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    Predefinito "Camere a gas"? Non è Ahmadinejad che le "nega", ma la storiografia

    Purtroppo per le vestali della religione olocaustica, il tempo della pacchia credulona è finito. Il presidente iraniano avrà avuto perlomeno un merito : quello di avere dato l'avvio al crollo del castello di menzogne messo in piedi dalle lobby che hanno tratto profitto dalla guerra mondiale (uniche vere vincitrici).
    Buona lettura (e buon maldipancia per i bugiardi, visto che Mattogno è duretto da confutare)!


    ************************************************** *******


    "Come gli storici delegano alla giustizia il compito di far tacere i
    revisionisti"





    di Carlo Mattogno



    fonte: "Lettera d'Informazione", 4 dicembre 2005

    http://it.groups.yahoo.com/group/let...visionisti.pdf





    Il recente arresto di David Irving in Austria ha oscurato le vicissitudini
    di altre vittime, meno conosciute, della repressione poliziesca contro la
    libera ricerca storica e la libertà di opinione e di espressione.

    René-Louis Berclaz, fondatore della dissolta associazione "Vérité &
    Justice", il 4 novembre ha finito di scontare in Svizzera 344 giorni di
    carcere per "discriminazione razziale", cioè per aver diffuso volantini
    revisionistici.

    Ernst Zündel, nato in Germania, risiedeva da molti anni in Canada, dove
    aveva fondato una casa editrice che diffondeva materiale revisionistico a
    livello mondiale. Nel 1985 fu processato e condannato per "pubblicazione di
    false notizie", ossia per aver ripubblicato il libretto "Did Six Million
    Really Die". Tre anni dopo, nel processo di appello, per il quale fece
    preparare il ben noto "rapporto Leuchter", Zündel fu condannato a nove mesi
    di carcere, ma nel 1992 la Corte Suprema del Canada dichiarò la vecchia
    legge sulle "false notizie" contraria alla carta dei diritti. Nel 2000
    Zündel si trasferì negli Stati Uniti, dove sposò Ingrid Rimland, che curava
    il sito www.zundelsite.org.

    Il 5 febbraio 2003 egli fu arrestato col pretesto di aver violato le leggi
    sull'immigrazione e due settimane dopo fu estradato in Canada. A Toronto fu
    tenuto in carcere dalla metà di febbraio al 1° marzo 2005 perché, secondo i
    giudici, costituiva una pericolosa minaccia per la sicurezza nazionale! Il
    1° marzo Zündel è stato estradato in Germania e rinchiuso nel carcere di
    Mannheim, dove si trova tutt'ora. L'accusa contro di lui, formalizzata il 29
    giugno 2005, è l'incitamento all'odio razziale, vale a dire la negazione
    della realtà storica dell'Olocausto. Il processo è iniziato l'8 novembre.

    Siegfried Verbeke è un revisionista belga, promotore nel 1983 della
    Fondazione per la libera ricerca storica (VHO) ed editore di libri
    revisionistici, tra cui Auschwitz: Nackte Fakten, una confutazione
    collettiva del secondo libro di Jean-Claude Pressac. Dopo vari incontri
    ravvicinati con la polizia belga, Verbeke è stato arrestato in Belgio il 27
    novembre 2004 e di nuovo, ad Amsterdam, il 3 agosto 2005 e in novembre è
    stato estradato in Germania in base a un mandato di arresto internazionale
    emesso dalla magistratura tedesca per negazione dell'Olocausto. Attualmente
    è detenuto in carcere a Heidelberg.

    Germar Rudolf è stato la colonna portante dell'editoria e della storiografia
    revisionstica dell'ultimo decennio, editore delle due riviste
    revisionistiche più imporanti a livello mondiale, "The Revisionist" e
    "Vierteljahreshefte für freie Geschichtsforschung", che hanno pubblicato
    molti articoli di alto livello, editore e autore di numerosi studi
    scientifici sia in inglese sia in tedesco. Menziono per tutti due classici
    come "Dissecting the Holocaust" (612 pagine) e "Lectures on the Holocaust"
    (566 pagine), vere e proprie enciclopedie del revisionismo.

