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  1. #1
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    Predefinito L'ultimo regalo ai vescovi. Assunti altri 3000 insegnanti di religione

    Non bastavano i 15.000 insegnanti di religione, nominati dai vescovi e pagati dallo stato, che la Moratti ha appena immesso in ruolo. Nella finanziaria in corso di approvazione altri 3.000 inseganti stanno per essere assunti.

    Mentre l'insegnamento confessionale in uno stato laico perde sempre più interesse tra gli alunni, mentre in tutta Europa si assiste a una progressiva emarginazione dell'insegnamento confessionale (in Spagna è stato posto a carico dei vescovi) quest'italietta clericale e bigotta, ormai colonia vaticana, perpetua e indidantisce un ingiustio privilegio per quella che è diventata una religione di stato.

  2. #2
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    Predefinito

    TEOCRAZIA ITALIANA

    Tratto da "La Repubblica"

    Busta paga più pesante e via libera ai 3077 posti annunciati dopo i quasi diecimila immessi in ruolo ad agosto. I Ds: "Basta regali da una parte sola"

    Aumenti e via libera alle assunzioni
    Il 2006 del prof di religione


    Stipendi più pesanti per gli insegnanti di Religione. Il governo ha presentato (sotto forma di emendamento al cosiddetto decreto omnibus di fine anno) la proposta che consentirebbe ai neoassunti docenti di Religione di mantenere lo stesso stipendio che percepivano da precari. In sostanza, i prof di religione cattolica non perderebbero un solo euro degli aumenti (biennali, a partire dal quarto anno in poi) ottenuti da "supplenti" e previsti dalla revisione del Concordato Stato-Chiesa del 1989.

    Per la verità, la legge del 2003 che detta le "Norme sullo stato giuridico degli insegnanti di religione cattolica degli istituti e delle scuole di ogni ordine e grado" stabiliva un'altra cosa. Che maestre e prof di Religione fossero assunti, e retribuiti come avviene per tutti gli altri loro colleghi, con zero anni di anzianità e il conseguente "stipendio iniziale" previsto dal contratto del comparto scuola. Una differenza con gli "altri neoassunti" che potrebbe arrivare anche a 200 euro, ovviamente, sempre a vantaggio degli insegnanti di religione cattolica

    Situazione che Alba Sasso, parlamentare Ds, definisce "singolare": "Gli unici che negli ultimi 5 anni sono stati assunti senza troppe storie sono gli insegnanti di Religione. Con tutto il rispetto non capisco perché si continuano a fare regali a una parte sola", commenta. L'emendamento al disegno di legge numero 3684 (di conversione del decreto legge 250 del 5 dicembre scorso) è il numero 1.0.11 ed è stato presentato dal governo. "Ai fini applicativi dell'articolo 1, comma 2, della legge 18 luglio 2003, n. 186, gli insegnanti di religione cattolica destinatari dell'inquadramento nei ruoli previsti conservano, a titolo di assegno personale riassorbibile con i futuri miglioramenti economici e di carriera, l'eventuale differenza tra il trattamento economico in godimento e quello spettante in applicazione del suddetto inquadramento", recita testualmente.

    "Il governo - commenta Enrico Panini, segretario generale della Flc Cgil - è talmente consapevole di andare oltre le regole che, anziché convocare i sindacati e concordare un inquadramento anche provvisorio, ha preferito mettersi al riparo da possibili inconvenienti con una legge. Per gli insegnanti di Religione vale tutto il contrario di quello che è stabilito per gli altri docenti italiani".

    I "precari" di religione aggiungono, così, un altro tassello alla loro splendida avventura iniziata con l'immissione in ruolo concessa dal governo Berlusconi e che nessuno si sarebbe aspettata. Una specie di concorso-formalità previsto per tutti coloro che avevano insegnato per almeno quattro anni consecutivi negli ultimi dieci anni (al momento dell'emanazione del bando di concorso) ed erano in possesso della certificazione di idoneità (morale) rilasciata dall'ordinario diocesano. Già, perché a quel concorso (gestito a livello regionale) parteciparono un numero di concorrenti di poco superiore ai posti messi in palio e in alcune regioni, come in Lombardia, gli idonei furono meno dei posti disponibili: il concorso sognato da tutti gli italiani.

