeva dirci questo: Maria è così intrecciata nel grande mistero della Chiesa che lei e la Chiesa sono inseparabili come sono inseparabili lei e Cristo. Maria rispecchia la Chiesa, la anticipa nella sua persona e, in tutte le turbolenze che affliggono la Chiesa sofferente e faticante, ne rimane sempre la stella della salvezza. È lei il suo vero centro di cui ci fidiamo, anche se tanto spesso la sua periferia ci pesa sull'anima. Papa Paolo VI, nel contesto della promulgazione della Costituzione sulla Chiesa, ha messo in luce tutto questo mediante un nuovo titolo radicato profondamente nella Tradizione, proprio nell'intento di illuminare la struttura interiore dell'insegnamento sulla Chiesa sviluppato nel Concilio. Il Vaticano II doveva esprimersi sulle componenti istituzionali della Chiesa: sui Vescovi e sul Pontefice, sui sacerdoti, i laici e i religiosi nella loro comunione e nelle loro relazioni; doveva descrivere la Chiesa in cammino, "che comprende nel suo seno peccatori, santa insieme e sempre bisognosa di purificazione…" (Lumen gentium, 8). Ma questo aspetto "petrino" della Chiesa è incluso in quello "mariano". In Maria, l'Immacolata, incontriamo l'essenza della Chiesa in modo non deformato. Da lei dobbiamo imparare a diventare noi stessi "anime ecclesiali", così si esprimevano i Padri, per poter anche noi, secondo la parola di san Paolo, presentarci "immacolati" al cospetto del Signore, così come Egli ci ha voluto fin dal principio (Col 1,21; Ef 1,4).

    Ma ora dobbiamo chiederci: Che cosa significa "Maria, l'Immacolata"? Questo titolo ha qualcosa da dirci?

    La liturgia di oggi ci chiarisce il contenuto di questa parola in due grandi immagini. C'è innanzitutto il racconto meraviglioso dell'annuncio a Maria, la Vergine di Nazaret, della venuta del Messia. Il saluto dell'Angelo è intessuto di fili dell'Antico Testamento, specialmente del profeta Sofonia. Esso fa vedere che Maria, l'umile donna di provincia che proviene da una stirpe sacerdotale e porta in sé il grande patrimonio sacerdotale d'Israele, è "il santo resto" d'Israele a cui i profeti, in tutti i periodi di travagli e di tenebre, hanno fatto riferimento. In lei è presente la vera Sion, quella pura, la vivente dimora di Dio. In lei dimora il Signore, in lei trova il luogo del Suo riposo. Lei è la vivente casa di Dio, il quale non abita in edifici di pietra, ma nel cuore dell'uomo vivo. Lei è il germoglio che, nella buia notte invernale della storia, spunta dal tronco abbattuto di Davide. In lei si compie la parola del Salmo: "La terra ha dato il suo frutto" (67,7). Lei è il virgulto, dal quale deriva l'albero della redenzione e dei redenti. Dio non ha fallito, come poteva apparire già all'inizio della storia con Adamo ed Eva, o durante il periodo dell'esilio babilonese, e come nuovamente appariva al tempo di Maria quando Israele era diventato definitivamente un popolo senza importanza in una regione occupata, con ben pochi segni riconoscibili della sua santità. Dio non ha fallito. Nell'umiltà della casa di Nazaret vive l'Israele santo, il resto puro. Dio ha salvato il Suo popolo. Dal tronco abbattuto rifulge nuovamente la sua storia, diventando una nuova forza viva che orienta e pervade il mondo. Maria è l'Israele santo; ella dice "sì" al Signore, si mette pienamente a Sua disposizione e diventa così il tempio vivente di Dio.

    La seconda immagine è molto più difficile ed oscura. Questa metafora tratta dal Libro della Genesi parla a noi da una grande distanza storica, e solo a fatica può essere chiarita; soltanto nel corso della storia è stato possibile sviluppare una comprensione più profonda di ciò che lì viene riferito. Viene predetto che durante tutta la storia continuerà la lotta tra l'uomo e il serpente, cioè tra l'uomo e le potenze del male e della morte. Viene però anche preannunciato che "la stirpe" della donna un giorno vincerà e schiaccerà la testa al serpente, alla morte; è preannunciato che la stirpe della donna – e in essa la donna e la madre stessa – vincerà e che così, mediante l'uomo, Dio vincerà. Se insieme con la Chiesa credente ed orante ci mettiamo in ascolto davanti a questo testo, allora possiamo cominciare a capire che cosa sia il peccato originale, il peccato ereditario, e anche che cosa sia la tutela da questo peccato ereditario, che cosa sia la redenzione.

    Qual è il quadro che in questa pagina ci vien posto davanti?

    L'uomo non si fida di Dio. Egli cova il sospetto che Dio, in fin dei conti, gli tolga qualcosa della sua vita, che Dio sia un concorrente che limita la nostra libertà e che noi saremo pienamente esseri umani soltanto quando l'avremo accantonato; insomma, che solo in questo modo possiamo realizzare in pienezza la nostra libertà. L'uomo vive nel sospetto che l'amore di Dio crei una dipendenza e che gli sia necessario sbarazzarsi di questa dipendenza per essere pienamente se stesso. L'uomo non vuole ricevere da Dio la sua esistenza e la pienezza della sua vita. Vuole attingere egli stesso dall'albero della conoscenza il potere di plasmare il mondo, di farsi dio elevandosi al livello di Lui, e di vincere la morte e le tenebre. Non vuole contare sull'amore che non gli sembra affidabile; egli conta unicamente sulla conoscenza, in quanto essa gli conferisce il potere. Piuttosto che sull'amore punta sul potere col quale vuole prendere in mano in modo autonomo la propria vita. E nel fare questo, egli si fida della menzogna piuttosto che della verità e con ciò sprofonda con la sua vita nel vuoto, nella morte. Amore non è dipendenza, ma dono che ci fa vivere. La libertà di un essere umano è la libertà di un essere limitato ed è quindi limitata essa stessa. Possiamo possederla soltanto come libertà condivisa, nella comunione delle libertà: solo se viviamo nel modo giusto l'uno con l'altro e l'uno per l'altro, la libertà può svilupparsi. Noi viviamo però nel modo giusto, se viviamo secondo la verità del nostro essere e cioè secondo la volontà di Dio. Perché la volontà di Dio non è per l'uomo una legge imposta dall'esterno che lo costringe, ma la misura intrinseca della sua natura, una misura che è iscritta in lui e lo rende immagine di Dio e così creatura libera. Se noi viviamo contro l'amore e contro la verità – contro Dio –, allora ci distruggiamo a vicenda e distruggiamo il mondo. Allora non troviamo la vita, ma facciamo l'interesse della morte. Tutto questo è raccontato con immagini immortali nella storia della caduta originale e della cacciata dell'uomo dal Paradiso terrestre.

    Cari fratelli e sorelle! Se riflettiamo sinceramente su di noi e sulla nostra storia, dobbiamo dire che con questo racconto è descritta non solo la storia dell'inizio, ma la storia di tutti i tempi, e che tutti portiamo dentro di noi una goccia del veleno di quel modo di pensare illustrato nelle immagini del Libro della Genesi.

    Questa goccia di veleno la chiamiamo peccato originale. Proprio nella festa dell'Immacolata Concezione emerge in noi il sospetto che una persona che non pecchi affatto sia in fondo noiosa; che manchi qualcosa nella sua vita: la dimensione drammatica dell'essere autonomi; che faccia parte del vero essere uomini la libertà del dire di no, lo scendere giù nelle tenebre del peccato e del voler fare da sé; che solo allora si possa sfruttare fino in fondo tutta la vastità e la profondità del nostro essere uomini, dell'essere veramente noi stessi; che dobbiamo mettere a prova questa libertà anche contro Dio per diventare in realtà pienamente noi stessi. Con una parola, noi pensiamo che il male in fondo sia buono, che di esso, almeno un po', noi abbiamo bisogno per sperimentare la pienezza dell'essere. Pensiamo che Mefistofele – il tentatore – abbia ragione quando dice di essere la forza "che sempre vuole il male e sempre opera il bene" (J.W. v. Goethe, Faust I, 3). Pensiamo che patteggiare un po' col male, riservarsi un po' di libertà contro Dio, in fondo, sia bene, forse sia addirittura necessario.

    Guardando però il mondo intorno a noi, possiamo vedere che non è così, che cioè il male avvelena sempre, non innalza l'uomo, ma lo abbassa e lo umilia, non lo rende più grande, più puro e più ricco, ma lo danneggia e lo fa diventare più piccolo. Questo dobbiamo piuttosto imparare nel giorno dell'Immacolata: l'uomo che si abbandona totalmente nelle mani di Dio non diventa un burattino di Dio, una noiosa persona consenziente; egli non perde la sua libertà. Solo l'uomo che si affida totalmente a Dio trova la vera libertà, la vastità grande e creativa della libertà del bene. L'uomo che si volge verso Dio non diventa più piccolo, ma più grande, perché grazie a Dio e insieme con Lui diventa grande, diventa divino, diventa veramente se stesso. L'uomo che si mette nelle mani di Dio non si allontana dagli altri, ritirandosi nella sua salvezza privata; al contrario, solo allora il suo cuore si desta veramente ed egli diventa una persona sensibile e perciò benevola ed aperta.

    Più l'uomo è vicino a Dio, più vicino è agli uomini. Lo vediamo in Maria. Il fatto che ella sia totalmente presso Dio è la ragione per cui è anche così vicina agli uomini. Per questo può essere la Madre di ogni consolazione e di ogni aiuto, una Madre alla quale in qualsiasi necessità chiunque può osare rivolgersi nella propria debolezza e nel proprio peccato, perché ella ha comprensione per tutto ed è per tutti la forza aperta della bontà creativa. È in lei che Dio imprime la propria immagine, l'immagine di Colui che segue la pecorella smarrita fin nelle montagne e fin tra gli spini e i pruni dei peccati di questo mondo, lasciandosi ferire dalla corona di spine di questi peccati, per prendere la pecorella sulle sue spalle e portarla a casa. Come Madre che compatisce, Maria è la figura anticipata e il ritratto permanente del Figlio. E così vediamo che anche l'immagine dell'Addolorata, della Madre che condivide la sofferenza e l'amore, è una vera immagine dell'Immacolata. Il suo cuore, mediante l'essere e il sentire insieme con Dio, si è allargato. In lei la bontà di Dio si è avvicinata molto a noi. Così Maria sta davanti a noi come segno di consolazione, di incoraggiamento, di speranza. Ella si rivolge a noi dicendo: "Abbi il coraggio di osare con Dio! Provaci! Non aver paura di Lui! Abbi il coraggio di rischiare con la fede! Abbi il coraggio di rischiare con la bontà! Abbi il coraggio di rischiare con il cuore puro! Compromettiti con Dio, allora vedrai che proprio con ciò la tua vita diventa ampia ed illuminata, non noiosa, ma piena di infinite sorprese, perché la bontà infinita di Dio non si esaurisce mai!".

    Vogliamo, in questo giorno di festa, ringraziare il Signore per il grande segno della Sua bontà che ci ha donato in Maria, Sua Madre e Madre della Chiesa. Vogliamo pregarlo di porre Maria sul nostro cammino come luce che ci aiuta a diventare anche noi luce e a portare questa luce nelle notti della storia.

    Amen.

    Fonte: www.vatican.va
    Fraternamente Caterina
    Laica Domenicana

  2. #12
    Lefevriano in attesa
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    Parto tra pochi minuti per Firenze, per andare alla Messa e spero anche di soddisfare le condizioni per l'indulgenza plenaria.

    (che mi pare è se non erro alle solite condzioni)
    †Extra Ecclesia nulla salus†

  3. #13
    Forumista assiduo
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    EPILOGO DEL CONCILIO ECUMENICO VATICANO II

    OMELIA DI SUA SANTITÀ PAOLO VI

    Solennità dell'Immacolata Concezione della Beata Vergine Maria
    Piazza San Pietro - Mercoledì, 8 dicembre 1965



    mentre chiudiamo il Concilio ecumenico noi festeggiamo Maria Santissima, la Madre di Cristo, e perciò, come altra volta dicemmo, la Madre di Dio e la Madre nostra spirituale. Maria santissima, diciamo immacolata! cioè innocente, cioè stupenda, cioè perfetta; cioè la Donna, la vera Donna ideale e reale insieme; la creatura nella quale l’immagine di Dio si rispecchia con limpidezza assoluta, senza alcun turbamento, come avviene invece in ogni creatura umana.

    Non è forse fissando il nostro sguardo in questa Donna umile, nostra Sorella e insieme celeste nostra Madre e Regina, specchio nitido e sacro dell’infinita Bellezza, che può terminare la nostra spirituale ascensione conciliare e questo saluto finale? e che può cominciare il nostro lavoro Post-conciliare? Questa bellezza di Maria Immacolata non diventa per noi un modello ispiratore? una speranza confortatrice?

    Noi, o Fratelli e Figli e Signori, che Ci ascoltate, Noi lo pensiamo; per Noi e per voi; ed è questo il Nostro saluto più alto e, Dio voglia, il più valido!


  4. #14
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    Lightbulb Re: 8 Dicembre: Immacolata Concezione della Beata Vergine Maria

    8 dicembre 2015…Immacolata Concezione di Maria…
    Preghiamo la Beata Vergine Maria – oggi 8 dicembre 2015, Solennità dell’Immacolata Concezione, dogma cattolico proclamato ufficialmente ed infallibilmente da papa Pio IX l’8 dicembre 1854 - apparsa in Francia a Rue du Bac a Parigi (1830) e successivamente a Lourdes (1858)…
    Fu durante l’esilio di Gaeta (1849-1851) che Pio IX decise di iniziare l'iter che lo avrebbe portato a definire nel 1854 il dogma dell'Immacolata Concezione, una verità di fede confermata dalle apparizioni precedenti di Parigi e successive di Lourdes.
    Ave Maria, Vi preghiamo per il ritorno della Francia e dell’intera Europa - nonché per l’essenziale Conversione e Consacrazione al Vostro Cuore Immacolato della Russia richiesta a Fatima, faccio qui notare la significativa coincidenza dei tragici attentati di Parigi del 13 novembre 2015 con le apparizioni in Portogallo, avvenute quasi sempre il giorno 13 dei mesi precedenti - alla Fede Cattolica!




    Parigi 27 novembre 1830, apparizione della Beata Vergine della Medaglia miracolosa...




    “REGINA SINE LABE ORIGINALI CONCEPTA, ORA PRO NOBIS.”

    Munificentissimus Deus - Bolla dogmatica per la definizione dell'Assunzione in corpo ed anima di Maria SS.ma in cielo (1° novembre 1950) | PIO XII
    “PIO XII SERVO DEI SERVI DI DIO
    A PERENNE MEMORIA COSTITUZIONE APOSTOLICA MUNIFICENTISSIMUS DEUS
    LA GLORIFICAZIONE DI MARIA CON L'ASSUNZIONE AL CIELO IN ANIMA E CORPO.”


    8 dicembre: Festività dell?Immacolata « www.agerecontra.it

    UNA VOCE VENETIA - 8 dicembre IMMACOLATA CONCEZIONE DELLA BEATA VERGINE MARIA
    Guéranger, L'anno liturgico - 8 dicembre. Immacolata Concezione della Santissima Vergine
    “8 Decembris sexto Idus
    CONCEPTIO IMMACULATA BEATAE MARIAE VIRGINIS, duplex 1. classis cum Octava communi
    GAVDENS
    GAVDEBO IN DOMINO
    ET EXSVLTABIT
    ANIMA MEA IN DEO MEO
    QVIA INDVIT ME
    VESTIMENTIS SALVTIS
    ET INDVMENTO JVSTITIÆ
    CIRCVMDEDIT ME
    QVASI SPONSAM
    ORNATAM MONILIBVS SVIS

    DEVS
    QVI PER IMMACVLATAM
    VIRGINIS CONCEPTIONEM
    DIGNVM FILIO TVO
    HABITACVLVM PRÆPARASTI
    QVÆSVMVS
    VT QVI EX MORTE
    EJVSDEM FILII TVI PRÆVISA
    EAM AB OMNI LABE
    PRÆSERVASTI
    NOS QVOQVE MVNDOS
    EJVS INTERCESSIONE
    AD TE PERVENIRE
    CONCEDAS

    EXCITA DOMINE
    CORDA NOSTRA
    AD PRÆPARANDAS
    VNIGENITI FILII TVI VIAS
    VT PER EJVS ADVENTVM
    PVRIFICATIS TIBI MENTIBVS
    SERVIRE MEREAMVR”

    Dom Guéranger, Immacolata Concezione della Ss.ma Vergine
    Immacolata concezione della Santissima Vergine | Purificazione della Santissima Vergine |Apparizione dell'Immacolata Vergine Maria | Annunciazione della Vergine Santissima | Festa di Maria Ausiliatrice | Festa della Beata Vergine Maria Regina | Visitazione della Santissima Vergine |Commemorazione della Beata Vergine Maria del Monte Carmelo | Madonna della Neve | Vigilia dell'Assunzione di Maria Santissima | Assunzione della Beata Vergine in cielo | Festa del Cuore Immacolato di Maria | Natività della Beata Vergine Maria | Il Santo Nome di Maria | Festa dei Sette Dolori della Beata Vergine | Madonna della Mercede | Festa del Rosario | Maternità della Beata Vergine | Presentazione di Maria SS. al Tempio