    Tra l'altro, grazie a lui sono potuti apparire in tedesco e in inglese tre
    libri, su Majdanek, Stutthof e Treblinka, che ho scritto in collaborazione
    con Jürgen Graf, sei miei studi su Auschwitz e uno su Belzec.

    Le disavventure giudiziarie di Germar Rudolf sono cominciate in Germania,
    dove risiedeva, negli anni 1994-1995, con una sua condanna a 14 mesi di
    carcere per aver redatto tra il 1991 e il 1993 una perizia sugli aspetti
    chimici e tecnici delle presunte camere a gas di Auschwitz che gli era stata
    richiesta dai difensori del maggiore a riposo Ersnt Otto Remer. Nel 1994
    apparve l'opera collettiva "Grundlagen zur Zeitgeschichte", curata da Germar
    Rudolf con lo pseudonimo di Ernst Gauss. La magistratura tedesca fece
    confiscare e distruggere tutte le copie del libro, sebbene due noti storici
    ne avessero attestato il valore scientifico. Germar Rudolf riparò in
    Inghilterra poco prima dell'inizio del processo. Lì fondò la casa editrice
    Castle Hill Publishers. Nel 1999 le pressioni esercitate dalla Germania lo
    costrinsero a lasciare il paese e a rifugiarsi negli Stati Uniti, dove
    chiese asilo politico. Ma l'Ufficio di immigrazione e naturalizzazione
    statunitense considerò la sua richiesta "frivola", perché la Germania non
    può (= non deve) essere un paese che attua persecuzioni politiche, e voleva
    estradarlo nel suo paese; egli però si appellò alla Corte Federale e rimase
    negli Stati Uniti in attesa della sua decisione. Nel frattempo in Germania
    subì una lunga serie di azioni legali contro i suoi "crimini di pensiero",
    culminate all'inizio del 2004 nel sequestro del suo patrimonio. Lo stesso
    anno si è sposato con una cittadina statunitense e nel febbraio 2005 ha
    avuto un figlio. Il 19 ottobre 2005 Germar Rudolf e sua moglie sono stati
    convocati dall'Ufficio immigrazione e naturalizzazione di Chicago, indi egli
    è stato arrestato. Il 14 novembre è stato estradato senza clamore in
    Germania dove sarà condannato - a quanto pare - ad una pena di almeno cinque
    anni di carcere. Al momento Germar Rudolf è imprigionato a Mannheim.

    Vari intellettuali, anche "impegnati", hanno giustamente condannato
    l'arresto di David Irving come un attentato alla libertà di pensiero e di
    espressione, pur considerando aberrante il suo pensiero
    (semi)revisionistico. Ma se il revisionismo storico è aberrante, che bisogno
    c'è di ricorrere ai tribunali per sgominarlo?

    Perché vari paesi civili e democratici, come la Francia, la Germania, la
    Svizzera e l'Austria impongono per legge una interpretazione storica - la
    credenza olocaustica - e condannano chiunque storicamente la contesti?

    La risposta a questa domanda fu data in modo chiaro e inequivocabile dallo
    storico e romanziere francese Jacques Baynac, non certo sospetto di simpatie
    revisionistiche, in due articoli apparsi nel settembre 1996 su "Le Nouveau
    Quotidien" di Losanna, i cui titoli sono tanto eloquenti da costituire già
    essi stessi una risposta: "Come gli storici delegano alla giustizia il
    compito di far tacere i revisionisti" e "In mancanza di documenti probanti
    sulle camere a gas, gli storici schivano il dibattito" [[1]].

    Baynac scrisse che la storiografia, in quanto tale, «è revisionista per
    natura, ossia negazionista» e aggiunse che «dal momento in cui si è sul
    terreno scientifico, è vietato vietare di rivedere o negare. Farlo significa
    uscire dal campo scientifico». E, volendo contraddire i revisionisti sul
    piano scientifico, «li si induce a gridare: "Storici, i vostri documenti" -
    e bisogna stare zitti in mancanza di documenti». In conclusione: «O si
    abbandona il primato dell'archivio a favore della testimonianza e, in questo
    caso, bisogna squalificare la storia in quanto scienza per riqualificarla
    immediatamente in quanto arte. Oppure si mantiene il primato dell'archivio
    e, in questo caso, bisogna riconoscere che la mancanza di tracce
    [documentarie] comporta l'incapacità di stabilire direttamente la realtà
    dell'esistenza delle camere a gas omicide».

