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  1. #1
    Senzapadrone
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    Predefinito De Masi: le famiglie di fatto sono meno violente

    Roma, 14.56

    RAPPORTO EURES: DE MASI, FAMIGLIA? PESSIMO ESEMPIO RUINI

    La famiglia? Domenico De Masi ritiene che sia stata sempre un problema e oggi quella tradizionale, patriarcale, edificata sul matrimonio, non ha piu' senso, non e' piu' adeguata ai tempi. Ruini, che ne parla tanto, da', sostiene il sociologo, un pessimo esempio. De Masi commenta le cifre del 'Rapporto Eures 2005' sugli omicidi in famiglia dicendo che "questi numeri, seppur inferiori a quelli americani ci dicono che la famiglia tradizionale, patriarcale e edificata sul vincolo indissolubile del matrimonio non ha piu' senso, non e' piu' adeguata ai tempi nonostante i richiami della Chiesa: Ruini non da' certo il buon esempio, perche' non si e' ne' sposato ne' ha avuto figli". La famiglia deve cambiare e "la solidarieta' patriarcale deve - precisa De Masi - lasciare il posto alla solidarieta' nucleare: uomo, donna e figli senza il vincolo matrimoniale". Insomma, "piu' il rapporto uomo-donna e' libero e senza vincoli - conclude De Masi - meno e' violento".

    repubblica.it

  2. #2
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    Ahah ahaha.

    Si si infatti la famiglia moderna , e la società moderna finalmente liberate dai freni morali un pò bigotti e ispirata ai sani principi del 68 è diventata più tollerante e aperta.

    ahah aaha.MA ancora credete a queste fanfaluche.La realtà è molto diversa da quella prospettata dal mongolume di sinistra

  3. #3
    Senzapadrone
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    Citazione Originariamente Scritto da LosVonRom
    Ahah ahaha.

    Si si infatti la famiglia moderna , e la società moderna finalmente liberate dai freni morali un pò bigotti e ispirata ai sani principi del 68 è diventata più tollerante e aperta.

    ahah aaha.MA ancora credete a queste fanfaluche.La realtà è molto diversa da quella prospettata dal mongolume di sinistra
    Ho riportato un intervento. Se hai qualcosa da dire, puoi anche dirlo. Altrimenti fai tu la figura da "mongolume" ...

  4. #4
    morena
    Ospite

    Predefinito

    Citazione Originariamente Scritto da Ezechiele
    Roma, 14.56

    RAPPORTO EURES: DE MASI, FAMIGLIA? PESSIMO ESEMPIO RUINI

    La famiglia? Domenico De Masi ritiene che sia stata sempre un problema e oggi quella tradizionale, patriarcale, edificata sul matrimonio, non ha piu' senso, non e' piu' adeguata ai tempi. Ruini, che ne parla tanto, da', sostiene il sociologo, un pessimo esempio. De Masi commenta le cifre del 'Rapporto Eures 2005' sugli omicidi in famiglia dicendo che "questi numeri, seppur inferiori a quelli americani ci dicono che la famiglia tradizionale, patriarcale e edificata sul vincolo indissolubile del matrimonio non ha piu' senso, non e' piu' adeguata ai tempi nonostante i richiami della Chiesa: Ruini non da' certo il buon esempio, perche' non si e' ne' sposato ne' ha avuto figli". La famiglia deve cambiare e "la solidarieta' patriarcale deve - precisa De Masi - lasciare il posto alla solidarieta' nucleare: uomo, donna e figli senza il vincolo matrimoniale". Insomma, "piu' il rapporto uomo-donna e' libero e senza vincoli - conclude De Masi - meno e' violento".
    repubblica.it
    che stronzata!!!
    e quai sarebbero i dati sui quali viene fatta questa affermazione???

  5. #5
    morena
    Ospite

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    ma chi è questo De MAsi?? e lo stesso qui di seguito intervistato??:

    De Masi: "Buttate la sveglia e alzatevi quando vi pare..."

    Il sociologo controcorrente: nel dormiveglia si esprime il massimo della creatività

    ROMA - Elogio dell'ozio, elogio della dolcezza, elogio del tempo senza orologio, elogio del risveglio che non conosce sveglie... Chiedete a Domenico De Masi, sociologo di chiara fama, che cosa pensa del buongiorno degli italiani, riti, caffè e preghiere comprese, e lui, sicuro, risponderà: "Alzatevi quando vi pare, quando il sonno scompare, e buttate, possibilmente, la sveglia dalla finestra".

