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  1. #1
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    Predefinito Moro, Lo Spirito Di Prodi Era Una Spia Del Kgb ?

    "Il Giornale"19 gennaio 2005

    Moro, lo spirito di Prodi era una spia del Kgb
    La relazione del giudice Mastelloni:"Conforto, 007 al soldo di Mosca, dietro il nome di Gradoli"
    Per il Pm potrebbe essere lui il suggeritore della seduta spiritica
    L'agente segreto fu insignito con la Croce rossa del Cremlino
    Gianmarco Chiocci
    Claudia Passa
    da Roma
    Lo spiritello di Romano Prodi era una spia del Kgb? Parrebbe proprio di sì. Giorgio Conforto, talpa di Mosca, sarebbe la misteriosa fonte che in pieno sequestro Moro avrebbe suggerito l'indicazione di "Gradoli" per rintracciare la "prigione del popolo" in cui le Br tenevano prigioniero il presidente De. Potrebbe esserci, infatti, lui dietro l'improbabile seduta spiritica a cui partecipò il Professore. Lui dietro la "soffiata" a 48 ore dall'agguato in via Fani allorché la polizia bussò proprio a quella porta di via Gradoli 96/11 senza insistere più di tanto. La "verità" su Moro, il Kgb e i covi del partito armato con annessi spiritelli improbabili, ce la racconta in una relazione il giudice Carlo
    Mastelloni, consulente della commissione Mitrokhin.
    Per far quadrare il suo ragionamento, Mastelloni parte dal capo-rete dei servizi segreti
    sovietici in Italia, padre di Giuliana, nella cui abitazione di viale Giulio Cesare a Roma vennero arrestati i brigatisti del sequestro, Valerio Morucci e Adriana Faranda, trovati in possesso del mitra che uccise Moro. La spia Giorgio Conforto, unico italiano insignito a Mosca con la stella rossa al valore, nome in codice "Bario" (scheda 142 del rapporto Impedian) si trovava nell'abitazione della figlia al momento del blitz delle forze dell'ordine. "Una presenza singolare", per Cossiga che ha attribuito proprio a Conforto ("con una telefonata all'ex capo della polizia Masone") la paternità della "soffiata" per prendere i due "trattativisti" delle Br.
    Per arrivare al bluff del "pendolino" o della "soffiata", Mastelloni sviluppa il pensiero di
    Cossiga soffermandosi sui misteri dell'appartamento-covo alla cui porta la polizia bussò
    per la prima volta il 18 marzo 1978. Il successivo accostamento al nome "Gradoli" - continua Mastelloni - si ha "con l'infinito affaire del pendolino del 2 aprile che potrebbe costituire una seconda notizia sul covo". Il riferimento del giudice va ovviamente alla discussa seduta spiritica a Zappolino di Bologna del 2 aprile 1978 alla quale parteciparono Romano Prodi e altri professori universitari che avrebbero deciso di evocare gli spiriti di Don Sturzo e Giorgio La Pira per scovare la prigione del leader Dc. Le ricerche poi puntarono sul paesino di "Gradoli", nella Tuscia, anziché in "via Gradoli" a Roma dove qualche giorno dopo i pompieri, per una "provvida" infiltrazione d'acqua, scoprirono il covo Br. Quante stranezze. Prima la "soffiata" alla polizia che bussa alla porta giusta e se ne va perché nessuno apre. Poi la strampalata storia della seduta spiritica, col piattino che, lettera dopo lettera, rimbalza e scrive "G-r-a-d-o-l-i". Poi la doccia lasciata
    incredibilmente aperta da impeccabili terroristi. Che c'è dietro? Per Mastelloni c'è lo zampino dell'"agente Dario" e la coincidenza che vede la figlia Giuliana (quella che ospitava i brigatisti del sequestro nel suo appartamento) figurare in rapporti con tal Luciana Bozzi, proprietaria assieme al marito, Giancarlo Ferrero, di un altro appartamento frequentato da terroristi rossi: il covo di via Gradoli. In un vecchio fascicolo Mastelloni ha rintracciato questo appunto confidenziale di un tenente dei carabinieri: "Un amico mi ha riferito che Giuliana Conforto, quando lavorava al Cnen, si faceva accompagnare in via Gradoli dove aveva un appartamento con il marito ingegnere del Cnen". Appartamento in via Gradoli? Secondo Mastelloni "è logicamente pressoché inequivocabile che si tratti proprio della casa della Bozzi", ovvero del covo-Br. Anche la nota dell'allora vice-questore Ansoino Andreassi porta acqua al mulino di Mastelloni: da più "fonti confidenziali" - è scritto - "si è appreso che la Bozzi (mai inquisita, ndr) conoscerebbe molto bene la Conforto, con cui aveva frequentato nel '69 il centro ricerche nucleari della Casaccia". Per la cronaca, entrambe erano in contatto con Franco Piperno, leader di Potere Operaio. A proposito dell'appartamento di via Gradoli, affittato al sedicente "ingegner Borghi" (alias Mario Moretti, capo Br) il giudice specifica che "l'unica persona che poteva arrivare alla Bozzi per l'affitto della casa a Moretti, o a Morucci, quindi alle Br, era Giuliana Conforto".
    A questo punto il mistero resta quello di chi a più riprese e in circostanze mai chiarite segnalò il nome di Gradoli. "Chi aveva abitato - si domanda Mastelloni - quella casa prima del signor Borghi? E chi può aver fornito la prima informazione subito dopo il sequestro? Giorgio Conforto? Rivelatosi informatore provvidenziale nel maggio 79 (per l'arresto di Morucci e Faranda, ndr), potrebbe essere stato l'autore ignoto dell'ulteriore pregressa segnalazione nella sua qualità di diligente quanto esperto funzionario del Kgb indirizzandola verso il percorso di rito che terminava al Ministero dell'Interno". E ancora."Se per gli elementi romani di PotOp non ci voleva un grande sforzo per conoscere il covo di via Gradoli, non molto di più ci voleva da parte di un ottimo agente segreto a quelli collegato".L'ipotesi è giudicata "plausibile"; e altrettanto plausibile - secondo la Commissione d'inchiesta - che le diverse indicazioni sul covo Br siano provenute da una stessa fonte, ovvero Conforto. Una "fonte" che andava assolutamente coperta,1 anche al costo di "pagare un prezzo altissimo in termini di immagine", una fonte da coprire con una seduta spiritica?

