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  1. #11
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    DOMINICA TERTIA ADVENTUS

    II classis

    Semiduplex

    Statio ad S. Petrum

    Introitus

    Philipp. 4, 4-6

    G
    AUDÉTE in Domino semper: íterum dico, gaudéte. Modéstia vestra nota sit ómnibus homínibus: Dóminus enim prope est. Nihil sollíciti sitis: sed in omni oratióne petitiónes vestræ innotéscant apud Deum. Ps. 84, 2. Benedixísti, Dómine, terram tuam: avertísti captivitátem Jacob. V/. Glória Patri. Gaudéte.

    Oratio

    A
    UREM tuam, quaésumus, Dómine, précibus nostris accómmoda: et mentis nostræ ténebras grátia tuæ visitatiónis illústra: Qui vivis.

    Orationes pro diversitate Temporum assignatæ, ut habentur post Dominicam Primam Adventus.

    Lectio Epístolæ beáti Páuli Apóstoli ad Philippénses

    Philipp. 4, 4-7

    F
    RATRES: Gaudéte in Dómino semper: íterum dico, gaudéte. Modéstia vestra nota sit ómnibus homínibus: Dóminus prope est. Nihil sollíciti sitis: sed in omni oratióne, et obsecratióne, cum gratiárum actióne, petitiónes vestræ innotéscant apud Deum. Et pax Dei, quæ exsúperat omnem sensum, custódiat corda vestra, et intelligéntias vestras, in Christo Jesu Dómino nostro.

    Graduale. Ps. 79, 2-3 et 2. Qui sedes, Dómine, super Chérubim, éxcita poténtiam tuam, et veni. V/. Qui regis Israel, inténde: qui dedúcis, velut ovem, Joseph.

    Allelúja, allelúja. V/. Excita, Dómine, poténtiam tuam, et veni, ut salvos fácias nos. Allelúja.

    Sequéntia sancti Evangélii secúndum Joánnem

    Joann. 1, 19-28

    I
    N ILLO témpore: Misérunt Judaéi ab Jerosólymis sacerdótes et levítas ad Joánnem, ut interrogárent eum: Tu quis es? Et conféssus est, et non negávit: et conféssus est: Quia non sum ego Christus. Et interrogavérunt eum: Quid ergo? Elías es tu? Et dixit: Non sum. Prophéta es tu? Et respóndit: Non. Dixérunt ergo ei: Quis es, ut respónsum demus his, qui misérunt nos? Quid dicis de te ipso? Ait: Ego vox clamántis in desérto: Dirígite viam Dómini, sicut dixit Isaías prophéta. Et qui missi fúerant, erant ex pharisæis. Et interrogavérunt eum, et díxérunt ei: Quid ergo baptízas, si tu non es Christus, neque Elías, neque prophéta? Respóndit eis Joánnes, dicens: Ego baptízo in aqua: médius autem vestrum stetit, quem vos nescítis. Ipse est, qui post me ventúrus est, qui ante me factus est: cujus ego non sum dignus ut solvam ejus corrígiam calceaménti. Hæc in Bethánia facta sunt trans Jordánem, ubi erat Joánnes baptízans.

    Credo.

    Offertorium. Ps. 84, 2. Benedixísti, Dómine, terram tuam: avertísti captivitátem Jacob: remisísti iniquitátem plebis tuæ.

    Secreta

    D
    EVOTIONIS nostræ tibi, quaésumus, Dómins, hóstia júgiter immolétur: quæ et sacri péragat institúta mystérii, et salutáre tuum in nobis mirabíliter operétur. Per Dóminum.

    Aliæ Secretæ.

    Præfatio de Ssma Trinitate.

    Communio. Is. 35, 4.
    Dícite: pusillánimes confortámini, et nolíte timére: ecce Deus noster véniet, et salvábit nos.

    Postcommunio

    I
    MPLORAMUS, Dómine, cleméntiam tuam: ut hæc divína subsídia, a vítiis expiátos, ad festa ventúra nos praéparent. Per Dóminum.

