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  1. #1
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    Predefinito variazioni sul Canone Svizzero

    In altra discussione si è parlato di preghiere eucaristiche, vi propongo qualche cenno di una cara ad un vicario parrocchiale del mio paese.


    Signore manda il Tuo Spirito su questo pane, su questo vino, su questa assemblea concelebrante, affinché noi diveniamo il Corpo ed il Sangue del Tuo Filgio Gesù Cristo (a volte aggiungendo, vado a memoria: e possiamo essere segno di speranza per i fratelli che incontreremo e che avranno bisogno di essere da noi incoraggiati a vivere)…
    Seguono le parole della consacrazione, tutto in maniera molto colloquiale, del tipo:
    nella notte in cui fu tradito il rabbi Gesù di Nazareth, da buon ebreo qual’era, volle con i suoi celebrare la cena pasquale, anche se un po’ in anticipo, …
    e avanti di questo tenore.


    Theophilus

  2. #2
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    Citazione Originariamente Scritto da theophilus
    In altra discussione si è parlato di preghiere eucaristiche, vi propongo qualche cenno di una cara ad un vicario parrocchiale del mio paese.


    Signore manda il Tuo Spirito su questo pane, su questo vino, su questa assemblea concelebrante, affinché noi diveniamo il Corpo ed il Sangue del Tuo Filgio Gesù Cristo (a volte aggiungendo, vado a memoria: e possiamo essere segno di speranza per i fratelli che incontreremo e che avranno bisogno di essere da noi incoraggiati a vivere)…
    Seguono le parole della consacrazione, tutto in maniera molto colloquiale, del tipo:
    nella notte in cui fu tradito il rabbi Gesù di Nazareth, da buon ebreo qual’era, volle con i suoi celebrare la cena pasquale, anche se un po’ in anticipo, …
    e avanti di questo tenore.


    Theophilus
    Come siamo messi male...

  3. #3
    INNAMORARSI DELLA CHIESA
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    Citazione Originariamente Scritto da theophilus
    In altra discussione si è parlato di preghiere eucaristiche, vi propongo qualche cenno di una cara ad un vicario parrocchiale del mio paese.


    Signore manda il Tuo Spirito su questo pane, su questo vino, su questa assemblea concelebrante, affinché noi diveniamo il Corpo ed il Sangue del Tuo Filgio Gesù Cristo (a volte aggiungendo, vado a memoria: e possiamo essere segno di speranza per i fratelli che incontreremo e che avranno bisogno di essere da noi incoraggiati a vivere)…
    Seguono le parole della consacrazione, tutto in maniera molto colloquiale, del tipo:
    nella notte in cui fu tradito il rabbi Gesù di Nazareth, da buon ebreo qual’era, volle con i suoi celebrare la cena pasquale, anche se un po’ in anticipo, …
    e avanti di questo tenore.


    Theophilus
    ma non sarà un problema di traduzione???
    Fraternamente Caterina
    Laica Domenicana

  4. #4
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    Citazione Originariamente Scritto da Caterina63
    ma non sarà un problema di traduzione???
    Sei ottimista Caterina.


    Altra cosa curiosa che mi + capitato di sentire dalle stesse labbra qualche tempo fa, è la parola sacrificio sostituita regolarmente da liturgia (durante la celebrazione) tranne che in una caso in cui sarebbe stato proprio impossibile farlo.

  5. #5
    Murat
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    Segnala subito il tutto a Mons. Sanguineti.

  6. #6
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    Citazione Originariamente Scritto da Murat
    Segnala subito il tutto a Mons. Sanguineti.
    Dici?

    Pensa che in queste ultime domeniche son tornato a messa in parrocchia (anche), e ieri ha celebrato questo sacerdote. Tra le altre cose, sarà un caso che quando capito io (era quasi un anno in una messa celebrata da lui) salta fuori il riferimento ai destrorsi, ai lefebvriani, che naturalmente non hanno capito niente, e non possono capire?
    Mah!

