son talmente poche le cose per cui andar fieri, che quelle poche è meglio postarle, va
Caso Sofri, Castelli dice no alla grazia
13/12/2005
Il ministro della Giustizia sulla base dell'esame svolto dagli uffici ministeriali del fascicolo relativo all'ex leader dl Lotta Continua: "Non ci sono le condizioni". Ma il Quirinale va avanti sul caso Bompressi e notifica il conflitto di attribuzione » Forum
Aveva promesso di "mettere mano" al fascicolo Sofri, prima di Natale. E così è stato, ma dalla sede del ministero di Grazia e Giustizia le notizie per l'ex leader di Lotta Continua non sono per niente positive: "Non ci sono le condizioni per la grazia a Sofri", è quanto ha comunicato il ministro Roberto Castelli, sulla base dell'esame svolto dagli uffici ministeriali dell'incartamento relativo ad Ariano Sofri, attuamente ricoverato nell'ospedale pisano Santa Chiara, dopo la perforazione dell'esofago subita il mese scorso.
"Sulla base delle precedenti proposte di grazia avanzate al Presidente della Repubblica ed istruite su una prassi consolidata - è stato spiegato da via Arenula - il Ministro è giunto alla decisione di non avanzare la proposta di grazia in quanto allo stato non sussistono tutte le condizioni richieste dalla prassi sopra richiamata".
"Si fa presente che attualmente Adriano Sofri è completamente libero - è stato sottolineato - in quanto la pena gli è stata sospesa, e non sussiste nessun elemento negativo per la sua completa guarigione che il Ministro, così come tutti, auspica".
COSA DICE LA COSTITUZIONE
Il comma 11 dell'articolo 87 della Costituzione recita: "Il presidente della Repubblica può concedere la grazia e commutare le pene".
Ma il guardasigilli si rifà a una pratica consolidata nel tempo per cui il potere del presidente è condizionato dal consenso del ministro.
Si è creata nel frattempo e nel corso del tempo, tra gli schieramenti politici, una situazione di trasversale divisione. Nel Polo, mentre Silvio Berlusconi e Forza Italia sono per la grazia, a questa si oppongono strenuamente sia la Lega di Bossi (e del ministro Castelli) sia An del vicepremier Fini. A sinistra, la Margherita è per la grazia. I Ds lo sono diventati da tempo. La sinistra antagonista pure.
Il ministro leghista Roberto Castelli
E anche Marco Follini, Udc, nonostante le posizioni del ministro Carlo Giovanardi, da sempre contrario, annuncia: "L'Udc è per la grazia a Sofri".
Quattro quinti del Parlamento sono per la grazia, centinaia di consigli comunali, provinciali e regionali hanno sposato la grazia.
Va ricordato che la grazia può essere concessa solo a condannati definitivi.
Sofri non l'ha mai chiesta, visto che si è sempre professato innocente.
La questione è all'ordine del giorno già nel 1997, vale a dire dopo la prima sentenza definitiva della Cassazione.
CIAMPI NOTIFICA IL CONFLITTO
E dopo il no di Castelli, la notizia filtra dal Quirinale: il Presidente della Repubblica, Carlo Azeglio Ciampi, ha notificato lo scorso 29 novembre al ministro della Giustizia, Roberto Castelli, il conflitto di attribuzione sollevato di fronte alla Corte Costituzionale sul potere di grazia.
Il conflitto, nato dal rifiuto del guardasigilli a concedere un atto di clemenza ad Ovidio Bompressi (l'altro ex di Lotta continua condannato con Adriano Sofri a 22 anni di carcere per l'omicidio del commissario Calabresi), era stato giudicato ammissibile dalla consulta il 28 settembre scorso. Il ministro Castelli - secondo quanto si è appreso - ha ora tempo fino al prossimo 19 dicembre per comunicare alla Cancelleria della Corte Costituzionale la sua costituzione in giudizio.
Il Guardasigilli dovrà in ogni caso rivolgersi ad un avvocato del libero foro, visto che a difendere le ragioni del presidente Ciampi dinanzi alla Consulta è l'Avvocatura generale dello Stato.
Il Quirinale - si è inoltre appreso - ha depositato lo scorso primo dicembre presso la cancelleria della Corte l'avvenuta notifica del ricorso al ministro Castelli.
Con un po' di anticipo, quindi, rispetto ai complessivi 110 giorni che la stessa consulta aveva concesso al Capo dello Stato a partire dal 28 settembre scorso (90 per informare il ministro e altri 20 per la notifica degli atti).
Con il ricorso prestato lo scorso giugno, il Quirinale chiede l'annullamento della lettera di rifiuto del ministro Castelli a concedere la grazia a Bompressi, e allo stesso tempo sollecita i giudici della Consulta a fare chiarezza su un punto controverso: il potere di grazia è da considerarsi "duale" (come ritiene Castelli), oppure di esclusiva competenza del Capo dello Stato (come ritiene Ciampi)?
Il deposito degli atti in Cancelleria, la parola passa ora alla Corte Costituzionale che dovrà decidere nel merito.
A fissare la data dell'udienza pubblica sarà il neo eletto presidente della Corte, Annibale Marini.
Resta da vedere se il caso Bompressi - implicitamente quello riguardante la grazia ad Adriano Sofri - verrà affrontato dai giudici costituzionali prima della fine del settennato di Ciampi e prima dell'imminente fine della legislatura.