    In altri termini, le due basi sulle quali la storiografia olocaustica dice
    di fondarsi - le testimonianze e i documenti - sono del tutto inconsistenti,
    perché le une, dal punto di vista scientifico, non valgono nulla, gli altri,
    i documenti probatori, non esistono. Allora che fare per mantenere in piedi
    in qualche modo la traballante credenza olocaustica? L'unica scappatoia era
    il ricorso ai tribunali. E' noto che la prima legge antirevisionistica, la
    famigerata Fabius-Gayssot del 13 luglio 1990, è una legge ad personam,
    creata appositamente contro il prof. Robert Faurisson dopo che gli storici
    francesi avevano tentato vanamente di confutare sul piano storico le sue
    affermazioni.

    Ecco dunque quali sono le motivazioni e lo scopo delle leggi
    antirevisionistiche. Resta da spiegare l'attuale recrudescenza della loro
    applicazione.

    Negli ultimi dieci anni la storiografia olocaustica è stata travolta da una
    serie di studi scientifici revisionistici che ne hanno messo in luce il
    carattere propagandistico e la metodologia superficiale e dilettantesca. La
    perizia scientifica di Germar Rudolf [[2]] non è stata minimamente scalfita
    dalle fisime contestatorie di qualche accanito oppositore, puntualmente da
    lui confutato e riconfutato [[3]]. Per avere un'idea di quanto la
    storiografia revisionistica surclassi quella olocaustica sulla questione
    delle presunte camere a gas omicide, basti considerare che nell'opus magnum
    del Museo di Auschwitz in cinque volumi (Auschwitz 1940-1945), pubblicato
    in polacco nel 1995 e poi tradotto in inglese e in tedesco, le fasi
    preparatorie delle presunte gasazioni in massa ad Auschwitz (prima
    gasazione, gasazioni nel crematorio I e gasazioni nei "Bunker" di Birkenau)
    sono esposte dall'esperto mondiale Franciszek Piper in poco più di 24
    pagine. Su queste stesse fasi Germar Rudolf ha pubblicato tre mie monografie
    che ammontano complessivamente a circa 600 pagine [[4]]. Per non infierire
    troppo, aggiungo soltanto che sulla presunta equivalenza tra il termine
    "Sonderbehandlung" (trattamento speciale) e gasazione omicida ad Auschwitz,
    uno dei cardini della storiografia olocaustica cui gli storici più valenti
    hanno dedicato cinque o sei righe, Germar Rudolf ha pubblicato un mio studio
    specifico di oltre 140 pagine [[5]]. Infine, anche su un altro aspetto
    essenziale della storia di Auschwitz, le presunte fosse di cremazione nel
    1944, - che Franciszek Piper ha trattato in ben tre righe! - Germar Rudolf
    ha pubblicato un mio studio di oltre 130 pagine [[6]]. Per non parlare del
    mio studio in due volumi sui forni crematori di Auschwitz, che sarà
    finalmente pubblicato nei prossimi mesi, i cui risultati, già anticipati da
    Germar Rudolf [[7]], hanno sconvolto gli storici olocaustici inducendo
    qualcuno ad una reazione tanto rabbiosa quanto insignificante, con
    immancabile fuga ingloriosa finale. Qualcun'altro (Fritjof Meyer), invece,
    li ha addirittura assunti a base delle sue ricerche.

    Che cosa possono opporre gli storici olocaustici alla documentazione e al
    rigore scientifico degli storici revisionistici se non i tribunali?

    Le leggi antirevisionistiche che hanno colpito David Irving, René-Louis
    Berclaz, Ernst Zündel, Siegfried Verbeke, Germar Rudolf e molti altri non
    ledono soltanto la libertà di pensiero e di espressione, non sono soltanto
    uno strumento di repressione di un pensiero eterodosso, ma sono soprattutto
    lo strumento con il quale gli storici, incapaci di confutare il
    revisionismo, delegano il loro compito ai tribunali.

    La repressione legale del revisionismo è la prova tangibile dell'impotenza
    della storiografia olocaustica e della sua ignominiosa capitolazione.

