Politica e spese record un eccesso da fermare.

[Bianca Zucchero]

Politica e spese record un eccesso da fermare
di Mario Pirani su repubblica di oggi.

Dodici anni dopo tangentopoli si riparla oggi di questione morale e di costi eccessivi della politica": così inizia il documentatissimo saggio di Cesare Salvi e Massimo Villone, "Il costo della democrazia" (ed. Mondadori), presentato a Roma dal Presidente della Camera Pier Ferdinando Casini, dall'ex Presidente del Senato, Nicola Mancino, dall'on. Massimo D'Alema e dal sottoscritto.
La discussione ha rappresentato un insperato momento di rottura nel silenzio torpido che avvolge il tema della lottizzazione partitica degli spazi pubblici e parapubblici. Tra l'altro in questa occasione il leader dei Ds si è dichiarato d'accordo su una nuova legge per il finanziamento della politica, assai più trasparente e e meno corriva di quella attuale, come anche per l'instaurazione di un sistema severo di concorsi per le nomine sanitarie così da sottrarle ai contrastanti interessi di partito.
Speriamo non resti soltanto una dichiarazione di buone intenzioni anche perché, alla sola idea di ritirarsi dai posti che occupano (e moltiplicati dal federalismo) il nuovo ceto politico ha risposto con infastidita supponenza. E si capisce il perché se si pone mente ai corposi interessi diffusi che la "Politica S.p.A." (la definizione è di D'Alema) ormai garantisce. Il libro di Salvi e Villone ne analizza alcuni aspetti, quantificandone altresì il corrispettivo economico. Sommando tutti gli eletti (dai parlamentari europei fino ai consiglieri di circoscrizione e delle comunità montane) e aggiungendoci i consulenti che gravitano attornno ad ogni ente elettivo, si ha già un primo totale di 427.889 persone. A questa si aggiunge la pletora di dirigenti e assunti nelle cosiddette "società miste" ed altri enti dalle Regioni e dai Comuni, nonché l'esercito di collaboratori esterni delle pubbliche amministrazioni centrali. Nell'assieme si calcolano altre 300.000 persone che debbono il posto e retribuzione a designazione del potere politico.
Un ceto che ormai si aggira sulle 800 mila un milione di individui. Un apparato diffuso il cui costo, secondo i calcoli di Salvi e Villone dovrebbe oscillare fra i tre e i quattro miliardi di euro l'anno
Naturalmente gli autori, essendo tra l'altro due parlamentari, si guardano bene dall'affrontare il tema in una ottica "antipolitica" ma secondo quella di chi vuole segnalare e combattere dall'interno la degenerazione dello Stato-partito. In questo ambito viene indicato il fenomeno della presenza di ben 200 eletti di tutti i gradi, fino a quelli medio-bassi, un tempo assolutamente volontari, retribuiti oggi in misura variabile, talora molto elevata "Il mandato elettivo" scrivono gli autori sta diventando un vero e proprio lavoro" Una carriera che assicura a un numero crescente di persone lo stipendio, la pensione, la liquidazione, l'assistenza, i benefit, e anche privilegi non funzionali al mandato popolare. A parte i costi è la qualità del sistema che cambia. Un tempo i partiti controllavano politicamente gli eletti. Oggi spesso si sta nei partiti per essere eletti. L'eletto non risponde a nessuno, ha i soldi, una segreteria, dirige di fatto le strutture di partito. Mi sembra evidente che non siamo alle prese con una questione morale, sulla scia di tangentopoli, affrontabile, almeno nei suoi aspoetti illegali, dalla magistratura ma di una questione politica che solo un movimento di rigenerazione delle forze politiche, sotto la spinta dell'opinione pubblica, può contribuire a sanare.
Nessun giudice, ad esempio, potrebbe intervenire contro l'apertura di "ambasciate" all'estero che molte regioni, autodefinendosi Stati sovrani hanno attuato. A Bruxelles dove dove molte hanno acquistato o affittato sedi prestigiose gli pseudo diplomatici regionali sono più numerosi di quelli del governo, la Lombardia ha aperto 24 uffici nel mondo, compreso Cuba, Pechino, Shangai; la Campania ha un'ambascoiata a New York, la Sicilia ha assunto un ambasciatore in pensione per dirigere le sue relazioni internazionali e inaugurato "L'ambasciata" di Parigi e quella di Tunisi. Avete mai sentito parlare delle ambasciate della Baviera o della California che, pure fan parte di Stati federali? Si capisce perché tra il 1999 ed il 2004 la spesa corrente non sanitaria delle regioni sia lievitata del 16%. Eppure sulla questione intrecciata della lottizzazione e delle spese che comporta, salvo qualche voce occasionale come quelle che abbiamo sin qui ricordato, vige un silenzio pavido e corresponsabile. Più volte in colloqui privati Prodi, Rutelli, Bertinotti e numerosi esponenti ds mi hanno assicurato che avrebbero preso posizione e promosso iniziative di rinnovamento. Finora non è avvenuto.