    Aliæ Postcommuniones.


    FONTE

  2. #12
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    Lightbulb Re: III Domenica di Avvento o Gaudete

    Domenica 11 dicembre 2016: TERZA DOMENICA DI AVVENTO







    http://www.unavoce-ve.it/pg-avvento-dom3.htm
    Guéranger, L'anno liturgico - Terza Domenica di Avvento
    “TERZA DOMENICA DI AVVENTO”





    3° d'Avvento - Santa Messa don Floriano
    https://www.youtube.com/watch?v=a6DM4mljqCQ
    SANTA MESSA - domusmarcellefebvre110815

    http://www.traditio.com/office/masstext.htm








    Radio Spada

    "Radio Spada è un sito di controinformazione cattolico http://www.radiospada.org e una casa editrice http://www.edizioniradiospada.com"

    “11 DICEMBRE 2016: TERZA DOMENICA DI AVVENTO ("GAUDETE").”







    “11 dicembre 2016: infra l'Ottava dell'Immacolata Concezione.

    Consideriamo il nostro divin Salvatore nel seno della purissima Maria madre sua; e adoriamo, con i santi Angeli, il profondo annientamento al quale si è ridotto per amor nostro. Contempliamolo mentre si offre al Padre per la redenzione del genere umano e comincia fin da allora a compiere l'ufficio di Mediatore del quale si è degnato incaricarsi. Ammiriamo con tenerezza quell'amore infinito che non è soddisfatto di quel primo atto d'abbassamento il cui merito è tanto grande che sarebbe bastato per riscattare milioni di mondi. Il Figlio di Dio vuoi completare, come gli altri bambini, il soggiorno di nove mesi nel seno della Madre sua, nascere quindi nell'umiliazione, vivere nel lavoro e nella sofferenza, e farsi obbediente fino alla morte e alla morte di Croce. O Gesù, sii benedetto, sii amato per tanto amore! Eccoti dunque disceso dal cielo per essere l'Ostia che sostituirà tante altre ostie sterili, con le quali non si è potuta cancellare la colpa dell'uomo. La terra porta ora il suo Salvatore, per quanto ancora non l'abbia contemplato. Dio non la maledirà, questa terra ingrata, arricchita com'è di un simile tesoro.
    Ma riposa ancora, o Gesù, nel casto seno di Maria, in questa vivente Arca, nel cui seno tu sei la vera Manna destinata al nutrimento dei figli di Dio. Tuttavia, o Salvatore, si appressa l'ora in cui bisognerà che tu esca da quel santuario. Invece della tenerezza di Maria, dovrai conoscere la malizia degli uomini. Ciò nonostante, te ne supplichiamo e abbiamo l'ardire di ricordartelo, è necessario che tu nasca nel giorno stabilito: è la volontà del Padre tuo, è l'attesa del mondo, è la salvezza di quelli che ti avranno amato.”









    “11 DICEMBRE 2016: SAN DAMASO, PAPA E CONFESSORE.”







    “11 dicembre 1925: Papa Pio XI pubblica l'Enciclica "Quas primas" sulla Regalità sociale di Cristo.”


















    Carlo Di Pietro - Giornalista e Scrittore
    Preghiera al Santo del giorno.
    In nómine Patris
    et Fílii
    et Spíritus Sancti.