    Radio Spada
    “8 DICEMBRE 2015: IMMACOLATA CONCEZIONE DELLA SANTISSIMA VERGINE.
    La festa dell'Immacolata Concezione della Santa Vergine è la più solenne di tutte quelle che la Chiesa celebra nel sacro tempo dell'Avvento; e se è necessario che la prima parte dell'anno presenti la commemorazione di qualcuno dei misteri di Maria, non ve n'è alcuno il cui oggetto possa offrire più commoventi armonie con le pie preoccupazioni della Chiesa in questa mistica stagione della attesa. Celebriamo dunque con gioia questa solennità, poiché la Concezione di Maria presagisce la prossima Nascita di Gesù.
    L'intenzione della Chiesa, in questa festa, non è solo di celebrare l'anniversario dell'istante in cui ha inizio, nel seno della pia Anna, la vita della gloriosissima Vergine Maria; ma anche di onorare il sublime privilegio in virtù del quale Maria è stata preservata dal peccato originale che, per decreto supremo ed universale, tutti i figli di Adamo contraggono nell'istante stesso in cui sono concepiti nel seno delle loro madri. La fede della Chiesa cattolica che fu solennemente riconosciuta come rivelata da Dio stesso il giorno per sempre memorabile dell'8 dicembre 1854, questa fede proclamata dalla Sede apostolica per bocca di Pio IX, tra le acclamazioni di tutta la cristianità, ci insegna che nell'istante in cui Dio ha unito l'anima di Maria, che era stata appena creata, al corpo che essa doveva animare, quell'anima per sempre benedetta non solo non ha contratto la bruttura che invade in quel momento ogni anima umana, ma è stata riempita d'una grazia immensa che l'ha resa, fin da quell'istante, lo specchio della santità di Dio stesso, nella misura che è possibile per un essere creato.
    Questa sospensione della legge emessa dalla giustizia divina contro tutta la posterità dei nostri progenitori era motivata dal rispetto che Dio ha per la sua stessa santità. I rapporti che Maria doveva avere con la divinità, essendo non soltanto la Figlia del Padre celeste, ma chiamata a divenire la stessa Madre del Figlio e il Santuario ineffabile dello Spirito Santo, questi rapporti esigevano che nulla di immondo vi fosse, anche per un solo istante, nella creatura predestinata a così intime relazioni con l'adorabile Trinità; che nessun'ombra avesse mai oscurato in Maria la purezza perfetta che Dio sommamente santo vuol trovare anche negli esseri che chiama a godere in cielo della sua semplice visione; in una parola, come dice il grande Dottore sant'Anselmo: "Era giusto che fosse ornata d'una purezza superiore alla quale non se può concepire una maggiore se non quella di Dio stesso, questa vergine a cui Dio Padre doveva dare il Figlio suo in un modo tanto speciale, in quanto quel Figlio sarebbe divenuto per natura il Figlio comune ed unico di Dio e della Vergine; questa Vergine che il Figlio doveva eleggere per farne sostanzialmente la Madre sua, e nel seno della quale lo Spirito Santo voleva operare la concezione e la nascita di Colui dal quale egli stesso procedeva" (De Conceptu Virginali, cap. xviii).
    Nello stesso tempo, le relazioni che il figlio di Dio doveva contrarre con Maria, relazioni ineffabili di tenerezza e di rispetto filiale, essendo state eternamente presenti al suo pensiero, obbligano a concludere che il Verbo divino ha provato per quella Madre che doveva avere nel tempo, un amore di natura infinitamente superiore a quello che provava per tutti gli esseri creati dalla sua potenza. L'onore di Maria gli è stato caro sopra ogni cosa, perché doveva essere la Madre sua, e lo era già nei suoi eterni e misericordiosi disegni. L'amore del Figlio ha dunque protetto la Madre; e se quest'ultima, nella sua sublime umiltà, non ha respinto alcuna delle condizioni alle quali sono sottomesse tutte le creature di Dio, alcuna delle esigenze stesse della legge di Mosè che non era stata emessa per lei, la mano del Figlio divino ha annullato per essa l'umiliante barriera che trattiene ogni figlio di Adamo che viene in questo mondo e gli chiude il sentiero della luce e della grazia, fino a quando non sia stato rigenerato in una nuova nascita.
    Il Padre celeste non poteva fare per la nuova Eva meno di quanto aveva fatto per l'antica, la quale fu costituita fin da principio, al pari del primo uomo, nello stato di santità originale in cui non seppe mantenersi. Il Figlio di Dio non poteva soffrire che la donna dalla quale avrebbe attinto la sua natura umana avesse alcunché da invidiare a colei che era stata la madre di prevaricazione. Lo Spirito Santo, che doveva coprirla con la sua ombra e renderla feconda con la sua divina operazione, non poteva permettere che la sua Diletta fosse anche per un solo istante intaccata dalla vergognosa macchia nella quale noi siamo concepiti. La sentenza è universale, ma una madre di Dio doveva esserne esente. Dio autore della legge, Dio che ha posto liberamente tale legge, non era padrone forse di esentarne colei che aveva destinata ad esserle unita in tanti modi? Lo poteva, e lo doveva: quindi l'ha fatto.
    Non era forse questa gloriosa eccezione che egli stesso annunciava nel momento in cui comparvero dinanzi alla sua maestà offesa i due prevaricatori dai quali noi siamo usciti? La promessa misericordiosa discendeva su noi nell'anatema che cadeva sul serpente: "Porrò io stesso - diceva Dio - una inimicizia fra te e la donna, fra la tua stirpe e il suo frutto; ed essa ti schiaccerà il capo". Così era annunciata la salvezza alla famiglia umana sotto la forma di una vittoria contro Satana; e questa vittoria è la Donna che doveva riportarla per tutti noi. E non si dica che sarà solo il figlio della donna a riportare tale vittoria: il Signore ci dice che l'inimicizia della donna contro il serpente sarà personale, e che, con il suo piede vittorioso, essa schiaccerà il capo dell'odioso rettile; in una parola, che la nuova Eva sarà degna del nuovo Adamo, vittoriosa come lui; che la stirpe umana un giorno sarà vendicata, non solo dal Dio fatto uomo, ma anche dalla Donna miracolosamente sottratta ad ogni contagio del peccato; di modo che la creazione primigenia nella santità e nella giustizia (Ef 4,24) riapparirà in essa, come se non fosse stata commessa la prima colpa. Rialzate dunque il capo, figli di Adamo, e scuotete le vostre catene. Oggi l'umiliazione che pesava su di voi è annientata. Ecco che Maria la quale è vostra carne e vostro sangue, ha visto retrocedere davanti a sé il torrente del peccato che trascina tutte le generazioni: l'alito del drago infernale si è distolto per non contaminarla; la primiera dignità della vostra origine è in essa ristabilita. Salutate dunque questo giorno benedetto in cui è rinnovata la primitiva durezza del vostro sangue: è apparsa la nuova Eva; e dal suo sangue che è anche il vostro, salvo il peccato, essa vi darà tra poche ore, il Dio-uomo che procede da lei secondo la carne come viene dal Padre suo per eterna generazione.
    E come potremmo non ammirare la purezza incomparabile di Maria nella sua immacolata concezione, quando sentiamo, nel divino Cantico, lo stesso Dio, che così l'ha preparata per essere la Madre sua, dirle con l'accento d'una compiacenza piena d'amore: "Sei tutta bella, o mia diletta, e in te non vi è alcuna macchia" (Ct 4,7)? È il Dio di ogni santità che parla; il suo occhio che tutto penetra non scopre in Maria alcuna traccia, alcuna cicatrice di peccato; ecco perché si compiace in lei e la felicita del dono che si è degnato di farle. Dopo di ciò stupiremo ancora che Gabriele, disceso dal cielo per recarle il divino messaggio, sia preso d'ammirazione alla vista di quella purezza della quale il punto di partenza è stato tanto glorioso, e i progressi senza limiti? Che si inchini profondamente dinanzi a simile meraviglia e dica: "Ave, Maria, piena di grazia"? Gabriele vive la sua vita immortale al centro di tutte le bellezze della creazione, di tutte le ricchezze del cielo; è il fratello dei Cherubini e dei Serafini, dei Troni e delle Dominazioni; il suo sguardo percorre senza posa le nove gerarchie angeliche dove la luce e la santità risplendono sovranamente, aumentando sempre di grado in grado; ma ecco che ha trovato sulla terra, in una creatura di rango inferiore agli Angeli, la pienezza della grazia, di quella grazia che è stata data solo limitatamente agli Spiriti celesti, e che abita in Maria fin dal primo istante della sua creazione. È la futura Madre di Dio sempre santa, sempre pura, sempre immacolata.
    Questa verità rivelata agli Apostoli dal divin Figlio di Maria, ricevuta dalla Chiesa, insegnata dai santi Dottori, creduta con fedeltà sempre maggiore dal popolo cristiano, era contenuta nella nozione stessa di Madre di Dio. Credere Maria Madre di Dio significava già credere implicitamente che colei in cui doveva realizzarsi questo titolo sublime non aveva avuto mai nulla di comune con il peccato, e che Dio l'avrebbe in ogni modo preservata. Ma d'ora in poi l'onore di Maria è fondato sulla sentenza esplicita che ha dettato lo Spirito Santo. Pietro ha parlato per bocca di Pio IX; e quando Pietro ha parlato, ogni fedele deve credere, poiché il Figlio di Dio ha detto: "Ho pregato per te, o Pietro, perché non venga meno la tua fede" (Lc 22,32); e ha detto ancora: "Vi manderò lo Spirito di verità che rimarrà con voi per sempre, e vi farà ricordare tutto ciò che vi ho insegnato" (Gv 14,26).
    Il simbolo della nostra fede ha dunque acquistato non una nuova verità, ma una nuova luce sulla verità, che era già in precedenza oggetto della credenza universale. In questo giorno, il serpente infernale ha sentito di nuovo la vittoriosa pressione del piede della Vergine Madre e il Signore si è degnato di darci il pegno più prezioso delle sue misericordie. Egli ama ancora questa terra colpevole, poiché si è degnato di illuminarla tutta con uno dei più bei raggi della gloria della Madre sua. Non ha forse trasalito questa terra? Qualche cosa di grande si compì in questa metà del XIX secolo, e attenderemo d'ora innanzi i tempi con maggiore fiducia, poiché, se lo Spirito Santo ci avverte di temere per i giorni in cui le verità diminuiscono presso i figli degli uomini, ci dice abbastanza chiaramente con ciò che dobbiamo considerare come beati i giorni in cui le verità aumentano per noi in luce e in autorità.
    Nell'attesa della solenne proclamazione di questo dogma, la santa Chiesa lo confessava già ogni anno celebrando la festa di oggi.
    Tale festa non era chiamata, è vero, l'Immacolata Concezione, ma semplicemente la Concezione di Maria. Tuttavia, il fatto della sua istituzione e della sua celebrazione esprimeva già abbastanza la credenza della cristianità. San Bernardo e il Dottore Angelico concordano nell'insegnare che la Chiesa non può celebrare la festa di ciò che non è santo; la Concezione di Maria fu dunque santa ed immacolata, perché la Chiesa, da tanti secoli, l'onora con una festa speciale. La Natività di Maria è oggetto d'una solennità nella Chiesa, perché Maria nacque piena di grazia; se dunque il primo istante della sua esistenza fosse stato segnato dal comune contagio, la sua Concezione non avrebbe potuto essere oggetto d'un culto. Ora, vi sono poche feste così universali e meglio stabilite nella Chiesa di quella che celebriamo oggi.
    Come potrebbero gli uomini non porre tutta la loro gioia nell'onorarti, o divina aurora del Sole di giustizia? Non rechi forse ad essi, in questi giorni, la notizia della loro salvezza? Non sei forse, o Maria, quella radiosa speranza che viene d'un tratto a brillare nel seno stesso dell'abisso della desolazione? Che cosa saremmo diventati senza il Cristo che viene a salvarci? e tu sei la sua Madre sempre diletta, la più santa delle creature di Dio, la più pura delle vergini, la più amante delle madri!
    O Maria, che la tua dolce luce allieti deliziosamente i nostri occhi stanchi! Di generazione in generazione, gli uomini si succedevano sulla terra; guardavano il cielo con inquietudine, sperando ad ogni istante di veder spuntare all'orizzonte l'astro che avrebbe dovuto strapparli all'errore delle tenebre; ma la morte aveva chiuso i loro occhi, prima che avessero anche solo potuto intravvedere l'oggetto dei loro desideri. Era riserbato a noi di vederti ascendere radiosa, o Stella splendente del mattino, i cui raggi benedetti si riflettono sulle onde del mare, e gli arrecano la calma dopo una notte di tempesta! Oh, prepara i nostri occhi a contemplare lo splendore vittorioso del sole divino che s'avanza dietro a te! Prepara i nostri cuori, poiché è ai nostri cuori che egli vuol rivelarsi. Ma per meritare di vederlo, i nostri cuori bisogna che siano puri; preparali dunque tu che sei la Immacolata e la Purissima! Fra tutte le feste che la Chiesa ha consacrate in tuo onore, la divina Sapienza ha voluto che quella della tua Concezione immacolata si celebrasse in questi giorni dell'Avvento, affinché i figli della Chiesa, pensando con quale divina gelosia il Signore ha preso cura di allontanare da te ogni contatto di peccato, in onore di Colui del quale dovevi essere la Madre, si preparassero anch'essi a riceverlo con la rinuncia assoluta a tutto ciò che è peccato e affetto al peccato. Aiutaci, o Maria, ad operare questo grande cambiamento. Distruggi in noi, con la tua Concezione Immacolata, le radici della cupidigia, spegni le fiamme della voluttà, abbassa le alture della superbia. Ricordati che Dio ti ha scelta come sua abitazione per venire quindi a porre la sua dimora in ciascuno di noi.
    O Maria, Arca dell'alleanza formata di legno incorruttibile, rivestita del più puro oro, aiutaci a corrispondere ai disegni ineffabili del Dio che, dopo essersi glorificato nella tua incomparabile purezza, vuole ora glorificarsi nella nostra indegnità, e non ci ha strappati al demonio che per fare di noi il suo tempio e la sua più diletta dimora. Vieni in nostro aiuto tu che, per la misericordia del Figlio tuo, non hai mai conosciuto il peccato, e ricevi in questo giorno i nostri omaggi. Poiché tu sei l'Arca di Salvezza che galleggia sola sulle acque del diluvio universale; il bianco Vello bagnato di celeste rugiada mentre tutta la terra rimane nella siccità; la Fiamma che le acque immani non hanno potuto spegnere; il Giglio che fiorisce fra le spine; il Giardino chiuso al serpente infernale; la Fonte sigillata, la cui limpidezza non fu mai intorbidata; la Casa del Signore sulla quale i suoi occhi si sono sempre posati e nella quale non può entrare nulla di immondo; la mistica città di cui si narrano tante meraviglie (Sal 86). Noi troviamo gusto nel ripetere i tuoi titoli d'onore, o Maria, poiché ti amiamo, e la gloria della Madre è anche dei figli. Continua a benedire e a proteggere coloro che onorano il tuo augusto privilegio nel giorno della tua concezione; e affrettati a nascere, a concepire l'Emmanuele, a darlo alla luce e a mostrarlo al nostro amore.
    EPISTOLA (Pr 8,22-35). - Il Signore mi possedette all'inizio delle sue opere, fin da principio, avanti la creazione. Ab aeterno fui stabilita, al principio, avanti che fosse fatta la terra: non erano ancora gli abissi ed io ero già concepita. Non ancora le sorgenti delle acque rigurgitavano, non ancora le montagne s'eran formate sulla grave mole. Prima delle colline io ero partorita. Egli non aveva fatto ancora né la terra, né i fiumi, né i cardini del mondo. Quando preparava i cieli io ero presente, quando con legge inviolabile chiuse sotto la volta l'abisso, quando rese stabile in alto la volta celeste e vi sospese le fonti delle acque, quando fissava al mare i suoi confini e dava legge alle acque di non passare il loro termine, quando gettava i fondamenti della terra io ero con lui a ordinare tutte le cose. Sempre nella gioia scherzavo dinanzi a lui continuamente, scherzavo nell'universo: è mia delizia stare coi figli degli uomini. Or dunque, o figli, ascoltatemi: Beati quelli che battono le mie vie. Ascoltate i miei avvisi per diventare saggi, non li ricusate. Beato l'uomo che mi ascolta e veglia ogni giorno alla mia porta, ed aspetta all'ingresso della mia casa. Chi troverà me avrà trovata la vita, e riceverà dal Signore la salute.
    L'Apostolo ci insegna che Gesù, il nostro Emmanuele, è il primogenito di ogni creatura (Col 1,15). Queste profonde parole significano che egli è, in quanto Dio, eternamente generato dal Padre; ma esprimono inoltre che il Verbo divino, in quanto uomo, è anteriore a tutti gli esseri creati. Tuttavia questo mondo era uscito dal nulla e il genere umano abitava questa terra da lunghi secoli quando il Figlio di Dio si unì ad una natura creata. È dunque nell'eterna intenzione di Dio, e non nell'ordine dei tempi che bisogna cercare questa anteriorità dell'Uomo-Dio su ogni creatura. L'Onnipotente ha innanzitutto risoluto di dare al suo eterno Figlio una natura creata, la natura umana, e in seguito a una tale risoluzione, di creare perché fossero il dominio di quell'Uomo-Dio tutti gli esseri spirituali e corporali. Ecco perché la divina Sapienza, il Figlio di Dio, nel brano della scrittura che la Chiesa ci presenta oggi e che abbiamo or ora letto, insiste sulla sua preesistenza rispetto a tutte le creature che formano questo mondo. Come Dio, egli è generato da tutta l'eternità nel seno del Padre suo; come uomo, era nel pensiero di Dio il tipo di tutte le creature, prima che esse fossero uscite dal nulla. Ma il figlio di Dio, per essere un uomo come noi secondo il decreto divino, doveva nascere nel tempo, e nascere da una Madre: questa Madre è stata dunque eternamente presente al pensiero di Dio come il mezzo con il quale il Verbo assumeva la natura umana. Il Figlio e la Madre sono dunque uniti nello stesso piano dell'Incarnazione; Maria era dunque presente come Gesù nel decreto divino, prima che la creazione uscisse dal nulla. Ecco, perché, fin dai primi tempi del cristianesimo, la santa Chiesa ha riconosciuto la voce della Madre unita a quella del Figlio in questo sublime passo del libro sacro, ed ha voluto che si leggesse nell'assemblea dei fedeli, come gli altri passi analoghi della Scrittura, nelle solennità della Madre di Dio. Ma se Maria ha un'importanza tale nel piano eterno; se, come il Figlio suo, è in quel senso prima di ogni creatura, poteva Dio permettere che fosse soggetta al contagio originale nel quale incorre tutta la specie umana? Senza dubbio essa sarebbe nata a sua volta, come pure il Figlio, in un tempo determinato; ma la grazia avrebbe deviato il corso del torrente che trascina tutti gli uomini, affinché non fosse neanche toccata e trasmettesse al Figlio suo, che doveva essere ancora il Figlio di Dio, l'essere umano primogenito che fu creato nella santità e nella giustizia.
    VANGELO (Lc 1,26-28). - In quel tempo: l'angelo Gabriele fu mandato da Dio in una città della Galilea detta Nazareth, ad una Vergine sposata ad un uomo della casa di David, di nome Giuseppe, e la Vergine si chiamava Maria. Ed entrata da lei, l'Angelo disse: Salute, o piena di grazia: il Signore è teco! Benedetta tu fra le donne!
    Questo è il saluto che reca a Maria l'Arcangelo disceso dal cielo. Tutto vi spira ammirazione e umilissimo rispetto. Il santo Vangelo ci dice che a quelle parole la Vergine si sentì turbata, e chiedeva a se stessa che cosa potesse significare simile saluto. Le Sacre Scritture ne riportano parecchi altri e - come notano i Padri, sant'Ambrogio e sant'Andrea di Creta seguendo Origene - che non ve n'è uno che contenga simili elogi. La Vergine prudente dové dunque stupire di essere l'oggetto di un linguaggio così lusinghiero, e - come rilevano gli autori dell'antichità - dové pensare al colloquio fra Eva e il serpente. Si chiuse dunque nel silenzio, e attese, per rispondere se l'Arcangelo avesse parlato per la seconda volta.
    Tuttavia Gabriele aveva parlato non solo con tutta l'eloquenza, ma anche con tutta la profondità di uno spirito celeste iniziato ai pensieri divini; e nel suo linguaggio sovrumano annunciava che era giunto il momento in cui Eva si trasformava in Maria. Davanti a lui c'era una donna destinata alle più sublimi grandezze, la futura Madre di Dio; ma in quell'istante solenne Maria era ancora solo una figlia degli uomini. Ora, in quel primo stato, calcolate la santità di Maria quale la descrive Gabriele, e comprenderete che l'oracolo divino del paradiso terrestre ha già ricevuto in essa il compimento.
    L'Arcangelo la proclama piena di grazia. Che cosa significa ciò, se non che la seconda donna possiede in sé l'elemento di cui il peccato privò la prima? E notate che non è detto solo che opera in essa la grazia divina ma che ne è ripiena. "In altri abita la grazia - dice san Pier Crisologo - ma in Maria abita la pienezza della grazia". In essa tutto risplende della purezza divina, e il peccato non ha mai gettato la sua ombra sulla sua bellezza. Volete conoscere la portata dell'espressione angelica? Chiedetela alla lingua stessa di cui si è servito il narratore di simile scena. I grammatici ci insegnano che l'unico termine che egli usa sorpassa ancora quello che noi esprimiamo con "piena di grazia". Non solo esprime lo stato presente, ma anche il passato, una incorporazione innata della grazia, la sua attribuzione piena e completa e la sua permanenza totale. È stato necessario mitigare il termine nel tradurlo.
    Se poi cerchiamo un testo analogo nelle Scritture, per penetrare i termini della traduzione mediante un raffronto, possiamo interrogare l'Evangelista san Giovanni. Parlando dell'umanità del Verbo incarnato, egli la designa con una parola sola: dice che è "piena di grazia e di verità". Ma questa pienezza sarebbe reale se fosse stata precduta da un solo momento in cui il peccato occupava il posto della grazia? Si chiamerà forse pieno di grazia chi avesse avuto bisogno di essere purificato? Senza dubbio bisogna tener conto rispettosamente della distanza che separa l'umanità del Verbo incarnato dalla persona di Maria nel cui seno il Figlio di Dio ha attinto quella umanità; ma il testo sacro ci costringe a confessare che la pienezza della grazia ha regnato proporzionalmente nell'una e nell'altro.
    Gabriele continua ad enumerare le ricchezze soprannaturali di Maria. "Il Signore è con te", le dice. Che cosa significa questo, se non che prima di aver concepito il Signore nel suo purissimo seno, Maria lo possiede già nell'anima sua? Ora, queste parole potrebbero forse ancora aver ragione di essere se si dovesse intendere che quella unione con Dio non è stata perpetua e che è avvenuta solo dopo l'espulsione del peccato? Chi oserebbe dirlo? Chi oserebbe pensarlo, quando il linguaggio dell'Arcangelo è di tanta gravità? Chi non sente qui il contrasto tra Eva nella quale non abita più il Signore, e la seconda donna che, avendolo ricevuto in se stessa come Eva, fin dal primo istante della sua esistenza, l'ha custodito con la sua fedeltà essendo rimasta così come fu fin dal principio?
    Per ancor meglio l'intenzione del discorso di Gabriele che ha annunciato il compimento dell'oracolo divino e indica qui la donna promessa come strumento della vittoria su satana, ascoltiamo le ultime parole del saluto. "Tu sei benedetta fra le donne": che cosa significa questo, se non che, essendo stata ogni donna, da Eva in poi, sotto la maledizione, condannata a partorire nel dolore, ecco ora l'unica, colei che è sempre stata nella benedizione, che è stata l'eterna nemica del serpente, e che darà senza dolore il frutto del suo seno?
    L'Immacolata Concezione di Maria è dunque espressa nel saluto che le rivolge Gabriele; e comprendiamo ora il motivo che ha portato la santa Chiesa a scegliere quel brano del Vangelo per farlo leggere oggi nell'assemblea dei fedeli.
    da: dom Prosper Guéranger, L'anno liturgico. - I. Avvento - Natale - Quaresima - Passione, trad. it. P. Graziani, Alba, 1959, p. 280-289.”








    “L'8 dicembre 1892 Papa Leone XIII rinnova le condanne contro la Massoneria (in special modo quella di lingua italiana) nell'Enciclica "Inimica Vis".”






    “L'8 dicembre 1864 nell'Enciclica "Quanta cura" Papa Pio IX condanna infallibilmente gli errori del mondo moderno.”






    “«È possibile che i nostri nemici debbano tanto adoperarsi ed avere la prevalenza e noi rimanere oziosi senza adoperarci con l'azione? Non abbiamo forse armi più potenti, come la protezione dell'Immacolata? La "senza macchia" vincitrice di tutte le eresie non cederà campo ai nemici». (San Massimiliano Maria Kolbe)”







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    “Qualche riga seria su misericordia e perdono dei peccati #‎Giubileo
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    Luca, Sursum Corda!
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    «Réquiem aetérnam dona ei, Dómine, et lux perpétua lúceat ei. Requiéscat in pace. Amen.»

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    Lightbulb Re: 8 Dicembre: Immacolata Concezione della Beata Vergine Maria

    Altri articoli sulla Solennità dell'8 dicembre...







