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    SENATORE di POL
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    Predefinito Alta Velocità, manifestanti di professione, Verde-Rossi e declino competitivo

    da www.paginedidifesa.it

    " La Tav fa parte di un ampio progetto di network europeo

    --------------------------------------------------------------------------------

    Giuseppe Croce, 12 dicembre 2005

    --------------------------------------------------------------------------------




    Nella notte tra il 6 ed il 7 dicembre la polizia, in assetto antisommossa e dotata di ruspe, ha rimosso con la forza (a detta di alcuni anche troppa) il blocco anti-Tav. Ai manifestanti sono bastati appena due giorni per riprendere il controllo del cantiere, in una specie di guerra di posizione in cui le reti metalliche che delimitano l’area dei lavori assomigliano fin troppo a una trincea. Ogni metro è prezioso e lo sanno bene sia i manifestanti che le forze dell’ordine. A detta del ministro Pisanu, gli episodi violenti che hanno causato feriti da entrambe le parti in lotta sarebbero dovuti a un migliaio di estremisti venuti da tutta Italia, forse anche d’oltralpe. Estremisti, anarco-insurrezionalisti, indipendentisti a parte, tra le riprese dei telegiornali si vede un po’ di tutto: bandiere rosse, arcobaleni della pace, qualche Che Guevara e persino i vessilli della Irs (Indipendèntzia Repùbrica de Sardigna) con i suoi quattro mori. Nel frattempo gli esperti si affannano, su giornali e televisioni, a sfornare analisi sui pro e i contro della linea ferroviaria ad alta velocità Torino-Lione.
    Significativo, ad esempio, il sintetico giudizio espresso da Marco Ponti su L’Espresso in edicola questa settimana: Treni ad Alta Follia. Secondo l’esperto citato dal settimanale, la Tav non ha ragione di esistere, ma non certo per motivi ambientali. Il problema sarebbe economico, in quanto gli enormi investimenti richiesti per la realizzazione dell’opera non sarebbero giustificati dal volume del traffico (passeggeri e merci) della tratta in questione. Inoltre il concetto stesso di treno ad alta velocità non si adatterebbe alle caratteristiche urbanistiche italiane che vedono prevalere molti piccoli centri abitati (che verrebbero devastati dall’infrastruttura senza goderne alcun vantaggio, visto che non sono previste stazioni intermedie) a scapito delle grandi metropoli da milioni di brulicanti abitanti sempre in viaggio.

    E a vedere i paesini della Val di Susa verrebbe da dargli ragione. Il problema è, però, la prospettiva d’analisi: la Tav non è semplicemente un treno che viaggia a 300 Km/h da Lione a Torino. È molto di più. Si tratta, infatti, di una linea ferroviaria ben più lunga in cui Torino non è altro che una stazione di un treno che collegherà Lisbona con Kiev passando, oltre che per Lione e il capoluogo piemontese, per Valladolid, Madrid, Saragozza, Barcellona, Montpellier, Nimes, Novara, Milano, Verona, Venezia, Trieste, Lubiana e Budapest. Non si parla semplicemente di un gioiello tecnologico che collegherà due grandi - ma neanche troppo - centri abitati attraverso le Alpi, ma di un troncone del “Corridoio V” che fa parte dei “Ten”. Parole che, purtroppo, si leggono su pochi giornali italiani.

    Il progetto Ten (Trans-European Network) nasce per volontà del Consiglio Europeo nel 1993, partendo dal presupposto che l’unione economica e monetaria, non ha senso senza un sistema di trasporti e di una rete di infrastrutture plurimodali efficiente, tale da permettere la circolazione delle merci e delle persone da un capo all’altro dell’Europa. Giusto per fare un esempio, l’aeroporto di Milano Malpensa è stato finanziato con fondi Ten. I progetti Ten, più volte rivisti nel corso del decennio, avrebbero dovuto realizzarsi, nella loro maggior parte entro il triennio 2007/2010, ma i vincoli di bilancio derivanti dal Trattato di Maastricht hanno fortemente rallentato l’erogazione dei fondi necessari alla realizzazione di molte opere, costringendo il Consiglio a posticipare la scadenza al 2020. Il Corridoio V, di cui appunto la Tav Lione-Torino fa parte, unirà l’Atlantico al cuore dell’Europa. Difficile, per questo, affermare che la Tav non sia giustificata dai volumi di traffico merci e passeggeri: quante merci e persone passeranno da quella tratta non lo potremo sapere finché non sarà possibile percorrerla, ma di sicuro saranno molte.