    Amen.
    Eterno Padre, intendo onorare san Dàmaso primo, Papa e Confessore, e Vi rendo grazie per tutte le grazie che Voi gli avete elargito. Vi prego di accrescere la grazia nella mia anima per i meriti di questo santo Papa e Confessore, ed a lui affido la fine della mia vita tramite questa speciale preghiera, così che per virtù della Vostra bontà e promessa, san Dàmaso primo, Papa e Confessore, possa essere mio avvocato e provvedere tutto ciò che è necessario in quell'ora. Così sia.
    #sdgcdpr


















    San Damaso - Sodalitium

    http://www.sodalitium.biz/san-damaso/
    “11 dicembre, San Damaso I, Papa e Confessore (+Roma, 11 dicembre 384).
    Santo Pontefice Damaso, tu sei stato per tutta la vita la fiaccola dei figli della Chiesa, poiché hai fatto loro conoscere il Verbo incarnato, li hai premuniti contro le dottrine perverse mediante le quali l’Inferno cercherà sempre di distruggere quel glorioso Simbolo nel quale sono scritte la suprema misericordia d’un Dio per l’opera delle sue mani e la sublime dignità dell’uomo riscattato. Dall’alto del cielo, fa’ discendere fino a noi un raggio di quella luce nella quale il Signore Gesù si mostra a te nella sua gloria, affinché possiamo anche noi vederlo, riconoscerlo e gustarlo nell’umiltà sotto la quale si mostrerà presto a noi (Dom Prosper Guéranger).”








    Guéranger, L'anno liturgico - San Damaso, Papa e Confessore
    http://www.unavoce-ve.it/pg-11dic.htm
    "11 DICEMBRE
    SAN DAMASO, PAPA E CONFESSORE


    Questo grande Pontefice appare nel Ciclo, non più per annunciare la Pace come san Melchiade, ma come uno dei più illustri difensori del grande Mistero dell'Incarnazione. Egli rivendica la fede delle Chiese nella divinità del Verbo, condannando, come il suo predecessore Liberio, gli atti e i fautori del troppo famoso concilio di Rimini, e attesta con la sua suprema autorità l'Umanità completa del Figlio di Dio incarnato proscrivendo l'eresia di Apollinare. Infine, possiamo considerare come una nuova e luminosa testimonianza della sua fede e del suo amore verso l'Uomo-Dio l'incarico che diede a san Girolamo di attendere a una nuova versione del Nuovo Testamento sull'originale greco, per uso della Chiesa Romana. Onoriamo questo grande Pontefice che il Concilio di Calcedonia chiama l'ornamento e la forza di Roma per la sua pietà, e che il suo illustre amico e protetto san Girolamo qualifica come uomo eccellente, incomparabile, dotto nelle Scritture, Dottore vergine d'una Chiesa vergine.
    VITA. - San Damaso, romano di origine, successe sulla sede di Roma al Papa Liberio, nel 366. Non solo vegliò alla purezza della dottrina, ma conservò gli antichi monumenti cristiani, restaurò le Catacombe, ornò le tombe dei martiri di eleganti iscrizioni, fece prevalere il primato della sede di Roma e lo fece riconoscere da tutto l'Oriente e l'Occidente. Regolò l'ordinanza della preghiera pubblica con il canto dei Salmi, a due cori; incaricò san Girolamo di tradurre il Salterio e mori nel 384. Le sue reliquie sono state trasportate nella Chiesa di San Lorenzo che porta il suo nome: in Damaso.
    Santo Pontefice Damaso, tu sei stato per tutta la vita la fiaccola dei figli della Chiesa, poiché hai fatto loro conoscere il Verbo incarnato, li hai premuniti contro le dottrine perverse mediante le quali l'Inferno cercherà sempre di distruggere quel glorioso Simbolo nel quale sono scritte la suprema misericordia d'un Dio per l'opera delle sue mani e la sublime dignità dell'uomo riscattato. Dall'alto della Cattedra di Pietro, hai confermato i tuoi fratelli, e la tua fede non è venuta meno poiché Cristo aveva pregato per te. Noi ci rallegriamo della ricompensa infinita che il Principe dei Pastori ha concesso alla tua integrità, o Dottore vergine della Chiesa vergine! Dall'alto del cielo, fa' discendere fino a noi un raggio di quella luce nella quale il Signore Gesù si mostra a te nella sua gloria, affinché possiamo anche noi vederlo, riconoscerlo e gustarlo nell'umiltà sotto la quale si mostrerà presto a noi. Ottienici l'intelligenza delle sacre Scritture, nella cui scienza tu fosti così eccelso Dottore, e la docilità agli insegnamenti del Romano Pontefice, cui è stato detto, nella persona del Principe degli Apostoli: Duc in altum: Prendi il largo.
    Fa' o potente successore del pescatore di uomini, che tutti i Cristiani siano animati dagli stessi sentimenti di Girolamo, quando mirando il tuo Apostolato, in una celebre Epistola, diceva: "È la Cattedra di Pietro che voglio consultare; voglio che da essa mi venga la fede, e il nutrimento dell'anima. La vasta estensione dei mari, la distanza delle terre non mi fermeranno nella ricerca di questa perla preziosa: dove si trova il corpo è giusto che si radunino le aquile. È all'Occidente che si leva ora il Sole di Giustizia: per questo io chiedo al Pontefice la Vittima della salvezza e dal Pastore io che sono la pecorella imploro l'aiuto. Sulla Cattedra di Pietro è fondata la Chiesa: chiunque mangia l'Agnello fuori di questa Casa è un profano; chiunque non sarà nell'Arca di Noè, perirà nelle acque del diluvio. Io non conosco Vitale, non ho nulla in comune con Melezio e mi è ignoto Paolino: chiunque non raccoglie con te, o Damaso, disperde ciò che ha ammassato, poiché chi non è di Cristo è dell'Anticristo".