    8 dicembre: Festività dell?Immacolata « www.agerecontra.it
    “8 Dicembre, solennità dell’Immacolata Concezione di Maria Vergine Santissima, Santa Messa tradizionale alle ore 10.30 a Rovereto.
    Che cosa vuol dire Immacolata Concezione?
    Vuol dire che la Vergine Maria, pur essendo stata concepita dai suoi genitori (sant’Anna e san Gioacchino) così come vengono concepite tutte le creature umane, non è mai stata toccata dal peccato originale fin dal primo istante del suo concepimento.
    Perché la Vergine Maria è stata concepita immacolatamente?
    La risposta sta nel fatto che la Vergine Maria non solo avrebbe dovuto concepire il Verbo incarnato e quindi portare con sé, nel Suo Grembo, il Dio fattosi uomo; ma anche perché avrebbe dovuto dare al Verbo incarnato la natura umana. Il catechismo afferma che Gesù Cristo è vero Dio ma anche vero uomo, nell’unico soggetto che è divino. Si tratta dell’unione ipostatica.
    Ebbene, non si può pensare che Dio, somma perfezione e somma purezza, possa aver ricevuto la natura umana da una creatura toccata –anche se brevemente – dal peccato e, quindi, in quanto tale, soggetta in qualche modo all’azione del Maligno.
    In che parte del Vangelo si può facilmente dedurre che la Vergine Maria è Immacolata?
    Nell’Annunciazione l’Angelo saluta Maria con l’appellativo “Piena di Grazia”. Tali parole fanno chiaramente capire che non si tratta semplicemente di un saluto rivolto a chi è nello stato di Grazia, ma a chi è totalmente pieno della Vita di Dio, totalmente pieno di questa Vita perché costitutivamente immacolato.
    Chi ha promulgato il dogma dell’Immacolata Concezione?
    Il dogma fu promulgato nella Cappella Sistina dal beato Pio IX l’8 dicembre 1854. Il Pontefice, durante il suo esilio in Gaeta (1849-1851) – dovuto alla Rivoluzione mazziniana che nel 1848-1849 aveva portato alla costituzione della Seconda Repubblica Romana, per sua natura massonica e anticristiana – aveva fatto voto in una cappella dedicata all’Immacolata che, qualora avesse ricevuto la grazia del ritorno a Roma e del ripristino dell’ordine cristiano nell’Europa allora sconvolta dalla Rivoluzione, avrebbe appunto impegnato tutto se stesso nell’attuazione della proclamazione del gran dogma mariano. Come Pio IX ebbe poi a dire, sentì tale esigenza come una chiamata interiore, che ricevette mentre era assorto in preghiera dinanzi all’immagine dell’Immacolata.
    Perché si attese il XIX secolo per promulgare tale dogma?
    Primo: perché il dogma dell’Immacolata Concezione è un dogma di approfondimento della Rivelazione (approfondimento vuol dire che è comunque contenuto implicitamente nella Rivelazione) per cui era naturale che tale approfondimento avvenisse nel corso della storia.
    Secondo: perché tale dogma fu una risposta all’influenza illuminista (prima) e positivista (poi) che affermavano una sorta di “immacolata concezione” dell’uomo. Si tratta del mito del buon selvaggio secondo cui l’uomo sarebbe in natura buono ma poi verrebbe rovinato dalle strutture sociali. La conseguenza di questa errata antropologia era il ritenere che la soluzione di ogni male non stesse prima di tutto nella conversione del cuore dell’uomo ma solo nella teorizzazione di ideologie rivoluzionarie e utopiche atte a realizzare una sorta di “paradiso sulla terra”.
    Ebbene, il dogma dell’Immacolata Concezione nel 1854 e la sua conferma venuta dall’Alto che si avrà quattro anni dopo a Lourdes (La Vergine si presentò a Bernadette con queste testuali parole:
    “Io sono l’Immacolata Concezione”), furono una risposta cattolica a questo errore. Se la Vergine Maria è stata concepita immacolatamente vuol dire che tutti gli altri uomini nascono macchiati dal peccato. E la salvezza non ci viene dalla scienza o dal progresso, ma solo dalla grazia divina e dalla nostra adesione – di fede e di opere – alla Redenzione di Cristo.
    Occorre aggiungere anche che il fatto che si sia atteso tanto tempo prima di promulgare il dogma, è fattore ulteriormente accertativo della validità della decisione di Pio IX, in quanto fu frutto di secolari discussioni teologiche, che, pur basate su iniziali posizioni distanti, portarono però alla scoperta della verità sulla materia del dogma.
    Inoltre, un altro fattore decisivo, era costituito dal fatto che ormai già da secoli, ovunque nella cattolicità, si venerava Maria anche sotto il titolo di Immacolata, e centinaia erano le cappelle già consacrate al suo immenso privilegio. Proprio in una di queste, come detto, il beato Pio IX ebbe la suggestione di giungere alla grande epocale decisione del dogma.

    Autori: Corrado Gnerre e Massimo Viglione per www.santiebeati.it



    Radio Spada
    https://www.facebook.com/rrradiospada/posts/1159581194071548
    "Le famiglie che intendono affrontare questa battaglia hanno una grande arma, il Santo Rosario, che, come ci ha ricordato la veggente di Fatima suor Lucia: « Non c’è problema, vi dico, per quanto difficile, che non possa essere risolto dalla recita del Santo Rosario…solo così affretterete l’ora del trionfo del Cuore immacolato della Madonna sul mondo…Mai come oggi, il mondo ha bisogno del vostro Rosario. Ricordate che sulla terra vi sono coscienze prive della luce della fede, peccatori da convertire, atei da strappare a Satana, infelici da soccorrere, giovani disoccupati, famiglie nel bivio morale, anime da strappare all’inferno..»
    Recitiamolo in famiglia e facciamolo recitare alle altre di nostra conoscenza, e ben presto raccoglieremo i frutti sperati."








    Cosa significa Immacolata Concezione – di P. Serafino M. Lanzetta
    Cosa significa Immacolata Concezione* ?* di P. Serafino M. Lanzetta | Riscossa Cristiana
    fonte: Santi e Beati
    CLICCA QUI
    per scaricare in formato pdf il testo dell’Encilica “Ineffabilis Deus” del Beato Papa Pio IX “Sull’Immacolata Concezione di Maria Santissima.”






    https://it.wikipedia.org/wiki/8_dicembre
    “1841 – A Torino San Giovanni Bosco inizia la fondazione del suo oratorio.
    1849 – Papa Pio IX pubblica la Lettera Enciclica Noscitis et Nobiscum sulle accuse rivolte alla Chiesa di non volere la gloria dell'Italia, sulle cospirazioni contro la Chiesa e la Religione, sul pericolo del socialismo e del comunismo, sulla loro incompatibilità con la Religione e la loro condanna, sui tentativi di protestantizzazione in Italia, sulla necessità di meglio istruire i fedeli sugli insegnamenti della Religione, sulla condanna della libera diffusione della stampa, sulla condanna dei cattivi libri e della diffusione dei Libri sacri in volgare senza autorizzazione della Santa Sede, sulla condanna degli ecclesiastici che abbracciano le teorie moderne 1854 – Papa Pio IX proclama il dogma dell'Immacolata Concezione, circa la tradizione che vorrebbe la Vergine Maria nata senza la comune colpa originale.
    1869 - Apertura del Concilio Vaticano I (sospeso dal Papa nel luglio 1870, per lo scoppio della guerra franco-prussiana).”
    https://it.wikipedia.org/wiki/Immacolata_Concezione
    “L'Immacolata Concezione è un dogma cattolico, proclamato da papa Pio IX l'8 dicembre 1854 con la bolla Ineffabilis Deus, che sancisce come la Vergine Maria sia stata preservata immune dal peccato originale fin dal primo istante del suo concepimento, tale dogma non va confuso con il concepimento verginale di Gesù da parte di Maria.
    Il dogma dell'Immacolata Concezione riguarda il peccato originale: per la chiesa Cattolica infatti ogni essere umano nasce con il peccato originale e solo la Madre di Cristo ne fu esente: in vista della venuta e della missione sulla Terra del Messia, a Dio dunque piacque che la Vergine dovesse essere la dimora senza peccato per custodire in grembo in modo degno e perfetto il Figlio divino fattosi uomo.
    La Chiesa cattolica celebra la solennità dell'Immacolata Concezione della Beata Vergine Maria l'8 dicembre.
    Nella devozione cattolica l'Immacolata è collegata con le apparizioni di Lourdes (1858) e iconograficamente con le precedenti apparizioni di Rue du Bac a Parigi (1830).”




    https://forum.termometropolitico.it/...i-mariani.html
    L'Immacolata Concezione: chiave dei privilegi mariani
    R.P. Giuseppe Calvetti d.C.d.G.: Congruenze sociali di una definizione dogmatica sull'Immacolato Concepimento della B. V. Maria.


    Il ruolo di Maria Santissima nella difesa della Fede (Milano 14 novembre 2015)
    https://forum.termometropolitico.it/...re-2015-a.html
    [DA VEDERE] Ipsa conteret: il ruolo di Maria Santissima nella difesa della Fede | Radio Spada
    [DA VEDERE] Ipsa conteret: il ruolo di Maria Santissima nella difesa della Fede | Radio Spada
    "Maria antitesi di Satana: lo sviluppo omogeneo del dogma mariano ai tempi di Pio XII (e negli scritti di padre Guerard des Lauriers)." PRIMA PARTE - gloria.tv
    “Milano, 14 Novembre 2015 XIV CONVEGNO DI STUDI ALBERTARIANI.
    "Ipsa Conteret “Ella ti schiaccerà il capo” (GN 3, 15) : Il ruolo di Maria Santissima nella difesa della fede."
    Relatore Don Francesco Ricossa. Primo Intervento: "Maria antitesi di Satana: lo sviluppo omogeneo del dogma mariano ai tempi di Pio XII (e negli scritti di padre Guerard des Lauriers).".”
    Centro Studi Davide Albertario » Convegno di Studi Albertariani 2015
    “Video del XIV convegno di studi albertariani
    “Ipsa Conteret “Ella ti schiaccerà il capo” (GN 3, 15) : Il ruolo di Maria Santissima nella difesa della fede” (Milano, 14/11/2015).
    Primo Intervento: "Maria antitesi di Satana: lo sviluppo omogeneo del dogma mariano ai tempi di Pio XII (e negli scritti di padre Guerard des Lauriers)."
    PRIMA PARTE DELLA PRIMA RELAZIONE Relatore: Don Francesco Ricossa

    "Maria antitesi di Satana: lo sviluppo omogeneo del dogma mariano ai tempi di Pio XII (e negli scritti di padre Guerard des Lauriers)." PRIMA PARTE - gloria.tv
    SECONDA PARTE DELLA PRIMA RELAZIONE
    " Maria antitesi di Satana: lo sviluppo omogeneo del dogma mariano ai tempi di Pio XII (e negli scritti di padre Guerard des Lauriers)." SECONDA PARTE - gloria.tv
    Video del XIV convegno di studi albertariani
    “Ipsa Conteret “Ella ti schiaccerà il capo” (GN 3, 15) : Il ruolo di Maria Santissima nella difesa della fede” (Milano, 14/11/2015).
    Secondo Intervento: " La Mater Boni Consilii: l’ausilio di Maria contro il modernismo, nei 30 anni dell’Istituto."
    PRIMA PARTE DELLA SECONDA RELAZIONE

    Secondo Intervento: " La Mater Boni Consilii: l?ausilio di Maria contro il modernismo, nei 30 anni dell?Istituto." PRIMA PARTE - gloria.tv
    Relatore: Don Francesco Ricossa
    SECONDA PARTE DELLA SECONDA RELAZIONE
    " La Mater Boni Consilii: l?ausilio di Maria contro il modernismo, nei 30 anni dell?Istituto." SECONDA PARTE - gloria.tv


    Milano 14 novembre: Il Ruolo di Maria Santissima nella difesa della Fede | Radio Spada
    [DA VEDERE] Ipsa conteret: il ruolo di Maria Santissima nella difesa della Fede | Radio Spada
    [DA VEDERE] Ipsa conteret: il ruolo di Maria Santissima nella difesa della Fede | Radio Spada
    “Segnaliamo gli interessanti file audio delle conferenze tenuto il 14 novembre 2015 al XIV convegno di studi albertariani di Milano che certamente si inseriscono con grande autorevolezza nell’attuale dibattito sulla crisi dell’autorità pontificia a partire dal concilio vaticano secondo. La prima conferenza riguarda lo sviluppo omogeneo del dogma mariano, negli anni precedenti e successivi la proclamazione del dogma dell’Assunzione di Maria Santissima, e la violenta battuta d’arresto avvenuta durante il concilio vaticano secondo, vera tomba della mariologia contemporanea. La seconda conferenza tratteggia, con ricchezza contenutista e grande dovizia di particolari (anche inediti) genesi e sviluppo dell’Istituto “Mater boni consilii” dal 1985 (anno di fondazione) ad oggi. Buon ascolto.
    XIV CONVEGNO DI STUDI ALBERTARIANI
    “Ipsa Conteret “Ella ti schiaccerà il capo” (GN 3, 15) : Il ruolo di Maria Santissima nella difesa della fede.”
    Relatore Don Francesco Ricossa
    Primo Intervento: “Maria antitesi di Satana: lo sviluppo omogeneo del dogma mariano ai tempi di Pio XII (e negli scritti di padre Guerard des Lauriers).”

    "Maria antitesi di Satana: lo sviluppo omogeneo del dogma mariano ai tempi di Pio XII (e negli scritti di padre Guerard des Lauriers)." PRIMA PARTE - gloria.tv
    Prima parte: "Maria antitesi di Satana: lo sviluppo omogeneo del dogma mariano ai tempi di Pio XII (e negli scritti di padre Guerard des Lauriers)." PRIMA PARTE - gloria.tv
    " Maria antitesi di Satana: lo sviluppo omogeneo del dogma mariano ai tempi di Pio XII (e negli scritti di padre Guerard des Lauriers)." SECONDA PARTE - gloria.tv
    Seconda parte: " Maria antitesi di Satana: lo sviluppo omogeneo del dogma mariano ai tempi di Pio XII (e negli scritti di padre Guerard des Lauriers)." SECONDA PARTE - gloria.tv
    Secondo Intervento: ” La Mater Boni Consilii: l’ausilio di Maria contro il modernismo, nei 30 anni dell’Istituto.”
    Prima parte: Secondo Intervento: " La Mater Boni Consilii: l?ausilio di Maria contro il modernismo, nei 30 anni dell?Istituto." PRIMA PARTE - gloria.tv
    Seconda parte: " La Mater Boni Consilii: l?ausilio di Maria contro il modernismo, nei 30 anni dell?Istituto." SECONDA PARTE - gloria.tv
    Per richiedere i files audio delle conferenze inviate una mail a questo indirizzo:audio.albertario@gmail.com
    Centro Studi Davide Albertario info@davidealbertario.it
    http://www.davidealbertario.it/wp-co...a-guercino.jpg
    https://forum.termometropolitico.it/...re-2015-a.html








    8 Dicembre 2015
    8 dicembre - Immacolata Concezione di Maria Di Guelfo Nero nel forum Tradizionalismo
    https://forum.termometropolitico.it/...-di-maria.html
    8 dicembre - Immacolata Concezione di Maria Di Augustinus nel forum Tradizionalismo
    https://forum.termometropolitico.it/...-di-maria.html
    8 Dicembre: Immacolata Concezione della Beata Vergine Maria Di Thomas Aquinas nel forum Cattolici
    https://forum.termometropolitico.it/...ine-maria.html
    https://forum.termometropolitico.it/...-di-maria.html

    “Immacolata concezione di Maria.
    IMMACOLATA (Concezione di Maria): è stata definita solennemente nella Bolla "Ineffabilis" da Pio IX, l'anno 1854 (8 dic.), sicché è una verità di fede cattolica, che consiste nel credere come rivelato da Dio che la Vergine, fin dal primo istante della sua concezione, fu preservata immune dalla colpa originale, in vista dei meriti di Cristo venturo. Questo singolare privilegio non fu ignoto al Magistero della Chiesa e alla coscienza cristiana prima della definizione pontificia; basti ricordare che una festa liturgica della Concezione di Maria era in vigore almeno dal VII secolo in Oriente e dal IX secolo in Occidente (prima a Napoli, poi in Inghilterra e in Irlanda e poi nel resto dell'Europa). Nella Chiesa occidentale la verità subì degli oscuramenti e si fece strada lentamente attraverso contrasti e difficoltà, perché dal V secolo il Pelagianesimo (v. questa voce) aveva imposto la difesa della trasmissione universale del peccato d'origine e quindi l'universalità della Redenzione. Ma i fautori non mancarono mai. Caratteristica la controversia che si accese fin dal sec. XIII tra Domenicani e Francescani: quelli, con a capo S. Tommaso, negavano l'esenzione dal peccato originale in Maria, pur ammettendone la santificazione immediatamente dopo la concezione nell'utero materno. I Francescani invece con a capo Scoto, sostenevano prima la possibilità, poi il fatto del privilegio mariano. Nondimeno S. Bonaventura, francescano, pensava come S. Tommaso e S. Bernardo. Oltre alla preoccupazione antipelagiana acuì ed aggrovigliò la controversia l'imperfetta conoscenza dei Teologi sulla fisiologia della fecondazione della concezione. La Chiesa, senza fretta ma con fermezza e prudenza, da Sisto IV, che approvò la festa dell'Immacolata Concezione, a Gregorio XVI, che fece inserire il bel titolo nel Prefazio e nelle Litanie, spianò la via alla solenne definizione di Pio IX. Il privilegio di Maria, è implicito nel testo del Genesi 3, 15, dove è vaticinato il trionfo della donna e della sua prole (Cristo) su Satana.
    Inoltre Maria, prima dell'Incarnazione, è salutata dall'Angelo "piena di grazia" (kecharitomene = stabilmente piena di grazia divina), parola in cui i Padri vedono una santità perfetta, senza limiti di tempo. Il parallelismo Adamo-Eva (schiavi di Satana e rovina dell'umanità) e Cristo-Maria (vincitori di Satana e salvezza degli uomini) è familiare ai Padri (Giustino, Ireneo, Tertulliano, ecc.). Efrem ha espressioni vivaci sulla incontaminata purezza di Maria. S. Agostino pur dovendo combattere i Pelagiani, non osa parlare di Maria quando si tratta di peccato ("De Natura et gratia", 36, 42; RJ 1794). Ragione teologica: ripugna che la Madre di Cristo, vincitore di Satana e del peccato, sia stata soggetta all'uno e all'altro anche per un solo istante.
    BIBLIOGRAFIA - Le Bachelet - Jugie, "Immaculée Conception" in DTC: trattazione completa e ricca di documentazione; Merkelbach, Mariologia, Paris, 1939: accurata sintesi pp. 106-157.
    Tratto dal "Dizionario di teologia dommatica per laici" di Pietro Parente e Antonio Piolanti, ed. Studium, 1943, pp. 111-112.”












    http://www.corrispondenzaromana.it/w...miracolosa.jpg

    Un messaggio mariano per il nostro tempo | CR ? Agenzia di informazione settimanale
    Un messaggio mariano per il nostro tempo ? di Cristina Siccardi | Riscossa Cristiana
    Un messaggio mariano per il nostro tempo | Cristina Siccardi ? Tradidi quod et accepi (1 Cor 15,3)
    “Maria Santissima apparve nel 1830 in Francia, in rue du Bac per annunciare, con le lacrime che le scendevano dal candido volto, l’arrivo di sciagure e per dare consolazione e spargere grazie ai credenti: I tempi sono cattivi. Gravi sciagure stanno per abbattersi sulla Francia. Il trono sarà rovesciato. Tutto il mondo sarà sconvolto da disgrazie d’ogni specie. Ma venite ai piedi di questo altare. Qui le grazie saranno sparse sopra tutte le persone che le chiederanno con fiducia e fervore: grandi e piccoliLe grazie da allora si spargono a tutti coloro che, con fede, indossano la Medaglia miracolosa, la cui festa liturgica ricorre il 27 novembre.
    La Madonna, nelle sue apparizioni, non ha mai richiesto di pregare insieme ai valdesi, ai luterani, ai musulmani, ai buddisti, agli induisti… non ha mai richiesto di dialogare con loro e di piegarsi ai loro errori religiosi, perché mai, né Dio nell’Antico Testamento, né Gesù nel Nuovo hanno dato modo di intendere che il sincretismo sia un valore religioso e che lo svendere il proprio credo sia il prezzo da pagare per conquistare la simpatia degli uomini.
    Dalla religione del popolo eletto, quello ebraico, si è passati alla religione della Rivelazione, quando Cristo ha ordinato di convertire nel nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo tutte le popolazioni del mondo, anche a prezzo di enormi sacrifici, rinunce, persecuzioni e martiri cruenti o incruenti. La Trinità non si contraddice come spesso usano fare, invece, gli uomini. «In principio era il Verbo (Logos), / il Verbo era presso Dio / e il Verbo era Dio. / Egli era in principio presso Dio: / tutto è stato fatto per mezzo di lui, / e senza di lui niente è stato fatto di tutto ciò che esiste. / In lui era la vita / e la vita era la luce degli uomini; / la luce splende nelle tenebre, / ma le tenebre non l’hanno accolta.» (Gv 1, 1-5).
    La «luce» continua a non essere accolta e per tale ragione si rinnova il Santo Sacrificio dell’Altare ogni giorno, fino alla fine del mondo, perché continuano ad essere indispensabili la Passione e la Crocifissione di Nostro Signore a causa dei peccati. La Salvezza, portata attraverso il Verbo che si fece carne e attraverso i buoni e incontaminati insegnamenti della Tradizione della Chiesa, passa solo attraverso la Croce di Cristo e la propria croce, quella portata con amore e con «perfetta letizia», come usava dire san Francesco d’Assisi. (…)
    La Madonna credette nella Verità sempre, dall’annuncio dell’Arcangelo Gabriele, fino alla Resurrezione. E non ebbe mai dubbi: fu fedele solo a Dio. A santa Caterina Labouré (1806-1876) ordinò di far coniare una Medaglia con simboli ben precisi, che non hanno bisogno né di commento, né di interpretazioni speculative: Maria Santissima è raffigurata nell’atto di schiacciare la testa del serpente (il demonio). L’immagine era stata preannunciata nella Bibbia, con le parole: «Io porrò inimicizia tra te e la donna (…) questa ti schiaccerà la testa e tu le insidierai il calcagno» (Gen 3,15).
    In tal modo, Dio dichiarò iniziata la lotta tra il bene e il male. Questa lotta è vinta da Gesù Cristo, il nuovo Adamo, insieme a Maria, la nuova Eva. I raggi di luce simboleggiando le grazie. La santa vide tali figure incorniciate dall’invocazione «O Marie, conçue sans péché, priez pour nous qui avons recours à vous». Poi Caterina vide il retro della medaglia con altri simboli: 12 stelle (le 12 tribù d’Israele e i 12 apostoli: Antico e Nuovo Testamento, nonché le 12 stelle della Vergine, secondo l’Apocalisse); il Cuore coronato di spine, che rappresenta il Sacro Cuore di Gesù e il cuore trafitto da una spada, ovvero il Cuore Immacolato di Maria (Lc2,33-35), due Cuori inseparabili: anche nei momenti più tragici della Passione e della morte in Croce, Maria era lì per condividere tutto.
    Inoltre sono presenti ancora delle lettere, M: Maria. La M sostiene una traversa che regge la Croce, che rappresenta la prova. Questo simbolismo indica lo stretto rapporto di Maria e di Gesù nella storia della salvezza. I : Jesus. Il monogramma composto dalla I di Gesù intersecata dalla M di Maria e la Croce, rappresenta Gesù Salvatore e la Madonna, corredentrice, è in assoluto legata a Lui nell’opera di redenzione.
    Il Consiglio d’Europa, nel 1950, bandì un concorso per realizzare la bandiera della futura Europa unita, quella che ripudierà le sue radici cristiane, non facendone cenno nella sua Carta costituzionale. Arrivarono 101 bozzetti e nel 1955 venne scelto quello di un grafico alsaziano, il cattolico Arsène Heitz (1908-1989). Subito scoppiò lo scandalo, la bandiera era un perfetto simbolo mariano: 12 stelle in cerchio su campo blu celeste. L‘Europa (scherzi della Provvidenza) ha per stendardo il simbolo mariano per antonomasia. Arsène Heitz, rivelerà che, nel momento in cui conobbe il bando di concorso per la bandiera europea, stava leggendo la storia della Medaglia miracolosa. Cristina Siccardi.”

