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    Predefinito Scatta la Legge Mancino per Bossi e la LN.

    BOLOGNA, 15 DIC - La Islamic Anti-Defamation League (Iadl) ha reso noto di aver denunciato il segretario Umberto Bossi, il presidente federale Angelo Alessandri, il deputato Massimo Poliedri e tre consiglieri regionali Lega Nord dell'Emilia-Romagna per istigazione all'odio razziale e religioso, vilipendio della religione e diffamazione. Motivo la 'campagna anti-islam'' presentata ieri dal gruppo consiliare della Lega Nord per sensibilizzare i cittadini sul problema dell' 'islamizzazione'. Sono stati annunciati manifesti con immagini di islamici che pregano dentro una moschea e di una miccia che sta per accendersi, e con lo slogan 'Islamizzati o terrorizzati.

    Fermiamoli!' e uno spot sullo stesso tema nelle emittenti radiofoniche emiliano-romagnole. ''Sono inammissibili, ripugnanti - ha detto Dacia Valent, responsabile del lobbying della Iadl - Questa non e' campagna elettorale, e' istigazione all'omicidio delle musulmane e dei musulmani''.

    La Iadl ha fatto sapere di aver presentato una denuncia penale che coinvolge i vertici della Lega Nord e ha anticipato la presentazione di un ricorso d'urgenza che verra' depositato domani mattina per l'oscuramento della ''campagna di odio leghista'', con richieste a tutti i sindaci della regione di revocare il permesso per l'affissione. Della questione si occupa il direttore dell'ufficio legale della Islamic Anti-Defamation League, l'avv. Lucio Barletta del Foro di Roma: ''Non ho mai visto una campagna piu' imbarazzante dal punto di vista politico ne' piu' allarmante da quello penale - ha commentato -. Non si puo' confondere la liberta' d'espressione con il libertinaggio killer. Confido nella magistratura bolognese che verra' interpellata domani in prima mattina per ristabilire lo stato di diritto in Emilia-Romagna - ha commentato -. Una campagna vergognosa che ricorda inquietantemente quelle condotte contro gli ebrei e i neri dalla Repubblica di Salo'.(ANSA).
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    23-12-2005, 01:14 #93
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    Messaggi: 3.765 Contatto: La Lega Nord Risponde Alle Accuse Di Razzismo

    --------------------------------------------------------------------------------

    In merito alle accuse a noi rivolte da diverse associazioni e centri di cultura islamica (ma anche da esponenti del centro sinistra) riguardo “all’istigazione all’odio e al voler offendere la sensibilità altrui” che avremmo procurato con i nostri manifesti dal titolo “islamizzati o terrorizzati”, ricordiamo che, fortunatamente, viviamo in uno Stato democratico in cui, se qualcuno se ne fosse dimenticato o ne ignorasse la tipicità, esiste la libertà di pensiero, di coscienza, di parola, di uguaglianza tra uomo e donna, la tolleranza, la libertà di culto e soprattutto una costituzione che a differenza della legge islamica non è incompatibile con la convenzione dei diritti dell’uomo.
    Non smetteremo mai di chiedere, a modo nostro, ossia democraticamente, il rispetto delle nostre tradizioni, delle nostre idee e della nostra storia.
    Riguardo infine alla convivenza pacifica e all’integrazione noi siamo e saremo sempre disponibili al dialogo ma vogliamo ricordare che non si tratta di atti dovuti ma guadagnati con il reciproco rispetto e con la ferma condanna di ciò che è estraneo ad uno Stato democratico e soprattutto lesivo delle libertà individuali e dei diritti e doveri spettanti a ciascuno di noi.


    Bologna, 20 Dicembre 2005.


    Ufficio stampa Gruppo
    Lega Nord Padania Emilia e Romagna

  2. #2
    Mé rèste ü bergamàsch
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    Fosforo bianco sulla Islamic Anti-Defamation League!