    La versione del leader della Gad
    "Il gioco del piattino in quel giorno di pioggia"
    Se al posto del Professore fra medium incalliti e neofiti dello spiritismo ci fosse stato Silvio Berlusconi, chissà quanta ironia, quante inchieste, quali e quante campagne stampa vi sarebbero state. E invece no. Prodi ha sempre insistito nel raccontare d'aver appreso il nome di "Gradoli" durante un'affollata seduta parapsicologica e nessuno ha indagato a fondo. L'ultima volta che ne ha parlato ha fornito questa versione: "In un giorno di pioggia, in campagna, si faceva il cosiddetto gioco del piattino, termine che poco conosco perché era fa prima volta che vedevo cose del genere". Erano i giorni in cui l'Italia era col fiato sospeso, All'inizio, dall'aldilà, uscirono i paesi di Bolsen e Viterbo. Dopodichè toccò a Gradoli, e Prodi capì che era la svolta. "Nessuno ci ha badato. Poi in un atlante, abbiamo visto che esiste il paese di Gradoli. Chiedemmo se qualcuno ne sapeva qualcosa, poi ho ritenuto mio dovere, anche a costo di sembrare rìdicolo, come mi sento in questo momento, dì riferire la cosa". E ancora. "A turno parteciparono un po' tutti. C'erano cinque bambini, era una cosa buffa. Non crediamo all'atmosfera degli spiriti e che ci fosse un medium. Io vi dico che tutti, anche io ho messo il dito sul piattino. All'inizio guardavo con curiosità (...). All'inizio ero in disparte con i bambini, dopo il gioco mi ha incuriosito. Sono uscite tante cose che ora...non ricordo. Non ho mai creduto a queste cose, sarà stato un caso". Un gioco. Il Caso. Le coincidenze. Sarà. Ma Prodi non si cura di raccontare in giro l'avventura soprannaturale con professori e bambini: "il giorno dopo avevamo il consiglio di facoltà e raccontammo a tutti la cosa". Ma come .funzionava lo spettrale diversivo? "Semplice - spiega Prodi - vi erano le lettere su un foglio, si mettevano in fila e si scrivevano, il piattino indicava sì o no. Le domande, erano: dov'è? perché? Moro è vivo o morto? (...). L'interlocutore all'inizio era ignoto, qualcuno disse; interroghiamo La Pira o don Sturzo. Considerata ora la cosa forse si drammatizza al punto che poi ho riferito per l'aspetto irrazionale della cosa, ma dovete pensare che ìl tutto è avvenuto in campagna, i bimbi andavano e venivano (...). Alla fine è uscito fuori il nome, e se ci siamo trovati in questa situazione ridicola, noi siamo esseri ragionevoli. E per ragionevolezza l'ho riferito".

