Bari Il congresso oggi potrebbe sancire la clamorosa svolta

Gli autonomisti di Lombardo verso il «patto» con Bossi

L'intesa per superare lo sbarramento elettorale


BARI L'invito al vecchio amico, «sin dai tempi dei giovani Dc, a sviluppare un'intesa col centrosinistra», lanciato da Pino Pisicchio, resterà disatteso. E ancora più deluso sarà Clemente Mastella, il leader dell'Udeur, quando oggi verrà a rendere omaggio al congresso costituente del Movimento per l'Autonomia: «con lui ci saluteremo con una calorosa stretta di mano, come abbiamo fatto con tutti gli altri», taglia corto il leader del neonato partito del Sud. Perché Raffaele Lombardo, incoronato ieri dalla platea del padiglione 7 della Fiera del Levante segretario nazionale del partito, sta pensando di allearsi con la Lega Nord. Il ragionamento è: siamo forti, ma non così tanto da superare la soglia di sbarramento alla Camera. Un'alleanza dunque va fatta e chi meglio di Bossi, che ha difeso a denti stretti gli interessi settentrionali, può essere l'alleato di un partito che vuole fare lo stesso per il Sud? «La Lega fa il suo mestiere, cerca di difendere gli interessi della sua gente e della sua terra e non possiamo non guardarla con interesse. È un partito forte in alcune regioni, approviamo l'impegno e il lavoro della Lega e il fatto che abbia ottenuto grandi risultati - spiega Lombardo - portando a casa con questo governo la devolution, che era al centro del suo programma. Un apparentamento elettorale può esserci indispensabile». Per non turbare troppo la platea del Movimento - che oggi eleggerà gli altri vertici e quadri di partito (quasi certa la nomina del capogruppo pugliese alla Regione, Gigi Loperfido, a vicesegretario nazionale) - in gran parte composta da nostalgici della Democrazia cristiana che fu - il leader dei movimentisti meridionali non ufficializzerà il futuro patto elettorale con Bossi (dal quale è arrivata anche una telefonata di solidarietà). Ribadirà, invece, la priorità del programma, sulla base del quale chiede ai due schieramenti di scoprire le carte. Ma la strada «pugliese» che porta a casa dei lumbard sembra più che tracciata. «Ne stiamo discutendo da tempo e vista l'apertura della Lega - spinge l'acceleratore Loperfido - potremmo dar vita ad una federazione sulle liste per la Camera, presentandoci ognuno con la propria al Senato. Ognuno conserverebbe così grande autonomia: non avremmo altri partiti che ci potrebbero imporre candidature». Nord e Sud a braccetto, l'unità d'Italia nella rivendicazione dei diversi interessi: questo il progetto. «Il centrodestra ci ha deluso, la Lega ci ha però mandati dei segnali interessanti. Proporremo domani (oggi, ndr) all'assemblea quest'alleanza su un programma che ci consente di garantire le autonomie - dice il consigliere regionale Simone Brizio - da Nord a Sud. Con la Lega uniremmo l'Italia». E se il parlamentare pugliese Luciano Sardelli si mostra infastidito per i grandi assenti del Polo, ma spiega che «questo non inciderà sulla nostra scelta di domani», resta il problema è far digerire agli elettori meridionali il vessillo di Alberto da Giussano. «I meridionali non odiano i leghisti, li indiviano: nessuno è stato capace di fare qui - spiega Loperfido - quello che Bossi ha fatto per il Nord. Se essere leghisti significa battersi per difendere il proprio territorio, sono più leghista di Bossi». La scelta deluderà anche Antonio di Pietro, il leader del'Idv che insieme a Mastella verrà oggi a salutare Lombardo. Ma ancora più deluso sarà il presidente dei Ds Massimo D'Alema, che ieri ha riscosso molti applausi e lanciato un segnale di grande apertura al progetto del «movimento ai margini del bipolarismo» in difesa del Sud. Ricevendo, in cambio, un ringraziamento da Lombardo per la folta «presenza» inviata dai Ds e «l'autorevolezza del pulpito» dal quale arrivava l'ennesimo invito all'alleanza. Al centro dunque, in quello spazio che nessuno è riuscito ancora a colmare, fianco a fianco coi paladini del Carroccio. «Noi presentiamo un progetto di un impegno straordinario decennale per il Sud e ad oggi non sappiamo se il centrodestra approverà questo nostro programma. Quando avremo appurato che uno schieramento appoggia il nostro progetto - chiarisce Lombardo - valuteremo l'apparentamento politico che ci consenta di superare le difficoltà che stanno nella nuova legge elettorale». Insomma, non chiedeteci «con chi andiamo ma chi siamo, starà con noi chi concepisce il mezzogiorno come priorità per rilanciare il Paese e realizzare quell'unità che non c'è mai stata dal 1860». Bossi permettendo. Bepi Martellotta