    E' la follia pura, la repressione del dissenso, anzi la repressione della libera opinione di liberi cittadini da parte di una minoranza di esaltati delinquenti medievali teocratici... non siamo più padroni a casa nostra, ma la gente imbelle e sodomizzata dal politically correct non alza un dito... prima con i terroni ora con gli extracomunitari, due invasioni speculari, due buonismi pelosi, due opere di distruzione della nostra cultura e delle nostre etnie... e la gente dorme... buona notte, padania meridionalizzata e islamizzata senza che nessuno reagisca... andate a vedere cosa è successo con Theo Van Gogh & C., le stesse cose che stanno avvenendo qui, e forse nemmeno se ci scappasse il morto la gente alzerebbe la testa... ed è la cosa che più mi fa incazzare... la lega islamica fa il suo dovere (comunque riprovevole) di rompicoglioni, ancora peggio è però il comportamento ossequioso dei politicanti italioti e dei padani ormai resi idioti da decenni di distruzione della propria identità...

    cazzo, che schifo!


  3. #3
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    DOPO IL CASO BORGHEZIO
    La libertà di pensiero vale solo per islamici e no global


    fabrizio carcano
    --------------------------------------------------------------------------------
    Due pesi e due misure. Tanto per usare un eufemismo. Eh sì, perché dei manifesti esposti regolarmente, nel rispetto delle leggi, sono molto più pericolosi e dannosi di pugni e calci.
    Eh sì, perché certe immagini, come ad esempio islamici raccolti in preghiera in una moschea, accanto ad una miccia accesa e la scritta “Fermiamoli”, sono molto, ma molto più pericolose, e quindi da condannare, di un vero linciaggio non sfociato in una tragedia solo per l’intervento di due audaci poliziotti. Due pesi e due misure. Sono quelli utilizzati, sempre per usare un eufemismo, da Dacia Valent, portavoce (?) della Iadl, Islamic Anti Diffamation... ...League, che, dal suo grazioso sito, continua a regalarci perle incredibili. O agghiaccianti, a seconda dei punti di vista. Così, aprendo il suo sito, troviamo il pomposo annuncio di una maxi denuncia presentata dalla stessa associazione nei confronti di pericolosi soggetti quali Umberto Bossi, Angelo Alessandri, Gianluca Pini, Massimo Polledri e dei tre consiglieri regionali leghisti nel parlamentino emiliano-romagnolo, accusati di una sfilza di reati quali l’incitamento all’odio razziale e religioso, il vilipendio della religione e la diffamazione. Tutto questo per aver semplicemente fatto esporre dei manifesti per sensibilizzare i cittadini emiliani e romagnoli sui pericoli e sui problemi derivanti dal rischio di “islamizzazione” della loro terra. Chiunque giri in questi giorni per le strade di quelle zone può vedere questi pericolosi e terribili manifesti e farsi un’idea di quanto stiamo dicendo. Per l’ineffabile Dacia Valent, però, questi manifesti “Sono inammissibili, ripugnanti”, e fin qua passi, visto che c’è libertà di opinione, ma soprattutto, continua la Valent, “questa non è campagna elettorale, è istigazione all’omicidio delle musulmane e dei musulmani”. Insomma questi manifesti rappresentano un’istigazione all’omicidio. È curioso però che si parli di istigazione all’omicidio, in riferimento a questi manifesti, ma non nel caso del vero linciaggio (usiamo il termine appropriato) subito da Borghezio, definito nel solito incredibile sito un “grassissimo e lumacoso neuroparlamentare”. No, per carità, il caso di Borghezio è diverso, ci mancherebbe. Ma vogliamo paragonare dei manifesti ad un aggressione fisica? Per carità, molto più gravi i primi. Anzi… Intanto al buon Borghezio gli hanno fatto un favore spedendolo sotto i ferri (“Speriamo sia una liposuzione” spiega la Valent) e poi alla fine cosa è successo? Ma niente, leggete un po’ il resoconto: “Mario Borghezio, dice di essere stato malmenato da alcuni padani su di un treno… Sembrerebbe anche che i presunti aggressori di Ciccio Borghezio volessero gettarlo dal treno, non riuscendovi perché i finestrini erano troppo piccoli”. Eh va beh, che volete che sia, volevano solo buttarlo dal treno in corsa, quante storie... Può bastare? Ma no, per carità. Sempre nella logica salomonica dei due pesi e due misure la Valent osserva: “Se non fossi la scettica che sono potrei anche parlare di punizione divina, se fossi il Sartori citerei la legge del contrappasso di Dante. Visto che sono solo Dacia Valent, dico invece, dannata Trenitalia: non solo arriva in ritardo, ma ha anche i finestrini troppo stretti.”. Alla faccia… Alla fine è tutta colpa di Trenitalia e dei suoi maledetti finestrini troppo stretti… Basta così? Mah no… Intanto aggiungiamo che la vicenda Borghezio è racchiusa in un box con sopra un titolo eloquente: “E fuori due”. E il primo? Per chi non ha buona memoria ricordiamo che “E fuori uno” era riferito, un paio di settimane fa, a Max Ferrari, in un box dove, in riferimento al direttore di TelePadania, si diceva “Nessuno sopravvive alla morte - sia questa fisica o civile - dell’altro, meno che mai quando provocata dall’insensato pregiudizio e dall’odio razziale” e ancora “Pagare caro e pagare subito”. Mica male vero? Altro che due pesi e due misure. Basta così? Ma no, perché? Regaliamoci un’ultima chicca. Sul ministro Calderoli che, all’indomani della sua proposta di sottoporre i violentatori a trattamento androgenico ove ne facessero volontariamente richiesta, si becca un bel “Altroché ministro delle Riforme Istituzionali: considerato l’argomento, del quale ormai è diventato un esperto intenditore, Calderoli è davvero il miglior ministro del Cazzo che questo Paese abbia mai avuto”. Due pesi e due misure, mica male vero?