    http://www.almanaccodeimisteri.info/moro2005.htm
    Addio Tomàs
    siamo fatti della stessa materia di cui sono fatti i 5 stelle

  2. #2
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    Bah, se Prodi avesse avuto una soffiata attendibile, bastava che si fosse inventato una telefonata anonima, per coprire la fonte, mica una cosa come una seduta spiritica con 7 testimoni adulti e 5 bambini...

  3. #3
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    Citazione Originariamente Scritto da pcosta
    Bah, se Prodi avesse avuto una soffiata attendibile, bastava che si fosse inventato una telefonata anonima, per coprire la fonte, mica una cosa come una seduta spiritica con 7 testimoni adulti e 5 bambini...
    Il problema è che in realtà non era neanche Prodi la persona a cui era arrivata la soffiata, ma uno degli altri personaggi indicati come presenti alla seduta, o addirittura un'altro non presente, all'epoca ben più importante di Prodi, che era poco più che un brillante professore. Forse addirittura Andreatta. A quel punto con la seduta spiritica si poteva dividere tra più nomi l'identificazione della persona conttatata. Non dimentichiamo che Moro fu un bersaglio delle BR anche perché diversi settori dei servizi, sia occidentali che orientali lo vedevano, giustamente forse, come il nodo strategico dell'entrata al governo del PCI. Per motivi diversi sia nel KGB (avrebbe significato l'ufficializzazione del ruolo del PCI come partito socialdemocratico) che la CIA (rappresentava la messa in crisi di una dottrina globale) avevano interesse ad impedirlo. Chi fosse venuto a conoscenza della soffiata, nata forse da contrasti all'interno di entrambi i servizi principali, non solo il KGB, quindi rischiava a sua volta di diventare un bersaglio. Se invece si confondeva tra molti diventava impossibile identificarlo e colpirlo. Per ottenere questo la scusa della seduta andava benissimo, bastavano un po' di persone affidabili che accettassero di prestarsi al gioco. Prodi era evidentemente uno di questi. Un comprimario, quindi, non un protagonista.

  4. #4
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    Citazione Originariamente Scritto da Nelson
    Il problema è che in realtà non era neanche Prodi la persona a cui era arrivata la soffiata, ma uno degli altri personaggi indicati come presenti alla seduta, o addirittura un'altro non presente, all'epoca ben più importante di Prodi, che era poco più che un brillante professore. Forse addirittura Andreatta. A quel punto con la seduta spiritica si poteva dividere tra più nomi l'identificazione della persona conttatata. Non dimentichiamo che Moro fu un bersaglio delle BR anche perché diversi settori dei servizi, sia occidentali che orientali lo vedevano, giustamente forse, come il nodo strategico dell'entrata al governo del PCI. Per motivi diversi sia nel KGB (avrebbe significato l'ufficializzazione del ruolo del PCI come partito socialdemocratico) che la CIA (rappresentava la messa in crisi di una dottrina globale) avevano interesse ad impedirlo. Chi fosse venuto a conoscenza della soffiata, nata forse da contrasti all'interno di entrambi i servizi principali, non solo il KGB, quindi rischiava a sua volta di diventare un bersaglio. Se invece si confondeva tra molti diventava impossibile identificarlo e colpirlo. Per ottenere questo la scusa della seduta andava benissimo, bastavano un po' di persone affidabili che accettassero di prestarsi al gioco. Prodi era evidentemente uno di questi. Un comprimario, quindi, non un protagonista.
    prodi,cosi' brillante che non è riuscito a inventarsi una scusa scema come una telefonata anonima ed ha difeso per 30 anni una balla pazzesca come la seduta spiritica.....e dire che con l'età si peggiora,se era così sveglio da giovane....
    poi mentire alla polizia non è reato....?