    È indubbio che i Ten (e la Tav che di essi è una parte) abbiano, oltre a un valore economico incalcolabile, una fortissima valenza ideologica: unire l’Europa da parte a parte non farà solo guadagnare molti soldi a chi realizzerà le infrastrutture e risparmiarne molti altri a chi le utilizzerà. Unire fisicamente l’Europa farà l’Europa, nel vero senso della parola. È altrettanto fuori di dubbio che anche le proteste anti-Tav abbiano un forte colore ideologico, anche se probabilmente molti degli attivisti protagonisti delle proteste neanche se ne accorgono. Che il paesaggio montano della Val di Susa verrà, se non devastato, quanto meno sarà sfregiato dal traforo, dai ponti, dalla linea elettrica e dai binari non è certo, ma assai probabile. Ovvio, quindi, che i valligiani alzino la voce per difendere la propria montagna. Chiunque lo farebbe, gli anglosassoni definiscono questo fenomeno Nimby (Not In My BackYard, non in casa mia).

    È molto più preoccupante sapere che gente da tutta l’Italia arriva in Piemonte per protestare contro un’opera che probabilmente non vedrà mai in vita sua. È preoccupante perché di corridoi che passano per l’Italia i Ten ne prevedono altri, come il Genova-Rotterdam e il Berlino-Napoli che sarà seguito, se e quando verrà costruito lo Stretto di Messina, dalla tratta ad alta velocità Napoli-Palermo (inutile, quindi, opporre al ponte l’argomentazione che, una volta sbarcati a Messina, si troverebbe il monobinario ottocentesco). Lo scontro ideologico tra i “pro” e gli “anti” non riguarda una splendida quanto sperduta valle piemontese: è uno scontro tra il locale e il globale, tra l’isolamento e l’integrazione economica e culturale. La valle è di passaggio.

    Dal punto di vista politico è essenziale chiarire fermamente da che parte si sta e dare un segnale chiaro a chi ha intenzione di bloccare i lavori. Perché i Ten non riguardano solo autostrade e ferrovie ma anche linee elettriche e gasdotti: dal 1995 al 2003 l’Unione Europea ha finanziato ben sedici studi di fattibilità per la costruzione di infrastrutture energetiche riguardanti l’Italia. Fra le opere più interessanti che i progetti Ten-Energy prevedono per il nostro paese spiccano: il gasdotto Volta tra Italia e Slovenia; due linee elettriche da 380 kV che ci collegheranno ad Austria e Svizzera; un terminale di rigassificazione del gas naturale liquido; l’interconnessione elettrica con la Francia in corrente continua; la ristrutturazione di alcune linee elettriche nazionali.

    Si tratta di opere molto importanti che si aggiungeranno alle autostrade e alle ferrovie. Vista la pesante dipendenza energetica dell’Italia dall’estero forse i progetti Ten-Energy sono ancor più utili rispetto ai progetti sulle reti di trasporto, ma sono ancora nella fase preliminare degli studi di fattibilità. Ciò vuol dire che se passa il messaggio che la realizzazione di un’infrastruttura europea può essere bloccata o fortemente ritardata in Italia da attivisti e manifestanti, difficilmente i progetti Ten-Energy riguardanti il nostro paese vedranno la luce.
    "

    Già l'Italia paga una bolletta energetica (di dipendenza dall'estero e dal nucleare straniero) aggravata, e di molto, dalla demagogia degli pseudo-ambientalisti e "Verdi" (di fuori e rossi dentro, come è noto) nostrani, per 9/10 parti integranti della sinistretta che grida al declino competitivo .......