    Bellissimo consiglio professore. Ma per fare questo ci vogliono le vacanze.

    "Invece no. E' un falso problema. Oggi, e sempre di più, i lavori hanno tempi elastici, anzi, le professioni del futuro porteranno ad una destrutturazione degli obblighi fissi di orari e di luoghi... Oggi la produzione è ciclo continuo, ci si potrebbe, anche, permettere di mutare le abitiduni".

    Con quale risultato professore?

    "La riscoperta del dormiveglia ad esempio. Quella fase indefinita che rappresenta uno dei momenti in cui la creatività dell'essere umano si esprime al meglio. Una zona di ombra, che non è nè luce nè buio, in cui però c'è una grandissima produzione di idee. Ecco, l'uso massiccio della sveglia, di quel suono che ti perfora le orecchie, tutto questo uccide il dormiveglia ed è a mio parere, l' antitesi del buongiorno". Eppure ormai esiste un'avanguardia di persone che appena aprono gli occhi accendono Internet, cliccano su titoli, e-mail, oroscopi personalizzati.

    "Poveracci...".

    Insomma lei dice che ci si può permettere di buttare via la sveglia e di essere produttivi lo stesso?

    "Sì, lo dico e lo teorizzo. Ilmercato del lavoro è così cambiato che richiede creatività, flessibilità. Permette cioè di mescolare tutto. Produzione, gioco, vita privata. Io credo molto di più ad un modello di sviluppo latino che a quello anglosassone. Dove il ritmo della vita non viene sacrificato in nome della carriera. Sapete cosa rispose Napoleone quando il pittore David gli domandò in quale posa volesse essere ritratto? Sereno su un cavallo imbizzarrito, disse Bonaparte. Ecco la mia sensazione è che gli italiani siano imbizzarriti su un cavallo sereno. Cioè frenetici a vuoto".

    Torniamo al "buongiorno" professore. Gli italiani, a quanto sembra, hanno scoperto il breakfast.

    "Questa è una buona notizia. Presuppone un risveglio più lento, e un momento di incontro con la famiglia. Purchè anche questo non si trasformi poi in un'abitudine da vivere con affanno".

    Lei è un teorico dell'"ozio creativo", a cui ha appena dedicato un libro.

    "L'ozio creativo è quella parte della vita che noi dobbiamo recuperare, e che le professioni della new economy ci permetteranno di esprimere. Orari flessibili, possibilità di lavorare da casa, di giorno, di notte, quando si vuole".

    La sua tesi è quindi che da oggi agli anni a venire potremo costruirci una geografia di tempi e di spazi più individuale?

    "Sì, è così. Ed è il mercato che piano, piano, lo imporrà. Certo, chi è abituato ad essere inscatolato potrà anche sentirsi smarrito".

    E la sveglia?

    "Alle ortiche. Insieme allo stress e alla fretta...".

    Maria Novella De Luca
    Dal sito del quotidiano La Repubblica: 7 aprile 2000, www.repubblica.it

    ma dove vive questo???

  6. #6
    Senzapadrone
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    RAPPORTO EURES: GLI OMICIDI IN FAMIGLIA PIAGA DEL PAESE


    (AGI) - Roma, 13 dic. - Il nostro Paese ha l'indice piu' basso (1,2) degli omicidi per centomila abitanti contro 1,8 della Francia, 1,9 dell'Inghilterra, 2,2 della Svezia, fino al 5,6 degli Stati Uniti, purtroppo, pero', nel 2004 l'Italia si conferma lo zoccolo duro degli omicidi in famiglia: 187 su complessivi 710, pari al 26,8%. E' questo il dato saliente del Rapporto Eures-Ansa 2005 presentato nella Stampa Estera e incentrato proprio sugli omicidi volontari.

