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Discussione: Programma agrario

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    Predefinito Programma agrario

    1. alla politica agraria di menzogne dell’oligarchia, opponiamo una effettiva politica agraria rivoluzionaria che cambi dalle radici la struttura sociale dello stato, dando in forma completamente gratuita la terra ai contadini che la lavorano o che vorrebbero lavorarla, sulla base dell’esproprio della proprieta’ latifondista a beneficio di tutto il popolo lavoratore.

    La politica agraria rivoluzionaria dara’ ai contadini favorevoli, l’aiuto tecnico, di infrastrutture, di utensili e di animali da lavoro per lo sfruttamento economico della terra. La politica agraria rivoluzionaria e’ condizione indispensabile per elevare il livello di vita materiale e culturale di tutto il mondo agricolo, liberarlo dalla disoccupazione, fame, analfabetismo e le infermita’ endemiche che limitano le sue capacita’ di lavoro; per liquidare i legami del latifondo e per stimolare lo sviluppo della produzione agropecuaria e industriale del paese. La politica agraria rivoluzionaria confischera’ le terre occupate dalle compagnie imperialiste a qualsiasi titolo e a qualsivoglia attivita’ esse siano dedicate.

    2. i coloni, gli occupanti, gli affittuari, gli addetti, etc., Delle terre dei latifondisti e della nazione, riceveranno i titoli corrispondenti delle proprieta’ dei terreni che sfruttavano. Si liquideranno tutti i tipi di coltivazioni arretrate , in affitto o in denaro.

    Si creeranno le unita’ economiche del campo in sintonia con la fertilita’ e l’ubicazione dei terreni da un minimo di 10 a un massimo di 20 ettari, a seconda se si tratta di terreni piani adibiti a paesi o città’, o se in altre terre con altra fertilita’ diversa rete di comunicazione. Si annulleranno tutti i debilti dei contadini con gli usurai, speculatori, istituzioni ufficiali o semi-ufficiali di credito.

    3. il governo rivoluzionario rispettera’ la proprieta’ dei contadini ricchi che lavorano personalmente la loro terra. Si mantengono le innovazioni industriali nelle coltivazioni dei campi. I grandi sfruttamenti agropecuari che per ragioni di ordine sociale e economico devono conservarsi, verranno destinati allo sviluppo pianificato di tutto il popolo.

    4. il governo rivoluzionario stabilira’ un ampio sistema di credito con facilitazioni di pagamento, somministrazioni di semine, assistenza tecnica, utensili, animali, attrezzi, macchinari, etc. Tanto per i piccoli coltivatori che per le cooperative di produzione che sorgeranno in questo processo. Si creera’ un sistema pianificato di irrigazione e elettrificazione e una rete di centri ufficiali di sperimentazione agrotecnica.

    Si organizzeranno servizi sanitari mirati ai problemi della salute pubblica nei campi. Si affrontera’ il problema dell’educazione contadina, la debellazione dell’analfabetismo e si creera’ un sistema di borse di studio apposito per i figli dei lavoratori agrari. Si compiera’ un vasto piano per le abitazioni dei contadini e la costruzione di vie di comunicazione dai centri rurali produttivi ai centri di consumo.

    5. si garantiranno prezzi basici remunerativi e di sostentamento per i produttori agropecuari.

    6. si protegeranno le comunita’ indigene devolvendogli i terreni sufficienti per il loro sviluppo, e modernizzando i sistemi di coltivazione. Le comunita’ indigene usufruiranno di tutti i benefici della politica agraria rivoluzionaria. Nello stesso tempo si stabilira’ un’organizzazione autonoma delle comunita’, rispettando i suoi capitoli,la sua vita,la sua cultura, e la propria lingua, e la propria organizzazione interna.

    7. la realizzazione di questo programma agrario rivoluzionario dipendera’ dall’alleanza operaia-contadina in lotta per il cambio di regime, unica garanzia per la distruzione della vecchia struttura latifondista. La realizzazione di questa politica si appoggera’ alle piu’ amplie masse contadine, che contribuiranno in maniera decisiva alla distruzione del latifondo. Per questo fine si stanno organizzando unioni di lotta contadina, forti sindacati, comitati di braccianti, e giunte comunali. Per questo, per realizzare questo programma si necessita’ di un fronte unico di lotta e allargato a tutte le forze rivoluzionarie del paese.

    8. Promuoviamo in questo momento la prima legge della politica agraria rivoluzionaria. Per questo invitiamo i contadini, gli operai, gli impiegati, studenti, artigiani , piccoli industriali e commercianti, e la borghesia nazionale che e’ disposta a combattere contro l’imperialismo, agli intellettuali rivoluzionari, a tutti i partiti e correnti che vogliono un cambio verso la lotta rivoluzionaria e patriottica, per il trionfo della rivoluzione, per un governo di liberazione nazionale.
    Giampaolo Cufino

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