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  1. #11
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    Va detto, lo dico a integrazione del messaggio precedente, non è vero, purtroppo, che l'Islam non prende piede in Italia. Prende piede eccome. L'Islam condivide coll'evangelismo l'estrema semplicità della dottrina, lo scritturalismo, l'avversione per i santi e per le forme di devozionalità articolate e plurali, il monoteismo radicale e intrnsigente, la comune matrice giudaica, di cui gli altri aspetti sono conseguenze. Effettivamente l'evangelismo è la religione degli affari e del enaro, l'Islam, per ora, molto di meno (anche se è comunque una religione dei mercanti, si è sviluppata nelle città, dai ceti "borghesi"). Però non è che lo sradicato disperato e senza identità (che è il retroterra dell'integralismo islamico degli ultimi anni) sia tanto meglio del cosmopolita ricco e corrotto. Può essere più simpatico, perché alla fin fine, a differenza del secondo, è una vittima, ma è molto pericoloso anche lui.

  2. #12
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    Si ma la gente si converte perchè gli conviene: o a livello di relazioni sociali o per un motivo di immagine (faceva "fine" convertirsi al buddismo).
    Ora, chi si convertirebbe alla religione dei poveri ? Al massimo per un matrimonio o una relazione sessuale ma al livello di immagine è un suicidio.
    Invece il protestantesimo fa "fine" , uno appare come ripulito rispetto ai parenti cattolico-atei che professano ancora la religione "retrograda e zoticoni".
    La famosa artista idolo delle folle :" si figuri che uno ha addirittura scritto che avrei dovuto investire i MIEI soldi comprando un bar! Io!!!! La barista!!!!"

  3. #13
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    Citazione Originariamente Scritto da Peucezio
    Gli evangelici e i protestanti in genere sono la vera feccia dell'umanità. Secondo me a ogni evangelico bisognerebbe per legge infilargli un palo di metallo incandescente nel culo e farglielo uscire dalla bocca e poi esporlo, così impalato,nella pubblica via, come monito per tutte le altre persone a non avere nessun contatto con quel letame umano.

    E' anche in atto un programma comune tra israeliani e protestanti radicali per ricostruire il Tempio di Gerusalemme là dove si trovava...............con tutto quanto cio' potrebbe signficare.............

  4. #14
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    Non dubito che ci riusciranno..in cambio ,dopo aver abolito il Natale, chiuderanno le chiese direttamente.
    La famosa artista idolo delle folle :" si figuri che uno ha addirittura scritto che avrei dovuto investire i MIEI soldi comprando un bar! Io!!!! La barista!!!!"

  5. #15
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  6. #16
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    Citazione Originariamente Scritto da shambler
    Si ma la gente si converte perchè gli conviene: o a livello di relazioni sociali o per un motivo di immagine (faceva "fine" convertirsi al buddismo).
    Ora, chi si convertirebbe alla religione dei poveri ? Al massimo per un matrimonio o una relazione sessuale ma al livello di immagine è un suicidio.
    Invece il protestantesimo fa "fine" , uno appare come ripulito rispetto ai parenti cattolico-atei che professano ancora la religione "retrograda e zoticoni".

    Non sono molto d'accordo.
    Ho conosciuto gente convertita agli evangelici: si tratta in genere di persone di scarso livello culturale, scarsissime capacità critiche e a volte anche evidenti turbe o comunque una personalità un po' instabile. Si tratta cioè di gente influenzabile. Si diventa evangelici più o meno per lo stesso motivo per cui si diventa "testimoni di Giuda" o si entra in scientology o in qualche altra setta analoga. E tra l'altro questo di solito crea semmai forme di emarginazione sociale, più che di promozione, e spesso di autoemarginazione, cioè tali gruppi tendono ad essere chiusi verso il mondo esterno, dei profani non redenti dal verbo che questi ciarlatani gabellano per verità, e ad isolarsi dalla società normale, che, come è logico, li ricambia con la diffindenza e additandoli come persone strane, quali di solito essi sono.
    La conversione all'Islam è una questione in parte diversa (ma non del tutto): avviene spesso per matrimonio, ma non solo. Avviene anche individualmente, perché l'Islam attira. E attira perché è una dottrina relativamente semplice che pare contrastare, con la sua etica rigida e il suo spirito esclusivista, col nichilismo della società d'oggi e soddisfa quegli spiriti per i quali la complessa dogmatica e ritualità cattolica risulta troppo sofisticata e lascia di fatto spazio a una troppo grande integrazione con la società contemporanea e i suoi valori.
    Ciò che c'è dietro alla conversione all'Islam o alle stette evangeliche è un disagio analogo, che nasce da una società sfilacciata e con pochi punti di riferimento. Però mentre gli evangelici, come i "testimoni di Genova", si "convertono", diciamo meglio, cadono nella trappola, perché sono persone molto labili e cercano una realtà che ne annulli completamente la personalità, un occidentale che sceglie l'Islam è comunque una persona un po' più sana, che cerca una religione vera, con una sua storia e che in sé non ha fini di lucro. Si tratta cioè di una scelta a mio avviso sbagliata, ma che nel disordine della società nostra ha una sua logica o quantomeno una sua spiegazione che non si può ridurre a semplice plagio.