    Saluti liberali

  2. #2
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    Certo che secondo voi modernisti un paese come l' italia ricaverà un vantaggio competitivo dal ponte sullo stretto e dalla TAV c' è davvero da rabbrividire.

    Non funziona un cazzo però ci abbiamo la TAV e il ponte.Si il futuro sarà roseo, e queste opere saranno il volano dell' economia italiana per i prossimi 20anni.

    Invece le due opere sono il risultato del fanfaronismo di Berlusconi e degli accordi europei che vedono l' italia come mera esecutrice di opere fatte a vantaggio di pochi i cui risultati concreti se va bene sono imprevedibili.

    Continuiamo così.Intanto continueremo a viaggiare su treni lordi e puzzolenti, lentissimi , perennemente in ritardo, a trasportare merci su gomma in costante aumento.

    Non resta che emigrare a questo punto.

  3. #3
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    Certo, bisogna fare ben altro (anche)....infatti ..............bisognerebbe iniziare a fare un piano energetico nazionale aggressivo, realistico e diviso in breve e medio-lungo termine. Un piano per le infrastrutture. Oddio sto usando troppo la parola piano....finisce.....che inizierò a usare anche quella.....pianificazione centralizzata: NON SIA MAI! Questo non vuole dire non fare l'alta velocità e isolarci dell'Europa perchè....è cattiva.....e non è più di moda fra i localisti "ariani" delle valli padane.
    Un tempo i passatisti localisti austriacanti ci predicavano: "più lontani da Roma più vicini all'Europa", oggi preferiscono la compagnia di ....Pecoraro Scanio..(sconfessato dai verdi d'oltralpe)...

    Shalom


    dal quotidiano LIBERO di oggi:
    " I Verdi spaccano il fronte ulivista: fermate il progetto

    Pagina 9

    ROMA Smobilitate le barricate in Val di Susa, restano quelle " politiche" in Parlamento contro la realizzazione della linea ad alta velocità tra Torino e Lione. Giovedì prossimo - in occasione dell'intervento del ministro dell'Interno Beppe Pisanu alla Camera - gli ambientalisti guidati da Alfonso Pecoraro Scanio avanzeranno una proposta di sospensione del progetto Tav. L'informativa sugli incidenti tra forze dell'ordine e manifestanti a Venaus fornirà il pretesto per un dibattito sull'opportunità di realizzare l'opera. E a questo punto i Verdi sottoporranno al voto dell'aula una mozione, depositata nei giorni scorsi, che chiede la sospensione dei lavori e l'accantonamento definitivo del progetto di Alta velocità, a beneficio, invece, di un tracciato alternativo che escluda la realizzazione del tunnel. La posizione dei Verdi, però, rischia di incrinare ulteriormente il fronte di centro sinistra. Rifondazione Comunista, per voce del presidente del gruppo alla Camera Franco Giordano, incoraggia i valsusini a non firmare l'accordo proposto sabato scorso, mentre c'è anche chi nel Prc invita gli abitanti della Valle a non desistere dalla manifestazione del 17 dicembre. Ma non basta. La mozione dei Verdi è destinata a provocare forti malumori anche nei Ds. La Quercia, infatti, prenderà ufficialmente le distanze dalla proposta di Pecoraro Scanio, ma i parlamentari del Correntone potrebbero irrigidirsi, acuendo così le divisioni all'interno del partito. Gli imbarazzi della sinistra vengono sottolineati anche dalla Casa delle Libertà. Secondo Osvaldo Napoli, deputato di Forza Italia eletto in Val di Susa e vice responsabile Enti Locali del partito, il centrosinistra è finito in un « tunnel cieco. Il centrosinistra » , prosegue Napoli, « è quello che si riconosce nella posizione limpida del sindaco Chiamparino, nella linea terzaforzista e velleitaria del presidente Bresso, oppure nella chiamata alle armi di Antonio Ferrentino? » , domanda ironicamente il deputato azzurro, « La vicenda della Tav costringe gli esponenti dei Ds a compiere doppi e tripli salti mortali. La tentazione di ricoprire tutti i ruoli in commedia è comprensibile, ma quello che ne deriva è il discredito politico » . La Tav, conclude Napoli, è « un'opera irrinunciabile per il governo, essenziale per l'Italia, vitale per il Piemonte. Se il centrosinistra pensa di cavarsela facendo uno slalom fra no- Tav e pro- Tav, o menando il can per l'aia sbaglia di grosso » . Andrea Valle "