    [Data pubblicazione: 21/12/2005]

  4. #4
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    Creato in Italia un gruppo per combattere ogni libertà d’espressione anti-islamica
    ISLAM, VIA INTERNET LE CONDANNE A MORTE


    Stefania Atzori
    --------------------------------------------------------------------------------
    Quando la libertà d’espressione diventa un’eccezione che conferma la regola, significa che una civiltà, anziché evol- versi in direzione delle libertà individuali, retrocede ai periodi più bui della storia. Maometto ha fatto della censura un baluardo della religione islamica. Le ahadith riportano episodi riguardanti omicidi cruenti perpetrati dai musulmani nei confronti di chi si opponeva alla parola di Allah. La censura, quindi l’alienazione delle libertà individuali, era pratica abituale della quale Maometto si serviva per eliminare fisicamente coloro che rifiutavano la sua rivelazione attraverso canti, poesie, racconti. Asma bint Marwan, Kab bin al-Ashraf, Abu Afak, Uqba, sono solo alcuni degli artisti condannati a morte dal predicatore per aver espresso opinioni negative sul credo islamico e sulla sua persona. Oggi abbiamo preso coscienza di questo atteggiamento oscurantista perché un occidentale ha pagato con la propria vita il legittimo esercizio del diritto alla libertà di espressione sancito dalla Dichiarazione Universale Dei Diritti Umani.
    Non sono bastate le fatawa contro Salman Rushdie e Taslima Nasrin o l’assassinio del traduttore giapponese de I Versetti Satanici e il ferimento di quello italiano per farci aprire gli occhi su questo aspetto nichilista del credo islamico. Basti leggere il commento di Hamza Piccardo, segretario dell’Ucoii, riguardo alla libertà di parola sancita dalla Dichiarazione Universale dei Diritti dell’Uomo nell’Islam: «Art. 12 - Ogni persona ha il diritto di pensare e di credere, e di esprimere quello che pensa e crede, senza intromissione alcuna da parte di chicchessia, fino a che rimane nel quadro dei limiti generali che la Legge islamica prevede a questo proposito. Nessuno infatti ha il diritto di propagandare la menzogna o di diffondere ciò che potrebbe incoraggiare la turpitudine o offendere la Comunità islamica: “Se gli ipocriti, coloro che hanno un morbo nel cuore e coloro che spargono la sedizione non smettono, ti faremo scendere in guerra contro di loro e rimarranno ben poco nelle tue vicinanze. Maledetti! Ovunque li si troverà saranno presi e messi a morte” (Cor. 33, 60-61).».
    «Saranno presi e messi a morte» non solo nelle società islamiche ma anche nelle nostre. Magdi Allam, Oriana Fallaci, Ayaan Hirsi Ali e molti altri dissidenti, sono costretti a vivere in clandestinità protetti da una scorta a causa delle loro esternazioni sull’Islam. Più frequentemente vengono utilizzate le nostre stesse leggi per ottenere la censura su tematiche riguardanti la religione islamica, spacciando il diritto di opinione per odio razziale e religioso. Su tale linea di pensiero è stata istituita la Islamic Anti-defamation League (Iadl), il cui scopo è quello di “raccogliere, analizzare e disseminare le informazioni sull’attività di propaganda dell’odio e dell’estremismo, e quindi di monitorare, esporre e combattere i fenomeni, le organizzazioni ed i singoli promotori dell’anti-islamismo in Italia, qualunque sia il mezzo usato per la loro propaganda”, ovviamente secondo i criteri di libertà di espressione contemplati dall’Islam. La stessa “libertà” che condanna a morte coloro che criticano il Credo islamico o Maometto.
