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  1. #11
    Banda Müntzer-Epifanio
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    Predefinito Rif: Ad un anno da "Piombo Fuso"

    Un anno fa, l'Operazione Piombo Fuso: il Genocidio di Gaza. Infopal Agenzia stampa informazione Palestina, Territori palestinesi occupati, Striscia di Gaza

    Un anno fa, l'Operazione Piombo Fuso: il Genocidio di Gaza.
    SCRITTO IL 2009-12-27 IN NEWS
    Un anno fa, alle 11,30 del 27 dicembre del 2008, ebbe inizio la brutale aggressione israeliana contro la Striscia di Gaza sotto assedio. Un crimine contro l'Umanità. Uno dei tanti compiuti dallo stato sionista, abituato all'impunità totale e alla complicità silente della comunità internazionale.

    Bambini, donne, poliziotti fatti a pezzi. Feriti a migliaia. Disabili permanenti. Neonati nati malformati. Acqua, cielo e terra contaminati da Adm.

    Il bilancio immediato e successivo dell'Operazione Piombo Fuso, un vero e proprio genocidio, è degno di un Tribunale internazionale.

    Confidiamo nella saggezza della Giustizia e del Diritto internazionali, che possano giudicare Livni-Barak-Olmert e i capi dell'Esercito "più morale del mondo" per i crimini di cui si sono macchiati.

    Israele, stato genocida, non può continuare ad agire impunito, massacrando innocenti.

    ....

    La cronaca

    27 dicembre, ore 11,30: sono 206 i morti e 750 i feriti in poche ore.

    La maggior parte dei cadaveri e dei feriti giunge in ospedale a pezzi.

    Diversi bambini e anziani muoiono d’infarto, per la paura.

    Tra i bersagli definiti del "terrorismo palestinese” dalla propaganda mediatica israeliana, ripresa acriticamente dai nostri mezzi di informazione-disinformazione, c'è anche il reparto infantile di un ospedale di Gaza.

    È strage di bambini. Gli obitori traboccano di salme e gli ospedali non sanno più dove e come curare i feriti.

    È l’“Operazione Piombo Fuso“: 22 giorni di bombardamenti di terra, cielo e mare che hanno portato alla morte di intere famiglie, di bambini, donne, giovani, anziani, e al successivo e lento stillicidio di decessi e di neonati malformati, a causa degli effetti devastanti provocati sull'ambiente e sulla salute dalle bombe al fosforo, dalle Dime e da altre armi di distruzione di massa usate dall'esercito israeliano.

    Il bilancio dei bombardamenti

    1366

    palestinesi uccisi

    • 430 bambini

    • 111 donne

    • 6 giornalisti

    • 6 medici

    • 2 operatori Onu

    5360 feriti

    • 1870 bambini

    • 800 donne

    152 persone rese disabili permanenti

    Oltre 258 persone muoiono perché le forze israeliane impediscono i soccorsi. La maggior parte delle vittime è colpita a morte in casa o nelle vicinanze. 519 fatta a pezzi dai droni e 473 dagli aerei.

    Gli sfollati sono 50.000, di cui 20.000 sono ancora senza tetto.

    Più di 3.600 abitazioni sono distrutte totalmente e 11.000 parzialmente.

    Oltre alle abitazioni, vengono bombardati, ospedali, scuole, luoghi di culto, infrastrutture, industrie, campi, acquedotti.

    1 milione di kg di bombe (di cui il 5% ancora inesplose) lanciate dall'aviazione, dalla marina e dall'artiglieria israeliane.

    Israele ha fatto uso di fosforo bianco, di droni e altri veicoli telecomandati (UAV), di F16, elicotteri Apache e Cobra, navi da guerra, tank, bulldozer militari Caterpillar, soldati armati di M16.

    Fonti: UNHCR e UNDP, giugno 2009; Al Mezan, Cast Lead Offensive, giugno 2009,
    http://www.mezan.org/upload/8941.pdf; Al Haq Palestinian Human Rights Organisation, Operation Cast Lead – A
    Statistical Analysis, agosto 2009
    http://www.alhaq.org/pdfs/gaza-opera...nalysis%20.pdf

    La “tregua”.

