Sondaggio sul gradimento dei presidenti delle regioni

[C@scista]

A OTTO mesi dalle elezioni amministrative qual'è il consenso che i nuovi presidenti delle regioni registrano presso il loro elettorato? Dei 14 governatori di centrosinistra, sei soltanto guadagnano consensi; otto ne perdono. Come perdono nel centrodestra anche Formigoni, Galan e Cuffaro. I dati vengono fuori dal sondaggio dell’Ipr Marketing commissionato dal Sole 24 ore ed effettuato dal primo ottobre al 15 novembre 2005 in tutta Italia con interviste telefoniche con l’ausilio del sistema Cati (sono stati sentiti 5000 elettori per ogni regione, disaggregati per sesso, età e area di residenza). Secondo tale indagine (alla quale hanno risposto il 93% del campione in media, con una percentuale di indecisi del 26%) sulle amministrazioni locali, quindi, la maggior parte dei governatori di centrosinistra oggi potrebbe rapidamente perdere altre posizioni e magari scivolare sotto il 50%. «Se domani ci fossero le elezioni per eleggere il presidente della Regione, lei voterebbe a favore o contro l’attuale presidente della Regione?», è la domanda posta nel sondaggio a tutti i cittadini intervistati e molti di loro hanno voluto esprimere un certo scontento nei confronti delle amministrazioni gestite dai «vincitori». Questo perché la maggioranza di questi governatori a quanto pare, ha perso nel corso di questi mesi quel consenso, quell’appeal, che li aveva portati alla vittoria, mentre chi invece è riuscito a migliorare è soltanto una minoranza. Sei presidenti delle Regioni su quattordici hanno infatti avuto un aumento di gradimento mentre la maggioranza ha deluso una parte dei suoi cittadini elettori. Gestione sbagliata degli enti locali? Promesse non mantenute? Tutto fa pensare ad un rapido calo di fiducia verso gli amministratori dell’Unione. Ma chi sono i governatori che vedono calare la loro popolarità? A quanto dicono i dati della Ipr Marketing i cittadini della Basilicata stimano un po’ meno Vito De Filippo che passa dal 67,0% del consenso del giorno dell’elezione al 58,8% con un calo del 8,2%. In ribasso decisamente significativo anche Antonio Bassolino, che in Campania passa dal 61,6 % all’attuale 54% con la perdita del 7,6%. Perde il 7,2% netto e passa dal 57,7% al 50,5 anche Gian Marco Spacca, governatore delle Marche, seguito da Maria Rita Lorenzetti, che perde il 5,5% e passa dal 63% al 57,5 in Umbria. Meno apprezzato anche Vasco Errani, presidente della rossa regione Emilia Romagna che dal 62,7% scende al 60,3% e perde quindi il 2,4% del consenso. Giù anche Ottaviano Del Turco, che in Abruzzo passa dal 58,1% al 55,1% e perde il 3%. In perdita anche il governatore della Toscana Claudio Martini, altra regione fedelissima del centrosinistra, che dal 57,4% passa al 54,9%, con una perdita dal 2,5%. Va giù dell’1,6% anche Riccardo Illy del Friuli Venezia Giulia che passa dal 53,2% al 51,6%. Se a perdere consenso sono in tanti, in pochi lo guadagnano, come Renato Soru, governatore della Sardegna che dal 50,1% arriva al 51,1%. Recupera Claudio Burlando, con un più 0,7% in Liguria. A questo punto sembra un successo, il 2,3% in più di Niki Vendola, che in Puglia dopo l’exploit dell’elezione-evento, ora tocca il 52,1%. Degni di nota a questo punto in questa discesa generale i risultati di Mercedes Bresso, governatore del Piemonte che ha trattato ultimamente sulla Tav, che dal 50,9% passa al 55,4% con il 4,5% in più del consenso. Più 4% anche Agazio Loiero governatore della travagliata Calabria che dopo gli ultimi tragici avvenimenti tocca il 63% del gradimento. Migliora il suo appeal anche Piero Marrazzo che nel Lazio dal 50,7% arriva al 54,5%.