    * * *
    Consideriamo il nostro divin Salvatore nel seno della purissima Maria madre sua; e adoriamo, con i santi Angeli, il profondo annientamento al quale si è ridotto per amor nostro. Contempliamolo mentre si offre al Padre per la redenzione del genere umano e comincia fin da allora a compiere l'ufficio di Mediatore del quale si è degnato incaricarsi. Ammiriamo con tenerezza quell'amore infinito che non è soddisfatto di quel primo atto d'abbassamento il cui merito è tanto grande che sarebbe bastato per riscattare milioni di mondi. Il Figlio di Dio vuoi completare, come gli altri bambini, il soggiorno di nove mesi nel seno della Madre sua, nascere quindi nell'umiliazione, vivere nel lavoro e nella sofferenza, e farsi obbediente fino alla morte e alla morte di Croce. O Gesù, sii benedetto, sii amato per tanto amore! Eccoti dunque disceso dal cielo per essere l'Ostia che sostituirà tante altre ostie sterili, con le quali non si è potuta cancellare la colpa dell'uomo. La terra porta ora il suo Salvatore, per quanto ancora non l'abbia contemplato. Dio non la maledirà, questa terra ingrata, arricchita com'è di un simile tesoro.
    Ma riposa ancora, o Gesù, nel casto seno di Maria, in questa vivente Arca, nel cui seno tu sei la vera Manna destinata al nutrimento dei figli di Dio. Tuttavia, o Salvatore, si appressa l'ora in cui bisognerà che tu esca da quel santuario. Invece della tenerezza di Maria, dovrai conoscere la malizia degli uomini. Ciò nonostante, te ne supplichiamo e abbiamo l'ardire di ricordartelo, è necessario che tu nasca nel giorno stabilito: è la volontà del Padre tuo, è l'attesa del mondo, è la salvezza di quelli che ti avranno amato.

    da: dom Prosper Guéranger, L'anno liturgico. - I. Avvento - Natale - Quaresima - Passione, trad. it. P. Graziani, Alba, 1959, p. 294-296."







    https://forum.termometropolitico.it/...l#post16004206
    III Domenica di Avvento o Gaudete






    Luca, Sursum Corda!



    ADDIO GIUSEPPE, amico mio, sono LUCA e nel mio CUORE sarai sempre PRESENTE!
    «Réquiem aetérnam dona ei, Dómine, et lux perpétua lúceat ei. Requiéscat in pace. Amen.»

    SURSUM CORDA - HABEMUS AD DOMINUM!!! A.M.D.G.!!!