    Cordiali saluti

  4. #4
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    Citazione Originariamente Scritto da Pieffebi
    Certo, bisogna fare ben altro (anche)....infatti ..............bisognerebbe iniziare a fare un piano energetico nazionale aggressivo, realistico e diviso in breve e medio-lungo termine. Un piano per le infrastrutture. Oddio sto usando troppo la parola piano....finisce.....che inizierò a usare anche quella.....pianificazione centralizzata: NON SIA MAI! Questo non vuole dire non fare l'alta velocità e isolarci dell'Europa perchè....è cattiva.....e non è più di moda fra i localisti "ariani" delle valli padane.
    Un tempo i passatisti localisti austriacanti ci predicavano: "più lontani da Roma più vicini all'Europa", oggi preferiscono la compagnia di ....Pecoraro Scanio..(sconfessato dai verdi d'oltralpe)...

    Shalom


    dal quotidiano LIBERO di oggi:
    " I Verdi spaccano il fronte ulivista: fermate il progetto

    Pagina 9

    ROMA Smobilitate le barricate in Val di Susa, restano quelle " politiche" in Parlamento contro la realizzazione della linea ad alta velocità tra Torino e Lione. Giovedì prossimo - in occasione dell'intervento del ministro dell'Interno Beppe Pisanu alla Camera - gli ambientalisti guidati da Alfonso Pecoraro Scanio avanzeranno una proposta di sospensione del progetto Tav. L'informativa sugli incidenti tra forze dell'ordine e manifestanti a Venaus fornirà il pretesto per un dibattito sull'opportunità di realizzare l'opera. E a questo punto i Verdi sottoporranno al voto dell'aula una mozione, depositata nei giorni scorsi, che chiede la sospensione dei lavori e l'accantonamento definitivo del progetto di Alta velocità, a beneficio, invece, di un tracciato alternativo che escluda la realizzazione del tunnel. La posizione dei Verdi, però, rischia di incrinare ulteriormente il fronte di centro sinistra. Rifondazione Comunista, per voce del presidente del gruppo alla Camera Franco Giordano, incoraggia i valsusini a non firmare l'accordo proposto sabato scorso, mentre c'è anche chi nel Prc invita gli abitanti della Valle a non desistere dalla manifestazione del 17 dicembre. Ma non basta. La mozione dei Verdi è destinata a provocare forti malumori anche nei Ds. La Quercia, infatti, prenderà ufficialmente le distanze dalla proposta di Pecoraro Scanio, ma i parlamentari del Correntone potrebbero irrigidirsi, acuendo così le divisioni all'interno del partito. Gli imbarazzi della sinistra vengono sottolineati anche dalla Casa delle Libertà. Secondo Osvaldo Napoli, deputato di Forza Italia eletto in Val di Susa e vice responsabile Enti Locali del partito, il centrosinistra è finito in un « tunnel cieco. Il centrosinistra » , prosegue Napoli, « è quello che si riconosce nella posizione limpida del sindaco Chiamparino, nella linea terzaforzista e velleitaria del presidente Bresso, oppure nella chiamata alle armi di Antonio Ferrentino? » , domanda ironicamente il deputato azzurro, « La vicenda della Tav costringe gli esponenti dei Ds a compiere doppi e tripli salti mortali. La tentazione di ricoprire tutti i ruoli in commedia è comprensibile, ma quello che ne deriva è il discredito politico » . La Tav, conclude Napoli, è « un'opera irrinunciabile per il governo, essenziale per l'Italia, vitale per il Piemonte. Se il centrosinistra pensa di cavarsela facendo uno slalom fra no- Tav e pro- Tav, o menando il can per l'aia sbaglia di grosso » . Andrea Valle "

