Visto che sembra essere ormai imminente la radicale trasformazione dello stato italiano in una compagine federale (o almeno questo affermano diversi esponenti della maggioranza attuale di governo, soprattutto i leghisti, ma non solo) vi pongo una domanda che mi frulla da diversi anni in testa.
La trasformazione dello stato in una repubblica federale, attuando lo schema impostato dai leghisti nel corso degli anni, ovvero la famosa (o famigerata) tripartizione in tre distinte entità o macroregioni non rischia di disintegrare definitivamente quel poco che resta dell'identità nazionale?
Sia chiaro che io non so se il progetto federalista si concretizzerà in questo modo, e temo che neppure i suoi estensori finali sapranno cosa fare di questo povero stato.
Ma mi chiedo, non sarebbe (sarebbe stato) forse meglio lanciare una riforma complessiva nel quadro di uno stato unitario?
Cosi sul momento mi vengono in mente almeno tre cose che faciliterebbero la gestione dello stato e la renderebbero più moderna ed efficiente senza ricorrere alla divisione in tre macroregioni.
1) Puntare sui comuni, come unico ente statale realmente radicato nella storia politica e culturare del nostro paese, o almeno della sua parte centro settentrionale, invece che su ipotetiche macroregioni, basate solamente su considerazioni economiche.
Non dimentichiamo il rischio di una sovrapposizione di una terza burocrazia a quelle già esistenti, rischio sempre presente in un paese come il nostro.
2) Abolizione immediata delle provincie e trasferimento delle loro competenze e strutture burocratiche ai comuni e alle regioni, pre razionalizzare e semplificare la struttura del paese.
3) Riformulazione e snellimento della struttura prefettizia, con il conferimento ai prefetti di reali poteri di interfaccia tra lo stato centrale e le autorità locali, sul modello francese. Questo associando tale formulazione alla riduzione dei prefetti ad un numero ristretto, diciamo 3 per ogni regione, sulla base di circondari che accorpino i territori di 2-3 ex provincie.
In tal modo si potrebbero liberare risorse, uomini e mezzi per compiti operativi, senza perdere tempo in nuovi sforzi legislativi, che comporterebbero sicuramente altre lunghe trattative.
Le opzioni sono: