Enya è uno dei misteri viventi del panorama musicale internazionale. Donna molto introversa ma di carattere, che in oltre 20 anni di carriera ha pubblicato solo cinque album, non si è mai esibita (come solista) dal vivo e conduce un'esistenza solitaria in un castello appena fuori Dublino. L'alone enigmatico che la circonda è presente anche in Amarantine, quinto album di un percorso artistico gestito in penombra, senza far rumore.
Lo staff che la circonda è sempre lo stesso, composto da Nicky e Roma Ryan. La musica è sognante, aerea, eterea, impalpabile. Come sempre. E' il suo marchio di fabbrica: grazie a queste caratteristiche nel 1988 Orinoco Flow è diventato un successo planetario. Nei giorni successivi all'attacco alle Torri gemelle di New York tanti americani hanno ascoltato la sua Only Time per lenire le ferite della tragedia. A 44 anni Enya è un'istituzione. Con i suoi 65 milioni di dischi venduti, è seconda per guadagni solo agli U2 nella storia artistica d'Irlanda. Nessuno le chiede più di suonare dal vivo o si sorprende per il fatto che non sia sposata e non abbia figli.
Amarantine spezza cinque anni di silenzio. La grande novità è il linguaggio: 12 canzoni interpretate in inglese, una in giapponese e tre in "loxiano", linguaggio creato per l'occasione dal suo paroliere Roma Ryan. L'idea di far sorgere dal nulla una cultura e una civiltà ha preso piede dopo la collaborazione alla colonna sonora di Il Signore degli Anelli nel 2001. "Roma - dice - ha proposto un linguaggio fittizio per i cantati e ha provato a creare una cultura e una storia. I Loxiani vivono su un altro pianeta e stanno guardandosi intorno, chiedendosi: Siamo le uniche forme di vita esistenti? E' una bellissima idea".
Negli anni si sono sprecati i tentativi di cristallizzarla, etichettarla. Hanno provato a definirla regina della new age. Invece di allontanarla dal pubblico, la sua austera serenità l'ha resa una specie di beniamina di chi ama le atmosfere sognanti, distaccata dal vivere di tutti i giorni. Amarantine è un disco calmo e rilassato. Il clima che regna nei brani, da Less Than a Pearl a Somebody Said Goodbye, sarebbe perfetto per commentare film epici o documentari dedicati a bellezze naturali lontane.
"Quando sei in studio - dice Enya - i tuoi successi del passato non ti aiutano. Anche stavolta li ho tenuti fuori dalla porta in modo da catturare 12 nuove storie da raccontare. Il successo commerciale non mi interessa. Scrivo melodie e per me rappresenta un'opportunità. Comporre ha una valenza terapeutica per me, è una sfida emozionale. Mi pongo domande su me stessa a cui cerco di dare risposte. E' un processo che mi fa bene".
A portare scompiglio nella sua vita è stata l'ossessione di un fan che un paio di mesi fa ha eluso ogni sorveglianza entrando nel suo castello e costringendola a rinchiudersi in una "panic room" fino all'arrivo delle forze dell'ordine. Non l'ha presa bene, Enya. "Ora a casa mi sento insicura", continua a dire da settimane. In suo soccorso è giunta la massiccia campagna per promuovere Amarantine che la sta conducendo su e giù per i Continenti. "Credo che questo episodio rappresenti l'altro lato del successo - dice -. Alcuni fan pensano di poter ricavare delle risposte esistenziali da me".
Alfredo D'Agnese
Voi ascoltate Enya? Se sì, cosa ne pensate? Ricordo che ha contribuito alle colonne sonore de Braveheart e Il signore degli anelli...