    “18 novembre 2015 La Francia cattolica di san Luigi IX”
    La Francia cattolica di san Luigi IX | Cristina Siccardi ? Tradidi quod et accepi (1 Cor 15,3)



    La meravigliosa storia della Medaglia miracolosa - CCC - Confederazione Civiltà Cristiana









    Salve Regina, testo latino italiano. Preghiamo.org Preghiera, adorazione e dottrina. Mobile!






    “Regina sine labe originali concepta, ora pro nobis.”

    “Salve, Regina, Mater misericordiae,
    vita, dulcedo, et spes nostra, salve.
    Ad te clamamus, exsules filii Evae,
    ad te suspiramus, gementes et flentes
    in hac lacrimarum valle.
    Eia ergo, advocata nostra, illos tuos
    misericordes oculos ad nos converte.
    Et Jesum, benedictum fructum ventris tui,
    nobis, post hoc exilium, ostende.
    O clemens, O pia, O dulcis Virgo Maria.”





    Luca, Sursum Corda!
    Ultima modifica di Holuxar; 09-12-15 alle 01:16
    ADDIO GIUSEPPE, amico mio, sono LUCA e nel mio CUORE sarai sempre PRESENTE!
    «Réquiem aetérnam dona ei, Dómine, et lux perpétua lúceat ei. Requiéscat in pace. Amen.»

    SURSUM CORDA - HABEMUS AD DOMINUM!!! A.M.D.G.!!!

  6. #16
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    Lightbulb Re: 8 Dicembre: Immacolata Concezione della Beata Vergine Maria

    10 dicembre 2015: Beata Vergine Maria di Loreto...
    Il Santuario di Loreto è una sorta di Lourdes italiana; nella "Festa della Venuta" (che si celebra da secoli) si ricorda il trasporto a Loreto della "Santa Casa", un manufatto in muratura conservato nella Basilica lauretana. Secondo la tradizione, si tratta della camera nella quale a Nazaret, in Galilea, Maria nacque, fu educata e ricevette l'Annunciazione dell'Arcangelo Gabriele; e che nel 1294, nella notte tra il 9 e il 10 Dicembre, fu trasportata per mano di angeli nell'attuale territorio della regione marchigiana.
    Questo fu il motivo per cui la Madonna di Loreto, fin dalle prime imprese aeree italiane, cominciò ad essere venerata quale protettrice degli aviatori; Papa Benedetto XV proclamò la Beata Vergine di Loreto “Patrona principale presso Dio di tutti gli aeronautici” il 24 Marzo 1920 in maniera solenne ed ufficiale.

    SS. VIRGO LAURETANA, ORA PRO NOBIS!











    http://www.santuarioloreto.it/fotogallery/vg_santacasa_08.jpg


















    “LA MADONNA DI LORETO”
    La Madonna di Loreto e il Santuario
    "Invocazioni alla Madonna di Loreto
    Vergine di Loreto, prega per me
    Vergine di Loreto, proteggimi
    Vergine di Loreto, custodisci i miei piccoli
    Vergine di Loreto, addolcisci le mie pene
    Vergine di Loreto, intercedi per me
    Vergine di Loreto, proteggi i miei cari
    Vergine di Loreto, assistimi nell'ora della morte
    Amen."







    10 dicembre - Beata Vergine Maria di Loreto
    Di Augustinus nel forum Tradizionalismo
    https://forum.termometropolitico.it/...di-loreto.html
    Trasvolazione miracolosa della casa della Ss. Annunziata a Loreto (10 dicembre 1294) Di Guelfo Nero nel forum Tradizione Cattolica
    https://forum.termometropolitico.it/...re-1294-a.html






    9 dicembre 2015…


    Radio Spada
    “9 DICEMBRE 2015: Infra l'Ottava dell'Immacolata.
    Consideriamo Maria Immacolata che viene al mondo nove mesi dopo la sua Concezione, e conferma di giorno in giorno le speranze della terra. Ammiriamo la pienezza di grazia che Dio aveva posta in essa, e contempliamo i santi Angeli che la circondano del loro rispetto e del loro amore, come la futura Madre di Colui che deve essere il capo della natura angelica e dell'umana. Seguiamo l'augusta Regina nel Tempio di Gerusalemme, dove viene presentata dai genitori sa Gioacchino e sant'Anna. Di tre anni appena, è già iniziata ai segreti del divino amore: "Mi alzavo sempre nel cuore della notte - ha detto essa stessa in una rivelazione a sant'Elisabetta d'Ungheria - e mi portavo davanti all'altare del Tempio dove chiedevo a Dio di farmi osservare tutti i precetti della sua legge, e lo supplicavo di concedermi le grazie di cui avevo bisogno per essergli gradita. Gli chiedevo soprattutto che mi facesse vedere il tempo in cui sarebbe venuta quella Vergine santissima che doveva dare alla luce il Figlio di Dio. Lo pregavo di serbare i miei occhi per vederla, la mia lingua per lodarla, le mie mani per servirla, i miei piedi per camminare ai suoi ordini e i miei ginocchi per adorare il Figlio di Dio fra le sua braccia".
    Questa Vergine estremamente degna di lode eri tu s6tessa, o Maria! Ma il Signore te lo nascondeva ancora; e la tua celeste umiltà non ti avrebbe mai permesso di fermare anche un solo istante il pensiero su così alta dignità come se potesse essere riservata a te. Del resto, tu avevi legata la tua fede al Signore. Nel timore che la felice prerogativa di Madre del Messia recasse un disturbo, per quanto minimo, al voto di verginità che ti univa a Dio solo, tu avevi, prima ed unica tra le fanciulle d'Israele, rinunciato per sempre all'onore di pretendere a un favore così sublime. Il tuo matrimonio con il casto Giuseppe fu dunque un trionfo di più per la tua incomparabile verginità, come era, nei decreti della somma Sapienza, un modo ineffabile di assicurarti un appoggio nelle sublimi necessità che avresti conosciute. Noi ti seguiamo, o sposa di Giuseppe, nella casa di Nazareth dove si svolgerà la tua vita; ti contempliamo qui come la Donna forte della Scrittura, mentre attendi tutti i tuoi doveri, e come l'oggetto delle compiacenze del gran Dio e dei suoi Angeli. Raccogliamo le tue preghiere per la venuta del Messia e i tuoi omaggi alla sua futura Madre; e supplicandoti di associarci al merito dei tuoi desideri verso il divino Liberatore, osiamo salutarti come la Vergine predetta da Isaia alla quale, e non ad un'altra, spetta la lode e l'amore da parte della Città riscattata.
    da: dom Prosper Guéranger, L'anno liturgico. - I. Avvento - Natale - Quaresima - Passione, trad. it. P. Graziani, Alba, 1959, p. 289-290.”





    “Il 9 dicembre 1565 muore Papa Pio IV Medici di Marignano, Sommo Pontefice.”
    “Il 9 dicembre 1669 muore Papa Clemente IX Rospigliosi, Sommo Pontefice.”






    10 dicembre 2015…


    Radio Spada
    https://www.facebook.com/rrradiospad...268718202795:0
    10 dicembre 2015: Trasvolazione angelica della Santa Casa di Loreto.
    La notte del 10 dicembre 1294 giunse sulla costa marchigiana dalla Palestina, trasportata in volo dagli angeli, la Santa Casa di Nazareth dove la Vergine Maria ebbe l'Annunciazione dell'Arcangelo Gabriele.
    Attraverso l'Adriatico dal luogo della sua prima sosta a Tersatto (1291-1294), in Dalmazia, essa si posò infine su di un colle presso un bosco di lauri da cui sarebbe derivato più tardi il nome di Laureto e quindi di Loreto.
    All'interno della Santa Casa era venerata un'icona della Vergine dipinta su legno che, a causa del suo colore scuro, originò la tradizione del culto della Madonna nera.
    L'enorme manifestazione di devozione di cui il santo sacello fu fatto oggetto da tutta la Cristianità fu instantanea e spinse i romani pontefici a sviluppare la costruzione di imponenti architetture capaci di testimoniare l'importanza del luogo e la magnificenza della Chiesa.
    I grandi pontefici Giulio II, Leone X, Sisto V (che fu anche padre della patria dando l'indipendenza a Loreto dalla città madre di Recanati, di tanto superata in celebrità e potenza), Paolo V. I migliori architetti tra Umanesimo e Rinascimento cooperarono alla grande fabbrica, così che risulta oggi difficile attribuire a qualcuno in particolare il progetto generale, mentre appare più corretto specificare che ai diversi stati di avanzamento dell'opera ciascuno pose il suo genio e la sua inventiva laddove gli altri l'avevano lasciata. Ad ogni modo il progetto originale (1468-69) si attribuisce vuoi a Giuliano da Maiano vuoi a Baccio Pontelli - che certamente progettò il bel camminamento di ronda sulle absidi della basilica - (recentissime teorie fanno anche il nome di Francesco di Giorgio Martini). Nel maggio del 1500 Giuliano da Sangallo terminava di voltare la cupola (cronologicamente seconda al mondo dopo quella del Brunelleschi a Firenze) inglobando definitivamente la Santa Casa all'interno del Santuario. Nel 1571 Giovanni Boccalini eresse la prima metà della facciata della basilica, poi terminata nel 1587 da Lattanzio Ventura. Il bellissimo palazzo apostolico che cinge con i suoi portici la piazza della Basilica reca chiara l'impronta bramantesca sin dal progetto. La costruzione fu affidata nel 1512 ad Andrea Sansovino e, più tardi, ad Antonio da Sangallo il Giovane. Nel 1750 Luigi Vanvitelli eresse il campanile, geniale nella semplicità ideale dei corpi geometrici sovrapposti.
    Sin dall'inizio delle opere architettoniche nel santuario, la pittura fece la sua comparsa a Loreto con nomi di eccezionale valore.
    Tra le opere più antiche a noi pervenute sono: la bellissima volta della Sagrestia di san Marco affrescata tra il 1479 ed il 1480 da Melozzo da Forlì, primissimo e splendido esempio di pittura prospettica che pare sospendere gli angeli in volo; e quella di san Giovanni affrescata nel 1481 da Luca Signorelli nella quale pare di vedere, nel volto di alcuni angeli, l'impronta del di lui maestro Botticelli. E' persino attestata la presenza e l'opera a Loreto del grande Piero della Francesca, della quale si è inutilmente cercata traccia. Altissimo esempio della scuola manieristica italiana è invece l'affresco della sala del Tesoro, operato da Cristoforo Roncalli, detto il Pomarancio, che vinse l'appalto in gara con il Caravaggio: gli affreschi (1605-1610) narrano la vita di Maria. Di grande fascino sono i dipinti di Federico Zuccari nella cappella dei duchi di Urbino corredati dagli splendidi stucchi del Brandani. La cupola, precedentemente affrescata dal Pomarancio fu gravemente danneggiata dalle infiltrazioni d'acqua: grandi frammenti dei dipinti originari si trovano oggi nel museo della S.Casa.
    Nel 1556 morì a Loreto oblato della santa Casa il grande pittore Lorenzo Lotto, lasciando al santuario tutte le sue opere che si possono oggi ammirare nella pinacoteca della Santa Casa, insieme ad alcuni splendidi affreschi di Pellegrino Tibaldi staccati dalle cappelle laterali della navata della basilica. Occorrerà attendere il XIX secolo perchè i migliori pittori del purismo - verismo otto-novecenteschi dessero nuovo impulso alla pittura: straordinario il ciclo degli affreschi della cupola di Cesare Maccari e quelli della cappella tedesca di Ludovico Seitz.”






    https://www.facebook.com/rrradiospad...267938202873:0
    10 dicembre 2015: Infra l'Ottava dell'Immacolata Concezione.
    Consideriamo la purissima Maria che riceve la visita dell'Angelo Gabriele e concepisce nel suo casto seno il Creatore dell'universo, il Redentore dell'umanità. Ma per meglio gustare il frutto di così sublime mistero, prestiamo devoto orecchio al serafico san Bonaventura il quale, nelle sue ineffabili Meditazioni sulla vita di Nostro Signore narra con una unzione che nulla potrebbe uguagliare, magnifiche scene del Vangelo alle quali pare che lo Spirito Santo l'abbia fatto assistere.
    "Ora, dopo che fu giunta la pienezza del tempo nel quale la suprema Trinità aveva stabilito di provvedere con l'Incarnazione alla salvezza del genere umano, verso il quale si sentiva portata da una estrema carità, allorché la beata Vergine Maria fu tornata a Nazareth, il Dio onnipotente, nella sua misericordia e acconsentendo alle pressanti sollecitazioni dello Spirito Santo, chiamò l'Angelo Gabriele e gli disse: 'Va' a trovare la nostra diletta figlia Maria, sposa di Giuseppe, colei che è la più cara fra tutte le creature; dille che il mio Figliuolo ha desiderato la sua bellezza e se l'è scelta per Madre, e pregala che lo accetti con gioia, poiché mediante essa ho stabilito di compiere la salvezza di tutto il genere umano, e voglio dimenticare l'ingiuria a me fatta'.
    Levandosi dunque Gabriele, lieto e contento, si parti dal cielo, e sotto sembianze umane, in un istante fu davanti alla Vergine Maria, la quale allora si trovava nella stanza da letto della sua casetta. Ma non volò così rapido da non essere preceduto da Dio: e trovò ivi la santissima Trinità che prevenne il suo messaggio. Allorché dunque fu entrato dalla Vergine Maria, Gabriele, il suo fedele Paraninfo, le disse: Ave, piena di grazia; il Signore è con te: tu sei benedetta fra tutte le donne. Ma essa turbata, non rispose parola: non già che fosse turbata di un colpevole turbamento, né della visione dell'Angelo, poiché era solita vederne spesso; ma, secondo le parole del Vangelo, fu turbata per il linguaggio da lui usato, poiché non era solito salutarla in quel modo.
    Orbene, siccome in quel saluto si vedeva complimentata di tre cose, non poteva, quell'umile donna, non turbarsi. Infatti, la si complimentava perché era piena di grazia, perché il Signore era con lei e perché era benedetta sopra tutte le donne; ma l'umile non può ascoltare il suo elogio senza arrossire e turbarsi. Cosicché il suo turbamento derivò da un onesto e virtuoso pudore. Cominciò quindi a temere e a dubitare che fosse veramente così: non già che credesse l'Angelo capace di non dire il vero, ma perché è proprio degli umili non riflettere mai sulle loro virtù, ma di pensare piuttosto ai loro difetti, onde poter sempre progredire, stimando sempre piccola la loro grande virtù e grandi i loro piccoli difetti. Così dunque, come donna prudente ed accorta, timida e modesta, la Vergine non rispose nulla. E infatti che avrebbe risposto? Impara anche tu, sul suo esempio, ad osservare il silenzio e ad amare la taciturnità, poiché molto apprezzabile ed utile è tale virtù. Cosicché ella ascoltò due volte prima di rispondere una sola volta, poiché è abbominevole cosa per una vergine essere chiacchierona.
    Conoscendo dunque l'Angelo il motivo del suo dubbio, le disse: 'Non temere, Maria, non arrossire delle lodi che ti ho fatte, poiché è così, anzi, non solo tu sei piena di grazia, ma l'hai riacquistata e ritrovata con Dio per tutto il genere umano. Infatti ecco che concepirai e partorirai il Figlio dell'Altissimo. Colui che ti ha scelta per essere la Madre sua salverà tutti coloro che spereranno in lui'. Allora essa rispose, senza tuttavia confessare o negare l'esattezza delle lodi che le erano state fatte: vi era infatti un altro punto sul quale voleva essere rassicurata; riguardo cioè alla sua verginità che soprattutto aveva timore di perdere. Interrogò quindi l'Angelo sul modo di tale concezione dicendo: 'Come avverrà ciò, se io ho consacrato in perpetuo la mia verginità al Signore, per non conoscere mai uomo?'. E l'Angelo le disse: 'Avverrà per opera dello Spirito Santo, il quale ti adombrerà in maniera del tutto speciale, e per sua virtù concepirai, salva restando la tua verginità; per questo il figlio tuo sarà chiamato Figlio di Dio: poiché nulla è impossibile a lui. Guarda Elisabetta tua cugina: per quanto fosse molto avanzata in età e sterile, sono già sei mesi che ha concepito un figlio per virtù di Dio'.
    "Considera, per la gloria di Dio, e medita come sia presente qui tutta la Trinità, ad attendere la risposta e il consenso di quella sua singolare Figlia e a guardare con amore e compiacenza la sua modestia, i suoi costumi e le sue parole. Contempla Gabriele che sta inchinato e riverente dinanzi alla sua Signora, con il viso tranquillo e sereno, ad eseguire fedelmente la sua ambasciata e ad osservare attentamente le parole della sua dilettissima Signora onde poterle rispondere esattamente, e compiere in quell'opera meravigliosa la volontà del Signore. Considera come la Vergine resta timida e umile, con il viso coperto di pudore, quando è così d'improvviso intervistata dall'Angelo. Alle parole di quest'ultimo non si innalza né si esalta. Anzi, siccome sente dire di sé cose tanto sublimi come mai furono dette, attribuisce tutto alla grazia divina. Impara dunque, sul suo esempio, ad essere modesto ed umile, poiché senza questo la verginità vale ben poco. Eccola che gioisce, la prudentissima Vergine, e acconsente alle parole udite dalla bocca dell'Angelo. Allora, come è riferito nelle sue Rivelazioni, si mise in ginocchio, con profonda devozione, e con le mani giunte disse: 'Ecco la serva del Signore: sia fatto di me secondo la tua parola'. Così dunque il Figlio di Dio entrò subito e tutto e senza ritardi nel seno della Vergine, e vi prese carne, mentre rimase pure tutto nel seno del Padre.
    Allora anche Gabriele si mise in ginocchio con la sua Signora e Padrona, e poco dopo alzandosi con lei, inginocchiandosi quindi nuovamente e dicendole addio, scomparve; dopo di che, tornando nella sua patria, raccontò tutto; e vi fu in cielo nuova allegrezza, nuova festa e nuova esultanza come non mai. La Vergine da parte sua, tutta infiammata e più del solito bruciante d'amore, per Dio, sentendo di aver concepito, rese grazie, in ginocchio, di così gran dono, supplicando umilmente e devotamente lo stesso Signore Iddio che si degnasse di istruirla di modo che, tutto ciò che sarebbe Stato necessario fare circa il figlio suo, potesse farlo senza difetti".
    Così ha parlato il Dottore Serafico. Adoriamo profondamente il nostro Creatore, nello stato al quale l'hanno ridotto il suo amore per noi e il desiderio di sovvenire alla nostra miseria; e salutiamo anche Maria, la Madre di Dio e nostra.
    da: dom Prosper Guéranger, L'anno liturgico. - I. Avvento - Natale - Quaresima - Passione, trad. it. P. Graziani, Alba, 1959, p. 290-293.”