    Il 19 dicembre del 2008 era scaduta una tregua di sei mesi, siglata il 19 giugno (mese contrassegnato da feroci bombardamenti israeliani contro la Striscia).

    Israele aveva rotto ripetutamente la tregua con bombardamenti e assassinii mirati. In particolare, il 5 novembre, gli aerei da guerra fanno a pezzi sei palestinesi, resistenti delle brigate Qassam.

    E poi, ancora, nei giorni successivi, altre bombe su pescatori, contadini, cittadini, resistenti, in un crescendo di aggressioni che hanno portato il governo di Gaza a rifiutare, il 19 dicembre, un rinnovo della tregua. Tra l’altro, quella siglata a giugno avrebbe dovuto portare alla fine dell’assedio di Gaza, ma così non è stato.

    Già da mesi, come confermano documenti e dichiarazioni militari israeliane, il governo d’Israele aveva in mente un’operazione totale contro la Striscia. Ecco che il 27 dicembre s’abbatte sulla Striscia “Piombo Fuso”. Un’ecatombe con effetti devastanti anche per il futuro degli abitanti di Gaza.

  2. #12
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    Predefinito Rif: Ad un anno da "Piombo Fuso"

    Gaza ricorda
    A un anno dall'operazione piombo fuso

    Canale TV - Rainews24

  3. #13
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    Predefinito Rif: Ad un anno da "Piombo Fuso"

    La Convenzione sulle armi chimiche non considera il fosforo bianco un'arma chimica, sebbene alcuni paesi lo facciano. Negli ultimi anni, gli Stati Uniti, Israele, e la Russia hanno usato fosforo bianco in combattimento (eccetto la Russia, né Israele, né gli Usa hanno ratificato il Protocollo III della Convenzione su certe armi convenzionali contro le armi incendiarie).
    Il fosforo bianco a contatto con l'ossigeno presente nell'aria produce anidride fosforica generando calore. L'anidride fosforica reagisce violentemente con composti contenenti acqua e li disidrata producendo acido fosforico. Il calore sviluppato da questa reazione brucia la parte restante del tessuto molle. Il risultato è la distruzione completa del tessuto organico.
    È utilizzato nelle bombe incendiarie al fosforo, le quali, secondo le convenzioni internazionali, possono essere utilizzate solamente a scopo di illuminazione, per spaventare o per nascondere le proprie truppe. Altro utilizzo del fosforo bianco è la cortina fumogena, sfruttata per coprire la ritirata o impedire al nemico di avanzare, sebbene si tratti effettivamente di polveri sottili.
    Nel gergo militare statunitense è conosciuto come Willy Pete (abbreviato anche in WP - White Phosphorus).
    USA [modifica]
    L'utilizzo di tali ordigni durante alcune fasi della guerra in Iraq da parte delle truppe USA su obiettivi civili è stato al centro di polemiche, scaturite nel novembre 2004 da un servizio giornalistico di Sigfrido Ranucci per Rainews24.[1]
    Israele [modifica]
    Il fosforo bianco è stato usato nel 2006 da Israele contro obiettivi militari in Libano [2] e nell'Operazione Piombo fuso[3] In entrambi i casi l'uso della sostanza è stato prima negato, poi ammesso dalle forze militari israeliane, specificando però che l'uso rientrava nei metodi legittimi di impiego. Nell'operazione "Piombo Fuso", tuttavia, da video e articoli sui siti del Guardian[4] e della CNN [5] risulta che la popolazione civile è stata comunque colpita dai bombardamenti. A questo proposito, il Concilio di Sicurezza delle Nazioni Unite ha avviato un'indagine [6] anche per la distruzione della sede ONU tramite l'impiego di questo tipo di arma. [7]
    Il fosforo bianco è stato usato anche durante gli attacchi di dicembre 2008 e gennaio 2009 nella Striscia di Gaza, come riscontrato dai ricercatori di Amnesty International: "Abbiamo visto strade e vicoli pieni di prove dell'uso del fosforo bianco, con alcuni grumi ancora fumanti e residui di ordigni" - ha dichiarato Cristopher Cobb-Smith, un esperto in armi che ha fatto parte della missione di Amnesty International. Tra le zone più colpite dal fosforo bianco vi è stata la sede dell'Unrwa, l'agenzia dell'Onu per i rifugiati a Gaza City, attaccata dalle forze israeliane il 15 gennaio. Sempre quel giorno, ordigni impregnati di fosforo bianco hanno colpito anche l'ospedale al-Quds di Gaza City, provocando un incendio che ha costretto lo staff sanitario a evacuare i pazienti.[8]
    Fosforo bianco - Wikipedia
    non abbiate Paura !
    http://www.effedieffe.com/