  7. #17
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    Citazione Originariamente Scritto da Peucezio
    Non sono molto d'accordo.
    Ho conosciuto gente convertita agli evangelici: si tratta in genere di persone di scarso livello culturale, scarsissime capacità critiche e a volte anche evidenti turbe o comunque una personalità un po' instabile. Si tratta cioè di gente influenzabile. Si diventa evangelici più o meno per lo stesso motivo per cui si diventa "testimoni di Giuda" o si entra in scientology o in qualche altra setta analoga. E tra l'altro questo di solito crea semmai forme di emarginazione sociale, più che di promozione, e spesso di autoemarginazione, cioè tali gruppi tendono ad essere chiusi verso il mondo esterno, dei profani non redenti dal verbo che questi ciarlatani gabellano per verità, e ad isolarsi dalla società normale, che, come è logico, li ricambia con la diffindenza e additandoli come persone strane, quali di solito essi sono.
    La conversione all'Islam è una questione in parte diversa (ma non del tutto): avviene spesso per matrimonio, ma non solo. Avviene anche individualmente, perché l'Islam attira. E attira perché è una dottrina relativamente semplice che pare contrastare, con la sua etica rigida e il suo spirito esclusivista, col nichilismo della società d'oggi e soddisfa quegli spiriti per i quali la complessa dogmatica e ritualità cattolica risulta troppo sofisticata e lascia di fatto spazio a una troppo grande integrazione con la società contemporanea e i suoi valori.
    Ciò che c'è dietro alla conversione all'Islam o alle stette evangeliche è un disagio analogo, che nasce da una società sfilacciata e con pochi punti di riferimento. Però mentre gli evangelici, come i "testimoni di Genova", si "convertono", diciamo meglio, cadono nella trappola, perché sono persone molto labili e cercano una realtà che ne annulli completamente la personalità, un occidentale che sceglie l'Islam è comunque una persona un po' più sana, che cerca una religione vera, con una sua storia e che in sé non ha fini di lucro. Si tratta cioè di una scelta a mio avviso sbagliata, ma che nel disordine della società nostra ha una sua logica o quantomeno una sua spiegazione che non si può ridurre a semplice plagio.

    A me l'Islam diede un impulso positivo in occasione di un lungo viaggio in medio Oriente.

    A furia di Allah Achbar dei muezzin, gente che interrompeva i colloQui per pregare anche negli uffici , uscita dai negozi per non maneggiare denaro nella ore di preghiera etvc.etc TORNAI AD ANDARE ALLA SANTA MESSA , a fare la Comunione a Natale e Pasqua ed a praticare la religione cattolica anche nello spirito: non c'era riuscito neppure un pellegrinaggio in terra santa !

    Segno che LA RELIGIONE MUSSULMANA QUALCOSA ESPRIME !

    E' beneficamente martellante nel ricordarci che Dio esiste e dobbiamo venerarlo e non prenderlo........sottogamba !

