18/02/2005
Maurizio Blondet
Furio Colombo s’è cosparso di cenere la chioma argentata col cachet azzurrino ed è tornato a casa: la sinagoga. “A sinistra ci sono pregiudizi su Israele: Sharon è un grande personaggio”, ha inneggiato sul Corriere il direttore dell’Unità. L’ex capoccia della Fiat America, grand viveur della sinistra-chic, detto Madame Verdurin, famoso per alcuni romanzi pedofili scritti con lo pseudonimo di Marc Saudade, deve aver obbedito a qualche richiamo all’ordine internazionale. Forse i lettori dell’Unità si stupiranno (non noi) del suo voltafaccia.
Non solo Sharon è per lui “uomo di pace”, ma anche Condoleezza Rice ha riscosso la sua simpatia “per lo stile e i modi”. E il popolo pacifista, e i vecchi compagni, lasciati fuori nel limbo della storia? Presto anche loro saranno caricati sui vagoni piombati come antisemiti.
Insomma il direttore del giornale proletario si dichiara neocon. E lo fa sul Corriere di Mieli, che pubblica paginoni quotidiani di neocon israelo-americani (grigi, pesanti, illeggibili) senza tagliare una riga, come faceva la Pravda con “l’applaudito discorso del compagno Stalin al Comitato Centrale”.
Mieli in concorrenza con Ferrara a trovare il neocon che la spara più grossa: i due devono dimostrare alla comunità d’appartenenza che “lo zelo per la tua casa mi consuma”, la molla segreta del conformismo talmudico. Mai una riga, invece, concessa a diversi pareri. Ma anche i diversi pareri sono sempre meno.
Madame Verdurin è passata alla cassa del Jewish Institute of National Security Affairs, anche lui divorato dallo zelo degli zeloti. Un Hassidim con le mèche, non c’è male.
Effedieffe.it
..........sempre attuale....