Fu Herder, il primo a coniare il termine Nationalismus, inteso non come impegno per la libertà politica e civile, ma difesa della cultura nazionale che si basa sull’unità spirituale della nazione, basata soprattutto sulla lingua comune. Secondo Herder nazione significa unità culturale fondata sulla comune lingua, storia, letteratura, religione, arte. In base a tali elementi che vanno al di là dello stato, ogni nazione avrebbe una sua identità originale ed inesprimibile se non con la propria lingua: "Nessuna nazione ha la stessa storia di un’altra, ogni nazione ha un proprio destino a seconda dei doni che Dio ha voluto dare ad essa. Non solo Dio non vuole l’amalgama delle diverse nazioni, ma vuole che ogni nazione vada per la sua strada senza adottare idee e forme di vita che non sono sue e danneggerebbero la sua unità e autenticità spirituale"
Per Fichte la nascita della nazione non è altro che la libertà della stessa di esprimere la propria identità; perciò la nascita della nazione tedesca coincide con la lotta delle tribù germaniche ai Romani che tentavano di omologarle alla loro cultura e cancellarne l’identità: "Libertà significava per loro rimanere tedeschi, risolvere le proprie questioni indipendentemente e originalmente secondo il loro spirito [...]". Dunque, per l’autore del Discorso alla nazione tedesca, i popoli politicamente oppressi devono prima costruire la propria identità, difendendo il linguaggio e la storia nazionale, e poi pensare alla lotta per la libertà politica, contro la concezione materialistica e meccanica della vita e dei valori, una concezione nuova per cui la realtà sociale è essenzialmente spirito, ed i valori umani sono essenzialmente forme concrete della sua attività dialettica. Mentre dalla concezione materialistica e meccanica della vita rifiorivano le utopie di quel moralismo astrattistico da cui stavano per maturare i bei frutti dell'internazionale e del livellamento economico socialista, il Nazionalismo derivava della nuova concezione idealistica i suoi fondamentali principi politici: cioè il principio di nazionalità come espressione viva della spiritualità umana, il principio dello sviluppo nazionale come unico criterio realisticamente etico della politica estera ed il principio dello sviluppo delle libere energie individuali come unico criterio realisticamente etico della politica interna."