    “10 DICEMBRE 2015: SAN MELCHIADE, PAPA E MARTIRE.
    La Chiesa celebra in questo giorno la commemorazione del santo Papa Melchiade.
    Questo illustre Pontefice, che sant'Agostino chiama il vero figlio della pace di Gesù Cristo, il degno Padre del popolo cristiano, salì sulla Santa Sede nel 311 mentre il fuoco della persecuzione era ancora nel suo pieno furore: per questo egli è onorato della qualifica di Martire, come parecchi altri suoi predecessori che, pur non avendo, è vero, sparso il proprio sangue per il nome di Gesù Cristo, hanno tuttavia partecipato alla gloria dei Martiri a motivo delle sofferenze e delle persecuzioni che dovettero sopportare insieme con tutta la Chiesa del loro tempo. Ma il Pontificato di san Melchiade presenta questo di notevole che, avendo affondato le sue radici nella tempesta, si è concluso nella pace. Fin dal 312 Costantino rese la libertà alle Chiese; e Melchiade ebbe la gloria di veder sorgere l'era della prosperità temporale dei figli di Dio. Morì nel 314. Ora il suo nome risplende nel Ciclo liturgico, e ci annuncia la Pace che presto discenderà dal cielo.
    Degnati dunque, o Padre del popolo cristiano, di supplicare per noi il Principe della Pace, affinché, venendo in noi, distrugga ogni agitazione, calmi ogni resistenza, e regni padrone sui nostri cuori, sulle nostre menti e sui nostri sensi. Chiedi anche la Pace per la santa Romana Chiesa, di cui fosti lo sposo, e che ha custodito la tua memoria fino ad oggi; guidala sempre dall'alto dei cicli e ascolta le preghiere che ti rivolge.
    PREGHIAMO
    Pastore eterno, guarda favorevolmente il tuo gregge, e custodiscilo sotto la tua perpetua protezione per il Beato Melchiade, tuo Martire e Sommo Pontefice che hai costituito Pastore di tutta la Chiesa.”





    Carlo Di Pietro - Giornalista e Scrittore
    Dal sito ufficiale dei modernisti che occupano il Santuario della Santa Casa di Loreto:
    "Oggi, in base a nuove indicazioni documentali, ai risultati degli scavi archeologici a Nazaret e nel sottosuolo della Santa Casa (1962-65) e a studi filologici e iconografici, si va sempre più confermando l'ipotesi secondo cui le pietre della Santa Casa sono state trasportate a Loreto su nave, per iniziativa della nobile famiglia Angeli, che regnava sull'Epiro". http://www.santuarioloreto.it/internal_standard.asp…






    RadioSpada ha aggiunto 3 nuove foto. 23 novembre alle ore 13:18
    Tesori della Cristianità. Spesso abbiamo parlato del Cristianesimo in Oriente. Oggi un tesoro dell'estremo Occidente.Santuario di Las Lajas, dedicato alla Vergine del Rosario, (da Wiki) la cui immagine è stata dipinta da un autore sconosciuto su una lastra di pietra (dettalajas in spagnolo, da cui il nome), vicino ad un sentiero nel canyon del fiume.Questa immagine commosse a tal punto la comunità cristiana che il luogo fu trasformato in santuario e divenne un riferimento per tutto il territorio circostante, incluso il nord dell'Ecuador. La costruzione attuale (la quarta a partire dal XVIII secolo) è una chiesa di stile neogotico e fu costruita durante i primi decenni del XX secolo in sostituzione di una cappella risalente al secolo XIX.”

    [PIETRO FERRARI] Crisi, postconcilio e Tesi di Cassiciacum | Radio Spada
    “Nota di Radio Spada: durante l’Ottava dell’Immacolata, nella festa della Trasvolazione angelica della Santa Casa a Loreto, proponiamo per la prima volta su questo blog, due audio a cura di Pietro Ferrari, autore che ha già pubblicato tre libri per le edizioni Radio Spada tra cui Non possumus. Indagine sulle deviazioni dottrinali e liturgiche a cinquant’anni dalla chiusura del Concilio Vaticano II. Nell’ambito degli studi che il laicato cattolico dotto propone in questo tragico e doloroso anniversario di strage e rovina (8 dicembre 1965 – 8 dicembre 2015), si inseriscono queste brevi registrazioni che sunteggiano le principali chiavi interpretative del libro, chiavi che in scientia et coscientia l’autore ritiene assolutamente valide ed efficaci per la lettura della contemporaneità ecclesiale e via sicura per la restaurazione della vera autorità all’interno della Chiesa cattolica.”
    Presentazione Non Possumus di Pietro Ferrari 7 Novembre 2015 - gloria.tv


    "Le immagini devozionali di RS per voi.
    riproduzioni su carta pesante HD (alcune con plastificazione lucida) dimensione A4 *** ordini di almeno 3 stampe, recapitate direttamente a casa vostra [secondo disponibilità: molti sono pezzi unici] *** una bellissima idea regalo, anche per Natale *** scrivete a radiospada@gmail.com allegando le immagini prescelte."








    SS. VIRGO LAURETANA, ORA PRO NOBIS!

    AVE MARIA, ORA PRO NOBIS!


    Luca, Sursum Corda!


    Ultima modifica di Holuxar; 10-12-15 alle 23:40
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  7. #17
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    Lightbulb Re: 8 Dicembre: Immacolata Concezione della Beata Vergine Maria

    12 dicembre 2015: infra l'Ottava dell'Immacolata Concezione...





    http://i1.wp.com/www.radiospada.org/...immacolata.jpg






    8 dicembre: Ave Maria Purissima!

    http://associazione-legittimista-italica.blogspot.it/2015/12/8-dicembre-ave-maria-purissima.html
    "8 dicembre, giorno dell'Immacolata Concezione, Patrona Maggiore delle Spagne, Patrona del Requeté. Ave Maria Purissima!"





    LE MADONNE ANTINAPOLEONICHE, STORIA VERA.

    http://associazione-legittimista-italica.blogspot.it/2015/12/le-madonne-antinapoleoniche-storia-vera.html
    Fonte: Storia e Arte veneta | Appunti sulla Storia e l'Arte e la Cultura Veneta









    11 dicembre 2015…



    Radio Spada
    11 dicembre 2015: Infra l'Ottava dell'Immacolata Concezione.

    Consideriamo il nostro divin Salvatore nel seno della purissima Maria madre sua; e adoriamo, con i santi Angeli, il profondo annientamento al quale si è ridotto per amor nostro. Contempliamolo mentre si offre al Padre per la redenzione del genere umano e comincia fin da allora a compiere l'ufficio di Mediatore del quale si è degnato incaricarsi. Ammiriamo con tenerezza quell'amore infinito che non è soddisfatto di quel primo atto d'abbassamento il cui merito è tanto grande che sarebbe bastato per riscattare milioni di mondi. Il Figlio di Dio vuoi completare, come gli altri bambini, il soggiorno di nove mesi nel seno della Madre sua, nascere quindi nell'umiliazione, vivere nel lavoro e nella sofferenza, e farsi obbediente fino alla morte e alla morte di Croce. O Gesù, sii benedetto, sii amato per tanto amore! Eccoti dunque disceso dal cielo per essere l'Ostia che sostituirà tante altre ostie sterili, con le quali non si è potuta cancellare la colpa dell'uomo. La terra porta ora il suo Salvatore, per quanto ancora non l'abbia contemplato. Dio non la maledirà, questa terra ingrata, arricchita com'è di un simile tesoro.
    Ma riposa ancora, o Gesù, nel casto seno di Maria, in questa vivente Arca, nel cui seno tu sei la vera Manna destinata al nutrimento dei figli di Dio. Tuttavia, o Salvatore, si appressa l'ora in cui bisognerà che tu esca da quel santuario. Invece della tenerezza di Maria, dovrai conoscere la malizia degli uomini. Ciò nonostante, te ne supplichiamo e abbiamo l'ardire di ricordartelo, è necessario che tu nasca nel giorno stabilito: è la volontà del Padre tuo, è l'attesa del mondo, è la salvezza di quelli che ti avranno amato.”








    “11 DICEMBRE 2015: SAN DAMASO, PAPA E CONFESSORE.”




    “L'11 dicembre 1925 Papa Pio XI pubblica l'enciclica "Quas primas" sulla Regalità Sociale di Cristo.”










    12 dicembre 2015…


    Radio Spada
    12 dicembre 2015: infra l'Ottava dell'Immacolata Concezione.

    https://www.facebook.com/rrradiospad...445568085110:0
    Consideriamo la purissima Maria che ha concepito nel suo seno il Verbo di Vita ed è tutta ripiena dei sentimenti che le ispira la sua profonda religione verso il sommo Signore e la sua ineffabile tenerezza di madre verso un tale figlio. Ammiriamo così alta dignità, rendiamole omaggio, e glorifichiamo la Madre d'un Dio. In essa si compie la profezia d'Isaia: Una Vergine concepirà e partorirà un Figlio;oracolo che gli stessi Gentili avevano misteriosamente raccolto, e così la gloria della città di Chartres che ha dedicato un altare alla Vergine partoriente, "Virgini pariturae",lungi dall'essere dubbia, come parve agli occhi d'un secolo ancor più ignorante che razionalista, dev'essere ugualmente attribuita a parecchie altre città dell'Occidente. Ma chi potrebbe narrare la dignità di questa Vergine che porta nelle sue viscere benedette la Salvezza del Mondo? Se Mosè, uscendo da un semplice colloquio con Dio, apparve agli occhi del popolo d'Israele con il capo circondato dai raggi della maestà di Jahvé (Es 34,29-35), quale aureola doveva circondare Maria, che racchiudeva in sé, come un cielo vivente lo stesso sommo Signore? Ma la divina Sapienza mitigava quello splendore agli occhi degli uomini, affinché l'umiltà che il Figlio di Dio aveva scelta come il mezzo per manifestarsi ad essi, non fosse fin dall'inizio annientata dalla gloria prematura che avrebbe dovuto risplendere nella Madre sua.
    I sentimenti del Cuore di Maria in quei nove mesi della sua ineffabile unione con il Verbo divino ci sono descritti nel sacro Cantico, allorché la Sposa dice nel suo amore: "Eccomi posta all'ombra di Colui che desideravo, e il suo frutto è dolce alla mia bocca; se dormo, il mio cuore veglia. La mia anima si scioglie al rumore della voce del mio Diletto; io sono sua ed egli è mio, Colui che si pasce tra i gigli della mia verginità, fino a quando spunti il giorno della sua Natività, e scompaiono infine le ombre del peccato". Ma spesso ancora, troppo debole nella sua mortalità per sostenere l'amore che l'opprime, esclama alle anime pie sue compagne: "O figlie di Gerusalemme, copritemi di fiori, circondatemi di frutti odorosi, poiché languisco d'amore". - "Queste dolci parole - dice il venerabile Pietro di Celle in un suo Sermone per la Vigilia di Natale - queste dolci parole sono della Sposa "che abita nei giardini", e che vede appressarsi il tempo del suo divino parto. Che c'è di più amabile fra tutte le creature di questa Vergine, l'amante del Signore, ma innanzitutto amata da lui? È essa che, nel Cantico, è chiamata la cerva per sempreamata. Che c'è ancora di più amabile del Figlio di Dio, nato eternamente ed eternamente amato; formato - come dice l'Apostolo - alla fine dei tempi, nel seno della diletta e divenuto, secondo l'espressione del Cantico, il "cerbiatto"oggetto della sua tenerezza? Cogliamo dunque, e prepariamo i nostri fiori per offrirli al figlio, e alla Madre. Ma ecco i fiori che dobbiamo presentare in modo speciale alla Vergine: purifichiamo e rinnoviamo i nostri corpi mediante Gesù che dice di essere "il Fiore del campi e il Giglio delle valli", e sforziamoci di accostarci a lui mediante la castità. Quindi, difendiamo il fiore della purezza da ogni contatto estraneo, poiché essa si sciupa e appassisce in un istante se la si espone al minimo soffio. Laviamoci le mani per offrirlo nell'innocenza; e con un cuore puro e un corpo casto, con una bocca santificata e un'anima intatta cogliamo nel giardino del Signore i fiori nuovi, per la nuova Natività del nuovo Re; adorniamo di questi fiori la Santa delle Sante, la Vergine delle Vergini, la Regina delle Regine, la Signora delle Signore, per meritare di partecipare anche noi al suo divino Parto".

    dom Prosper Guéranger, L'anno liturgico - I. Avvento - Natale - Quaresima - Passione, trad. it. P. Graziani, Alba, 1959, p. 296-297.”





    “Il 12 dicembre 1254 Papa Alessandro IV di Janne dei Conti di Segni viene esaltato al Sommo Pontificato.”



    8 Dicembre 2015
    8 dicembre - Immacolata Concezione di Maria
    10 dicembre - Beata Vergine Maria di Loreto




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  8. #18
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    Lightbulb Re: 8 Dicembre: Immacolata Concezione della Beata Vergine Maria

    Domenica 13 dicembre 2015: infra l'Ottava dell'Immacolata Concezione, Santa Lucia...




    http://www.unavoce-ve.it/mr-13dec=lat.htm
    "DIE 13 DECEMBRIS
    SANCTÆ LUCIÆ
    VIRGINIS ET MATYRIS"



















    SANTI E BEATI:
    "Santa Lucia, Vergine e martire
    13 dicembre - Memoria
    Siracusa, III secolo - Siracusa, 13 dicembre 304
    Santa Lucia, dal nome evocatore di 'luce', martirizzata probabilmente a Siracusa sotto Diocleziano (c. 304), fa parte delle sette donne menzionate nel Canone Romano. Il suo culto universalmente diffuso è già testimoniato dal sec. V. Un'antifona tratta dal racconto della sua passione la saluta come "sponsa Christi". (Mess. Rom.)
    La vergine e martire Lucia è una delle figure più care alla devozione cristiana. Come ricorda il Messale Romano è una delle sette donne menzionate nel Canone Romano. Vissuta a Siracusa, sarebbe morta martire sotto la persecuzione di Diocleziano (intorno all'anno 304). Gli atti del suo martirio raccontano di torture atroci inflittele dal prefetto Pascasio, che non voleva piegarsi ai segni straordinari che attraverso di lei Dio stava mostrando. Proprio nelle catacombe di Siracusa, le più estese al mondo dopo quelle di Roma, è stata ritrovata un'epigrafe marmorea del IV secolo che è la testimonianza più antica del culto di Lucia. Una devozione diffusasi molto rapidamente: già nel 384 sant'Orso le dedicava una chiesa a Ravenna, papa Onorio I poco dopo un'altra a Roma. Oggi in tutto il mondo si trovano reliquie di Lucia e opere d'arte a lei ispirate. (Avvenire)
    Patronato: Siracusa, ciechi, oculisti, elettricisti, contro le malattie degli occhi e le carestie
    Etimologia: Lucia = luminosa, splendente, dal latino
    Emblema: Occhi su un piatto, Giglio, Palma, Libro del Vangelo, fiamma o lampada
    Martirologio Romano: Memoria di santa Lucia, vergine e martire, che custodì, finché visse, la lampada accesa per andare incontro allo Sposo e, a Siracusa in Sicilia condotta alla morte per Cristo, meritò di accedere con lui alle nozze del cielo e di possedere la luce che non conosce tramonto.
    Martirologio tradizionale (13 dicembre): A Siracusa, in Sicilia, il natale di santa Lucia, Vergine e Martire, nella persecuzione di Diocleziano. Questa nobile Vergine, mentre volevano trascinarla uomini abominevoli, ai quali, per ordine di Pascasio Consolare, era stata consegnata perché dal popolo si facesse oltraggio alla castità di lei, non poté essere smossa da loro in alcun modo, né con funi aggiunte, né con moltissime coppie di buoi; però in seguito, essendo riuscita illesa dalla pece, dalla resina e dall'olio bollente, finalmente, percossa colla spada nella gola compì il martirio.
    Diocleziano, imperatore dal 284 al 305, tenta l’impresa gigantesca di riordinare l’Impero romano con ampie riforme e istituendo il “comando a quattro” o tetrarchia: due imperatori detti Augusti e due “vice” detti Cesari, da obbedire e anche da venerare, come le divinità della tradizione pagana. E’ un problema di ordine. E’ ragion di Stato: e impone di colpire i non allineati, quelli che non obbediscono, manichei prima e cristiani dopo, vittime di una persecuzione durissima, l’ultima.
    Ne muore, decapitata, anche questa giovane siracusana, Lucia, che già nel Martirologio geronimiano (risalente alla fine del Quinto secolo) è commemorata il 13 dicembre, data della sua morte nel 304, secondo la tradizione accolta dalla Chiesa. (...)"



    http://www.iltimone.org/33988,News.html
    “SANTA LUCIA, LA LUCE CATTOLICA CHE RISCHIARA PER UNA NOTTE L'INVERNO DEL NORD EUROPA PROTESTANTE
    di Sarah Numico
    Ci sono luoghi nel nord del mondo che in questo periodo dell’anno non vedono mai, o quasi mai, la luce del giorno e se la notte si dirada è solo per una manciata di ore. A illuminare le tenebre il 13 dicembre è santa Lucia, la giovane martire di origini siciliane, che nei Paesi nordici è particolarmente amata e celebrata proprio perché porta la luce in questo buio che avvolge ogni cosa.
    Dalla Svezia agli altri Paesi. La “notte di Lucia” secondo il calendario giuliano coincideva con il solstizio d’inverno (che invece il calendario gregoriano colloca al 21 dicembre), la notte più lunga dell’anno, popolata nelle tradizioni nordiche di spiriti maligni, per cui non bisognava uscire di casa e si doveva concludere entro quella notte tutto il lavoro all’aperto. In quelle tenebre si sono poi confusi il folklore pagano, le storie legate al Natale che raccontavano di gnomi e troll che passavano di casa in casa per verificare che tutto fosse pronto per l’imminente nascita del Bambino Gesù, e la venerazione cattolica di Lucia, la giovane siracusana del terzo secolo martire per la sua fede in Cristo Gesù, la cui fama, chissà come, era arrivata fin dai tempi antichi nel nord dell’Europa, sopravvivendo alla riforma protestante e alla secolarizzazione. Dalla Svezia, dove la tradizione di celebrare santa Lucia è ben consolidata, si è poi diffusa ai Paesi limitrofi nel corso del XX secolo, seguendo il migrare delle comunità di origine svedese.
    In Finlandia e in Norvegia. Tradizione vuole che il 13 dicembre, di primo mattino, un corteo di giovani fanciulle vestite in abiti bianchi cinti da un nastro rosso e con le candele in mano, avanzi cantando attraverso i luoghi di lavoro, le scuole, le chiese e a volte anche per le strade delle città. A guidare la processione è una giovane prescelta, la novella santa Lucia, che porta sul capo una corona di candele in modo da avere le mani libere per aiutare. Gli abiti bianchi ricordano che Lucia è morta vergine e rimandano anche all’abito bianco con cui tutti i battezzati sono rivestiti; il nastro è il segno del sangue del martirio. L’avanzare in processione simboleggia il portare la luce del cristianesimo attraverso le tenebre del mondo. A sottolineare questo aspetto è in particolare la celebrazione finlandese: ad Helsinki, per esempio, domenica Lucia verrà incoronata nella cattedrale luterana e poi uscirà dalla chiesa con il suo corteo per portare luce nel centro della città. In Norvegia il corteo ha perso molto del suo significato spirituale ed è rimasto come momento scenografico per bambini e anziani. Momenti di festa e di preghiera nel segno di Lucia si incontrano anche in altre nazioni, come ad esempio in Danimarca, Russia, Islanda.
    Note napoletane fino a Stoccolma e Linköping. Un altro elemento imprescindibile di questa processione – e dell’intera giornata – è il canto. Le fanciulle avanzando intonano il motivo napoletano della barchetta e dell’astro d’argento che luccica sul mare, nelle diverse versioni linguistiche esistenti, tutte incentrate sul contrasto luce-tenebre.
    Di concerti riecheggiano tutte le chiese principali, protestanti e cattoliche. Pare che a Stoccolma e a Linköping si possano ascoltare i cori migliori. Se un tempo si trattava di cori femminili, ora anche le voci maschili sono ammesse, così come anche i ragazzi sfilano nel corteo biancovestito che accompagna Lucia, per il momento sempre rappresentata da una fanciulla.
    Dolci di panpepato e vin brülé. I dolcetti, infine, coronano questi rituali: dopo i canti, il corteo delle fanciulle distribuisce biscotti di panpepato (in Finlandia e Norvegia si tratta invece di pagnottelle dolci a forma di coda di gatto arrotolata con zafferano e uvetta). Consigliato anche il vin brülé. Siccome la festa quest’anno cade di domenica, le scuole hanno dovuto anticipare a venerdì 11 o a sabato 12 dicembre le celebrazioni ed è dunque previsto un lungo week end dedicato a santa Lucia, cercando e celebrando la luce: vuoi perché si è vicini al solstizio, vuoi perché ci si trova in un momento storico per vari aspetti cupo, la luce è più che mai ricercata e necessaria.”




    http://www.preghiereperlafamiglia.it/santa-lucia.htm
    "Preghiera a S. Lucia
    O gloriosa martire della Cattolica Chiesa,
    luce di santità ed esempio di fortezza,
    pensando alle tue sublimi virtù,
    nasce in me la brama di praticarle,
    ma sono debole a tanto:
    perciò a te mi volgo o vergine e ti prego
    di ottenermi dal Sommo Bene la
    costanza nell'effettuare il mio desiderio
    ed una scintilla del tuo divino amore:
    affinché io disprezzi, al par di te,
    i vani piaceri terreni aspirando
    solamente ai gaudi eterni.
    Così sia."

