Lettera dal Sudafrica: "Le messe di Benedetto XVI mi hanno riportata
alla
fede"

Dopo l'uscita su http://www.chiesa.espressonline.it/ del servizio "Il
canto gregoriano ritorna
dall'esilio" ci ha scritto da Stellenbosch, Sudafrica, una lettrice
afrikaans, Acàma Fick, non battezzata nella Chiesa cattolica, ma "quasi
tutta cattolica nel cuore".

Acàma Fick è musicista e ammira moltissimo "la bella liturgia e la
musica
liturgica della Chiesa cattolica romana".

Scrive che "il canto gregoriano è sempre stato per me sinonimo della
musica
sacra. Ha fatto da fondamento per tutta la musica occidentale ed è
stato una
delle glorie della Chiesa cattolica. Per questo la scomparsa del
gregoriano
e della polifonia dalla liturgia cattolica è una delle più tristi
tragedie
che ho provato nella mia vita. Ho 61 anni e quando leggo in www.chiesa
come
questo è accaduto mi vengono le lacrime. Non riesco proprio a capire
come
ciò possa essere successo. E' qualcosa che la mia mente rifiuta di
afferrare
e comprendere".

Acàma Fick segue la messa ogni domenica su RAI International "da quando
Benedetto XVI è entrato nella mia vita. Non sapevo nulla del cardinale
Ratzinger, ma egli mi ha affascinato col modo in cui celebra, mi ha
riportato alla fede cristiana dopo molti anni di dubbi".

Una delle ragioni di questi dubbi era proprio "l'orribile musica che
ascoltavo nelle chiese cristiane, non solo cattoliche. Mi veniva da
pensare
che una religione scesa al livello di una così banale e volgare musica
liturgica non poteva rappresentare la verità su Dio. Mi veniva voglia di
dare ragione all'intelligentsia scientista secondo cui il cristianesimo
è
solo una costruzione dell'uomo. Pensavo impossibile per la fede nel
vero Dio
avere come frutto una simile orrenda musica non-sacra. Certo, questo
era un
modo sbagliato di reagire al disastro musicale, ma a me è capitato
così, e
non solo a me".

Per questo, "a nome di migliaia di altri cristiani", Acàma Fick invoca
che
"si riporti la musica liturgica del cattolicesimo romano alla sua
originaria
bellezza, per la gloria di Dio. Non penso che qualche richiamo del
Vaticano
o di monsignor Valentino Miserachs Grau bastino a far sì che questo
miracolo
accada. Per quando grande sia stato Giovanni Paolo II, egli è stato poco
autorevole nel campo della musica liturgica. Io prego affinché
Benedetto XVI
abbia la forza di usare la sua autorità di papa in un modo ispirato,
incisivo e forte. Sarebbe una delle sue eredità più splendide, che
potrebbe
influenzare positivamente lo stato della musica di Chiesa anche al di
fuori
della Chiesa cattolica e persino nel mondo della musica secolare".

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Fonte: http://www.organisti.it/