    Cordiali saluti
    Si ma più vicini all' Europa non significa più collegaenti con essa.Quelli che ci sono basta e avanzano.Altrimenti l' ISLANDA sarebbe il Burundi

    E comunque gli austriaci austriacanti hanno fatto l' una e l' altra cosa.Mentre gli italiananti ci hanno avvicinato sempre più all' Africa .... del nord

  5. #5
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    La TAV (ma sapete che non si chiama più Alta Velocità perchè condannata perchè il messaggio era ingannevole, visto che i tempi di percorrenza sono simili, ed è quindi stata trasformata, per molte tratte, in Alta Capacità?) come opera a se stante è una cazzata.

    Che ha molti padri, sia chiaro, ma quello che è resta.

    Prima ragione: la TAV italiana è pura. Non permette alcun interscambio con le linee storiche. I treni saranno diversi, le linee diverse. Ci saranno degli Interporti (uno a Verona, uno a Novara saranno i principali del Nord e quindi dell'Italia) alle intersezioni con la Ge-Rotterdam e con la Brennero dove le merci saranno levate dai treni AV e messi dove? Su treni merci locali? Ahhahahah! Saranno messe su gomma e trasportate così.
    Se si fosse fatta una TAV ibrida, come in Francia, in Germania, in Gran Bretagna, si sarebbe risparmiato molto e si sarebbe consentito ai merci AV di arrivare a Novara, scartare per Pavia, e magari raggiungere pure Acqui e portare il Serrano fresco al nostra caro PFB.
    Invece si è scelta la soluzione spagnola, una linea pura e non interscambiabile, che finora è stata realizzata solo su due linee in tutta Europa: la Madrid-Siviglia, ed il Tunnel della Manica. Entrambe hanno dei passivi spaventosi.
    Perlomeno la linea spagnola è giustificata dal fatto che gli spagnoli hanno binari stretti diversi dal resto d'Europa e che in vista di linee europee non avrebbero pututo fisicamente attaccarvici le locali. Ma noi?

    Una scelta ancora più sensata della TAV, che tra TO e MI cancella le stazioni passeggeri di Novara e Vercelli, accorcia la tratta da Porta Susa a Rho, ed a conti fatta guadagna ben 4 minuti (quattro) sui tempi di percorrenza degli EC attuali per la modica cifra di qualche (non poche) centiania di milioni di euro, sarebbe stata la ben più economica moltiplicazione delle linee.
    Immaginiamo una TO-MI moderna, in gran parte interrata (lasciando alle città di Novara e Vercelli nuove aree verdi, abitabili, eliminando arcaiche strozzature), a quattro linee, due veloci e due a traffico locale metropolitano, interconnesse con le relative reti regionali e con le linee urbane. Sarebbero costate molto, molto meno della TAV, e sappiamo tutti che sarebbe stato molto meglio, ma semplicemente non avrebbe ingrassato la Famiglia (quelli che svernano a Villar) e tantomeno il figlioletto di Lunardi.

    Ormai i lavori TAV sono quasi completi tra TO e MI, e non si può più tornare indietro. Per questo la linea storica, che non accoglierebbe i treni AV, tra TO e Lione, non si può potenziare (cosa più logica). Perchè significherebbe aver buttato l'equivalente di due-tre finanziarie.
    Mi spiace davvero per i cittadini della ValSusa. Ma questi sono i politici che abbiamo... e questo ci meritiamo.

    Saluti.

  6. #6
    SENATORE di POL
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    Citazione Originariamente Scritto da LosVonRom
    Si ma più vicini all' Europa non significa più collegaenti con essa.Quelli che ci sono basta e avanzano.Altrimenti l' ISLANDA sarebbe il Burundi

    E comunque gli austriaci austriacanti hanno fatto l' una e l' altra cosa.Mentre gli italiananti ci hanno avvicinato sempre più all' Africa .... del nord

    All'Africa ci stanno avvicinando i pecorari vari, scagni (anche nel senso del sindaco mandrogno) o padani che siano.