Curioso questo "aggiustamento" dal tartufesco D'Alema visto che il suo governo ha avuto il record (o è il secondo nella storia repubblicana) delle spese per consulenze esterne...

[Bianca Zucchero]

Politica e spese record un eccesso da fermare
di Mario Pirani su repubblica di oggi.

Dodici anni dopo tangentopoli si riparla oggi di questione morale e di costi eccessivi della politica": così inizia il documentatissimo saggio di Cesare Salvi e Massimo Villone, "Il costo della democrazia" (ed. Mondadori), presentato a Roma dal Presidente della Camera Pier Ferdinando Casini, dall'ex Presidente del Senato, Nicola Mancino, dall'on. Massimo D'Alema e dal sottoscritto.
La discussione ha rappresentato un insperato momento di rottura nel silenzio torpido che avvolge il tema della lottizzazione partitica degli spazi pubblici e parapubblici. Tra l'altro in questa occasione il leader dei Ds si è dichiarato d'accordo su una nuova legge per il finanziamento della politica, assai più trasparente e e meno corriva di quella attuale, come anche per l'instaurazione di un sistema severo di concorsi per le nomine sanitarie così da sottrarle ai contrastanti interessi di partito.
Speriamo non resti soltanto una dichiarazione di buone intenzioni anche perché, alla sola idea di ritirarsi dai posti che occupano (e moltiplicati dal federalismo) il nuovo ceto politico ha risposto con infastidita supponenza. E si capisce il perché se si pone mente ai corposi interessi diffusi che la "Politica S.p.A." (la definizione è di D'Alema) ormai garantisce. Il libro di Salvi e Villone ne analizza alcuni aspetti, quantificandone altresì il corrispettivo economico. Sommando tutti gli eletti (dai parlamentari europei fino ai consiglieri di circoscrizione e delle comunità montane) e aggiungendoci i consulenti che gravitano attornno ad ogni ente elettivo, si ha già un primo totale di 427.889 persone. A questa si aggiunge la pletora di dirigenti e assunti nelle cosiddette "società miste" ed altri enti dalle Regioni e dai Comuni, nonché l'esercito di collaboratori esterni delle pubbliche amministrazioni centrali. Nell'assieme si calcolano altre 300.000 persone che debbono il posto e retribuzione a designazione del potere politico.
Un ceto che ormai si aggira sulle 800 mila un milione di individui. Un apparato diffuso il cui costo, secondo i calcoli di Salvi e Villone dovrebbe oscillare fra i tre e i quattro miliardi di euro l'anno
Naturalmente gli autori, essendo tra l'altro due parlamentari, si guardano bene dall'affrontare il tema in una ottica "antipolitica" ma secondo quella di chi vuole segnalare e combattere dall'interno la degenerazione dello Stato-partito. In questo ambito viene indicato il fenomeno della presenza di ben 200 eletti di tutti i gradi, fino a quelli medio-bassi, un tempo assolutamente volontari, retribuiti oggi in misura variabile, talora molto elevata "Il mandato elettivo" scrivono gli autori sta diventando un vero e proprio lavoro" Una carriera che assicura a un numero crescente di persone lo stipendio, la pensione, la liquidazione, l'assistenza, i benefit, e anche privilegi non funzionali al mandato popolare. A parte i costi è la qualità del sistema che cambia. Un tempo i partiti controllavano politicamente gli eletti. Oggi spesso si sta nei partiti per essere eletti. L'eletto non risponde a nessuno, ha i soldi, una segreteria, dirige di fatto le strutture di partito. Mi sembra evidente che non siamo alle prese con una questione morale, sulla scia di tangentopoli, affrontabile, almeno nei suoi aspoetti illegali, dalla magistratura ma di una questione politica che solo un movimento di rigenerazione delle forze politiche, sotto la spinta dell'opinione pubblica, può contribuire a sanare.
Nessun giudice, ad esempio, potrebbe intervenire contro l'apertura di "ambasciate" all'estero che molte regioni, autodefinendosi Stati sovrani hanno attuato. A Bruxelles dove dove molte hanno acquistato o affittato sedi prestigiose gli pseudo diplomatici regionali sono più numerosi di quelli del governo, la Lombardia ha aperto 24 uffici nel mondo, compreso Cuba, Pechino, Shangai; la Campania ha un'ambascoiata a New York, la Sicilia ha assunto un ambasciatore in pensione per dirigere le sue relazioni internazionali e inaugurato "L'ambasciata" di Parigi e quella di Tunisi. Avete mai sentito parlare delle ambasciate della Baviera o della California che, pure fan parte di Stati federali? Si capisce perché tra il 1999 ed il 2004 la spesa corrente non sanitaria delle regioni sia lievitata del 16%. Eppure sulla questione intrecciata della lottizzazione e delle spese che comporta, salvo qualche voce occasionale come quelle che abbiamo sin qui ricordato, vige un silenzio pavido e corresponsabile. Più volte in colloqui privati Prodi, Rutelli, Bertinotti e numerosi esponenti ds mi hanno assicurato che avrebbero preso posizione e promosso iniziative di rinnovamento. Finora non è avvenuto.