  3. #13
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    Lightbulb Re: III Domenica di Avvento o Gaudete

    17 dicembre 2017: San Lazzaro, Vescovo e Confessore, TERZA DOMENICA DI AVVENTO ("Gaudete"); secondo giorno della Novena di Natale…



    Guéranger, L'anno liturgico - Terza Domenica di Avvento
    http://www.unavoce-ve.it/pg-avvento-dom3.htm
    “TERZA DOMENICA DI AVVENTO.”

    Guéranger, L'anno liturgico - Inizio delle Grandi Antifone
    http://www.unavoce-ve.it/pg-antifone.htm
    “17 DICEMBRE INIZIO DELLE GRANDI ANTIFONE.”






    Santa Messa domenicale celebrata da Don Floriano Abrahamowicz a Paese (Tv) stamattina 17 dicembre 2017, TERZA DOMENICA DI AVVENTO ("Gaudete"):



    “III domenica d'Avvento (Santa Messa)
    https://www.youtube.com/watch?v=UENJgaEj-mI
    III domenica d'Avvento (Omelia)
    https://www.youtube.com/watch?v=WxivGs5fuH8
    https://www.youtube.com/user/florianoabrahamowicz/
    http://www.domusmarcellefebvre.it/santa-messa-1.php”






    San Lazzaro - Sodalitium
    http://www.sodalitium.biz/san-lazzaro/
    “17 dicembre, San Lazzaro, Vescovo e Confessore.

    “A Marsiglia, in Frància, il beato Làzzaro Vescovo, fratello delle sante Maria Maddalena e Marta, il quale, come si legge nel Van gelo, dal Signore venne chiamato amico e fu risuscitato da morte”.
    “Lazzaro di Betania, in Giudea, fratello di Marta e Maria, deve all’amicizia di Gesù non solo la strepitosa risurrezione dalla tomba, ma anche il culto con cui la Chiesa lo ha onorato nel corso dei secoli. Eletto vescovo di Marsiglia, Lazzaro avrebbe colto la palma del martirio all’epoca dell’imperatore Nerone. I “lazzaretti”, gli ospizi per i poveri reietti, gli ospedali, sorsero molto spesso all’insegna della protezione di S. Lazzaro, confondendo il Lazzaro della parabola del ricco Epulone, col fratello di Marta e Maria, “colui che Gesù risuscitò” (Piero Bargellini).”


    http://www.sodalitium.biz/wp-content...ro-164x300.jpg











    Ligue Saint Amédée
    http://www.SaintAmedee.ch
    https://www.facebook.com/SaintAmedee/?fref=nf
    “Troisième Dimanche de l'Avent.”






    “Sermon du Père Joseph-Marie Mercier pour le Troisième Dimanche de l'Avent (2016)
    http://prieure2bethleem.org/predica/2016_12_11.mp3”







    “17 Décembre : Saint Lazare, Évêque de Marseille et Martyr († 80).”













    http://www.sursumcorda.cloud/
    https://www.facebook.com/CdpSursumCorda/
    https://www.sursumcorda.cloud/preghi...-al-24-12.html
    "Novena di Natale (dal 16.12 al 24.12)"










    Radio Spada | Radio Spada ? Tagliente ma puntuale
    http://radiospada.org/
    https://www.facebook.com/radiospadasocial/?fref=nf
    “17 dicembre 2017: TERZA DOMENICA DI AVVENTO ("Gaudete").”










    “Il 17 dicembre 1198 Innocenzo III approvava l’Ordine della Santissima Trinità fondato per divina ispirazione dai santi Giovanni de Matha e Felice di Valois
    allo scopo di riscattare i cristiani caduti nella schiavitù dei Maomettani.”