    Shalom

  7. #7
    SENATORE di POL
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    Citazione Originariamente Scritto da Aeroplanino
    La TAV (ma sapete che non si chiama più Alta Velocità perchè condannata perchè il messaggio era ingannevole, visto che i tempi di percorrenza sono simili, ed è quindi stata trasformata, per molte tratte, in Alta Capacità?) come opera a se stante è una cazzata.

    Che ha molti padri, sia chiaro, ma quello che è resta.

    Prima ragione: la TAV italiana è pura. Non permette alcun interscambio con le linee storiche. I treni saranno diversi, le linee diverse. Ci saranno degli Interporti (uno a Verona, uno a Novara saranno i principali del Nord e quindi dell'Italia) alle intersezioni con la Ge-Rotterdam e con la Brennero dove le merci saranno levate dai treni AV e messi dove? Su treni merci locali? Ahhahahah! Saranno messe su gomma e trasportate così.
    Se si fosse fatta una TAV ibrida, come in Francia, in Germania, in Gran Bretagna, si sarebbe risparmiato molto e si sarebbe consentito ai merci AV di arrivare a Novara, scartare per Pavia, e magari raggiungere pure Acqui e portare il Serrano fresco al nostra caro PFB.
    Invece si è scelta la soluzione spagnola, una linea pura e non interscambiabile, che finora è stata realizzata solo su due linee in tutta Europa: la Madrid-Siviglia, ed il Tunnel della Manica. Entrambe hanno dei passivi spaventosi.
    Perlomeno la linea spagnola è giustificata dal fatto che gli spagnoli hanno binari stretti diversi dal resto d'Europa e che in vista di linee europee non avrebbero pututo fisicamente attaccarvici le locali. Ma noi?

    Una scelta ancora più sensata della TAV, che tra TO e MI cancella le stazioni passeggeri di Novara e Vercelli, accorcia la tratta da Porta Susa a Rho, ed a conti fatta guadagna ben 4 minuti (quattro) sui tempi di percorrenza degli EC attuali per la modica cifra di qualche (non poche) centiania di milioni di euro, sarebbe stata la ben più economica moltiplicazione delle linee.
    Immaginiamo una TO-MI moderna, in gran parte interrata (lasciando alle città di Novara e Vercelli nuove aree verdi, abitabili, eliminando arcaiche strozzature), a quattro linee, due veloci e due a traffico locale metropolitano, interconnesse con le relative reti regionali e con le linee urbane. Sarebbero costate molto, molto meno della TAV, e sappiamo tutti che sarebbe stato molto meglio, ma semplicemente non avrebbe ingrassato la Famiglia (quelli che svernano a Villar) e tantomeno il figlioletto di Lunardi.

    Ormai i lavori TAV sono quasi completi tra TO e MI, e non si può più tornare indietro. Per questo la linea storica, che non accoglierebbe i treni AV, tra TO e Lione, non si può potenziare (cosa più logica). Perchè significherebbe aver buttato l'equivalente di due-tre finanziarie.
    Mi spiace davvero per i cittadini della ValSusa. Ma questi sono i politici che abbiamo... e questo ci meritiamo.

    Saluti.

    Si le scelte della sinistretta sono state tecnicamente discutibili e hanno condizionato quelle successive e conseguenti....


    Dal quotidiano LIBERO di oggi

    " Accordi, consulenze, appalti: l'Alta Velocità è targata centrosinistra

    Pagina 9

    I PRIMI SOLDI FURONO STANZIATI NEL ' 92. NEL 1996 IL GOVERNO AMATO DIEDE I PRIMI APPALTI ( UNO VINTO DALLA COOPERATIVA ROSSA CMC DI RAVENNA) E NEL 2001 IL MINISTRO BERSANI FIRMÒ L'ACCORDO COI FRANCESI