    E se per i prof di Religione arriva Babbo Natale ricco di regali, per il personale Ata (amministrativo, tecnico e ausiliario) c'è solo carbone: "Gli insegnanti di Religione in paradiso, gli Ata all'inferno", aggiunge Panini. Nella Finanziaria approvata due giorni fa, infatti, gli Ata transitati nel 2000 - per effetto di una legge del 1999 - dagli enti locali allo Stato sono stati scippati di una parte dell'anzianità maturata (anche vent'anni) alle dipendenze di comuni e province. Con un complesso artificio legislativo-contabile circa 80 mila persone si ritroveranno di botto con meno anni lavorati e uno stipendio più leggero. I sindacati, nei giorni scorsi, hanno protestato vivacemente definendo la norma "palese ingiustizia". "Si tratta di un provvedimento non solo discriminatorio ma anche, come è evidente, di dubbia legittimità costituzionale. La norma in questione non ha alcuna natura interpretativa, stante la costante consolidata giurisprudenza del Giudice di legittimità; si tratta invero di una norma volta a modificare in pejus e con efficacia retroattiva una precedente norma di legge. Tale norma, qualora venisse approvata, oltre al taglio delle retribuzioni dovute ai lavoratori, sancirebbe un trattamento retributivo discriminatorio tra gli stessi", hanno scritto ai presidenti di Senato e Camera, Pera e Casini. Come dire, due pesi e due misure.

    Intanto le sorprese, ovviamente gradite, per gli insegnanti di Religione non sono finite. Dopo i 9.229 immessi in ruolo lo scorso mese di agosto, si avvicina l'assunzione per altri 3.077 in graduatoria. Il provvedimento (addirittura retroattivo: a decorrere dal primo settembre 2005) ha già ottenuto il benestare dai ministeri dell'Economia e della Funzione pubblica e, in questi giorni, dal ministero del Tesoro. Per il varo di altre 3.077 immissioni in ruolo si aspetta, a questo punto, soltanto l'autorizzazione del Consiglio dei ministri.
    (22 dicembre 2005)

  3. #3
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    Volevo metterlo io. l'ho visto poco fa a pranzo. Roba da uscire di testa.

  4. #4
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    Non ci posso credere...


  5. #5
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    vergogna,e poi si lamentano che non sono ben visti! e poi gli uffici pubblici rimangono senza personale per il turn-over!cose dell'altro mondo!

  6. #6
    morena
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    Citazione Originariamente Scritto da aguas
    .......
    Mentre l'insegnamento confessionale in uno stato laico perde sempre più interesse tra gli alunni, ..
    questa è una tua opinione!

  7. #7
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    Citazione Originariamente Scritto da morena
    questa è una tua opinione!
    Sarebbe interessante avere dei dati in proposito.
    Quello che so, per esperienza personale, è che l'ora di religione è sempre stata un'ora di ricreazione generale, dove gli studenti da una parte e i preti dall'altra si facevano i fattacci loro...parlo per me naturalmente.

  8. #8
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    Citazione Originariamente Scritto da morena
    questa è una tua opinione!

    opinione o no,pagateveli di tasca vostra!l'italia è ultima come livello di ricerca e di preparazione degli alunni, e invece che investire,si vanno a buttare risorse per l'ora di religione!ma la gente che fa,dorme?!
    tutto questo è criminale!

  9. #9
    .
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    Citazione Originariamente Scritto da Su pisìttu
    opinione o no,pagateveli di tasca vostra!l'italia è ultima come livello di ricerca e di preparazione degli alunni, e invece che investire,si vanno a buttare risorse per l'ora di religione!ma la gente che fa,dorme?!
    tutto questo è criminale!
    Ma vuoi mettere l'importanza di una preparazione religiosa....quella sì che ci rende competitivi.

    Questo è davvero il paese delle barzellette e delle banane.