    E agli ottusi che plaudono all'arresto di David Irving voglio solo ricordare
    la risposta dello scrittore ebreo D. D. Guttenplan alle dichiarazioni del
    direttore della Wiener Library, che invocava la repressione della libertà di
    parola per lo storico britannico e per tutti gli storici revisionisti:

    «Le sue osservazioni mi sono sembrate più pericolose di qualsiasi cosa David
    Irving abbia mai detto o scritto».



    Carlo Mattogno







    --------------------------------------------------------------------------------


    [1] Vedi al riguardo il mio studio L'"irritante questione" delle camere a
    gas ovvero da Cappuccetto Rosso ad Auschwitz. Risposta a Valentina Pisanty.
    Graphos, Genova 1998, pp. 15-19.

    [2] The Rudolf Report. Expert Report on Chemical and Technical Aspects of
    the 'Gas Chambers' of Auschwitz. Theses & Dissertations Press, Chicago,
    2003.

    [3] Vedi Auschwitz-Lies. Legends, Lies and Prejudices of Media and Scholars
    on the Holocaust. Theses & Dissertations Press, Chicago, 2005, che tra
    l'altro contiene anche la mia confutazione delle fantasie storiche e
    tecniche di J. C. Zimmerman.

    [4] Auschwitz: The First Gassing. Rumor and Reality. Theses & Dissertations
    Press, Chicago, 2005.

    Auschwitz: Crematorium I and the Alleged Homicidal Gassing. Theses &
    Dissertations Press, Chicago, 2005.

    The Bunkers of Auschwitz. Black Propaganda versus History. Theses &
    Dissertations Press, Chicago, 2004.

    [5] Special Treatment in Auschwitz. Origin and Meaning of a Term. Theses &
    Dissertations Press, Chicago, 2004.

    [6] Auschwitz: Open Air Incinerations. Theses & Dissertations Press,
    Chicago, 2005.

    [7] The Crematoria Ovens of Auschwitz and Birkenau, in: Dissecting the
    Holocaust. The Growing Critique of "Truth" and "Memory". Edited by Ernst
    Gauss. Theses & Dissertations Press, Chicago, 2003, pp. 373-412.

  2. #2
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    Una delle tante chicche di questi giorni:
    qualche giorno fa (prima del discorso di Ahmadinejad) si discuteva su Radio Rai (2 o 3) dell'arresto di Irving per revisionismo, e della speculare situazione riguardo la storiografia sul comunismo.
    Inutile dire che di tuti gli ospiti, l'unico che non voleva ragionare ma proponeva di "credere e basta", come una "religione", era un filologo germanista ebreo (che però non diceva di esserlo, ma che è stato smascherato da Blondet).
    Lungi dal voler demonizzare aprioristicamente costoro (perché è chiaro che gli ebrei devono trovarsi in una paralizzante morsa di coscienza oggi: dire la verità o perpetrare la menzogna), è del tutto ovvio che costoro fanno lobby culturale per tenerci mentalmente schiavi e culturalmente ipnotizzati.

  3. #3
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    le nega una storiografia fatta da simpatizzanti nazisti, gentaglia che riesce solo a dimostrare che le camere a gas non possono aver ammazzato 6 milioni di persone, bello sforzo, perchè nessuno storico seiro può dichiarare una cosa del genre. TUTTI SANNO che nel famoso numero dei sei milioni sono compresi tuti i morti nei lager, compresi quelli per stenti, malattie ed esecuzioni senza camera a gas più i morti (circa 2 milioni) nelle fucilazioni di massa nell'est Europa.

    Quindi questa "storiografia" riesce a dimostrare uqalcos solo partendo da dati falsi, daltronde fin dal terzo reich l'importante era emntire ementire, la maggior parte della gente saa che sono troiate senza fondamento, ma qualche ignorante che ci cade c'è sempre

    Paolo

  4. #4
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    Citazione Originariamente Scritto da Ormriauga
    Una delle tante chicche di questi giorni:
    qualche giorno fa (prima del discorso di Ahmadinejad) si discuteva su Radio Rai (2 o 3) dell'arresto di Irving per revisionismo, e della speculare situazione riguardo la storiografia sul comunismo.
    Inutile dire che di tuti gli ospiti, l'unico che non voleva ragionare ma proponeva di "credere e basta", come una "religione", era un filologo germanista ebreo (che però non diceva di esserlo, ma che è stato smascherato da Blondet).
    Lungi dal voler demonizzare aprioristicamente costoro (perché è chiaro che gli ebrei devono trovarsi in una paralizzante morsa di coscienza oggi: dire la verità o perpetrare la menzogna), è del tutto ovvio che costoro fanno lobby culturale per tenerci mentalmente schiavi e culturalmente ipnotizzati.
    QUOTO !