    ROMA Quel " mostro" chiamato Tav, treno ad alta velocità, è una creatura del centrosinistra. Non è un segreto e basta tornare indietro di qualche anno per scoprire che coloro che oggi sostengono gli interessi locali e, più o meno velatamente, le proteste anti- Tav, sono gli stessi che dieci anni fa - ma anche più di recente - promuovevano la Torino- Lione. La lista degli " imbarazzi" in casa Unione è lunga. Tornando indietro al 1992, ci si imbatte nella Finanziaria del governo presieduto da Giuliano Amato, dei Ds. Con quella manovra economica Amato destinò novemila miliardi di lire alla costruzione della Tav. Non solo. Gli appalti - certo non tutti - vennero assegnati senza gara. Solo dopo otto anni, nel 2000, durante il suo secondo mandato da presidente del Consiglio, Amato decise di stracciare gli appalti assegnati, bandendo gare europee per le ultime tratte da concedere. Durante questo arco di tempo, però, l'Antitrust volle vederci chiaro sulla gestione dei finanziamenti. Ma nel 1996 era proprio Giuliano Amato a presiedere l'organismo di controllo. L'Antitrust chiuse la sua indagine conoscitiva affermando che tutto era stato condotto nel pieno rispetto delle regole. Non solo finanziamenti, ma anche consulenze. Sempre nel 1992 la Nomisma, società fondata dal leader dell'Unione, Romano Prodi, concluse un contratto miliardario di consulenza con le Ferrovie dello Stato, per studiare l'impatto socioeconomico della Tav. Il contratto fu oggetto anche di un'inchiesta giudiziaria condotta dal Pm Giuseppa Geremia, conclusa poi con l'archiviazione. Paternità dell'opera a parte, l'atteggiamento schizofrenico del centrosinistra emerge anche per quanto riguarda le cariche delle forze dell'ordine ai danni dei manifestanti, tanto criticate dall'Unione. Era il 29 gennaio del 2001 quando l'allora ministro dei Trasporti, il diessino Pierluigi Bersani, firmava con il suo omologo francese, Jean Claude Gayssot, l'accordo per la Torino- Lione. Quel giorno il centro di Torino fu invaso da oltre duemila manifestanti no- tav, spalleggiati dai soliti Disobbedienti dei centri sociali. La sede del vertice italo- francese, Palazzo Reale, venne blindata. I manifestanti cercarono di forzare il cordone delle forze dell'ordine, che risposero caricando. Ci furono alcuni feriti, ma tutto si sgonfiò velocemente. Ad accordo preso, ma senza ascoltare gli interessi degli enti locali, come criticano gli esponenti azzurri eletti nel collegio della Val di Susa, arriviamo alla campagna elettorale per le Politiche del 2001. A coniare l'espressione " cura del ferro" è Francesco Rutelli, leader della Margherita. Scriveva Rutelli nel programma col quale si candidò a palazzo Chigi: « I binari rappresentano il futuro dei trasporti. La cura del ferro deve consentire un migliore collegamento con l'Europa(...). Sono quindi indispensabili grandi investimenti in una rete che, in ampie zone d'Italia, rimane al di sotto di standard accettabili. I lavori sulla linea Torino- Lione, e su quella del Brennero, sono urgenti, così come la realizzazione delle linee ad alta capacità » . Insomma, se la sinistra massimalista di Rifondazione e Verdi critica apertamente il governo Berlusconi sulla Tav, gli imbarazzi nel resto dell'Unione sono tanti. Soprattutto quelli dei Ds, dal momento che uno degli appalti per i lavori di prospezione ( esami preliminari) sulla trivellazione è stato vinto dalla cooperativa rossa Cmc di Ravenna. Un gruppo formato da tre grandi società e ben voluto dal segretario della Quercia, Piero Fassino. La gara d'appalto, istituita dalla società italo- francese Lts, Lyon Turin Ferroviaire, riguarda gli esami geologici del territorio di Venaus: proprio quella zona è al centro di un'aspra protesta da parte dei manifestanti no- Tav. Piergiorgio Liberati "


    Saluti liberali

  8. #8
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    Citazione Originariamente Scritto da Pieffebi
    All'Africa ci stanno avvicinando i pecorari vari, scagni (anche nel senso del sindaco mandrogno) o padani che siano.