  8. #18
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    Io considero la religione come l'espressione morale della cultura di un popolo.
    Per questo sono contro le conversioni: perchè introducono elementi fortemente estranei nel nostro tessuto sociale. Non giudico nemmeno se una religione sia meglio di un'altra. Sicuramente è meglio quella del tuo paese di quella che è nata e si è sviluppata in un paese con un'altra cultura e storia.
    E' vero quello che dice Peucezio, io l'ho sperimentato con il cammino neocatecumenale, che ha una matrice protestante e che riempie il vuoto lasciato dall'abbandono di massa della cultura cattolica in Italia ma lui guarda solo la motivazione "interiore". Per la motivazione interiore , da sola ,p insufficente a descrivere la realtà. L'immagine , lo status sociale sono motori molto più forti: se per i sudamericani , il protestantesimo è il mezzo per sentirsi più "americani", più "bianchi" ,il motore delle conversioni di massa sarà questo e non la spiritualità, problema di poche anime nobili.
    Al mio di vedere ci sono le religioni dei ricchi e dei potenti , che vengono percepite come mezzi per liberarsi dal retaggio contadino e provinciale , protestantesimo, noachismo etc che sono destinate ad espandersi, le religioni orientali ad uso e consumo della borghesia di sinistra,le cui conversioni andranno declinando fino a scomparire, le sette vere e proprie che aumentaranno il numero delle proprie vittime ma rimanendo sempre un fenomeno marginale e l'islam, visto come religione "dei poveri e dei negri" , che aumenterà il ritmo delle conversioni ma fino ad un certo punto ,poi declinerà perchè non potrà contare su nessun incentivo di immagine.
    La famosa artista idolo delle folle :" si figuri che uno ha addirittura scritto che avrei dovuto investire i MIEI soldi comprando un bar! Io!!!! La barista!!!!"

  9. #19
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    Citazione Originariamente Scritto da shambler
    Io considero la religione come l'espressione morale della cultura di un popolo.
    Per questo sono contro le conversioni: perchè introducono elementi fortemente estranei nel nostro tessuto sociale. Non giudico nemmeno se una religione sia meglio di un'altra. Sicuramente è meglio quella del tuo paese di quella che è nata e si è sviluppata in un paese con un'altra cultura e storia.
    E' vero quello che dice Peucezio, io l'ho sperimentato con il cammino neocatecumenale, che ha una matrice protestante e che riempie il vuoto lasciato dall'abbandono di massa della cultura cattolica in Italia ma lui guarda solo la motivazione "interiore". Per la motivazione interiore , da sola ,p insufficente a descrivere la realtà. L'immagine , lo status sociale sono motori molto più forti: se per i sudamericani , il protestantesimo è il mezzo per sentirsi più "americani", più "bianchi" ,il motore delle conversioni di massa sarà questo e non la spiritualità, problema di poche anime nobili.
    Al mio di vedere ci sono le religioni dei ricchi e dei potenti , che vengono percepite come mezzi per liberarsi dal retaggio contadino e provinciale , protestantesimo, noachismo etc che sono destinate ad espandersi, le religioni orientali ad uso e consumo della borghesia di sinistra,le cui conversioni andranno declinando fino a scomparire, le sette vere e proprie che aumentaranno il numero delle proprie vittime ma rimanendo sempre un fenomeno marginale e l'islam, visto come religione "dei poveri e dei negri" , che aumenterà il ritmo delle conversioni ma fino ad un certo punto ,poi declinerà perchè non potrà contare su nessun incentivo di immagine.