    “Il 17 dicembre 1637, guidati dal diciassettenne Shiro Amakusa, i samurai e i contadini cristiani insorgono. Inizia così la Rivolta di Shimabara. (o Vandea del Giappone).”






    https://www.radiospada.org/2016/12/g...aro-1798-1876/
    “Il 17 dicembre 1876 muore S.E.R. il cardinale Costantino Patrizi Naro, nato nel 1798, sacerdote nel 1819, vescovo nel 1828, cardinale dal 1834 creato da Papa Gregorio XVI, segretario del Supremo Sacro Collegio per la Romana e Universale Inquisizione dal 1860 alla morte, figura di spicco al Concilio Vaticano, decano del Sacro Collegio dall’8 ottobre 1870.”








    Guéranger, L'anno liturgico - Terza Domenica di Avvento
    http://www.unavoce-ve.it/pg-avvento-dom3.htm
    “TERZA DOMENICA DI AVVENTO.

    Il gaudio della Chiesa aumenta vieppiù in questa Domenica. Ella sospira sempre verso il Signore; ma sente che ormai è vicino, e crede di poter temperare l'austerità di questo periodo di penitenza con l'innocente letizia delle pompe religiose. Innanzi tutto, questa Domenica ha ricevuto il nome di Gaudete, dalla prima parola del suo Introito; ma, inoltre, vi si osservano le commoventi usanze che sono proprie della quarta Domenica di Quaresima chiamata Laetare. Alla Messa si suona l'organo; gli ornamenti sono di color rosa; il Diacono riprende la dalmatica, e il Suddiacono la tunicella; nelle Cattedrali, il Vescovo assiste, ornato della mitra preziosa. O mirabile condiscendenza della Chiesa, che sa unire così bene la severità delle credenze alla graziosa poesia delle forme liturgiche! Entriamo nel suo spirito, e rallegriamoci in questo giorno per l'avvicinarsi del Signore. Domani, i nostri sospiri riprenderanno il loro corso; poiché, per quanto egli non debba tardare, non sarà ancora venuto.
    La Stazione ha luogo nella Basilica di S. Pietro in Vaticano. Questo tempio augusto che ricopre la tomba del Principe degli Apostoli, è l'asilo universale del popolo cristiano; è quindi giusto che sia testimone delle gioie come delle tristezze della Chiesa.
    L'Ufficio della notte comincia con un nuovo Invitatorio, che è un grido di letizia per la Chiesa; tutti i giorni, fino alla Vigilia di Natale, essa apre i Notturni con queste belle parole:

    Il Signore è ormai vicino: venite, adoriamolo.

    Prendiamo ora il libro del Profeta, e leggiamo con la santa Chiesa:

    Lettura del Profeta Isaia
    Fiducia in Dio, Egli umilia i superbi.
    Allora si canterà questo cantico nella terra di Giuda:
    Città forte è la nostra;
    la salvezza vi ha messo mura e baluardo.
    Aprite le porte, che vi entri il popolo giusto, mantenitore della fede.
    Gente di saldo cuore, conserverai la pace,
    pace, perché in te è fiducia.
    Abbiate fiducia nel Signore sempre, in perpetuo,
    perché il Signore è rocca per secoli;
    perché ha avvallati gli abitatori delle altezze,
    la città sì elevata l'ha gettata giù,
    l'ha gettata giù sino a terra,
    l'ha rasa al suolo.
    Ora la calpestano i piedi dei miseri
    i passi dei tapini.
    Il giusto aspetta il regno della giustizia e rimane fedele a Dio.
    Piano è il cammino per il giusto,
    il sentiero del giusto Tu livelli o Signore.
    Sì, per la via dei tuoi giudizi noi Ti attendiamo,
    al tuo Nome, al tuo ricordo va l'anelito dell'anima.
    L'anima nostra a Te aspira di notte;
    ancora al mattino il nostro cuore Ti ricerca.
    (Is 26,1-9)