    Shalom
    Ho capito.Mi sa che a ridere saranno sempre gli austriacanti da 90 anni a questa parte

  9. #9
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    Mi auguro di camapare altri 90 anni (da europeo enon euroburocratizzato) e magari....darti infine un pochino di ragione. Per ora.....ragiono diversamente(in buona parte).

    Shalom

  10. #10
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    Citazione Originariamente Scritto da Aeroplanino
    La TAV (ma sapete che non si chiama più Alta Velocità perchè condannata perchè il messaggio era ingannevole, visto che i tempi di percorrenza sono simili, ed è quindi stata trasformata, per molte tratte, in Alta Capacità?) come opera a se stante è una cazzata.

    Che ha molti padri, sia chiaro, ma quello che è resta.

    Prima ragione: la TAV italiana è pura. Non permette alcun interscambio con le linee storiche. I treni saranno diversi, le linee diverse. Ci saranno degli Interporti (uno a Verona, uno a Novara saranno i principali del Nord e quindi dell'Italia) alle intersezioni con la Ge-Rotterdam e con la Brennero dove le merci saranno levate dai treni AV e messi dove? Su treni merci locali? Ahhahahah! Saranno messe su gomma e trasportate così.
    Se si fosse fatta una TAV ibrida, come in Francia, in Germania, in Gran Bretagna, si sarebbe risparmiato molto e si sarebbe consentito ai merci AV di arrivare a Novara, scartare per Pavia, e magari raggiungere pure Acqui e portare il Serrano fresco al nostra caro PFB.
    Invece si è scelta la soluzione spagnola, una linea pura e non interscambiabile, che finora è stata realizzata solo su due linee in tutta Europa: la Madrid-Siviglia, ed il Tunnel della Manica. Entrambe hanno dei passivi spaventosi.
    Perlomeno la linea spagnola è giustificata dal fatto che gli spagnoli hanno binari stretti diversi dal resto d'Europa e che in vista di linee europee non avrebbero pututo fisicamente attaccarvici le locali. Ma noi?

    Una scelta ancora più sensata della TAV, che tra TO e MI cancella le stazioni passeggeri di Novara e Vercelli, accorcia la tratta da Porta Susa a Rho, ed a conti fatta guadagna ben 4 minuti (quattro) sui tempi di percorrenza degli EC attuali per la modica cifra di qualche (non poche) centiania di milioni di euro, sarebbe stata la ben più economica moltiplicazione delle linee.
    Immaginiamo una TO-MI moderna, in gran parte interrata (lasciando alle città di Novara e Vercelli nuove aree verdi, abitabili, eliminando arcaiche strozzature), a quattro linee, due veloci e due a traffico locale metropolitano, interconnesse con le relative reti regionali e con le linee urbane. Sarebbero costate molto, molto meno della TAV, e sappiamo tutti che sarebbe stato molto meglio, ma semplicemente non avrebbe ingrassato la Famiglia (quelli che svernano a Villar) e tantomeno il figlioletto di Lunardi.

    Ormai i lavori TAV sono quasi completi tra TO e MI, e non si può più tornare indietro. Per questo la linea storica, che non accoglierebbe i treni AV, tra TO e Lione, non si può potenziare (cosa più logica). Perchè significherebbe aver buttato l'equivalente di due-tre finanziarie.
    Mi spiace davvero per i cittadini della ValSusa. Ma questi sono i politici che abbiamo... e questo ci meritiamo.

    Saluti.
    Condivisibile ragionamento.Oltretutto riprendendo il fatto da te sottolineato relativo alla cancellazione delle fermate di NO e VC quello che mi chiedo è a che cazzo serve andare a 300 Km/h se poi si devono eliminare stazioni importanti.Se si mantengono tutte quelle importanti difficilmente si potranno mantenere velocità orarie sostenute in tutte le sotto-tratte.

 

 
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