Originariamente Scritto da
GEORGE
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Una sola richiesta: dimissioni. Forza Italia, An e Rifondazione chiedono, con motivazioni diverse, al sindaco di andare via per non trascinare tutto il Comune nel fango. A Palazzo di Città, intanto, c’è tensione: gli atti della Procura antimafia sono già stati trasmessi al Prefetto con accuse durissime. Spetta a Enrico Laudanna decidere se inviare la commissione di accesso agli atti amministrativi preparando la strada per lo scioglimento del consiglio comunale per infiltrazione mafiosa. L’atto di accusa più pesante contro Palazzo di Città arriva da Adolfo Grauso, capocentro della Dda di Napoli, alla conferenza stampa con cui ha illustrato ieri l’operazione «banda della movida»: «L’infiltrazione al Comune di Salerno è abbastanza allarmante. Il Prefetto è a conoscenza degli atti e sarà suo compito l’eventuale adozione di provvedimenti amministrativi come la commissione di accesso agli atti, che è procedimento propedeutico allo scioglimento del consiglio comunale per infiltrazioni camorristiche, che potrebbe essere deciso anche da un magistrato». Parole che hanno reso ancora più tesa l’atmosfera nel Palazzo dove, approfittando della confusione creata da un matrimonio e da un convegno, amministratori e consiglieri comunali provavano a dissimulare il nervosismo per quanto stava accadendo. «C’erano tante chiacchiere su Enzo Bove - si lascia andare l’assessore Ermanno Guerra - ma da questo ad immaginare di arrivare alle manette...». «Avevamo denunciato da tempo la caduta di tensione morale dell’Amministrazione - dice Titti Santulli, della segreteria del Prc - Avevamo chiesto le dimissioni del sindaco. Ora la situazione è di estrema gravità. Non è un problema di colpevolezza o meno, quando arrivano avvisi di garanzia e arresti c’è un problema di rapporto tra etica e politica». «Deve essere vagliata l’ipotesi di scioglimento del Comune - attacca Roberto Celano, An - Esiste un nesso tra l’attività di Bove e l’Amministrazione. Di fronte ad accuse così pesanti il sindaco deve fare un atto di responsabilità: dimettersi. Perché Salerno non può neppure rischiare lo scioglimento del consiglio comunale per infiltrazioni camorrista». In silenzio l’ala bassoliniana dei Ds. Eppure era stato proprio Marcello Ravveduto, in qualità di presidente dell’associazione «Libero Grasso» a denunciare, nel marzo scorso, il riciclaggio di denaro sporco nei locali della movida salernitana, sollevando dubbi proprio sull’origine dei capitali che avevano consentito a Bove di acquisire bar e ristoranti. Allora Ravveduto venne querelato dal consigliere comunale. «Questo arresto ci fa chiedere che fine abbia fatto il tanto sbandierato "il principio di legalità", da sempre ostentato da Vincenzo De Luca - dice Antonio Pierro, Forza Italia - Bove è accusato di essere il collettore fra ambienti malavitosi camorristici e l'Amministrazione, tanto basta allo scioglimento. Salerno, già assurta ai disonori della cronaca per essere la provincia con il peggiore tenore di vita d'Italia, non può subire questa ulteriore onta: il sindaco e la Giunta si dimettano». «Dato il coinvolgimento di nomi impegnati nelle istituzioni - spiega invece Aniello Salzano, Fi - è importante che le stesse istituzioni non perdano credibilità, che i cittadini non confondano uno con tutti. C’è il rischio scioglimento, che farebbe del male a tutti. C’è una questione morale. È meglio che il sindaco si dimetta prima di essere tutti travolti dall’azione giudiziaria». «Prima di gridare al lupo - dice invece Giovanni Carrella, Udeur - informiamoci se il lupo c’è. Bisogna essere garantisti sempre. È molto grave chiedere lo scioglimento del Comune che avviene solo con elementi di prova». «I fautori dello scioglimento - continua Giannicola Bonadies, Progressisti - sanno che poi si voterebbe nel 2007 con 12-18 mesi di commissariamento? Bove ha avuto un ruolo marginale nell’Amministrazione ed è tutto da dimostrare che con la delega alla Movida sia riuscito a influenzare le decisioni della Giunta». Intanto il capogruppo dei Progressisti Nicola Landolfi ha sospeso «con effetto immediato il consigliere Vincenzo Bove dal gruppo». «Speriamo che risulti estraneo dalle accuse - continua Bonadies - ma in ogni caso la sua è una vicenda personale». «Piena fiducia alla magistratura - dal vicesindaco Carmine Mastalia, Margherita - Aspettiamo gli atti prima di affrontare questa vicenda per cui nel merito non entro, ma non ho mai sentito di cose irregolari». La questione è stata naturalmente al centro della prevista riunione dei capigruppo per il consiglio comunale che si tiene oggi senza che nessuna decisione sia stata presa.
SPIEGHINO LE INFILTRAZIONI CAMORRISTIKE I SIGNORI DELLA SINISTRA,LO SPIEGHINO ,VOGLIAMO SAPERE KE FINE HA FATTO LA QUESTIONE MORALE,CE LO DICANO I TRAVAGLIO DEI POVERI KE SCRIVONO SU QUESTI SKERMI.