    "Non siamo ai favolosi anni Sessanta con 400 omicidi l'anno, ne' tantomeno ai 1.916 dell'inizio degli anni Novanta - spiega il direttore dell'Eures, Fabio Piacenti - il dato 2004 parla di 710 omicidi volontari, di cui 187 in famiglia". Resta pertanto la tendenza, anche se con una leggera diminuzione nel 2004, dei circa 200 omicidi familiari l'anno. "Nel 2004 - continua Piacenti - registriamo 100 casi di omicidi di coppia legati alla sfera passionale e ai litigi quotidiani, pari al 53% dei casi. E poi ad un'area grigia attorno al 30% dove si sono consumati omicidi legati ad un disagio, ad un disturbo mentale e ad un raptus". In valori assoluti, 100 casi, pari al 53% di omicidi di coppia; 24 casi, pari al 12,8% di disagio mentale; 16 vittime, pari all'8,6% per raptus e infine 12 vittime, pari al 6,4% legate ad un disagio della vittima stessa.

    "Il 70% delle vittime e' donna - prosegue il direttore dell'Eures - e' colei che fa le spese di una situazione violenta, sia passionale che di disagio". Accanto alla donna ci sono i minori vittime di violenze: su 24 vittime minori, 16 sono ragazze e 8 ragazzi. E gli omicidi in famiglia sono piu' alti al Nord (45% dei casi) rispetto al Centro (21%) e al Sud (34%). "Non e' affatto vero che laddove c'e' una disponibilita' maggiore di benessere e di ricchezza - precisa Piacenti - diminuisce l'incidenza degli omicidi: non e' automatica la riduzione di eventi cruenti alla distribuzione della ricchezza".

    La famiglia, dunque, resta un problema enorme. "Le dinamiche che si svolgono nel contesto familiare - aggiunge Piacenti - sono piu' o meno sempre le stesse, a cominciare dal movente per finire all'arma da fuoco, il mezzo piu' usato". Che fare? "Per rompere questa spirale di violenza - risponde Piacenti - noi indichiamo un'azione preventiva che sia in grado di cogliere i segnali forti e deboli di una situazione di evidente malessere". Azione preventiva che significa sostanzialmente "aiutare la famiglia - osserva Piacenti - accompagnarla, sostenerla e non quindi lasciarla sola in balia di se' stessa".

    In Italia dunque di ammazza meno che nei grandi Paesi europei e negli stessi Stati Uniti. Dei 710 casi censiti nel 2004, il 28% sono attribuiti alla mafia; nelle quattro regioni a rischio (Sicilia, Campania, Calabria e Puglia) gli omicidi di stampo mafioso rappresentano il 51% del totale. "Questa e' una caratteristica italiana - conclude Piacenti - dal 1975 al 2004 nelle quattro regioni a rischio mafioso si sono consumati il 60% degli omicidi in Italia".

  7. #7
    morena
    Ospite

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    scusa eh ma dove viene specificato che per " famiglia" qui si intende coppia sposata??? non mi pare ci siano percentuali che si riferiscono a famiglie con coppia sposata e famiglie con coppia non-sposata!!
    Che c'entra il matrimonio??? come fà il signore di cui sopra ad affermare che il rapporto di coppia è migliore senza il vincolo del matrimonio??

  8. #8
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    Gli omicidi in famiglia sono il 27% del totale, su un totale di omicidi, comunque basso rispetto al resto del mondo, infatti gli omicidi in famiglia sono 187, anche credendo che nascono proprio tutti in famiglie "classiche" o patriarcali, (quando in Italia praticamente la famiglia non è mai stata patriarcale). Non mi sembra un gran numero, in effetti, no? Possiamo dire che la famiglia classica fa male? Ed il restante 73%? Non nasce da un degrado sociale nella cui direzione opposta va proprio la famiglia?
    Against all odds

  9. #9
    morena
    Ospite

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    ma io credo che in queste statistiche quando si parla di famiglia si intenda anche un semplice rapporto di parentado che non è solo marito e moglie!

  10. #10
    Senzapadrone
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    Ragazzi, state calmi. Riporto quanto detto da De Masi. Personalmente non ho detto una parola di commento sulle conclusioni di questo sociologo, ma forse vale la pena di discutere sul tema ...

    Mi è stato chiesto il rapporto, ed ho riportato l'articolo (odierno) più verboso che ho trovato.

    Sul sito di Eures mi sembra che ancora non ci sia. Anzi, se qualcuno riesce a contribuire con degli estratti ...

 

 
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