Buongiorno,
Vorrei che chi si dice comunista (mi rivendico come tale) anziché nazionalitario mi spieghi come fa il proletariato a difendere un popolo, una nazione, invece che tutte le nazioni e tutti i popoli.
Infatti per Marx il proletariato diventa tale quando realizza la sua universalità - diventata possibile appunto perché non gli resta che la sua forza di lavoro. Cosi che affermare l'esistenza di un proletariato nazionale significa che si è ancora nella falsa coscienza, che non si ha ben chiaro la realtà del rapporto sociale schiavistico salariale.
Insomma, non è che ci sarebbe una specie di feticismo identitario dalle vostre parti?
Aggiungo che non c'è alcuna contrarieta, da parte mia, al radicamento dei popoli e al loro processo autonomo di culturazione. Pero l'identità, la cultura, le credenze, sono posizioni da conquistare nella guerra sociale contro il capitalismo. Quelle che esistono da ormai quattro-cinque secoli nell'area occidentale sono in realtà determinate dalla logica di accumulazione e dalla metafisica del valore. Solo distruggendo il valore - cosi come il lavoro, lo Stato, l'individuo, la merce etc. - potranno rinascere al mondo le molte nazioni, che fanno la richezza della comunità umana, e del mondo.