    "Preghiera a S.Lucia

    (composta da papa Pio X)
    O Santa, che dalla luce hai nome, a Te piena di fiducia ricorriamo affinché ne impetri una luce sacra, che ci renda santi, per non camminare nelle vie del peccato e per non rimanere avvolti nelle tenebre dell'errore.
    Imploriamo altresì, per tua intercessione, il mantenimento della luce negli occhi con una grazia abbondante per usarli sempre secondo il divino beneplacito, senza alcun detrimento dell'anima.
    Fa, o Santa Lucia, che dopo averti venerata e ringraziata, per il tuo efficace patrocinio, su questa terra, arriviamo finalmente a godere con Te in paradiso della luce eterna del divino Agnello, il tuo dolce sposo Gesù.
    Amen"






    III° d'Avvento - Santa Lucia di don Floriano
    https://www.youtube.com/watch?v=KmPf_0M9ADU



    Radio Spada
    https://www.facebook.com/rrradiospad...921691370831:0
    “13 dicembre 2015: TERZA DOMENICA DI AVVENTO (Gaudete).
    Il gaudio della Chiesa aumenta vieppiù in questa Domenica. Ella sospira sempre verso il Signore; ma sente che ormai è vicino, e crede di poter temperare l'austerità di questo periodo di penitenza con l'innocente letizia delle pompe religiose. Innanzi tutto, questa Domenica ha ricevuto il nome di Gaudete, dalla prima parola del suo Introito; ma, inoltre, vi si osservano le commoventi usanze che sono proprie della quarta Domenica di Quaresima chiamata Laetare. Alla Messa si suona l'organo; gli ornamenti sono di color rosa; il Diacono riprende la dalmatica, e il Suddiacono la tunicella; nelle Cattedrali, il Vescovo assiste, ornato della mitra preziosa. O mirabile condiscendenza della Chiesa, che sa unire così bene la severità delle credenze alla graziosa poesia delle forme liturgiche! Entriamo nel suo spirito, e rallegriamoci in questo giorno per l'avvicinarsi del Signore. Domani, i nostri sospiri riprenderanno il loro corso; poiché, per quanto egli non debba tardare, non sarà ancora venuto.
    La Stazione ha luogo nella Basilica di S. Pietro in Vaticano. Questo tempio augusto che ricopre la tomba del Principe degli Apostoli, è l'asilo universale del popolo cristiano; è quindi giusto che sia testimone delle gioie come delle tristezze della Chiesa.
    L'Ufficio della notte comincia con un nuovo Invitatorio, che è un grido di letizia per la Chiesa; tutti i giorni, fino alla Vigilia di Natale, essa apre i Notturni con queste belle parole:
    Il Signore è ormai vicino: venite, adoriamolo.
    Prendiamo ora il libro del Profeta, e leggiamo con la santa Chiesa:
    Lettura del Profeta Isaia
    Fiducia in Dio, Egli umilia i superbi.
    Allora si canterà questo cantico nella terra di Giuda:
    Città forte è la nostra;
    la salvezza vi ha messo mura e baluardo.
    Aprite le porte, che vi entri il popolo giusto, mantenitore della fede.
    Gente di saldo cuore, conserverai la pace,
    pace, perché in te è fiducia.
    Abbiate fiducia nel Signore sempre, in perpetuo,
    perché il Signore è rocca per secoli;
    perché ha avvallati gli abitatori delle altezze,
    la città sì elevata l'ha gettata giù,
    l'ha gettata giù sino a terra,
    l'ha rasa al suolo.
    Ora la calpestano i piedi dei miseri
    i passi dei tapini.
    Il giusto aspetta il regno della giustizia e rimane fedele a Dio.
    Piano è il cammino per il giusto,
    il sentiero del giusto Tu livelli o Signore.
    Sì, per la via dei tuoi giudizi noi Ti attendiamo,
    al tuo Nome, al tuo ricordo va l'anelito dell'anima.
    L'anima nostra a Te aspira di notte;
    ancora al mattino il nostro cuore Ti ricerca.
    (Is 26,1-9)
    O santa Chiesa Romana, nostra roccaforte, eccoci raccolti entro le tue mura, attorno alla tomba di quel pescatore le cui ceneri ti proteggono sulla terra, mentre la sua immutabile dottrina ti illumina dall'alto del cielo. Ma se tu sei forte, è per il Signore che sta per venire. Egli è il tuo baluardo, poiché è lui che abbraccia tutti i tuoi figli nella sua misericordia; egli è la tua fortezza invincibile poiché per lui le potenze dell'inferno non prevarranno contro di te. Apri le tue porte, affinché tutti i popoli facciano ressa nella tua cinta: poiché tu sei la maestra della santità, la custode della verità. Possa l'antico errore che si oppone alla fede cessare presto, e la pace stendersi su tutto il gregge! O santa Chiesa Romana, tu hai riposto per sempre la tua speranza nel Signore; ed egli a sua volta, fedele alla promessa, ha umiliato davanti a te le alture superbe, le roccaforti dell'orgoglio. Dove sono i Cesari, che credettero di averti annegata nel tuo stesso sangue? Dove sono gli Imperatori che vollero attentare all'inviolabile verginità della tua fede? Dove i settari che ogni secolo, per così dire, ha visto accanirsi l'uno dopo l'altro intorno agli articoli della tua dottrina? Dove sono i prìncipi ingrati che tentarono di asservirti dopo che tu stessa li avevi innalzati? Dov'è l'Impero della Mezzaluna che tante volte ruggì contro di te, allorché, disarmata, ricacciavi lontano l'orgoglio delle sue conquiste? Dove sono i Riformatori che pretesero di costituire un Cristianesimo senza di te? Dove sono quei sofisti moderni, ai cui occhi non eri più che un fantasma impotente e tarlato? Dove saranno, fra un secolo, quei re tiranni della Chiesa, quei popoli che cercano la libertà fuori della verità?
    Saranno passati con il rumore del torrente; e tu invece sarai sempre calma, sempre giovane, sempre senza rughe, o santa Chiesa Romana, assisa sulla pietra inamovibile. Il tuo cammino attraverso tanti secoli, sotto il sole che fuori di te illumina sole le variazioni dell'umanità. Donde ti viene questa solidità, se non da colui che è la Verità e la Giustizia? Gloria a lui in te! Ogni anno, egli ti visita; ogni anno, ti reca nuovi doni, per aiutarti a compiere il pellegrinaggio, e sino alla fine dei secoli, verrà sempre a visitarti, a rinnovarti, non solo mediante la potenza di quello sguardo con il quale rinnova Pietro, ma riempiendoti di se stesso, come riempì la Vergine gloriosa; l'oggetto del tuo più tenero amore, dopo quello che porti allo Sposo. Noi preghiamo con te, o Madre nostra, e diciamo: Vieni, Signore Gesù! Il tuo nome e il tuo ricordo sono il desiderio delle anime nostre; esse ti desiderano durante la notte, e i nostri intimi sospiri ti cercano.
    MESSA
    EPISTOLA (Fil 4,4-7). - Fratelli, state sempre allegri nel Signore, lo ripeto, state allegri. La vostra modestia sia nota a tutti gli uomini: il Signore è vicino. Non vi affannate per niente, ma in ogni cosa siano le vostre petizioni presentate a Dio con preghiere e suppliche unite a rendimento di grazie. E la pace di Dio, che sorpassa ogni intelligenza, custodisca i vostri cuori e le vostre menti in Cristo Gesù Signor nostro.
    Dobbiamo dunque rallegrarci nel Signore, poiché il Profeta e l'Apostolo concordano nell'incoraggiare i nostri desideri verso il Signore: l'uno e l'altro ci annunciano la pace. Stiamo dunque tranquilli: Il Signore è vicino; è vicino alla sua Chiesa; è vicino a ciascuna delle nostre anime. Possiamo forse restare presso un fuoco così ardente, e rimanere freddi? Non le sentiamo forse venire, attraverso tutti gli ostacoli che la sua suprema elevazione, la nostra profonda bassezza e i nostri numerosi peccati gli suscitano? Egli supera tutto. Ancora un passo, e sarà in noi. Andiamogli incontro con le preghiere, le suppliche, i rendimenti di grazie di cui parla l'Apostolo. Raddoppiamo il fervore e lo zelo per unirci alla santa Chiesa, i cui sospiri verso colui che è la sua luce e il suo amore diventano ogni giorno più ardenti.
    VANGELO (Gv 1,19-28). - In quel tempo, i Giudei di Gerusalemme mandarono a Giovanni dei sacerdoti e dei leviti per domandargli: Tu chi sei? Ed egli confessò e non negò; e confessò: Non sono io il Cristo. Ed essi gli domandarono: Chi sei dunque? Sei Elia? Ed egli: No. Sei tu il profeta? No, rispose. Allora gli dissero: E chi sei, affinché possiamo rendere conto a chi ci ha mandati: che dici mai di te stesso? Rispose: Io sono la voce di colui che grida nel deserto: Raddrizzate la via del Signore, come ha detto il profeta Isaia. Or quelli che erano stati inviati a lui erano dei Farisei; e l'interrogarono dicendo: Come dunque tu battezzi, se non sei il Cristo, né Elia, né il profeta? Giovanni rispose loro: Io battezzo coll'acqua, ma in mezzo a voi sta uno che voi non conoscete. Questi è colui che verrà dopo di me, ed a cui non son degno di sciogliere il legaccio dei calzari. Questo accadeva in Betania oltre il Giordano, dove Giovanni stava battezzando.V
    In mezzo a voi sta uno che voi non conoscete, dice san Giovanni Battista ai messi dei Giudei. Il Signore può dunque essere vicino; può anche essere venuto, e tuttavia rimanere ancora sconosciuto a molti. Questo divino Agnello è la consolazione del santo Precursore, il quale ritiene un grande onore l'essere la mera voce che grida agli uomini di preparare le vie del Redentore. San Giovanni è in questo il tipo della Chiesa e di tutte le anime che cercano Gesù Cristo. La sua gioia è completa per l'arrivo dello Sposo; ma è circondato da uomini per i quali il Divino Salvatore è come se non ci fosse. Ora, eccoci giunti alla terza domenica del sacro tempo dell'Avvento: sono scossi tutti i cuori alla voce del grande annunzio dell'arrivo del Messia? Quelli che non vogliono amarlo come Salvatore, pensano almeno a temerlo come Giudice? Le vie storte si raddrizzano? Le colline pensano ad abbassarsi? La cupidigia e la sensualità sono state seriamente attaccate nel cuore dei cristiani? Il tempo stringe: Il Signore è vicino! Se queste righe cadessero sotto gli occhi di qualcuno di quelli che dormono invece di vegliare nell'attesa del divino Bambino, lo scongiureremmo di aprire gli occhi e di non aspettare oltre a rendersi degno d'una visita che sarà per lui, nel tempo, l'oggetto d'una grande consolazione, e che lo rassicurerà contro tutti i terrori dell'ultimo giorno. O Gesù, manda la tua grazia con maggiore abbondanza; costringili ad entrare, affinché non sia detto del popolo cristiano quello che san Giovanni diceva della Sinagoga: In mezzo a voi sta uno che voi non conoscete.
    PREGHIAMO
    Deh, Signore, volgi il tuo orecchio alle nostre preghiere e con la grazia della sua venuta rischiara le tenebre della nostra mente.
    da: dom Prosper Guéranger, L'anno liturgico. - I. Avvento - Natale - Quaresima - Passione, trad. it. P. Graziani, Alba, 1959, p. 62-66.”



    https://www.facebook.com/rrradiospad...927734703560:0
    “13 dicembre 2015: infra l'Ottava dell'Immacolata Concezione.
    Consideriamo la purissima Vergine che esce dalla sua umile dimora per andare a far visita a santa Elisabetta, sua cugina. La Chiesa onora questo Mistero il Venerdì delle quattro Tempora dell'Avvento, come si può vedere sopra, in tale giorno, nel Proprio del Tempo. Attingeremo ancora da san Bonaventura il racconto di quella sublime scena, certi che nulla sarà più gradito ai nostri lettori che sentire nuovamente la voce del dottore Serafico che sa meglio di noi rivelare alle anime pie quei meravigliosi preludi alla nascita del Salvatore.
    "Quindi la Vergine, ripensando alle parole che l'Angelo le ha dette riguardo alla cugina Elisabetta, propone di andar a farle visita per congratularsi con lei, e servirla in tutto. Parte dunque da Nazareth in compagnia di Giuseppe suo sposo, verso la casa di quella pia Donna, che distava quattordici o quindici miglia circa da Gerusalemme. Né l'asprezza né la lunghezza del cammino la fanno esitare, ma va in fretta, perché non voleva apparire troppo a lungo in pubblico; e non si sente affatto affaticata in seguito alla concezione del Figlio, come capita alle altre donne, poiché il Signore Gesù non fu mai di peso alla Madre sua. Considerate come va sola con il suo Sposo la Regina del cielo e della terra, e non a cavallo ma a piedi. Non ha scorta di soldati o di cavalieri, non è accompagnata da valletti né da damigelle d'onore; ma con essa cammina la povertà, l'umiltà, la modestia e insieme l'onestà di ogni virtù. Porta inoltre con sé il Signore, il quale ha come corteo una grande e nobile compagnia, ma non quella vana e pomposa del secolo.
    Ora, come fu entrata nella casa di Elisabetta, salutò quella santa Donna dicendo: Salve, sorella Elisabetta! Allora Elisabetta, trasalendo di gioia, trasportata dall'allegrezza e infiammata dallo Spirito Santo si alza ed abbraccia la Vergine con molta tenerezza; quindi, esclamando nell'eccesso della sua letizia, dice: Benedetta sei tu fra tutte le donne, e benedetto il frutto del tuo seno! E donde mi è data la fortuna che venga da me la Madre del mio Signore? Appena infatti la Vergine ebbe salutato Elisabetta, Giovanni fu nel seno della madre ripieno di Spirito Santo, e con lui ne fu ripiena anche la madre. Essa non è colmata di quella celeste infusione in preferenza del figlio, ma il figlio arricchito di quel dono supremo ne comunica la pienezza alla madre, non facendo tuttavia qualcosa nell'anima di lei, ma meritando, per lo Spirito Santo, che questo operi qualcosa in lei, poiché in lui risplendeva con maggior abbondanza la grazia dello Spirito Santo, e fu il primo a risentirla. Come dunque la cugina sentì la venuta di Maria, così pure il bambino sentì la venuta del Signore. Egli dunque sussultò, e la madre si mise a parlare profeticamente. Osserva quanto è grande la virtù delle parole della Vergine, poiché come vengono pronunciate è conferito lo Spirito Santo. E in verità essa ne era tanto ripiena che dei suoi meriti lo Spirito Santo riempiva anche gli altri. Ordunque, Maria rispose ad Elisabetta dicendo: La mia anima magnifica il Signore, e il mio spirito esulta in Dio mio Salvatore!".
    da: dom Prosper Guéranger, L'anno liturgico. - I. Avvento - Natale - Quaresima - Passione, trad. it. P. Graziani, Alba, 1959, p. 299-302.”







    https://www.facebook.com/rrradiospad...930371369963:0
    “13 DICEMBRE 2015: SANTA LUCIA, VERGINE E MARTIRE.
    Il nome di Lucia si trova unito a quello di Agata, di Agnese e di Cecilia nel Canone della Messa. Nei giorni dell'Avvento, il nome di Lucia annuncia la Luce che si appressa, e consola meravigliosamente la Chiesa. Lucia è anche una delle tre glorie della Sicilia cristiana; trionfa a Siracusa come Agata brilla a Catania, e come Rosalia cosparge dei suoi profumi Palermo. Festeggiamola dunque con amore, affinché ci sia d'aiuto in questo sacro tempo, e ci introduca presso Colui il cui amore l'ha resa vittoriosa sul mondo. Comprendiamo ancora che se il Signore ha voluto che la culla del Figlio suo apparisse così circondata da una schiera di Vergini, e se non si è contentato di farvi figurare gli Apostoli, i Martiri e i Pontefici, è perché nella gioia di tale venuta i Figli della Chiesa non dimentichino di recare alla mangiatoia del Messia, insieme con la fede che lo onora come il sommo Signore, quella purezza del cuore e dei sensi che nulla potrebbe sostituire in coloro che vogliono accostarsi a Dio.
    VITA. - Benché il Martirologio geronimiano non dica che fu martire, la sua festa è segnata nel Sacramentario gregoriano e in quello gelasiano e il suo nome viene pronunciato nel canone romano e in quello ambrosiano. Senza numero sono i monumenti che testimoniano la venerazione dei fedeli verso di lei. San Gregorio, nel 597, parla d'un monastero di S. Lucia a Siracusa. Numerosi templi furono consacrati in suo onore nel mondo intero. I suoi atti tuttavia hanno, secondo parecchi autori, un carattere leggendario. Santa Lucia è nominata nelle Litanie dei Santi e in quelle degli agonizzanti. È invocata per guarire la cecità e il mal d'occhi.
    Ci rivolgiamo a te, o Vergine Lucia, per ottenere la grazia di vedere nella sua umiltà Colui che contempli ora nella gloria. Degnati di prenderci sotto il tuo potente patrocinio. Il nome che hai ricevuto significa Luce: sii dunque la nostra fiaccola nella notte che ci circonda. O lampada sempre risplendente della bellezza della verginità, illumina i nostri occhi; guarisci le ferite che ha prodotte in esse la concupiscenza, affinché si alzino, al di sopra della creatura, fino a quella Luce vera che risplende nelle tenebre, e che le tenebre non comprendono. Fa' che il nostro occhio purificato veda e conosca nel Bambino che sta per nascere, l'Uomo nuovo, il secondo Adamo, il modello della nostra vita rigenerata. Ricordati anche, o Vergine Lucia della santa Romana Chiesa e di tutte quelle Chiese che attingono da essa la forma del Sacrificio, poiché pronunciano ogni giorno il tuo nome all'altare, davanti all'Agnello tuo Sposo, al quale è gradito sentirlo. Spandi le tue benedizioni speciali sull'isola che ti diede la vita terrena e la palma dell'eternità. Conserva in essa l'integrità della fede, la purezza dei costumi, la prosperità temporale, e guarisci i mali che tu conosci.
    da: dom Prosper Guéranger, L'anno liturgico. - I. Avvento - Natale - Quaresima - Passione, trad. it. P. Graziani, Alba, 1959, p. 297-298.”








    Sancta Lucía, ora pro nobis!

    Luca, Sursum Corda!


    Ultima modifica di Holuxar; 13-12-15 alle 23:04
    ADDIO GIUSEPPE, amico mio, sono LUCA e nel mio CUORE sarai sempre PRESENTE!
    «Réquiem aetérnam dona ei, Dómine, et lux perpétua lúceat ei. Requiéscat in pace. Amen.»

    SURSUM CORDA - HABEMUS AD DOMINUM!!! A.M.D.G.!!!

  9. #19
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    Lightbulb Re: 8 Dicembre: Immacolata Concezione della Beata Vergine Maria

    8 dicembre 2016: Immacolata Concezione della Santissima Vergine Maria…







    http://www.unavoce-ve.it/pg-8dic.htm
    Guéranger, L'anno liturgico - 8 dicembre. Immacolata Concezione della Santissima Vergine







    Santa Messa 8 dicembre 2016, B.V. Maria Immacolata don Floriano
    https://www.youtube.com/watch?v=Kqx2WhCiuJo
    http://www.domusmarcellefebvre.it/santa-messa-1.php


    http://www.traditio.com/office/masstext.htm








    Immacolata Concezione - Sodalitium
    http://www.sodalitium.biz/immacolata-concezione/
    “8 dicembre, festa dell’Immacolata Concezione di Maria Santissima.
    Preghiera di San Pio X a Maria SS. Immacolata.
    Vergine Santissima, che piaceste al Signore e diveniste sua Madre, immacolata nel corpo, nello spirito, nella fede e nell’amore.
    Deh ! riguardate benigna ai miseri che implorano il vostro potente patrocinio: il maligno serpente, contro cui fu scagliata la prima maledizione, continua purtroppo a combattere e insidiare i miseri figli di Eva.
    Deh ! Voi o benedetta Madre nostra Regina e Avvocata, che fin dal primo istante del vostro concepimento, del nemico schiacciaste il capo, accogliete le preghiere, che uniti con Voi in un cuor solo vi scongiuriamo di presentare al trono di Dio, perché non cediamo giammai alle insidie che ci vengono tese, così che tutti arriviamo al porto della salute, e fra tanti pericoli la Chiesa e la società cristiana cantino ancora una volta l’inno della liberazione, della vittoria e della pace. Cosi sia.”
















    Radio Spada

    "Radio Spada è un sito di controinformazione cattolico http://www.radiospada.org e una casa editrice http://www.edizioniradiospada.com"

    Piccolo catechismo (13 domande) sulla Promessa del Paradiso per le "Tre Ave Maria" (1931)
    http://www.radiospada.org/2012/07/pi...ve-maria-1931/
    IMMAGINI RARE/ Rosario: 15 Promesse di Maria SS. Imprimatur +
    Andare in Paradiso con Tre Ave Maria
    http://www.radiospada.org/2012/06/an...tre-ave-maria/
    http://www.radiospada.org/2012/10/da...r-il-paradiso/
    “DIFFONDETE QUESTA PAGINA PERCHE’ “CHI SALVA UN’ANIMA, HA SALVATO LA SUA” (SANT’AGOSTINO)
    IL PARADISO ASSICURATO AI DEVOTI DELLA MADONNA PER LA RECITA QUOTIDIANA DI “TRE AVE MARIA”
    Sulle pagine di Radio Spada già avevamo trattato questo tema in due occasioni:
    Andare in Paradiso con Tre Ave Maria e Piccolo catechismo (13 domande) sulla Promessa del Paradiso per le “Tre Ave Maria” (1931).
    Ecco un nuovo foglietto devozionale che approfondisce la Grande Promessa del Paradiso per chi recita quotidianamente le “Tre Ave Maria”.”
    http://i0.wp.com/radiospada.org/wp-c...foglietto1.jpg
    http://www.radiospada.org/2012/09/la...in-unimmagine/



    “8 DICEMBRE 2016: IMMACOLATA CONCEZIONE DELLA SANTISSIMA VERGINE.”