Curioso questo "aggiustamento" dal tartufesco D'Alema visto che il suo governo ha avuto il record (o è il secondo nella storia repubblicana) delle spese per consulenze esterne...

Ehhhmmm, imbarazzante silenzio....

[Gallo Senone]

Una conferma del marcio che c'è nel ns Paese. Se penso ad Enrico Berlinguer, che parlava di questione morale già alla fine degli anni '70 e poi leggo delle visite di Bassolino alla sede della Regione Campania a New York, da lui voluta ed attivata, mi viene il voltastomaco.
Naturalmente Formigoni, Galan o Cuffaro, non è che siano da meno, veh!

[CriticaLiberale]

Ehhhmmm, imbarazzante silenzio....

Questa sì che è una ghiotta informazione, non lo sapeva nessuno!
Grazie Bianca!

[marcejap]

Una conferma del marcio che c'è nel ns Paese. Se penso ad Enrico Berlinguer, che parlava di questione morale già alla fine degli anni '70 e poi leggo delle visite di Bassolino alla sede della Regione Campania a New York, da lui voluta ed attivata, mi viene il voltastomaco.
Naturalmente Formigoni, Galan o Cuffaro, non è che siano da meno, veh!

Appunto. A seguire questo ragionamento non si vota nessuno, a meno che Berlinguer non resusciti...

[Gallo Senone]

Appunto. A seguire questo ragionamento non si vota nessuno, a meno che Berlinguer non resusciti...

La sai la storia di colui che per far dispetto alla moglie si tagliò i .............?
Beh, io non intendo emularlo. Posso però esprimere e denunciare il disprezzo per tanti scialacquatori, anche nostrani -e non mi riferisco al territorio-.

[Bianca Zucchero]

Questa sì che è una ghiotta informazione, non lo sapeva nessuno!
Grazie Bianca!

Se penso che uno dei padri nobili dei repubblicati era il moralissimo La Malfa (padre), leggendo quanto scrivi mi pare ci sia un abisso! E faresti parte anche dei "mejo" repubblicani della Sbarbati!

[Bianca Zucchero]

La sai la storia di colui che per far dispetto alla moglie si tagliò i .............?
Beh, io non intendo emularlo. Posso però esprimere e denunciare il disprezzo per tanti scialacquatori, anche nostrani -e non mi riferisco al territorio-.

Marco Travaglio con l'alterigia che lo caratterizza disse (e con il recondito disprezzo che quella esprimeva per una classe politica nel suo complesso mediocre) diceva, vi voto pure e pretendete pure che non vi critichi?!
Eh già, decisamente troppo!

[Texwiller (POL)]

per avere ricordato Ugo La Malfa.

Tex Willer

[Bart]

A propisito di soldi che girano nella politica: perchè Casini nell'occasione della presentazione del libro non ha accennato ai tagli del 10% ai politici voluti dal governo? perchè dal quel taglio sono esenti il presidente del consiglio e tutti i ministri!!!!!!!!!