[cyber81]

A OTTO mesi dalle elezioni amministrative qual'è il consenso che i nuovi presidenti delle regioni registrano presso il loro elettorato? Dei 14 governatori di centrosinistra, sei soltanto guadagnano consensi; otto ne perdono. Come perdono nel centrodestra anche Formigoni, Galan e Cuffaro. I dati vengono fuori dal sondaggio dell’Ipr Marketing commissionato dal Sole 24 ore ed effettuato dal primo ottobre al 15 novembre 2005 in tutta Italia con interviste telefoniche con l’ausilio del sistema Cati (sono stati sentiti 5000 elettori per ogni regione, disaggregati per sesso, età e area di residenza). Secondo tale indagine (alla quale hanno risposto il 93% del campione in media, con una percentuale di indecisi del 26%) sulle amministrazioni locali, quindi, la maggior parte dei governatori di centrosinistra oggi potrebbe rapidamente perdere altre posizioni e magari scivolare sotto il 50%. «Se domani ci fossero le elezioni per eleggere il presidente della Regione, lei voterebbe a favore o contro l’attuale presidente della Regione?», è la domanda posta nel sondaggio a tutti i cittadini intervistati e molti di loro hanno voluto esprimere un certo scontento nei confronti delle amministrazioni gestite dai «vincitori». Questo perché la maggioranza di questi governatori a quanto pare, ha perso nel corso di questi mesi quel consenso, quell’appeal, che li aveva portati alla vittoria, mentre chi invece è riuscito a migliorare è soltanto una minoranza. Sei presidenti delle Regioni su quattordici hanno infatti avuto un aumento di gradimento mentre la maggioranza ha deluso una parte dei suoi cittadini elettori. Gestione sbagliata degli enti locali? Promesse non mantenute? Tutto fa pensare ad un rapido calo di fiducia verso gli amministratori dell’Unione. Ma chi sono i governatori che vedono calare la loro popolarità? A quanto dicono i dati della Ipr Marketing i cittadini della Basilicata stimano un po’ meno Vito De Filippo che passa dal 67,0% del consenso del giorno dell’elezione al 58,8% con un calo del 8,2%. In ribasso decisamente significativo anche Antonio Bassolino, che in Campania passa dal 61,6 % all’attuale 54% con la perdita del 7,6%. Perde il 7,2% netto e passa dal 57,7% al 50,5 anche Gian Marco Spacca, governatore delle Marche, seguito da Maria Rita Lorenzetti, che perde il 5,5% e passa dal 63% al 57,5 in Umbria. Meno apprezzato anche Vasco Errani, presidente della rossa regione Emilia Romagna che dal 62,7% scende al 60,3% e perde quindi il 2,4% del consenso. Giù anche Ottaviano Del Turco, che in Abruzzo passa dal 58,1% al 55,1% e perde il 3%. In perdita anche il governatore della Toscana Claudio Martini, altra regione fedelissima del centrosinistra, che dal 57,4% passa al 54,9%, con una perdita dal 2,5%. Va giù dell’1,6% anche Riccardo Illy del Friuli Venezia Giulia che passa dal 53,2% al 51,6%. Se a perdere consenso sono in tanti, in pochi lo guadagnano, come Renato Soru, governatore della Sardegna che dal 50,1% arriva al 51,1%. Recupera Claudio Burlando, con un più 0,7% in Liguria. A questo punto sembra un successo, il 2,3% in più di Niki Vendola, che in Puglia dopo l’exploit dell’elezione-evento, ora tocca il 52,1%. Degni di nota a questo punto in questa discesa generale i risultati di Mercedes Bresso, governatore del Piemonte che ha trattato ultimamente sulla Tav, che dal 50,9% passa al 55,4% con il 4,5% in più del consenso. Più 4% anche Agazio Loiero governatore della travagliata Calabria che dopo gli ultimi tragici avvenimenti tocca il 63% del gradimento. Migliora il suo appeal anche Piero Marrazzo che nel Lazio dal 50,7% arriva al 54,5%.

ehh queste regioni in bilico!

[Gi.bu]

Lo hai trovato sul Sole di oggi..?!