    In questi ultimi mesi, due membri della Iadl hanno condotto una campagna volta a inibire il libero pensiero su internet. Si tratta di un vero e proprio linciaggio psicologico. Millantando conoscenze altolocate con un certo “peso politico e sociale” intimidiscono, accusano, molestano coloro che muovono critiche al Credo islamico o semplicemente riportano notizie pubblicate sui quotidiani; stilano “black list” da inviare alla Iadl affinché la stessa prenda i provvedimenti adeguati: avvertire l’autore degli articoli “razzisti” e “anti-islamici” affinché si ravveda; chiedere al provider di apporre un disclaimer che “certifichi il sito come un sito che diffonde odio razziale dal quale loro stessi si “dissociano” ed infine, “adire la via del Tribunale”.
    Questi individui non hanno esitato a pubblicare e-mail private, IP e dati personali delle “vittime”, facendosi beffa della legge sulla privacy e della legalità. Il fatto che possano avvalersi di “una schiera di avvocati gratis” o che una di queste persone è una ex-deputato ed ex-poliziotta e l’altro un opinionista egiziano de Il Manifesto, come afferma lo stesso, ha reso il loro atteggiamento tracotante e minaccioso al punto tale da sfociare in esternazioni quali: «Sarà pur servito a qualcosa, sai, fare l’ex-principessa, l’ex-poliziotta, l’ex-deputato e la signora tra virgolette. Sai, tutti questi ex che voi sfottete allegramente, in poche parole, sono contatti, conoscenze, numeri telefonici, peso politico, peso sociale». E ancora: «L’“azione punitiva”, quindi, va portata fino in fondo. Anzi, io sarei dell’opinione di allargarla e fare piazza pulita, visto che ci siamo». Infine: «Perché vi staneremo. Perché l’era del musulmano che subisce zitto-zitto e “zi badrone”, è finita. Don’t mess with the Giants, baby» e «Insomma che cosa è successo, adesso? Che cosa è cambiato? Che abbiamo chiesto un po’ di informazioni sul tuo conto? Non ti vogliamo mica fare del male sai... Vogliamo solo sapere qualcosina su di te, come dire... per curiosità».
    I siti web e i blog di questi individui contengono materiale che dovrebbe destare preoccupazione o quantomeno un interessamento da parte delle autorità. Non possono credere di poter inibire la libertà di espressione quando loro stessi scrivono o pubblicano articoli sull’utilità dei terroristi suicidi palestinesi o affermano apertamente di aver preparato “inventando di sana pianta, decine, forse più di un centinaio, di richieste d’asilo politico”; si rallegrano della morte di Theo van Ghog e assimilano gli ebrei ai nazisti. Senza contare gli insulti, spesso volgari, rivolti a politici, giornalisti, magistrati e semplici cittadini. Tale comportamento assume connotati ancora più gravi dal momento che le intimidazioni e le offese provengono anche da una ex-europarlamentare.
    Sarebbe interessante sapere da chi viene finanziata questa associazione in grado di pagare una “schiera di avvocati”, a chi fa riferimento ma sopratutto in base a quale diritto questi suoi membri decidono cosa può essere detto o scritto sul credo islamico, minacciare denunce ad oltranza o accusare con tanta superficialità chi tratta di tali argomenti di “istigare al genocidio, all’odio razziale e religioso”. Tali insinuazioni non solo sono ingiuriose ma, come la vicenda di Theo van Gogh insegna, anche fatali.
    Sarebbe oltremodo opportuno che le istituzioni prendessero coscienza di tale pericolosa realtà sommersa e adottassero seri provvedimenti per arginare questo fenomeno intimidatorio. Non tutti possono permettersi la scorta, vantare conoscenze altolocate o beneficiare di “schiere di avvocati” al fin di esercitare un diritto sacrosanto sancito dalla nostra Costituzione. Le accuse di istigazione al genocidio, odio razziale e religioso devono essere supportate da prove concrete perché fino a prova contraria la Dichiarazione Universale dei Diritti dell’Uomo nell’Islam, nella quale il diritto di opinione è regolato dai “limiti generali che la Legge islamica prevede”, nel nostro Paese non ha alcuna legittimità.
    Stefania Atzori
    --------------------------------------------------------------------------------