    E' vero in parte, secondo me. Sottoscrivo in pieno il discorso sulla religione della propria tradizione: la conversione è in ogni caso una stupidaggine, perché ogni religione ha una sua ragion d'essere nel suo contesto storico ed etnico.
    E' anche convincente il discorso circa le conversioni in America Latina: in effetti, forse avrei dovuto specificarlo, io mi riferivo all'Italia, dove il cattolicesimo ha una tradizione troppo illustre perché chi cerchi una sorta di promozione sociale o di immagine diventi protestante, tanto che lo stesso neo-con filoebraico Ferrara è diventato una specie di integralista cattolico (anche se non ci crede!) ed esalta il culto mariano ecc. Forse ciò che dici è vero ovunque quando si tratta dell'ebraismo: lì secondo me agisce proprio un meccanismo gregario di servilismo, per cui la percezione di chi è il più forte e più ricco in questo momento nel mondo fa sì che ovunque ci sia qualche gentile che diventa giudaizzante, come quel minus habens di Affus.
    In generale io non è che volessi distinguere un piano interiore da uno sociale, perché sono convinto che le doinamiche e i valori sociali vengono così profondamente introiettati da diventare parte del mondo interiore.
    La presa delle idee dei forti però non è l'unica che agisce nella società. Le società decadenti infatti, per una sorta di inversione delle categorie convenzionali, tendono anche a recepire i valori dei deboli. Non altrimenti si spiegherebbe l'esplosione del cristianesimo nel tardo Impero Romano. Il guaio è che i deboli spesso non sono i deboli virtuosi nel senso migliore del termine, ma le classi e i gruppi più degradati, decadenti, che esercitano una sinistra attrazione. Il gusto straccione dei no-global europei, come dei contestatori degli anni '70, l'estendersi mondiale della moda rap americana, sono fenomeni eloquenti. D'altronde lo spirito pauperistico è un elemento ricorrente (e spesso rovinoso) nella mistica del mondo monoteista, ma si potrebbe risalire più indietro, ai cinici di età ellenistica, cioè quelli che il resto della società chiamava simili ai cani (donde "cinici", da kýon, kynós), che non avremmo mai visto nella società greca classica delle poleis, ma solo in quella cosmopolita, sradicata e decadente di età postalessandrina.
    L'Islam secondo me rappresenta oggi qualcosa di molto simile, ma nella sua espressione più illustre, nel senso che è una religione con una sua tradizione storica e una sua civiltà alle spalle che ha espresso cose, sarebbe impossibile negarlo, anche splendide.
    Inoltre, anche se oggi rappresenta soprattutto la religione del riscatto dei popoli poveri, non schematizzerei troppo la cosa: il mondo islamico è anche un mondo con grandissime concentrazioni di ricchezze (islamici sono gli individui più ricchi del mondo in assoluto) e anche questo ha una ricaduta sull'immaginario collettivo: lo sfarzo estremo, il lusso e la ricerca di ogni piacere più raffinato, tipica delle classi alte del mondo orientale, rappresenta sicuramente un elemento di fascino e si contrappone alla miseria di vita dei ricchi ma austeri banchieri calvinisti, che con la loro concezione mortificatoria dell'esistenza spesso vivono peggio del loro più umile dipendente. D'altronde chi invidierebbe lo stile di vita dei mormoni dello Yutah, che pure hanno e fanno girare miliardi di dollari? Il fatto è che nellasocietà d'oggi agiscono dinamiche complesse e così come le classi deboli tendono sempre o quasi sempre a recepire e imitare i valori di quelle dominanti, è anche vero che le società opulente, e la nostra, come tutta quella occidentale, lo è, tendono a sviluppare l'estetica e l'idealizzazione della miseria. Ed è anche vero che, oltre a questi fenomeni di compensazione, esistono fenomeni di attrazione analogica, per cui i ricchi imitano altri ricchi, magari più ricchi, e i poveri imitano altri poveri, magari più attivi e che portano, magari velleitariamente, la bandiera del riscatto.
    Ciò che è peculiare del mondo decadente di oggi non sono tanto queste dinamiche in sé, che nella storia sono ricorrenti, quanto l'estremizzazione del principio monoteistico di matrice giudaica, cioè la semplificazione, la reductio, la tendenza verso ciò che è più rozzo e decadente, e nello stesso tempo verso l'alienazione, che si esprime in un rifiuto di ogni forma mediata di rapporto col divino e quindi in un trascendentismo assoluto e in un senso di distanza incolmabile, infinita con la divinità. Tendenza questa che viene dai popoli del deserto (e dai loro emuli delle foreste nordeuropee) e che si diffonde come un virus, agendo da elemento dissolutore, da principio di disgregazione e di morte. In questo senso, torno al mio discorso originario e scusami se ti sembrerò un po' monotono, Islam e protestantesimo, malgrado il molto maggiore rispetto che si deve al primo, perché ha comunque prodotto arte e bellezza e ha una storia e delle sue forme di vero misticismo, si somigliano e hanno la medesima matrice.

  10. #20
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    Citazione Originariamente Scritto da Ferruccio
    A me l'Islam diede un impulso positivo in occasione di un lungo viaggio in medio Oriente.

    A furia di Allah Achbar dei muezzin, gente che interrompeva i colloQui per pregare anche negli uffici , uscita dai negozi per non maneggiare denaro nella ore di preghiera etvc.etc TORNAI AD ANDARE ALLA SANTA MESSA , a fare la Comunione a Natale e Pasqua ed a praticare la religione cattolica anche nello spirito: non c'era riuscito neppure un pellegrinaggio in terra santa !

    Segno che LA RELIGIONE MUSSULMANA QUALCOSA ESPRIME !

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    Ti do pienamente ragione. La realtà islamica è una lezione per tutti noi e dovrebbe essere un'occasione per riscoprire le nostre radici religiose.

 

 
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