L'IMMUNITA’ NEGATA A GOLLNISCH
Taci razzista. Anzi, nazista. Così alle 13 di ieri il Parlamento europeo ha “liquidato” monsieur Bruno Gollnisch, deputato del Front National, cui non è stata concessa l'immunità parlamentare per alcune sue dichiarazioni ritenute «contro l'umanità». Quali? Nell'articolo le riporteremo testualmente. (...) Il tutto comincia l'11 ottobre 2004 durante una conferenza stampa a Lione nel corso della quale il deputato francese, nella vita professore universitario di lingua e civiltà giapponese, ha fortemente criticato le interferenze politiche della sinistra nel mondo accademico. Rispondendo ad alcune domande dei cronisti il “pericoloso" professore espresse poi il pensiero che gli valse la denuncia da parte della Licra, la Lega internazionale contro il razzismo e l'antisemitismo. (...)
«Non esiste alcuno storico serio che aderisca integralmente alle conclusioni del processo di Norimberga. Ritengo che sul dramma dei campi di concentramento il dibattito debba restare libero. Sul numero dei morti, sul modo in cui le persone sono morte gli storici hanno il diritto di discutere. Questa asserzione non fa di me l'apologeta degli indiscussi crimini commessi dal nazionalsocialismo nel corso della seconda guerra mondiale, regime per cui né io né i miei amici abbiamo mai avuto la minima simpatia. Quanto al numero effettivo di morti, gli storici possono discuterne. Non rimetto in discussione l'esistenza dei campi di concentramento. Ci sono state deportazioni per motivi razziali e senza dubbio centinaia di migliaia o milioni di persone sono state sterminate. Il numero effettivo dei morti, cinquant'anni dopo i fatti, potrà essere discusso dagli storici. Personalmente non nego le camere a gas omicide ma il dibattito deve restare libero. L'esistenza delle camere a gas è un argomento di competenza degli storici».
Punto. Non commento, lascio a voi la parola. Per completare il quadro vi riporto il contenuto dell'articolo 9 del Protocollo sulle immunità delle Comunità europee del 1965: «I membri del Parlamento europeo non possono essere ricercati, detenuti o perseguiti a motivo delle opinioni o dei voti espressi nell'esercizio delle loro funzioni». Vale per molti, ma non per tutti. Non è valso per Umberto Bossi in passato, non è valso per Bruno Gollnisch ieri. (...) E domani a chi toccherà? (...)
da http://www.lapadania.com