    O santa Chiesa Romana, nostra roccaforte, eccoci raccolti entro le tue mura, attorno alla tomba di quel pescatore le cui ceneri ti proteggono sulla terra, mentre la sua immutabile dottrina ti illumina dall'alto del cielo. Ma se tu sei forte, è per il Signore che sta per venire. Egli è il tuo baluardo, poiché è lui che abbraccia tutti i tuoi figli nella sua misericordia; egli è la tua fortezza invincibile poiché per lui le potenze dell'inferno non prevarranno contro di te. Apri le tue porte, affinché tutti i popoli facciano ressa nella tua cinta: poiché tu sei la maestra della santità, la custode della verità. Possa l'antico errore che si oppone alla fede cessare presto, e la pace stendersi su tutto il gregge! O santa Chiesa Romana, tu hai riposto per sempre la tua speranza nel Signore; ed egli a sua volta, fedele alla promessa, ha umiliato davanti a te le alture superbe, le roccaforti dell'orgoglio. Dove sono i Cesari, che credettero di averti annegata nel tuo stesso sangue? Dove sono gli IMperatori che vollero attentare all'inviolabile verginità della tua fede? Dove i settari che ogni secolo, per così dire, ha visto accanirsi l'uno dopo l'altro intorno agli articoli della tua dottrina? Dove sono i prìncipi ingrati che tentarono di asservirti dopo che tu stessa li avevi innalzati? Dov'è l'Impero della Mezzaluna che tante volte ruggì contro di te, allorché, disarmata, ricacciavi lontano l'orgoglio delle sue conquiste? Dove sono i Riformatori che pretesero di costituire un Cristianesimo senza di te? Dove sono quei sofisti moderni, ai cui occhi non eri più che un fantasma impotente e tarlato? Dove saranno, fra un secolo, quei re tiranni della Chiesa, quei popoli che cercano la libertà fuori della verità?
    Saranno passati con il rumore del torrente; e tu invece sarai sempre calma, sempre giovane, sempre senza rughe, o santa Chiesa Romana, assisa sulla pietra inamovibile. Il tuo cammino attraverso tanti secoli, sotto il sole che fuori di te illumina sole le variazioni dell'umanità. Donde ti viene questa solidità, se non da colui che è la Verità e la Giustizia? Gloria a lui in te! Ogni anno, egli ti visita; ogni anno, ti reca nuovi doni, per aiutarti a compiere il pellegrinaggio, e sino alla fine dei secoli, verrà sempre a visitarti, a rinnovarti, non solo mediante la potenza di quello sguardo con il quale rinnova Pietro, ma riempiendoti di se stesso, come riempì la Vergine gloriosa; l'oggetto del tuo più tenero amore, dopo quello che porti allo Sposo. Noi preghiamo con te, o Madre nostra, e diciamo: Vieni, Signore Gesù! Il tuo nome e il tuo ricordo sono il desiderio delle anime nostre; esse ti desiderano durante la notte, e i nostri intimi sospiri ti cercano.

    MESSA
    EPISTOLA (Fil 4,4-7). - Fratelli, state sempre allegri nel Signore, lo ripeto, state allegri. La vostra modestia sia nota a tutti gli uomini: il Signore è vicino. Non vi affannate per niente, ma in ogni cosa siano le vostre petizioni presentate a Dio con preghiere e suppliche unite a rendimento di grazie. E la pace di Dio, che sorpassa ogni intelligenza, custodisca i vostri cuori e le vostre menti in Cristo Gesù Signor nostro.

    Dobbiamo dunque rallegrarci nel Signore, poiché il Profeta e l'Apostolo concordano nell'incoraggiare i nostri desideri verso il Signore: l'uno e l'altro ci annunciano la pace. Stiamo dunque tranquilli: Il Signore è vicino; è vicino alla sua Chiesa; è vicino a ciascuna delle nostre anime. Possiamo forse restare presso un fuoco così ardente, e rimanere freddi? Non le sentiamo forse venire, attraverso tutti gli ostacoli che la sua suprema elevazione, la nostra profonda bassezza e i nostri numerosi peccati gli suscitano? Egli supera tutto. Ancora un passo, e sarà in noi. Andiamogli incontro con le preghiere, le suppliche, i rendimenti di graziedi cui parla l'Apostolo. Raddoppiamo il fervore e lo zelo per unirci alla santa Chiesa, i cui sospiri verso colui che è la sua luce e il suo amore diventano ogni giorno più ardenti.