    [Data pubblicazione: 04/09/2005]

  5. #5
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    Islam: Antidefamation League, parte civile contro Telepadania *


    Home | Arte e Cultura | Immigrazione | Islam | Notizie | Cucina | Aziende | Giustizia | Suggerimenti | Note Legali | E - Mail




    --------------------------------------------------------------------------------
    ISLAM: ANTIDEFAMATION LEAGUE,PARTE CIVILE CONTRO TELEPADANIA APERTA INCHIESTA PER ISTIGAZIONE A ODIO RAZZIALE SU EMITTENTE (ANSA) -

    MILANO, 30 NOV - ''La denuncia e' un atto dovuto, cosi' come la nostra costituzione come parte civile. Chiederemo un congruo risarcimento all'emittente e al suo editore cosi' come chiederemo che venga applicata una pena pecuniaria milionaria da destinare a progetti tesi alla pacifica convivenza tra le differenti etnie che compongono la nuova Italia'': lo annuncia Dacia Valent, portavoce della Islamic Anti-Defamation League, dopo che, nei giorni scorsi, e' stato notificato al direttore di Telepadania un avviso di garanzia nell'ambito di un'inchiesta per istigazione all'odio razziale, in relazione a un servizio mandato in onda l'11 luglio dall'emittente. Nel servizio si riferiva di presunti festeggiamenti da parte di islamici nel Ferrarese dopo gli attentati di Londra. Agenti di Polizia hanno acquisito copia del telegiornale di quel giorno. Per Dacia Valent, il servizio e' ''destituito di ogni fondamento'', mentre il filmato era ''fasullo cosi' come la notizia''. Valent ha anche reso noto che e' stata aperta una decina di contenziosi con giornalisti di altre testate che ''conducono una campagna di istigazione razzista, antiislamico ai fini di aumentare le rispettive tirature''.

    * Fonte: Ansa.it

  6. #6
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    Predefinito .....e i giudei appoggiano gli arabi....


  7. #7
    Alvise
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    Ma Dacia Valent è davvero musulmana?

  8. #8
    Arthur I
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    Predefinito

    E ora la Lega che farà/potrà fare? Ci avessero pensato prima ad affondare questa porcheria di legge.

  9. #9
    Totila
    Ospite

    Predefinito

    Tranquilli! Noi siamo al governo. Abbiamo le spalle coperte da Berluska, AN e UDC. Siamo in una botte di ferro. Tranquilli...

  10. #10
    Totila
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    Ci vediamo nelle catacombe...

 

 
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