  7. #7
    INNAMORARSI DELLA CHIESA
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    CONFERENZA STAMPA DI PRESENTAZIONE DELL’ISTRUZIONE DELLA CONGREGAZIONE PER IL CULTO DIVINO E LA DISCIPLINA DEI SACRAMENTI: "REDEMPTIONIS SACRAMENTUM, SU ALCUNE COSE CHE SI DEVONO OSSERVARE ED EVITARE CIRCA LA SANTISSIMA EUCARISTIA" , 23.04.2004

    INTERVENTO DELL’EM.MO CARD. FRANCIS ARINZE

    Le norme liturgiche sono necessarie perché "il culto pubblico integrale viene esercitato dal Corpo Mistico di Gesù Cristo, cioè dal Capo e dalle sue membra. Di conseguenza, ogni celebrazione liturgica, in quanto opera di Cristo sacerdote e del suo Corpo che è la Chiesa, è azione sacra per eccellenza" (Sacrosanctum Concilium, n° 7). L’apice della liturgia è la celebrazione eucaristica. Nessuno dovrebbe stupirsi se, nel corso dei tempi, la santa Chiesa la nostra Madre ha sviluppato delle parole, delle azioni, e dunque delle direttive, rispetto a questo atto supremo del culto. Le norme eucaristiche sono state elaborate per esprimere e tutelare il mistero eucaristico e, di più, per manifestare che è la Chiesa che celebra questo augusto sacrificio e questo sacramento. Come dice Giovanni Paolo II, le norme liturgiche "sono un’espressione concreta dell’autentica ecclesialità dell’Eucaristia; questo è il loro senso più profondo. La liturgia non è mai proprietà privata di qualcuno, né del celebrante, né della comunità nella quale si celebrano i Misteri" (Ecclesia de Eucharistia, 52).

    3. È importante prestare attenzione agli abusi?

    Legata a quanto precede c’è una tentazione alla quale si deve resistere: cioè, quella di pensare che sia una perdita di tempo prestare attenzione agli abusi liturgici. Si è scritto che gli abusi sono sempre esistiti e che esisteranno sempre; dunque, dovremmo piuttosto preoccuparci di formazione e di celebrazioni liturgiche positive.

    Questa obiezione, parzialmente vera, può indurci in errore. Gli abusi a proposito della Santa Eucaristia non hanno tutti lo stesso peso. Alcuni minacciano di rendere il sacramento invalido. Altri manifestano una mancanza di fede eucaristica. Altri contribuiscono ancora a seminare confusione tra il popolo di Dio e tendono a dissacrare le celebrazioni eucaristiche. Gli abusi non sono da prendersi alla leggera.

    Certamente, tutti i membri della Chiesa hanno bisogno di una formazione liturgica. Secondo il Concilio Vaticano II è assolutamente necessario dare il primo posto alla formazione liturgica del clero (Sacrosanctum Concilium 14). Ma è anche vero che ci sono "nell’uno o nell’altro contesto ecclesiale, abusi che contribuiscono ad oscurare la retta fede e la dottrina cattolica su questo mirabile Sacramento (Ecclesia de Eucharistia 10). "Gli abusi non di rado si radicano in un falso concetto di libertà" (Istruzione 7). "Atti arbitrari, infatti, non giovano a un effettivo rinnovamento" (Istruzione, 11), sperato dal Concilio Vaticano II. "Tali abusi non hanno nulla a che vedere con l’autentico spirito del Concilio e vanno corretti dai Pastori con un atteggiamento di prudente fermezza" (Giovanni Paolo II, 40° anniversario della Costituzione conciliare sulla Liturgia - Lettera apostolica Spiritus et sponsa 15).

    Come dice l’Istruzione: "A quelli che modificano i testi liturgici di propria autorità, è importante far notare che la sacra Liturgia, infatti, è intimamente collegata con i principi della dottrina, e l’uso di testi e riti non approvati comporta, di conseguenza, che si affievolisca o si perda il nesso necessario tra la lex orandi e la lex credendi" (Istruzione, 10).

    [16.] È di competenza della Sede Apostolica ordinare la sacra Liturgia della Chiesa universale, pubblicare i libri liturgici e autorizzarne le versioni nelle lingue correnti, nonché vigilare perché gli ordinamenti liturgici, specialmente quelli attraverso i quali è regolata la celebrazione del Santissimo Sacrificio della Messa, siano osservati fedelmente ovunque.[36]

    (ai sacerdoti)

    [30.] Grande è la responsabilità «che hanno nella celebrazione eucaristica soprattutto i Sacerdoti, ai quali compete di presiederla in persona Christi, assicurando una testimonianza e un servizio di comunione non solo alla comunità che direttamente partecipa alla celebrazione, ma anche alla Chiesa universale, che è sempre chiamata in causa dall’Eucaristia. Occorre purtroppo lamentare che, soprattutto a partire dagli anni della riforma liturgica dopo il Concilio Vaticano II, per un malinteso senso di creatività e di adattamento, non sono mancati abusi, che sono stati motivo di sofferenza per molti».[70]

