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Lavoro. Giornalisti, per accedere alla professione ora serve la laurea
Roma, 22 dicembre 2005
Il Consiglio dei ministri ha da poco varato la riforma che disciplina l'accesso alle professioni e i relativi esami di Stato. Il provvedimento modifica, tra l'altro, i requisiti per diventare giornalisti. Non basterà più il solo praticantato di 18 mesi per partecipare all'esame di Stato, ma sarà necessaria almeno una laurea triennale.
Potra' diventare giornalista chi, oltre alla laurea breve, sara' in possesso di una laurea specialistica il cui percorso formativo sia almeno per il 50% costituito da una attività pratica orientata alla professione e disciplinata dall'ordine dei giornalisti; oppure abbia svolto un master universitario biennale sulla base di convenzioni con l'ordine; o ancora abbia frequentato corsi biennali presso istituti di formazione al giornalismo, anche questi riconosciuti dall'ordine.
Il ministro dell'Istruzione Letizia Moratti, nel corso di una conferenza stampa, ha sottolineato che con questa riforma il governo "ha voluto dare un forte contributo all'ammodernamento del sistema degli ordini e al contempo garantire ai cittadini una maggiore tutela, visto che beneficeranno di professionisti più qualificati".
"Con l'Ordine dei giornalisti" - ha proseguito il ministro Moratti - "è stato concordato di mantenere alcune peculiarità, come la composizione della Commissione esaminatrice, il cui presidente sarà scelto tra i magistrati di Tribunale o di Corte d'appello. La commissione sarà integrata da un rappresentante delal Federazione degli editori. Il ministro ha poi precisato: "Il provvedimento era molto atteso dall'Ordine. C'e' l'esigenza di garantire un percorso piu' qualificato per la categoria".
Gli attuali praticanti non risentono delle nuove norme, come anche coloro che svolgono attività redazionale giornalistica da almeno due anni consecutivi. oppure esercitano la professione giornalistica a tempo pieno e in modo continuativo da almeno cinque anni. Insieme ai giornalisti, altre professioni interessate dal Dpr sono gli statistici, i tecnologi alimentari e i consulenti del lavoro.