  4. #14
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    Predefinito Rif: Ad un anno da "Piombo Fuso"

    23 giorni di guerra, 928 giorni di embargo: a un anno dall'ultima offensiva israeliana sulla Striscia di Gaza.
    SCRITTO IL 2009-12-28 IN NEWS
    PCHR - Palestinian Centre for Human Rights.

    Comunicato Stampa.


    23 giorni di guerra,928 giorni di embargo: vivere a un anno dall'ultima offensiva israeliana sulla Striscia di Gaza, 27 dicembre 2008 – 18 gennaio 2009.

    Oggi, 23 dicembre 2009, il Palestinian Centre for Human Rights (PCHR) pubblica 23 Days of War, 928 Days of Closure: Life One Year after Israel’s Latest Offensive on the Gaza Strip, 27 dicembre 2008 – 18 gennaio 2009. Questa relazione viene pubblicata per mettere in evidenza la realtà della vita nella Striscia di Gaza occupata e per illustrare il drammatico deterioramento della situazione dei diritti umani provocata da 928 giorni di ininterrotto ed illegale embargo [1], nonché le offensive militari, gli attacchi e le incursioni.

    Il Rapporto intende presentare una visione d'insieme della situazione dei diritti umani nella Striscia di Gaza, evidenziando fatti e cifre relative a:

    · l'offensiva israeliana alla Striscia di Gaza (27 dic. 2008 – 18 gen. 2009);

    · l'embargo illegale, comprese la miseria, la disoccupazione, l'approvvigionamento del cibo, la rete dei tunnel e la complicità internazionale nelle violazioni del diritto internazionale;

    · la cosiddetta 'zona-cuscinetto';

    · il settore sanitario, incluse le cure all'estero e gli effetti dell'embargo;

    · la situazione dell'acqua e della rete fognaria.

    Ref: 74/2009

    Date: 23 dicembre 2009

    PCHR Release New Report

    Il Rapporto è disponibile a quest'indirizzo:

    http://www.pchrgaza.org/files/Report...ec/23-days.pdf

    o a quest'altro: Palestinian Centre for Human Rights

    Per ulteriori informazioni, contattare:

    Daragh Murray, Legal Officer, Palestinian Centre for Human Rights, 00972599468828, daragh@pchrgaza.org

    Documento pubblico

    Per ulteriori informazioni, per cortesia chiama l'ufficio a Gaza del PCHR, al +972 8 2824776 - 2825893

    PCHR, 29 Omer El Mukhtar St., El Remal, PO Box 1328 Gaza, Gaza Strip. E-mail: pchr@pchrgaza.org, Webpage Palestinian Centre for Human Rights

    [1] 14 giugno 2007 – 27 dicembre 2009.

    23 giorni di guerra, 928 giorni di embargo: a un anno dall'ultima offensiva israeliana sulla Striscia di Gaza. Infopal Agenzia stampa informazione Palestina, Territori palestinesi occupati, Striscia di Gaza

  5. #15
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    Predefinito Rif: Ad un anno da "Piombo Fuso"

    A un anno dalla strage nella Striscia di Gaza: la famiglia al-Sammuni, simbolo della ferocia sionista.
    SCRITTO IL 2009-12-30 IN NEWS
    Gaza - Infopal. La famiglia al-Sammuni ricorda ancora i tragici momenti del massacro perpetrato dall'esercito israeliano contro decine di suoi membri durante l'aggressione contro la Striscia di Gaza dello scorso inverno. Questa famiglia è diventata famosa, come quella che ha dato il più alto numero di martiri palestinesi durante la guerra: l'immagine del sangue e dei corpi fatti a pezzi sono nitidi nella mente dei superstiti di questa famiglia, come se tutto fosse accaduto proprio ora.