    “L'8 dicembre 1854 Papa Pio IX proclama infallibilmente e solennemente nella Bolla "Ineffabilis Deus" il Dogma dell'Immacolata Concezione.”








    “L'8 dicembre 1864 nell'Enciclica "Quanta cura" Papa Pio Ix condanna infallibilmente gli errori del mondo moderno.”








    “L'8 dicembre 1892 Papa Leone XIII rinnova le condanne contro la Massoneria (in special modo quella di lingua italiana) nell'Enciclica "Inimica Vis".”

















    Carlo Di Pietro - Giornalista e Scrittore
    Preghiera al Santo del giorno.
    In nómine Patris
    et Fílii
    et Spíritus Sancti.
    Amen.
    Eterno Padre, intendo onorare san Macàrio Martire, e Vi rendo grazie per tutte le grazie che Voi gli avete elargito. Vi prego di accrescere la grazia nella mia anima per i meriti di questo santo Martire, ed a lui affido la fine della mia vita tramite questa speciale preghiera, così che per virtù della Vostra bontà e promessa, san Macàrio Martire, possa essere mio avvocato e provvedere tutto ciò che è necessario in quell'ora. Così sia.
    #sdgcdpr














    Carlo Di Pietro - Giornalista e Scrittore

    Domani ore 11:00 Santa Messa (Tridentina) "non una cum" Bergoglio (& la fiction Mediaset). Via A. Vecchia, 126 a PZ, Oratorio IMBC San Lorenzo Martire.




    "... Perciò, dopo aver presentato senza interruzione, nell'umiltà e nel digiuno, le Nostre personali preghiere e quelle pubbliche della Chiesa, a Dio Padre per mezzo del suo Figlio, perché si degnasse di dirigere e di confermare la Nostra mente con la virtù dello Spirito Santo; dopo aver implorato l'assistenza dell'intera Corte celeste e dopo aver invocato con gemiti lo Spirito Paraclito; per sua divina ispirazione, ad onore della santa, ed indivisibile Trinità, a decoro e ornamento della Vergine Madre di Dio, ad esaltazione della Fede cattolica e ad incremento della Religione cristiana, con l'autorità di Nostro Signore Gesù Cristo, dei Santi Apostoli Pietro e Paolo e Nostra, dichiariamo, affermiamo e definiamo rivelata da Dio la dottrina che sostiene che la beatissima Vergine Maria fu preservata, per particolare grazia e privilegio di Dio onnipotente, in previsione dei meriti di Gesù Cristo Salvatore del genere umano, immune da ogni macchia di peccato originale fin dal primo istante del suo concepimento, e ciò deve pertanto essere oggetto di fede certo ed immutabile per tutti i fedeli. Se qualcuno dunque avrà la presunzione di pensare diversamente da quanto è stato da Noi definito (Dio non voglia!), sappia con certezza di aver pronunciato la propria condanna, di aver subito il naufragio nella fede, di essersi separato dall'unità della Chiesa, e, se avrà osato rendere pubblico, a parole o per iscritto o in qualunque altro modo, ciò che pensa, sappia di essere incorso, ipso facto, nelle pene comminate dal Diritto ..." (Pio IX, Ineffabilis Deus).



    Carlo Di Pietro - Giornalista e Scrittore

    La Vergine Maria e San Giuseppe non furono falsi profughi. Paragoni e parallelismi sono una falsificazione della storia ed un'offesa senza precedenti.
    Qui cum recessissent, ecce angelus Domini apparet in somnis Ioseph dicens: «Surge et accipe puerum et matrem eius et fuge in Aegyptum et esto ibi, usque dum dicam tibi; futurum est enim ut Herodes quaerat puerum ad perdendum eum».
    Essi erano appena partiti, quando un angelo del Signore apparve in sogno a Giuseppe e gli disse: «Alzati, prendi con te il bambino e sua madre e fuggi in Egitto, e resta là finché non ti avvertirò, perché Erode sta cercando il bambino per ucciderlo».”




















    Guéranger, L'anno liturgico - 8 dicembre. Immacolata Concezione della Santissima Vergine
    “8 DICEMBRE
    IMMACOLATA CONCEZIONE
    DELLA SANTISSIMA VERGINE
    La festa dell'Immacolata Concezione della Santa Vergine è la più solenne di tutte quelle che la Chiesa celebra nel sacro tempo dell'Avvento; e se è necessario che la prima parte dell'anno presenti la commemorazione di qualcuno dei misteri di Maria, non ve n'è alcuno il cui oggetto possa offrire più commoventi armonie con le pie preoccupazioni della Chiesa in questa mistica stagione della attesa. Celebriamo dunque con gioia questa solennità, poiché la Concezione di Maria presagisce la prossima Nascita di Gesù.
    L'intenzione della Chiesa, in questa festa, non è solo di celebrare l'anniversario dell'istante in cui ha inizio, nel seno della pia Anna, la vita della gloriosissima Vergine Maria; ma anche di onorare il sublime privilegio in virtù del quale Maria è stata preservata dal peccato originale che, per decreto supremo ed universale, tutti i figli di Adamo contraggono nell'istante stesso in cui sono concepiti nel seno delle loro madri. La fede della Chiesa cattolica che fu solennemente riconosciuta come rivelata da Dio stesso il giorno per sempre memorabile dell'8 dicembre 1854, questa fede proclamata dalla Sede apostolica per bocca di Pio IX, tra le acclamazioni di tutta la cristianità, ci insegna che nell'istante in cui Dio ha unito l'anima di Maria, che era stata appena creata, al corpo che essa doveva animare, quell'anima per sempre benedetta non solo non ha contratto la bruttura che invade in quel momento ogni anima umana, ma è stata riempita d'una grazia immensa che l'ha resa, fin da quell'istante, lo specchio della santità di Dio stesso, nella misura che è possibile per un essere creato.
    Questa sospensione della legge emessa dalla giustizia divina contro tutta la posterità dei nostri progenitori era motivata dal rispetto che Dio ha per la sua stessa santità. I rapporti che Maria doveva avere con la divinità, essendo non soltanto la Figlia del Padre celeste, ma chiamata a divenire la stessa Madre del Figlio e il Santuario ineffabile dello Spirito Santo, questi rapporti esigevano che nulla di immondo vi fosse, anche per un solo istante, nella creatura predestinata a così intime relazioni con l'adorabile Trinità; che nessun'ombra avesse mai oscurato in Maria la purezza perfetta che Dio sommamente santo vuol trovare anche negli esseri che chiama a godere in cielo della sua semplice visione; in una parola, come dice il grande Dottore sant'Anselmo: "Era giusto che fosse ornata d'una purezza superiore alla quale non se può concepire una maggiore se non quella di Dio stesso, questa vergine a cui Dio Padre doveva dare il Figlio suo in un modo tanto speciale, in quanto quel Figlio sarebbe divenuto per natura il Figlio comune ed unico di Dio e della Vergine; questa Vergine che il Figlio doveva eleggere per farne sostanzialmente la Madre sua, e nel seno della quale lo Spirito Santo voleva operare la concezione e la nascita di Colui dal quale egli stesso procedeva" (De Conceptu Virginali, cap. xviii).
    Nello stesso tempo, le relazioni che il figlio di Dio doveva contrarre con Maria, relazioni ineffabili di tenerezza e di rispetto filiale, essendo state eternamente presenti al suo pensiero, obbligano a concludere che il Verbo divino ha provato per quella Madre che doveva avere nel tempo, un amore di natura infinitamente superiore a quello che provava per tutti gli esseri creati dalla sua potenza. L'onore di Maria gli è stato caro sopra ogni cosa, perché doveva essere la Madre sua, e lo era già nei suoi eterni e misericordiosi disegni. L'amore del Figlio ha dunque protetto la Madre; e se quest'ultima, nella sua sublime umiltà, non ha respinto alcuna delle condizioni alle quali sono sottomesse tutte le creature di Dio, alcuna delle esigenze stesse della legge di Mosè che non era stata emessa per lei, la mano del Figlio divino ha annullato per essa l'umiliante barriera che trattiene ogni figlio di Adamo che viene in questo mondo e gli chiude il sentiero della luce e della grazia, fino a quando non sia stato rigenerato in una nuova nascita.
    Il Padre celeste non poteva fare per la nuova Eva meno di quanto aveva fatto per l'antica, la quale fu costituita fin da principio, al pari del primo uomo, nello stato di santità originale in cui non seppe mantenersi. Il Figlio di Dio non poteva soffrire che la donna dalla quale avrebbe attinto la sua natura umana avesse alcunché da invidiare a colei che era stata la madre di prevaricazione. Lo Spirito Santo, che doveva coprirla con la sua ombra e renderla feconda con la sua divina operazione, non poteva permettere che la sua Diletta fosse anche per un solo istante intaccata dalla vergognosa macchia nella quale noi siamo concepiti. La sentenza è universale, ma una madre di Dio doveva esserne esente. Dio autore della legge, Dio che ha posto liberamente tale legge, non era padrone forse di esentarne colei che aveva destinata ad esserle unita in tanti modi? Lo poteva, e lo doveva: quindi l'ha fatto.
    Non era forse questa gloriosa eccezione che egli stesso annunciava nel momento in cui comparvero dinanzi alla sua maestà offesa i due prevaricatori dai quali noi siamo usciti? La promessa misericordiosa discendeva su noi nell'anatema che cadeva sul serpente: "Porrò io stesso - diceva Dio - una inimicizia fra te e la donna, fra la tua stirpe e il suo frutto; ed essa ti schiaccerà il capo". Così era annunciata la salvezza alla famiglia umana sotto la forma di una vittoria contro Satana; e questa vittoria è la Donna che doveva riportarla per tutti noi. E non si dica che sarà solo il figlio della donna a riportare tale vittoria: il Signore ci dice che l'inimicizia della donna contro il serpente sarà personale, e che, con il suo piede vittorioso, essa schiaccerà il capo dell'odioso rettile; in una parola, che la nuova Eva sarà degna del nuovo Adamo, vittoriosa come lui; che la stirpe umana un giorno sarà vendicata, non solo dal Dio fatto uomo, ma anche dalla Donna miracolosamente sottratta ad ogni contagio del peccato; di modo che la creazione primigenia nella santità e nella giustizia (Ef 4,24) riapparirà in essa, come se non fosse stata commessa la prima colpa. Rialzate dunque il capo, figli di Adamo, e scuotete le vostre catene. Oggi l'umiliazione che pesava su di voi è annientata. Ecco che Maria la quale è vostra carne e vostro sangue, ha visto retrocedere davanti a sé il torrente del peccato che trascina tutte le generazioni: l'alito del drago infernale si è distolto per non contaminarla; la primiera dignità della vostra origine è in essa ristabilita. Salutate dunque questo giorno benedetto in cui è rinnovata la primitiva durezza del vostro sangue: è apparsa la nuova Eva; e dal suo sangue che è anche il vostro, salvo il peccato, essa vi darà tra poche ore, il Dio-uomo che procede da lei secondo la carne come viene dal Padre suo per eterna generazione.
    E come potremmo non ammirare la purezza incomparabile di Maria nella sua immacolata concezione, quando sentiamo, nel divino Cantico, lo stesso Dio, che così l'ha preparata per essere la Madre sua, dirle con l'accento d'una compiacenza piena d'amore: "Sei tutta bella, o mia diletta, e in te non vi è alcuna macchia" (Ct 4,7)? È il Dio di ogni santità che parla; il suo occhio che tutto penetra non scopre in Maria alcuna traccia, alcuna cicatrice di peccato; ecco perché si compiace in lei e la felicita del dono che si è degnato di farle. Dopo di ciò stupiremo ancora che Gabriele, disceso dal cielo per recarle il divino messaggio, sia preso d'ammirazione alla vista di quella purezza della quale il punto di partenza è stato tanto glorioso, e i progressi senza limiti? Che si inchini profondamente dinanzi a simile meraviglia e dica: "Ave, Maria, piena di grazia"? Gabriele vive la sua vita immortale al centro di tutte le bellezze della creazione, di tutte le ricchezze del cielo; è il fratello dei Cherubini e dei Serafini, dei Troni e delle Dominazioni; il suo sguardo percorre senza posa le nove gerarchie angeliche dove la luce e la santità risplendono sovranamente, aumentando sempre di grado in grado; ma ecco che ha trovato sulla terra, in una creatura di rango inferiore agli Angeli, la pienezza della grazia, di quella grazia che è stata data solo limitatamente agli Spiriti celesti, e che abita in Maria fin dal primo istante della sua creazione. È la futura Madre di Dio sempre santa, sempre pura, sempre immacolata.
    Questa verità rivelata agli Apostoli dal divin Figlio di Maria, ricevuta dalla Chiesa, insegnata dai santi Dottori, creduta con fedeltà sempre maggiore dal popolo cristiano, era contenuta nella nozione stessa di Madre di Dio. Credere Maria Madre di Dio significava già credere implicitamente che colei in cui doveva realizzarsi questo titolo sublime non aveva avuto mai nulla di comune con il peccato, e che Dio l'avrebbe in ogni modo preservata. Ma d'ora in poi l'onore di Maria è fondato sulla sentenza esplicita che ha dettato lo Spirito Santo. Pietro ha parlato per bocca di Pio IX; e quando Pietro ha parlato, ogni fedele deve credere, poiché il Figlio di Dio ha detto: "Ho pregato per te, o Pietro, perché non venga meno la tua fede" (Lc 22,32); e ha detto ancora: "Vi manderò lo Spirito di verità che rimarrà con voi per sempre, e vi farà ricordare tutto ciò che vi ho insegnato" (Gv 14,26).
    Il simbolo della nostra fede ha dunque acquistato non una nuova verità, ma una nuova luce sulla verità, che era già in precedenza oggetto della credenza universale. In questo giorno, il serpente infernale ha sentito di nuovo la vittoriosa pressione del piede della Vergine Madre e il Signore si è degnato di darci il pegno più prezioso delle sue misericordie. Egli ama ancora questa terra colpevole, poiché si è degnato di illuminarla tutta con uno dei più bei raggi della gloria della Madre sua. Non ha forse trasalito questa terra? Qualche cosa di grande si compì in questa metà del XIX secolo, e attenderemo d'ora innanzi i tempi con maggiore fiducia, poiché, se lo Spirito Santo ci avverte di temere per i giorni in cui le verità diminuiscono presso i figli degli uomini, ci dice abbastanza chiaramente con ciò che dobbiamo considerare come beati i giorni in cui le verità aumentano per noi in luce e in autorità.
    Nell'attesa della solenne proclamazione di questo dogma, la santa Chiesa lo confessava già ogni anno celebrando la festa di oggi.
    Tale festa non era chiamata, è vero, l'Immacolata Concezione, ma semplicemente la Concezione di Maria. Tuttavia, il fatto della sua istituzione e della sua celebrazione esprimeva già abbastanza la credenza della cristianità. San Bernardo e il Dottore Angelico concordano nell'insegnare che la Chiesa non può celebrare la festa di ciò che non è santo; la Concezione di Maria fu dunque santa ed immacolata, perché la Chiesa, da tanti secoli, l'onora con una festa speciale. La Natività di Maria è oggetto d'una solennità nella Chiesa, perché Maria nacque piena di grazia; se dunque il primo istante della sua esistenza fosse stato segnato dal comune contagio, la sua Concezione non avrebbe potuto essere oggetto d'un culto. Ora, vi sono poche feste così universali e meglio stabilite nella Chiesa di quella che celebriamo oggi.
    Come potrebbero gli uomini non porre tutta la loro gioia nell'onorarti, o divina aurora del Sole di giustizia? Non rechi forse ad essi, in questi giorni, la notizia della loro salvezza? Non sei forse, o Maria, quella radiosa speranza che viene d'un tratto a brillare nel seno stesso dell'abisso della desolazione? Che cosa saremmo diventati senza il Cristo che viene a salvarci? e tu sei la sua Madre sempre diletta, la più santa delle creature di Dio, la più pura delle vergini, la più amante delle madri!
    O Maria, che la tua dolce luce allieti deliziosamente i nostri occhi stanchi! Di generazione in generazione, gli uomini si succedevano sulla terra; guardavano il cielo con inquietudine, sperando ad ogni istante di veder spuntare all'orizzonte l'astro che avrebbe dovuto strapparli all'errore delle tenebre; ma la morte aveva chiuso i loro occhi, prima che avessero anche solo potuto intravvedere l'oggetto dei loro desideri. Era riserbato a noi di vederti ascendere radiosa, o Stella splendente del mattino, i cui raggi benedetti si riflettono sulle onde del mare, e gli arrecano la calma dopo una notte di tempesta! Oh, prepara i nostri occhi a contemplare lo splendore vittorioso del sole divino che s'avanza dietro a te! Prepara i nostri cuori, poiché è ai nostri cuori che egli vuol rivelarsi. Ma per meritare di vederlo, i nostri cuori bisogna che siano puri; preparali dunque tu che sei la Immacolata e la Purissima! Fra tutte le feste che la Chiesa ha consacrate in tuo onore, la divina Sapienza ha voluto che quella della tua Concezione immacolata si celebrasse in questi giorni dell'Avvento, affinché i figli della Chiesa, pensando con quale divina gelosia il Signore ha preso cura di allontanare da te ogni contatto di peccato, in onore di Colui del quale dovevi essere la Madre, si preparassero anch'essi a riceverlo con la rinuncia assoluta a tutto ciò che è peccato e affetto al peccato. Aiutaci, o Maria, ad operare questo grande cambiamento. Distruggi in noi, con la tua Concezione Immacolata, le radici della cupidigia, spegni le fiamme della voluttà, abbassa le alture della superbia. Ricordati che Dio ti ha scelta come sua abitazione per venire quindi a porre la sua dimora in ciascuno di noi.
    O Maria, Arca dell'alleanza formata di legno incorruttibile, rivestita del più puro oro, aiutaci a corrispondere ai disegni ineffabili del Dio che, dopo essersi glorificato nella tua incomparabile purezza, vuole ora glorificarsi nella nostra indegnità, e non ci ha strappati al demonio che per fare di noi il suo tempio e la sua più diletta dimora. Vieni in nostro aiuto tu che, per la misericordia del Figlio tuo, non hai mai conosciuto il peccato, e ricevi in questo giorno i nostri omaggi. Poiché tu sei l'Arca di Salvezza che galleggia sola sulle acque del diluvio universale; il bianco Vello bagnato di celeste rugiada mentre tutta la terra rimane nella siccità; la Fiamma che le acque immani non hanno potuto spegnere; il Giglio che fiorisce fra le spine; il Giardino chiuso al serpente infernale; la Fonte sigillata, la cui limpidezza non fu mai intorbidata; la Casa del Signore sulla quale i suoi occhi si sono sempre posati e nella quale non può entrare nulla di immondo; la mistica città di cui si narrano tante meraviglie (Sal 86). Noi troviamo gusto nel ripetere i tuoi titoli d'onore, o Maria, poiché ti amiamo, e la gloria della Madre è anche dei figli. Continua a benedire e a proteggere coloro che onorano il tuo augusto privilegio nel giorno della tua concezione; e affrettati a nascere, a concepire l'Emmanuele, a darlo alla luce e a mostrarlo al nostro amore.

    EPISTOLA (Pr 8,22-35). - Il Signore mi possedette all'inizio delle sue opere, fin da principio, avanti la creazione. Ab aeterno fui stabilita, al principio, avanti che fosse fatta la terra: non erano ancora gli abissi ed io ero già concepita. Non ancora le sorgenti delle acque rigurgitavano, non ancora le montagne s'eran formate sulla grave mole. Prima delle colline io ero partorita. Egli non aveva fatto ancora né la terra, né i fiumi, né i cardini del mondo. Quando preparava i cieli io ero presente, quando con legge inviolabile chiuse sotto la volta l'abisso, quando rese stabile in alto la volta celeste e vi sospese le fonti delle acque, quando fissava al mare i suoi confini e dava legge alle acque di non passare il loro termine, quando gettava i fondamenti della terra io ero con lui a ordinare tutte le cose. Sempre nella gioia scherzavo dinanzi a lui continuamente, scherzavo nell'universo: è mia delizia stare coi figli degli uomini. Or dunque, o figli, ascoltatemi: Beati quelli che battono le mie vie. Ascoltate i miei avvisi per diventare saggi, non li ricusate. Beato l'uomo che mi ascolta e veglia ogni giorno alla mia porta, ed aspetta all'ingresso della mia casa. Chi troverà me avrà trovata la vita, e riceverà dal Signore la salute.