  5. #5
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    Citazione Originariamente Scritto da dragone
    prodi,cosi' brillante che non è riuscito a inventarsi una scusa scema come una telefonata anonima ed ha difeso per 30 anni una balla pazzesca come la seduta spiritica.....e dire che con l'età si peggiora,se era così sveglio da giovane....
    poi mentire alla polizia non è reato....?
    Ma che bel divertimento parlare con i sordi bambini di 11 anni.
    TUTTI i partecipanti alla seduta spiritica (a casa di Alberto Clo) hanno confermato quella versione. TUTTI l'hanno confermata compreso l'allora giovane (al tempo dei fatti) prof. Baldassarri alla commissione d'inchiesta parlamentare..

  6. #6
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    Citazione Originariamente Scritto da dragone
    prodi,cosi' brillante che non è riuscito a inventarsi una scusa scema come una telefonata anonima ed ha difeso per 30 anni una balla pazzesca come la seduta spiritica.....e dire che con l'età si peggiora,se era così sveglio da giovane....
    poi mentire alla polizia non è reato....?
    Mi sa che non sei solo ignorante, ma anche un poco limitato d'intelletto. E' ovvio che non essendo lui la persona contattata, ma solo uno (e neanche il principale) del gruppo che l'ha protetta, essendo comunque quella persona nota ai servizi italiani, ed essendo in gioco i rapporti con i servizi USA che furono coinvolti nella vicenda, è interesse nazionale, almeno finché non saranno completamente derubricati i documenti sulla vicenda (e ricordo che molte parti del memoriale di Moro sono sparite) che nessuno dica nulla che possa scoprire la pentola dei segreti sulla vicenda. E l'ultimo che può farlo è una persona che in tutto questo ebbe un ruolo del tutto marginale e che quindi ne sa meno degli altri. Prodi appunto.
    Ammettiamo per ipotesi che dicesse di essere stato solo un membro del gruppo di copertura, e che quindi, ovviamente avesse saputo a malapena il nome di una località (non di una via), come infatti accadde (ci fu una perquisizione nella località che portava il nome della via), questo aprirebbe il sipario sia sugli altri membri del gruppo di copertura (tutti più influenti di Prodi all'epoca) e sarebbe già un atto grave compiuto senza l'accordo comune e soprattutto senza le garanzie di sicurezza richieste dai servizi, ma soprattutto esporrebbe il vero contattato e il ruolo dei servizi alleati e non nella vicenda.
    Se Prodi è una persona responsabile tacerà ancora. Se fosse un moccioso inesperto, irresponsabile e figlio di papà come te parlerebbe. Ma non lo, per fortuna di tutti.

  7. #7
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    Citazione Originariamente Scritto da dragone
    prodi,cosi' brillante che non è riuscito a inventarsi una scusa scema come una telefonata anonima ed ha difeso per 30 anni una balla pazzesca come la seduta spiritica.....e dire che con l'età si peggiora,se era così sveglio da giovane....
    poi mentire alla polizia non è reato....?
    E a riprova che lo scemo sei tu, c'è anche l'idea che inventarsi una telefonata anonima risolvesse il problema. Il punto era che non apparisse un un unico soggetto a conoscenza del nome della località. Se il soggetto fosse stato uno sarebbe stato immediatamente un bersaglio identificabile. Ecco perché per copertyra si usa un gruppo indistinto, in questi casi.

    Se ad Amnesty International, si fosse affidato un caso importante ad un deficente come te sarebbero stati più i confidenti morti che i prigionieri d'opinione incarcerati!

  8. #8
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    Già cogliona ed oggi anche "indegna di essere italiana"!!!
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    Stronzate come quella della seduta spiritica... Bah...
    Chiaramente certa destra se la fa addosso all'idea di perdere e vorrei sapere perchè. Ma se leggete un certo 3d nella zona della Casa delle Libertà (come abbattere Prodi, se per via giudiziaria o con brogli elettorali) capirete molte cose...

  9. #9
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    Citazione Originariamente Scritto da Elettra_R.
    Stronzate come quella della seduta spiritica... Bah...
    Chiaramente certa destra se la fa addosso all'idea di perdere e vorrei sapere perchè. Ma se leggete un certo 3d nella zona della Casa delle Libertà (come abbattere Prodi, se per via giudiziaria o con brogli elettorali) capirete molte cose...
    Lo linki per piacere, che non mi va di rovistare troppo nel pattume.

  10. #10
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    Certo!

 

 
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