[Lollo87Lp]

Secondo me il sondaggio è interessante ma i risultati sono stati divulgati male.
Quello che doveva dimostrare era quanta approvazione ci fosse nell’elettorato di una data Regione per il governatore... di qui a confrontare con un risultato elettorale (non rilevazione demoscopica) ne passa. Insomma se De Filippo ha preso il 67% alle elezioni e ora il 59% è dalla sua parte non vuol dire che ha "perso" l’8% (bisognerebbe vedere i sondaggi IPR a quanto lo davano prima delle Regionali...), ma che ha dalla sua parte quasi il 60 per cento dei cittadini.

[trilex]

Da me in Abruzzo e' gia' scoppiata la bagarre nel csx, il problema?

Gli incarichi: asl, az. trasporti regionali, ag. reg. ambiente e territorio, ag. reg. promozione turistica, finanziaria regionale + incarichi vari, w la continuità!

[Gualerz]

I sondaggi vanno sempre presi con le pinze... ce ne sono alcuni che danno il cdx a +3% sul csx su scala nazionale...

fai un po' i tuoi conti...

comunque concordo sul fatto che non si può confrontare un sondaggio con il risultato delle elezioni regionali...al massimo lo puoi confrontare con altro sondaggio a distanza di 6 mesi tanto per dire

Formigoni: da 63% a 53% in 5 anni in Lombardia, 700.000 mila voti in meno, su questo uno deve basare le variazioni del consenso e non in base ai sondaggi

[C@scista]

Secondo me il sondaggio è interessante ma i risultati sono stati divulgati male.
Quello che doveva dimostrare era quanta approvazione ci fosse nell’elettorato di una data Regione per il governatore... di qui a confrontare con un risultato elettorale (non rilevazione demoscopica) ne passa. Insomma se De Filippo ha preso il 67% alle elezioni e ora il 59% è dalla sua parte non vuol dire che ha "perso" l’8% (bisognerebbe vedere i sondaggi IPR a quanto lo davano prima delle Regionali...), ma che ha dalla sua parte quasi il 60 per cento dei cittadini.

Da una parte hai ragione e dall'altra hai torto.
Hai ragione perchè il confronto diretto di un sondaggio con un'elezione non è mai corretto (i sondaggi per quanto precisi sono sempre voti virtuali mentre i voti delle elezioni sono concreti e reali). Hai torto perchè anche se in modo un po' impreciso questi sondaggi dimostrano pur sempre la perdita di popolarità di molti presidenti di regione (un dato che, sia chiaro, non ha nulla a che vedere con le tendenze realtive alle elezioni politiche che riguardano un campo assolutamente diverso)dopo otto mesi di governo (se poi i dati si riferiscono in particolare a Bassolino la cosa è tutt'altro che campata in aria ed è difficile dar torto ai campani) a fianco dell'aumento di popolarità di un numero minore di presidenti regionali tra cui la Bresso del Piemonte (che probabilmente viene "premiata" dai piemontesi per il suo atteggiamento sulla TAV).

[cyber81]

Da una parte hai ragione e dall'altra hai torto.
Hai ragione perchè il confronto diretto di un sondaggio con un'elezione non è mai corretto (i sondaggi per quanto precisi sono sempre voti virtuali mentre i voti delle elezioni sono concreti e reali). Hai torto perchè anche se in modo un po' impreciso questi sondaggi dimostrano pur sempre la perdita di popolarità di molti presidenti di regione (un dato che, sia chiaro, non ha nulla a che vedere con le tendenze realtive alle elezioni politiche che riguardano un campo assolutamente diverso)dopo otto mesi di governo (se poi i dati si riferiscono in particolare a Bassolino la cosa è tutt'altro che campata in aria ed è difficile dar torto ai campani) a fianco dell'aumento di popolarità di un numero minore di presidenti regionali tra cui la Bresso del Piemonte (che probabilmente viene "premiata" dai piemontesi per il suo atteggiamento sulla TAV).

Che perda popolarita' il presidente della regione basilicata, campania, emilia romagna o toscana non cambia una virgola, ma se acquistano popolarita' i presidenti delle regioni "incerte" (a detta di alcuni), è un segnale MOLTO significativo.