  10. #10
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    Citazione Originariamente Scritto da morena
    questa è una tua opinione!
    http://www.repubblica.it/2005/h/sezi...el/orarel.html

    Alle superiori dal 2001 ad oggi triplicate le rinunce
    La regione con meno adesioni è il Lazio
    Religione, sempre meno studenti
    Per uno su tre l'ora alternativa
    Solo un milione e mezzo di ragazzi segue l'insegnamento
    di SALVO INTRAVAIA


    Cala l'interesse degli studenti italiani per l'ora di religione. Nelle scuole superiori infatti la percentuale di ragazzi e ragazze che hanno deciso di non seguire la materia è salito dall'11, 7 per cento del 2001 al 37,6 dell'ultimo anno scolastico. Ormai, uno studente delle superiori su tre non frequenta.

    Il dato emerge dalle cosiddette "Rilevazioni integrative" - la raccolta, scuola per scuola, dei dati riguardanti l'istruzione statale e non statale in Italia - che il ministero dell'Istruzione effettua ogni anno. Secondo i dati di viale Trastevere, relativi alla quasi totalità delle istituzioni scolastiche presenti nel territorio nazionale (il 97,6 per cento), nell'anno scolastico 2004/2005 su un totale di 2.426.052 studenti delle scuole secondarie di secondo grado solo 1.513.819 hanno scelto di frequentare l'ora di religione.

    Oltre 900 mila, tra ragazzi e ragazze, una volta a settimana sono stati dirottati a svolgere attività alternative, che le scuole hanno l'obbligo di organizzare per coloro che "non si avvalgono", come vengono definiti nel linguaggio scolastico burocratico.

    Negli ultimi anni, il numero degli alunni che durante l'ora di religione escono dalla classe è cresciuto vertiginosamente, raggiungendo, quest'anno, percentuali a due cifre in quasi tutti gli ordini di scuola. Solo a titolo di esempio, in alcune classi del liceo classico Mamiani di Roma, negli ultimi anni il numero di coloro che all'ingresso del prof di religione hanno preferito uscire dalla classe è stato addirittura superiore a quello dei compagni che restavano in aula.

    Il tutto, mentre il governo Berlusconi, per la prima volta nella storia repubblicana, ha varato l'immissione in ruolo di 15 mila insegnanti di religione cattolica in tre anni, con i primi 9.229 che prenderanno servizio dal prossimo primo settembre. Per loro è stata prevista una procedura concorsuale ad hoc svolta nei mesi scorsi a livello regionale, con graduatorie per singola diocesi.

    Una vera manna caduta dal cielo per gli interessati, finora precari, visto che in alcune regioni (come in Lombardia) il numero dei candidati è stato inferiore, o di poco superiore, ai posti messi a concorso.

    Voglia di laicità, alunni stranieri - e nostrani - seguaci di altre confessioni, o disinteresse per la religione a scuola: cosa determina la fuga dalle classi? Probabilmente a provocare l'esodo durante le attività dedicate alla "cura dell'anima" è un mix di cause.

    L'ingresso nelle classi italiane di migliaia di alunni stranieri provenienti dai paesi asiatici e africani, passati in vent'anni (dal 1983/1984 al 2003/2004) da 6.104 a 282.683, ha certamente avuto il suo peso, ma probabilmente non basta a spiegare la fuga che si registra nel passaggio dalla scuola media al superiore.

    Nella scuola dell'infanzia, infatti, il numero dei piccoli che non seguono le lezioni di Religione sfiora il 10 per cento. Percentuale che cala al 6,1 per cento alla primaria (l'ex elementare) per crescere nuovamente alla secondaria di primo grado (11,2 per cento, alla scuola media).

    Nella scuola secondaria di secondo si registra un vero esodo dalle classi, con il 37,6 per cento di ragazzi che a scuola preferisce fare altro anziché Religione. Percentuale che si accresce nelle classi terminali e non varia praticamente se si prendono in considerazione i dati delle sole ragazze. Nelle regioni del Centro-Sud, a eccezione del Lazio, il fenomeno è tradizionalmente più contenuto rispetto alle regioni del Nord, dove in Liguria si sfiora il 50 per cento.


    (11 agosto 2005)

 

 
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