    [31.] In coerenza con quanto da loro promesso nel rito della sacra ordinazione e rinnovato di anno in anno nel corso della Messa crismale, i Sacerdoti celebrino «devotamente e con fede i misteri di Cristo a lode di Dio e santificazione del popolo cristiano, secondo la tradizione della Chiesa, specialmente nel sacrificio dell’Eucaristia e nel sacramento della riconciliazione».[71] Non svuotino il significato profondo del proprio ministero, deformando la celebrazione liturgica con cambiamenti, riduzioni o aggiunte arbitrarie.[72] Come disse, infatti, S. Ambrogio: «La Chiesa non è ferita in se stessa, […] ma in noi. Guardiamoci, dunque, dal far divenire i nostri sbagli una ferita per la Chiesa».[73] Si badi, quindi, che la Chiesa di Dio non riceva offesa da parte dei Sacerdoti, i quali hanno offerto se stessi al ministero con tanta solennità. Vigilino, anzi, fedelmente sotto l’autorità del Vescovo, affinché simili deformazioni non siano commesse da altri.


    2. La Preghiera eucaristica

    [51.] Si usino soltanto le Preghiere eucaristiche che si trovano nel Messale Romano o legittimamente approvate dalla Sede Apostolica secondo i modi e i termini da essa definiti. «Non si può tollerare che alcuni Sacerdoti si arroghino il diritto di comporre preghiere eucaristiche»[129] o modificare il testo di quelle approvate dalla Chiesa,né adottarne altre composte da privati.[130]

    [52.] La recita della Preghiera eucaristica, che per sua stessa natura è come il culmine dell’intera celebrazione, è propria del Sacerdote, in forza della sua ordinazione. È, pertanto, un abuso far sì che alcune parti della Preghiera eucaristica siano recitate da un Diacono, da un ministro laico oppure da uno solo o da tutti i fedeli insieme. La Preghiera eucaristica deve, dunque, essere interamente recitata dal solo Sacerdote.[131]

    [53.] Mentre il Sacerdote celebrante recita la Preghiera eucaristica,«non si sovrappongano altre orazioni o canti, e l’organo o altri strumenti musicali tacciano»,[132] salvo che per le acclamazioni del popolo debitamente approvate, di cui si veda più avanti.

    [54.] Il popolo, tuttavia, prende parte sempre attivamente e mai in modo meramente passivo:al Sacerdote«si associ con fede e in silenzio, ed anche con gli interventi stabiliti nel corso della Preghiera eucaristica, quali sono le risposte nel dialogo del Prefazio, il Santo, l’acclamazione dopo la consacrazione e l’Amen dopo la dossologia finale, ed altre acclamazioni approvate dalla Conferenza dei Vescovi e confermate dalla Santa Sede».[133]

    [55.] In alcuni luoghi è invalso l’abuso per cui il Sacerdote spezza l’ostia al momento della consacrazione durante la celebrazione della santa Messa. Tale abuso si compie, però, contro la tradizione della Chiesa e va riprovato e molto urgentemente corretto.

    [56.] Non si ometta nella Preghiera eucaristica il ricordo del nome del Sommo Pontefice e del Vescovo diocesano, per conservare un’antichissima tradizione e manifestare la comunione ecclesiale. Infatti, «lo stesso radunarsi insieme della comunità eucaristica è anche comunione con il proprio Vescovo e con il Romano Pontefice».[134]



    ***********************

    ma che cavolo!!!! è così difficile obbedire a queste norme???
    Fraternamente Caterina
    Laica Domenicana

  8. #8
    Murat
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    Citazione Originariamente Scritto da theophilus
    Dici?

    Pensa che in queste ultime domeniche son tornato a messa in parrocchia (anche), e ieri ha celebrato questo sacerdote. Tra le altre cose, sarà un caso che quando capito io (era quasi un anno in una messa celebrata da lui) salta fuori il riferimento ai destrorsi, ai lefebvriani, che naturalmente non hanno capito niente, e non possono capire?
    Mah!
    E' probabilmente un misero pezzente, con il quale penso che sarà inutile ragionare. Riporta il "canone" al Vescovo. Se lo registri è meglio.

  9. #9
    INNAMORARSI DELLA CHIESA
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    L’influenza del relativismo nella Chiesa e nell’Eucaristia

    Intervista con il professore Nicola Bux

    BARI, lunedì, 19 dicembre 2005 (ZENIT.org).- Monsignor Nicola Bux, Consultore della Congregazione per la Dottrina della Fede, ha studiato il modo in cui il relativismo e la penetrazione del pensiero non-cattolico nella Chiesa influenzino l’Eucaristia.