    Salah al-Sammuni, un superstite del massacro commesso dalle forze israeliane, ha detto: "Non avrò pace finché il mondo non si sveglierà e punirà i criminali di guerra israeliani".

    Salah (31 anni) ripete questa frase ai visitatori, ai giornalisti e agli avvocati che simpatizzano con la famiglia che ha perso ventinove membri in un colpo solo.

    La famiglia al-Sammuni è una delle famiglie palestinesi decimate dal fuoco israeliano durante l'aggressione sulla Striscia di Gaza, che ha causato la morte di circa millecinquecento palestinesi e il ferimento di oltre cinquemila, secondo le statistiche delle organizzazioni dei diritti umani.

    Chi va a vedere le case di questa famiglia, che vive di agricoltura, sulla strada di Salah ed-Din, vede un enorme cartellone con le foto dei membri della famiglia uccisi il decimo giorno dell'aggressione israeliana.

    Circa centocinquanta membri della famiglia al-Sammuni vivono a sud della città di Gaza. Una strada di terra conduce alle case della famiglia, le quali, ad un anno dall'aggressione, portano ancora sulle pareti le tracce del fuoco israeliano.

    Per Salah al-Sammuni, tutti i soldi del mondo non ricompenseranno mai la perdita della propria figlia, dei genitori e dei cugini, giustiziati davanti ai suoi occhi mentre era con le mani legate; egli afferma che non rinuncerà mai a "perseguire giuridicamente Israele per il suo crimine ignobile" commesso contro la sua famiglia.

    E di fronte alle scuse israeliane per giustificare l'aggressione a Gaza (i razzi Qassam ecc.), grida agitando la foto della figlia di due anni: "Questa bambina stava sparando razzi su Israele?".

    La vita della famiglia al-Sammuni, dopo l'aggressione israeliana, è stata stravolta.

    Mahmud al-Sammuni, fratello di Salah, versa una tazza di caffè al giornalista di "Quds Press", ma le sue braccia tremano. Questo tremore gli è stato causato dal fuoco dell'esercito israeliano durante il massacro della sua famiglia, quando Mahmud e quattro dei suoi figli sono rimasti feriti.

    Salah, indicando suo fratello, ha detto: "Ho speso i soldi offerti dal governo (d'unità nazionale a Gaza) per curare mio fratello (...), che fra qualche giorno dovrà sottomettersi a un intervento chirurgico, ma spero possa cavarsela".

    Mahmud non è l'unica persona che ha bisogno di cure. Anche la moglie di Salah, Ula (27 anni), ha bisogno di cure psicologiche, poiché è ancora in stato di shock dopo aver perso la sua unica figlia 'Azza.

    Il giovane Helmi al-Sammuni, che si trovava davanti alla porta di casa dove sono stati uccisi la maggior parte dei membri della sua famiglia, ha detto a "Quds Press": "Mi hanno lasciato orfano (...), ma arriverà il giorno in cui i criminali di guerra saranno puniti", riferendosi ai leader israeliani che hanno pianificato quest'aggressione.

    Le organizzazioni per i diritti umani locali e internazionali ci hanno ragguagliato su come sono andati i fatti che riguardarono la famiglia al-Sammuni: "L'esercito israeliano radunò per ventiquattr'ore tutti i membri della famiglia in una casa in costruzione, poi bombardò quella casa".

    A un anno dalla strage nella Striscia di Gaza: la famiglia al-Sammuni, simbolo della ferocia sionista. Infopal Agenzia stampa informazione Palestina, Territori palestinesi occupati, Striscia di Gaza

 

 
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