    VANGELO (Gv 1,19-28). - In quel tempo, i Giudei di Gerusalemme mandarono a Giovanni dei sacerdoti e dei leviti per domandargli: Tu chi sei? Ed egli confessò e non negò; e confessò: Non sono io il Cristo. Ed essi gli domandarono: Chi sei dunque? Sei Elia? Ed egli: No. Sei tu il profeta? No, rispose. Allora gli dissero: E chi sei, affinché possiamo rendere conto a chi ci ha mandati: che dici mai di te stesso? Rispose: Io sono la voce di colui che grida nel deserto: Raddrizzate la via del Signore, come ha detto il profeta Isaia. Or quelli che erano stati inviati a lui erano dei Farisei; e l'interrogarono dicendo: Come dunque tu battezzi, se non sei il Cristo, né Elia, né il profeta? Giovanni rispose loro: Io battezzo coll'acqua, ma in mezzo a voi sta uno che voi non conoscete. Questi è colui che verrà dopo di me, ed a cui non son degno di sciogliere il legaccio dei calzari. Questo accadeva in Betania oltre il Giordano, dove Giovanni stava battezzando.

    In mezzo a voi sta uno che voi non conoscete, dice san Giovanni Battista ai messi dei Giudei. Il Signore può dunque essere vicino; può anche essere venuto, e tuttavia rimanere ancora sconosciuto a molti. Questo divino Agnello è la consolazione del santo Precursore, il quale ritiene un grande onore l'essere la mera voce che grida agli uomini di preparare le vie del Redentore. San Giovanni è in questo il tipo della Chiesa e di tutte le anime che cercano Gesù Cristo. La sua gioia è completa per l'arrivo dello Sposo; ma è circondato da uomini per i quali il Divino Salvatore è come se non ci fosse. Ora, eccoci giunti alla terza domenica del sacro tempo dell'Avvento: sono scossi tutti i cuori alla voce del grande annunzio dell'arrivo del Messia? Quelli che non vogliono amarlo come Salvatore, pensano almeno a temerlo come Giudice? Le vie storte si raddrizzano? Le colline pensano ad abbassarsi? La cupidigia e la sensualità sono state seriamente attaccate nel cuore dei cristiani? Il tempo stringe: Il Signore è vicino! Se queste righe cadessero sotto gli occhi di qualcuno di quelli che dormono invece di vegliare nell'attesa del divino Bambino, lo scongiureremmo di aprire gli occhi e di non aspettare oltre a rendersi degno d'una visita che sarà per lui, nel tempo, l'oggetto d'una grande consolazione, e che lo rassicurerà contro tutti i terrori dell'ultimo giorno. O Gesù, manda la tua grazia con maggiore abbondanza; costringili ad entrare, affinché non sia detto del popolo cristiano quello che san Giovanni diceva della Sinagoga: In mezzo a voi sta uno che voi non conoscete.

    PREGHIAMO
    Deh, Signore, volgi il tuo orecchio alle nostre preghiere e con la grazia della sua venuta rischiara le tenebre della nostra mente.

    da: dom Prosper Guéranger, L'anno liturgico. - I. Avvento - Natale - Quaresima - Passione, trad. it. P. Graziani, Alba, 1959, p. 62-66.”





    Luca, Sursum Corda!
    ADDIO GIUSEPPE, amico mio, sono LUCA e nel mio CUORE sarai sempre PRESENTE!
    «Réquiem aetérnam dona ei, Dómine, et lux perpétua lúceat ei. Requiéscat in pace. Amen.»

    SURSUM CORDA - HABEMUS AD DOMINUM!!! A.M.D.G.!!!

 

 
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