    Lo ha fatto nel libro “Il Signore dei Misteri. Eucaristia e relativismo” edito da Cantagalli (17,50 Euro, 286 pagine), con prefazione del Cardinale Angelo Scola, Patriarca di Venezia.

    Monsignor Bux è anche Consultore della Congregazione per le Cause dei Santi, professore di Liturgia Comparata, Vice presidente dell’Istituto Ecumenico di Bari e consulente della rivista teologica internazionale Communio.

    Ha pubblicato una decina di libri, uno dei quali presentato a Roma dal Cardinale Joseph Ratzinger: “L’unità dei cristiani verso il Terzo Millennio”, edito dalla Libreria Editrice Vaticana nel 1996.

    In una intervista concessa a ZENIT, monsignor Bux ha parlato dell’influenza del relativismo nella Chiesa e nel Sacramento dell’Eucaristia.

    Eucaristia e relativismo: il titolo è evocativo ma inquietante. Cosa intende suggerire esattamente accostando l’Eucaristia al relativismo?

    Mons. Bux: Nel libro si indicano numerosi tentativi di sminuire la verità del Sacramento: uno tra i più gravi è quello di negare che Gesù Cristo sia presente nel pane e nel vino su cui il sacerdote pronuncia le parole consacratorie.

    Il Compendio del Catechismo invece afferma all'art. 283 l' efficacia delle parole di Cristo e del potere dello Spirito Santo. Purtroppo è diffuso anche tra sacerdoti e catechisti.

    "La crisi del cristianesimo è la crisi della sua pretesa di verità", avvertono gli avversari della Chiesa, come scrive lei nel suo libro. È così?

    Mons. Bux: Quell'affermazione è vera se si pone attenzione agli interventi di taluni ecclesiastici che sono preoccupati di non urtare la sensibilità o addirittura che sono convinti che la fede in Gesù Cristo non sia la verità che salva l'uomo, ma solo una tra altre. Quell'affermazione non è vera se si ascolta Papa Benedetto XVI nei suoi interventi e i Vescovi uniti con lui.

    A volte gli stessi cattolici fanno fatica a celebrare con gioia i Sacramenti. Cosa sta succedendo?

    Mons. Bux: Bisogna riprendere a presentarli come il prolungamento della presenza del Signore che è venuto ad amarci come figli, ad adottarci da orfani che eravamo, a darci la forza del suo Spirito, a nutrirci col pane della sua vita, a perdonarci dai peccati che pesano e condizionano l'esistenza, a guarirci dalle malattie fisiche e spirituali, a darci la capacità di servire lui e gli uomini nella Chiesa e nel mondo, a mettere su un rapporto d'amore vero ed eterno tra uomo e donna a somiglianza del suo amore.

    Ciascuna di queste azioni è un gesto che Cristo ha compiuto nella sua vita terrena e continua a compiere nella sua vita immortale mediante il suo corpo ecclesiale. Tali gesti e parole efficaci li chiamiamo misteri e Sacramenti secondo la tradizione greca e latina.

    Poiché fanno rinascere, guarire e rendere l'uomo capace di vincere il male e la morte, danno la vera gioia. La liturgia dovrebbe essere in grado di far vivere così, non fidando sulle troppe parole ma sulla l'eloquenza ed efficacia dei segni .

    Dio si è incarnato, ha preso la natura umana per dirci che ci salva attraverso la materia: dall'acqua al pane all'olio ecc.

    Lei constata che c'è “fastidio” per il pensiero cattolico. Perché?

    Mons. Bux: Dice san Paolo: noi abbiamo il pensiero di Cristo. La verità è cattolica perché è Cristo che vive e vale sempre, dovunque e dappertutto - lo dice un monaco medievale, Vincenzo di Lerins e non si adatta alle mode che passano, sposando le quali si finisce poi per rimanere vedovi.
    Fraternamente Caterina
    Laica Domenicana

  10. #10
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    Citazione Originariamente Scritto da Murat
    E' probabilmente un misero pezzente.
    Non è certamente uno sciocco o uno sprovveduto, e non so se meglio o peggio.
    Certo è da tempo che penso sia difficile ragionarci, ed è anche per questo che non ho mai nemmeno provato. Forse dovrei comunque.
    Ciao

 

 
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