    L'Apostolo ci insegna che Gesù, il nostro Emmanuele, è il primogenito di ogni creatura (Col 1,15). Queste profonde parole significano che egli è, in quanto Dio, eternamente generato dal Padre; ma esprimono inoltre che il Verbo divino, in quanto uomo, è anteriore a tutti gli esseri creati. Tuttavia questo mondo era uscito dal nulla e il genere umano abitava questa terra da lunghi secoli quando il Figlio di Dio si unì ad una natura creata. È dunque nell'eterna intenzione di Dio, e non nell'ordine dei tempi che bisogna cercare questa anteriorità dell'Uomo-Dio su ogni creatura. L'Onnipotente ha innanzitutto risoluto di dare al suo eterno Figlio una natura creata, la natura umana, e in seguito a una tale risoluzione, di creare perché fossero il dominio di quell'Uomo-Dio tutti gli esseri spirituali e corporali. Ecco perché la divina Sapienza, il Figlio di Dio, nel brano della scrittura che la Chiesa ci presenta oggi e che abbiamo or ora letto, insiste sulla sua preesistenza rispetto a tutte le creature che formano questo mondo. Come Dio, egli è generato da tutta l'eternità nel seno del Padre suo; come uomo, era nel pensiero di Dio il tipo di tutte le creature, prima che esse fossero uscite dal nulla. Ma il figlio di Dio, per essere un uomo come noi secondo il decreto divino, doveva nascere nel tempo, e nascere da una Madre: questa Madre è stata dunque eternamente presente al pensiero di Dio come il mezzo con il quale il Verbo assumeva la natura umana. Il Figlio e la Madre sono dunque uniti nello stesso piano dell'Incarnazione; Maria era dunque presente come Gesù nel decreto divino, prima che la creazione uscisse dal nulla. Ecco, perché, fin dai primi tempi del cristianesimo, la santa Chiesa ha riconosciuto la voce della Madre unita a quella del Figlio in questo sublime passo del libro sacro, ed ha voluto che si leggesse nell'assemblea dei fedeli, come gli altri passi analoghi della Scrittura, nelle solennità della Madre di Dio. Ma se Maria ha un'importanza tale nel piano eterno; se, come il Figlio suo, è in quel senso prima di ogni creatura, poteva Dio permettere che fosse soggetta al contagio originale nel quale incorre tutta la specie umana? Senza dubbio essa sarebbe nata a sua volta, come pure il Figlio, in un tempo determinato; ma la grazia avrebbe deviato il corso del torrente che trascina tutti gli uomini, affinché non fosse neanche toccata e trasmettesse al Figlio suo, che doveva essere ancora il Figlio di Dio, l'essere umano primogenito che fu creato nella santità e nella giustizia.

    VANGELO (Lc 1,26-28). - In quel tempo: l'angelo Gabriele fu mandato da Dio in una città della Galilea detta Nazareth, ad una Vergine sposata ad un uomo della casa di David, di nome Giuseppe, e la Vergine si chiamava Maria. Ed entrata da lei, l'Angelo disse: Salute, o piena di grazia: il Signore è teco! Benedetta tu fra le donne!

    Questo è il saluto che reca a Maria l'Arcangelo disceso dal cielo. Tutto vi spira ammirazione e umilissimo rispetto. Il santo Vangelo ci dice che a quelle parole la Vergine si sentì turbata, e chiedeva a se stessa che cosa potesse significare simile saluto. Le Sacre Scritture ne riportano parecchi altri e - come notano i Padri, sant'Ambrogio e sant'Andrea di Creta seguendo Origene - che non ve n'è uno che contenga simili elogi. La Vergine prudente dové dunque stupire di essere l'oggetto di un linguaggio così lusinghiero, e - come rilevano gli autori dell'antichità - dové pensare al colloquio fra Eva e il serpente. Si chiuse dunque nel silenzio, e attese, per rispondere se l'Arcangelo avesse parlato per la seconda volta.
    Tuttavia Gabriele aveva parlato non solo con tutta l'eloquenza, ma anche con tutta la profondità di uno spirito celeste iniziato ai pensieri divini; e nel suo linguaggio sovrumano annunciava che era giunto il momento in cui Eva si trasformava in Maria. Davanti a lui c'era una donna destinata alle più sublimi grandezze, la futura Madre di Dio; ma in quell'istante solenne Maria era ancora solo una figlia degli uomini. Ora, in quel primo stato, calcolate la santità di Maria quale la descrive Gabriele, e comprenderete che l'oracolo divino del paradiso terrestre ha già ricevuto in essa il compimento.
    L'Arcangelo la proclama piena di grazia. Che cosa significa ciò, se non che la seconda donna possiede in sé l'elemento di cui il peccato privò la prima? E notate che non è detto solo che opera in essa la grazia divina ma che ne è ripiena. "In altri abita la grazia - dice san Pier Crisologo - ma in Maria abita la pienezza della grazia". In essa tutto risplende della purezza divina, e il peccato non ha mai gettato la sua ombra sulla sua bellezza. Volete conoscere la portata dell'espressione angelica? Chiedetela alla lingua stessa di cui si è servito il narratore di simile scena. I grammatici ci insegnano che l'unico termine che egli usa sorpassa ancora quello che noi esprimiamo con "piena di grazia". Non solo esprime lo stato presente, ma anche il passato, una incorporazione innata della grazia, la sua attribuzione piena e completa e la sua permanenza totale. È stato necessario mitigare il termine nel tradurlo.
    Se poi cerchiamo un testo analogo nelle Scritture, per penetrare i termini della traduzione mediante un raffronto, possiamo interrogare l'Evangelista san Giovanni. Parlando dell'umanità del Verbo incarnato, egli la designa con una parola sola: dice che è "piena di grazia e di verità". Ma questa pienezza sarebbe reale se fosse stata precduta da un solo momento in cui il peccato occupava il posto della grazia? Si chiamerà forse pieno di grazia chi avesse avuto bisogno di essere purificato? Senza dubbio bisogna tener conto rispettosamente della distanza che separa l'umanità del Verbo incarnato dalla persona di Maria nel cui seno il Figlio di Dio ha attinto quella umanità; ma il testo sacro ci costringe a confessare che la pienezza della grazia ha regnato proporzionalmente nell'una e nell'altro.
    Gabriele continua ad enumerare le ricchezze soprannaturali di Maria. "Il Signore è con te", le dice. Che cosa significa questo, se non che prima di aver concepito il Signore nel suo purissimo seno, Maria lo possiede già nell'anima sua? Ora, queste parole potrebbero forse ancora aver ragione di essere se si dovesse intendere che quella unione con Dio non è stata perpetua e che è avvenuta solo dopo l'espulsione del peccato? Chi oserebbe dirlo? Chi oserebbe pensarlo, quando il linguaggio dell'Arcangelo è di tanta gravità? Chi non sente qui il contrasto tra Eva nella quale non abita più il Signore, e la seconda donna che, avendolo ricevuto in se stessa come Eva, fin dal primo istante della sua esistenza, l'ha custodito con la sua fedeltà essendo rimasta così come fu fin dal principio?
    Per ancor meglio l'intenzione del discorso di Gabriele che ha annunciato il compimento dell'oracolo divino e indica qui la donna promessa come strumento della vittoria su satana, ascoltiamo le ultime parole del saluto. "Tu sei benedetta fra le donne": che cosa significa questo, se non che, essendo stata ogni donna, da Eva in poi, sotto la maledizione, condannata a partorire nel dolore, ecco ora l'unica, colei che è sempre stata nella benedizione, che è stata l'eterna nemica del serpente, e che darà senza dolore il frutto del suo seno?
    L'Immacolata Concezione di Maria è dunque espressa nel saluto che le rivolge Gabriele; e comprendiamo ora il motivo che ha portato la santa Chiesa a scegliere quel brano del Vangelo per farlo leggere oggi nell'assemblea dei fedeli.
    da: dom Prosper Guéranger, L'anno liturgico. - I. Avvento - Natale - Quaresima - Passione, trad. it. P. Graziani, Alba, 1959, p. 280-289.

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    “Introduzione. Si racconta che San Domenico, durante i lunghi anni spesi nel Mezzogiorno della Francia per ricondurre alla fede la gente caduta nell’eresia degli Albigesi, vedendo scarsi i frutti del suo lavoro, si rivolse sfiduciato alla Madonna. La potente Regina del Cielo, ascoltò le sue preghiere e, come pegno di sicura vittoria, gli diede la corona del Rosario: «È questa l’arma che verrà a dissipare l’eresia, a promuovere la virtù, ad implorare la misericordia di Dio. Prendi questa corona; predica i suoi misteri di gaudio, di dolore e di gloria e rinnoverai la faccia della terra».
    Lepanto. Al Rosario fu, unanimemente, attribuita la vittoria che nel 1571 liberò la cristianità dal pericolo turco a Lepanto, il 7 ottobre (giorno dedicato in seguito alla festa della Madonna del Rosario). Scrissero i veneziani: «Non le armi, non la forza, non i condottieri, ma la Madonna del Rosario ci fece vincitori». Nel 1571 a Lepanto sorge un grave pericolo per tutta l’Europa. I Musulmani minacciano di mettere a ferro e fuoco tutte le nazioni europee, ma il santo Papa Pio V invita tutti gli europei alla recita del Santo Rosario. Ebbene i pochi combattenti cristiani misero in fuga il potente esercito musulmano appoggiato da 500 navi. Il Rosario salvò l’Europa cristiana da chi la voleva scristianizzare.
    Assedio di Vienna. Vienna nel 1683 fu assediata dai Musulmani, decisi ad occupare e islamizzare l’Europa e a fare della Basilica di San Pietro la stalla per i loro cavalli. Ma il Papa, Beato Innocenzo XI, mandò in Austria, come suo rappresentante, il grande taumaturgo Cappuccino Beato Marco d’Aviano, il quale recitò innumerevoli Rosari insieme al Generale Sobjeski e al suo piccolo esercito. Così l’enorme esercito maomettano fu messo in precipitosa fuga.
    Elezioni del 1948. In Italia il 18 aprile 1948, due mesi prima delle elezioni come assicurò in una conferenza a Bologna il Morlion, fondatore delle Università Ero Deo, risultava da una scrupolosa indagine che avrebbe stravinto il socialcomunismo. Invece i moltissimi Rosari e le tante processioni mariane sconfissero, nelle elezioni, il marxismo, che era potentissimo, e che avrebbe reso la nostra patria schiava dell’Unione Sovietica.
    Austria (1945- 1958). Per 13 anni è tenuta occupata dal terribile esercito sovietico, ad un certo momento i cattolici recitano tanti Rosari per la liberazione della loro patria. La Madonna li esaudisce: il grande esercito sovietico si ritira e l’Austria riacquista la sua libertà. E stata la prima volta che la Russia comunista ha ritirato le sue truppe da una nazione occupata.
    Filippine. Per ben due volte (nel 1986 contro il terribile dittatore Marcos e in Gennaio del 2001 contro il Presidente corrotto Joseph Estrada) le preghiere mariane, i Rosari di diversi milioni di cattolici hanno salvato la libertà dei cristiani filippini.
    L’importanza del Rosario per la fede cristiana appare anche dal fatto che nelle due più importanti apparizioni del nostro tempo, a Lourdes e a Fàtima, la Madonna si è fatta vedere col Rosario ed ha inculcato di recitare il Rosario tutti i giorni.
    Il nome del Rosario. Narra una leggenda che ai tempi di San Domenico viveva un pastorello. Amatissimo della corona di Ave, Pater, Gloria, divulgata dal santo, non passava giorno senza che lo recitasse per intero. Essendo pastore, la sua preghiera era spesso distratta dalla necessità di ricorrere a raccogliere le pecore. Perciò, per aiutarsi a tenere a mente le preghiere dette, ricorse ad un ingegnoso espediente. Prese un tralcio di vite, lo fece in pezzettini, li traforò per il midollo, li infilò a dieci a dieci e, unite le estremità, ne formò una specie di corona e se ne serviva per contare le Ave Maria. Al tramonto, raccolse il gregge e, appesa la corona ad un albero per riprenderla il giorno seguente, se ne tornò a casa. All’indomani, tornato sul luogo, per riprendere la corona, con grande meraviglia al suo posto trovò una corona di bellissime rose bianche, intercalate ad ogni decina da una rosa rossa, tutte di una fragranza straordinaria. Quasi fuor di sé dall’emozione, prese la corona e corse a farla vedere ai genitori, che la portarono al parroco. Questi comprese il prodigio e predicò al popolo l’accaduto, esortando a recitare la corona, che da allora si chiamò corona del Santo Rosario.
    Testimonianze
    Padre Pio, un gigante del secolo XX, come è stato definito in una trasmissione della Radio Vaticana il giorno stesso dell’apertura del processo di beatificazione, il 20 marzo 1983. Questo cappuccino che per tanto tempo ha portato nel suo corpo i segni della Passione del Signore, recitava tanti rosari da sbalordire chiunque. C’è chi sostiene che ne recitasse in media oltre trenta al giorno! E come lo raccomandava ai suoi figli spirituali! «Recitate sempre egli diceva il Rosario e bene. Satana mira a distruggere questa preghiera, ma non ci riuscirà mai; è la preghiera di Colei che trionfa su tutto e su tutti!». E un giorno che gli fu chiesto perché recitasse tanti rosari, rispose: «Se la Vergine santa l’ha sempre raccomandato dovunque è apparsa, non ti pare che ci debba essere un motivo speciale?». Torniamo a recitare il Rosario in famiglia: «Non vi è nulla dopo l’Eucaristia e i Testi Sacri, che noi possiamo stringere fra le nostre mani… che sia più dolce, soave, sorgente di conforto e di serenità…». San Pio da Pietrelcina raccontava, con una certa frequenza, questo suo sogno, che forse era stata una visione: «Stavo pregando nel Coro (che era in alto, in fondo alla chiesa), quando udii urla minacciose, bestemmie orribili, grida furenti… Mi affacciai alla finestra e vidi nel piazzale sottostante una grande folla di uomini armati fino ai denti… Con voce potente gridavano che volevano distruggere Padre Pio, la chiesa, la religione cattolica. Subito puntai contro di loro la mia arma. Ed ecco, tutti gettati a terra, tutti tramortiti». Quell’arma è la corona del Rosario. Se sarà recitato devotamente, ogni giorno, da molte persone, sconfiggerà tutti i demoni, farà cessare le guerre, convertirà tanti poveri peccatori, porterà pace nelle famiglie, santificherà le nostre anime, ci aprirà, un giorno, le porte del Paradiso.
    Pio XII afferma: «Se trovate nella famiglia figli irriverenti e ribelli, se trovate litigi e rancori… sappiate che è perché non si prega. Dio è estraneo, si fa a meno di Lui» e si calpestano i suoi comandamenti. Ivi, purtroppo, non si prega, non si recita il Santo Rosario.
    Santa Maria Goretti, la dodicenne martire della purezza (nel 1902), nella terribile lotta contro di lei dell’assassino Alessandro Serenelli, prende la corona che portava sempre in tasca, conforme all’insegnamento della sua mamma, la stringe nelle sue mani mentre lotta per difendere la sua castità. Quella corona del Rosario alla fine risultò tutta lacerata e spezzettata, ma lei ha riportato vittoria ed è morta martire. Il suo uccisore Serenella dopo aver fatto i suoi anni di carcere, è accolto nella famiglia religiosa dei Frati Cappuccini, insieme ai quali recita ogni giorno il Santo Rosario e tante altre preghiere. Vive molto religiosamente e fa una morte santa.
    Stupende le parole del grande Convertito dalla Madonna, il Beato Bartolo Longo: «O Rosario benedetto di Maria, catena dolce che ci rannodi a Dio, vincolo di amore che ci unisci agli Angeli, torre di salvezza negli attacchi dell’inferno, porto sicuro nel comune naufragio, noi non ti lasceremo mai più. Tu ci sarai conforto nell’ora dell’agonia. A te l’ultimo bacio della vita che si spegne. E l’ultimo accento delle nostre labbra sarà il nome tuo soave, o Regina del Rosario di Pompei, o Madre nostra cara, o Rifugio dei peccatori, o Sovrana consolatrice dei mesti. Sii ovunque benedetta, oggi e sempre, in terra e in cielo».
    Citazioni e fonti tratte dal testo: “RECITARE IL ROSARIO OGNI GIORNO“, Edizioni Segno, Tavagnacco (Udine)”







    8 dicembre - Immacolata Concezione di Maria
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    8 dicembre - Immacolata Concezione di Maria
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    8 Dicembre: Immacolata Concezione della Beata Vergine Maria




    “REGINA SINE LABE ORIGINALI CONCEPTA, ORA PRO NOBIS”






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    9 dicembre 2016: Infra l'Ottava dell'Immacolata…









    Guéranger, L'anno liturgico - 9 dicembre
    http://www.unavoce-ve.it/pg-9dic.htm





    Radio Spada
    “9 DICEMBRE 2016: Infra l'Ottava dell'Immacolata.
    Consideriamo Maria Immacolata che viene al mondo nove mesi dopo la sua Concezione, e conferma di giorno in giorno le speranze della terra. Ammiriamo la pienezza di grazia che Dio aveva posta in essa, e contempliamo i santi Angeli che la circondano del loro rispetto e del loro amore, come la futura Madre di Colui che deve essere il capo della natura angelica e dell'umana. Seguiamo l'augusta Regina nel Tempio di Gerusalemme, dove viene presentata dai genitori sa Gioacchino e sant'Anna. Di tre anni appena, è già iniziata ai segreti del divino amore: "Mi alzavo sempre nel cuore della notte - ha detto essa stessa in una rivelazione a sant'Elisabetta d'Ungheria - e mi portavo davanti all'altare del Tempio dove chiedevo a Dio di farmi osservare tutti i precetti della sua legge, e lo supplicavo di concedermi le grazie di cui avevo bisogno per essergli gradita. Gli chiedevo soprattutto che mi facesse vedere il tempo in cui sarebbe venuta quella Vergine santissima che doveva dare alla luce il Figlio di Dio. Lo pregavo di serbare i miei occhi per vederla, la mia lingua per lodarla, le mie mani per servirla, i miei piedi per camminare ai suoi ordini e i miei ginocchi per adorare il Figlio di Dio fra le sua braccia".
    Questa Vergine estremamente degna di lode eri tu s6tessa, o Maria! Ma il Signore te lo nascondeva ancora; e la tua celeste umiltà non ti avrebbe mai permesso di fermare anche un solo istante il pensiero su così alta dignità come se potesse essere riservata a te. Del resto, tu avevi legata la tua fede al Signore. Nel timore che la felice prerogativa di Madre del Messia recasse un disturbo, per quanto minimo, al voto di verginità che ti univa a Dio solo, tu avevi, prima ed unica tra le fanciulle d'Israele, rinunciato per sempre all'onore di pretendere a un favore così sublime. Il tuo matrimonio con il casto Giuseppe fu dunque un trionfo di più per la tua incomparabile verginità, come era, nei decreti della somma Sapienza, un modo ineffabile di assicurarti un appoggio nelle sublimi necessità che avresti conosciute. Noi ti seguiamo, o sposa di Giuseppe, nella casa di Nazareth dove si svolgerà la tua vita; ti contempliamo qui come la Donna forte della Scrittura, mentre attendi tutti i tuoi doveri, e come l'oggetto delle compiacenze del gran Dio e dei suoi Angeli. Raccogliamo le tue preghiere per la venuta del Messia e i tuoi omaggi alla sua futura Madre; e supplicandoti di associarci al merito dei tuoi desideri verso il divino Liberatore, osiamo salutarti come la Vergine predetta da Isaia alla quale, e non ad un'altra, spetta la lode e l'amore da parte della Città riscattata.
    da: dom Prosper Guéranger, L'anno liturgico. - I. Avvento - Natale - Quaresima - Passione, trad. it. P. Graziani, Alba, 1959, p. 289-290.”








    “Il 9 dicembre 1565 muore Papa Pio IV Medici di Marignano, Sommo Pontefice”

    “Il 9 dicembre 1669 muore Papa Clemente IX Rospigliosi, Sommo Pontefice”









    [POESIA] Sull?Immacolata Concezione di Maria | Radio Spada
    "Nota di Radio Spada: durante l’Ottava dell’Immacolato Concepimento di Maria, Radio Spada offrirà alla Beata Vergine quotidiamente un componimento della migliore poetica italica fino a formare un piccolo serto aulentissimo d’onore e di venerazione. Oggi tocca al canonico don Onofrio Minzoni, poeta, prosatore, insigne predicatore dell’Emilia pontificia, fiero nemico del giansenismo e del giacobinismo cisalpino. (a cura di Piergiorio Seveso)
    SULLA IMMACOLATA CONCEZIONE DI MARIA di don Onofrio Minzoni (1734-1817)
    Giù per le vie del tuono e del baleno
    Scendeva di Maria l’ alma innocente;
    Quando un mischio di fumo e di veneno
    Sbruffolle incontra l’infernal serpente.
    Essa le luci maestose e lente
    Agli Angeli piegò che la seguieno
    Ed ecco che brandisce arma rovente
    Michel di procellosa ira ripieno
    Al primo lampo del fulmineo brando
    Volgesi in fuga il rio; che tal sel mira
    Qual dalle spere un dì cacciollo in bando.
    Michel l’insegue con la spada bassa,
    L’afferra appiè della gran donna il tira:
    Ella sel guata lo calpesta e passa."



















    Carlo Di Pietro - Giornalista e Scrittore
    Preghiera al Santo del giorno.
    In nómine Patris
    et Fílii
    et Spíritus Sancti.

    Amen.
    Eterno Padre, intendo onorare i santi Martiri Piétro, Succèsso, Bassiàno, Primitivo ed altri venti, e Vi rendo grazie per tutte le grazie che Voi avete loro elargito. Vi prego di accrescere la grazia nella mia anima per i meriti di questi santi Martiri, ed a loro affido la fine della mia vita tramite questa speciale preghiera, così che per virtù della Vostra bontà e promessa, i santi Martiri Piétro, Succèsso, Bassiàno, Primitivo ed altri venti possano essere miei avvocati e provvedere tutto ciò che è necessario in quell'ora.
    Così sia.
    #sdgcdpr



















    San Siro - Sodalitium

    http://www.sodalitium.biz/san-siro/
    “9 dicembre, San Siro, Vescovo (Pavia, IV secolo ), è stato il primo vescovo di Pavia.
    San Siro di Pavia, amante e difensore della Chiesa di Cristo dai suoi nemici, ispira anche a noi quel sentimento cristiano che fece della Tua vita un continuo adoperarsi per il Vangelo, e che ora Ti fa godere della visione di Dio in Cielo. Benedicici, vescovo Siro, perchè possiamo fare sempre la Volontà del Padre. Così sia.”












    Dom Prosper Guéranger, L'Anno Liturgico
    Guéranger, L'anno liturgico - 9 dicembre








    Luca, Sursum Corda!




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