    Come dice un proverbio cinese: CHI CAVALCA LA TIGRE NON PUO' SCENDERE !

  5. #5
    EUROSIBBERIANO CONVINTO
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    É pur vero che se si fosse evitato uno scontro frontale sulla questione "camere a gas" si sarebbe potuta più serenamente impostare una riflessione sull'uso e l'abuso della memoria storica e sui limiti morali alla strumentalizzazione di una tragedia. Invece l'insistenza sulla fredda questione tecnico-numerica e la messa in discussione un po' semplicistica di troppe fonti e testimonianze, ha semplificato di molto il lavoro dei demagoghi e dei mestatori, che hanno buon gioco con l'opinione pubblica nel mostrare qualche foto shock, intervistare qualche nonnetto e chiudere la faccenda.

  6. #6
    Ashmael
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    Citazione Originariamente Scritto da Kowalsky
    le nega una storiografia fatta da simpatizzanti nazisti, gentaglia che riesce solo a dimostrare che le camere a gas non possono aver ammazzato 6 milioni di persone, bello sforzo, perchè nessuno storico seiro può dichiarare una cosa del genre. TUTTI SANNO che nel famoso numero dei sei milioni sono compresi tuti i morti nei lager, compresi quelli per stenti, malattie ed esecuzioni senza camera a gas più i morti (circa 2 milioni) nelle fucilazioni di massa nell'est Europa.

    Quindi questa "storiografia" riesce a dimostrare uqalcos solo partendo da dati falsi, daltronde fin dal terzo reich l'importante era emntire ementire, la maggior parte della gente saa che sono troiate senza fondamento, ma qualche ignorante che ci cade c'è sempre

    Paolo

    Quoto. Comunque i negazionisti dovrebbero vergognarsi di essere nati, i nazisti sono stati delle fecce mostruose, criminali da impiccare mille volte se possibile, anche se avessero gasato "solo" 4 milioni.

    ONORE A SIMON WIESENTHAL!

  7. #7
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    Chi cavalca Irving finisce male come lui. In prigione in Austria, negato dai suoi colleghi, smer..to da da processi vari, negato l' accesso in alcuni paesi.

  8. #8
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    I negazionisti sono solamente dei cialtroni e dei pezzenti

  9. #9
    EUROSIBBERIANO CONVINTO
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    Predefinito

    Citazione Originariamente Scritto da Ashmael
    Quoto. Comunque i negazionisti dovrebbero vergognarsi di essere nati, i nazisti sono stati delle fecce mostruose, criminali da impiccare mille volte se possibile, anche se avessero gasato "solo" 4 milioni.

    ONORE A SIMON WIESENTHAL!
    Bah! la pulizia etnica non l'hanno praticata solo i nazisti e nemmeno sono stati gli unici nella storia a perseguire una politica espansionista e guerrafondaia, dunque non si capisce l'eccezionalità della loro "mostruosità"; l'unica giustificazione alle tue parole è la prossimità temporale degli eventi che li rende ancora troppo scottanti, ma se Dio vuole, tra qualche anno cominceremo a ragionare con calma ed obiettività anche su questi. Se invece intendi proporre letture metafisiche della colpa dei nazisti, allora secondo me sei sullo stesso piano di quelli che postulano colpe metafisiche degli ebrei.

  10. #10
    Ashmael
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    Predefinito

    La loro mostruosità ,purtroppo, non è eccezionale, vedi l'Inquisizione, Mao, Stalin, Pol Pot, Pinochet, e altri crimini commessi da tiranni.
    Non propongo nessuna lettura metafisica dei crimini nazisti, tutto è molto"fisico", la propensione della parte peggiore dell'umanità all'odio razziale,religioso e politico, all'omofobia, a voler trovare un capro espiatorio per i propri errori e i propri crimini.

 

 
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