Originariamente Scritto da
Caterina63
GESUITI: NON SOLO SESSO, CONFESSARE ANCHE SE SI PASSA COL ROSSO
15-12-2005 13
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Città del Vaticano, 15 dic. (Apcom) - C'è "un'evidente sproporzione tra l'intransigenza delle norme che regolano la morale sessuale e quella con cui si educano i giovani a usare moto e auto in modo moralmente responsabile". Civiltà Cattolica, la rivista dei gesuiti, approfondisce la questione del traffico e delle sue dimensioni morali in un articolo del direttore Gianpaolo Salvini.
Per questo, anche i comportamenti al volante andrebbero tenuti presenti in ogni esame di coscienza. "Ogni confessore - sottolinea Salvini - conta sulla punta delle dita i penitenti che si sono accusati durante una confessione di aver guidato imprudentemente, in stato di ubriachezza o di stanchezza percepita, con l'automobile non in ordine o contromano". Ma si tratta di comportamenti che, seppur "espongano a gravi rischi la propria vita e quella degli altri" non vengono trattati con la stessa "intransigenza delle norme che regolano la morale sessuale". Comportamenti che mettono a repentaglio la vita propria e degli altri "assai più della visione di un film sconveniente, cosa di cui ci si confessa molto più naturalmente perché ci si sente maggiormente in colpa".
"Quello occidentale - scandisce Salvini - è un mondo che ha fatto della mobilità un idolo: l'auto la simboleggia in modo esemplare" e "condiziona la nostra vita". Eppure, a fronte di numeri allarmanti sugli incidenti mortali nel corso dell'anno, sembra che in Italia ci sia una "scarsa percezione della gravità del fenomeno - evidenziano i gesuiti - con atteggiamenti spesso schizofrenici. E' bastata la minaccia del morbo della mucca pazza - prosegue - perché il consumo della carne bovina scendesse del 15-20%. Quasi dappertutto ci si oppone all'installazione di antenne per i cellulari senza che sia stata dimostrata scientificamente la loro pericolosità. Nel caso degli incidenti stradali - evidenzia Civiltà Cattolica -sembra invece mancare completamente una paura uguale, anche se i rischi sono ben più concreti e reali".