RIPORTO DUE ARTICOLI COMPARSI SULLA STAMPA LOCALE. IL TRICARICO, UOMO DI STEFANI, E' RITORNATO IN LEGA DOPO 15 ANNI DI ASSENZA GIUSTO PER OTTENERE QUESTO INCARICO, L'ALTRO MEMBRO DEL CDA E' L'AVVOCATO BERTELLE, DEMOCRISTIANO DI LUNGA DATA E AMICO FRATERNO DELLA DAL LAGO, DA POCO IN LEGA.

venerdì 16 dicembre 2005 cronaca pag. 16
giornale di vicenza

Convocata l’assemblea della spa


Aim, oggi il sindaco
taglia i compensi
Ma la vigilia politica
non è tranquilla
(p. e.) È arrivato il giorno del “taglio di stipendi” in casa Aim. Il sindaco Enrico Hüllweck l’ha annunciato ancora in novembre, e oggi si presenterà a S. Biagio per l’assemblea dell’Aim spa per deliberare la riduzione dei compensi del presidente e dei consiglieri di amministrazione dell’azienda che lui stesso aveva raddoppiato all’inizio dell’anno. La vigilia, dicono le voci di corridoio, non è stata certo tranquilla. Chi guida l’azienda da 200 milioni di euro di fatturato e oltre 800 dipendenti non ha certo gradito l’annuncio del quasi-dimezzamento dello stipendio (il presidente dovrebbe passare da 120 mila a 65 mila euro lordi, i consiglieri da 60 mila a 35 mila euro). Stipendio che peraltro, come detto, era stato appunto raddoppiato a gennaio. A non gradire la novità del taglio di compensi sarebbero in particolare i due esponenti della Lega nord, anche se ieri il consigliere (e segretario cittadino della Lega) Giuliano Tricarico non ha voluto rilasciare alcuna dichiarazione. L’assessore Pietro Magaddino, che ha incontrato il cda nei giorni scorsi, prevede che non ci saranno problemi: «La decisione spetta alla proprietà, e sarà adeguatamente giustificata. I consiglieri possono semplicemente prendere atto o no. Credo che tutto si svolgerà tranquillamente».

Sabato 31 Dicembre 2005
il giornale di vicenza

Aim
«Delusa dalle scelte di chi ci amministra»

La nuova bolletta Aim impone ai vicentini ulteriori aumenti, certamente molto superiori all’inflazione ed alla disponibilità economica degli utenti. Trattandosi di un’azienda di proprietà del Comune di Vicenza, penso che il fatto non sia accettabile. Lo è ancora meno, quando, da un manifesto pubblicato e sottoscritto dall’Unione Comunale DS di Vicenza, apprendiamo gli attuali stipendi “base” degli amministratori di Aim. Mediamente 250.000,00 euro (mezzo miliardo delle vecchie lire) per ognuno dei rappresentanti di Alleanza Nazionale, oltre 80.000,00 ciascuno per quelli di Forza Italia e 60.000,00 per i leghisti “duri e puri”, che avevano contestato la gestione Aim per oltre due anni, ma che in realtà cercavano solo di poter arrivare alla spartizione della “strepitosa torta”. Non si capisce quali eccezionali capacità imprenditoriali possano aver esibito e quali soluzioni strategiche fantastiche abbiano promesso e promosso i “magnifici sette” per arrivare a quei livelli retributivi da nababbi. Si comprende ancor meno, che tali stipendi favolosi, corrispondenti alla paga annua di 5 operai con carichi familiari, siano andati a gratificare persone che con il loro operato “non hanno ridotto” per i vicentini il costo dei servizi, né tanto meno li hanno migliorati. Appare poco corretto, poi, e di un “nepotismo” offensivo della dignità degli stessi destinatari che, sulle 28 poltrone di Aim e delle Società di scopo, vi siano “incollati” sempre gli stesso soggetti: mediamente quattro poltrone per ogni venerabile fondo schiena. È sconcertante, inoltre, che i consiglieri di Aim, dopo aver minacciato a parole le dimissioni per le accuse di “lesa maestà” a loro indirizzate, se ne stiano ancora aggrappati alle munifiche poltrone, mentre l’intera comunità, non solo chi vota centro sinistra, urla allo scandalo. È grottesca, in conclusione, e pericolosa per la “trasparenza” che si intenda aggiungere due nuovi consiglieri, in rappresentanza dei partiti di opposizione (e, perché no anche degli extra comunitari per accontentare tutti), perché instaurerebbe quel “consociativismo” vecchia maniera che, in epoca non molto lontana, ha portato a “Tangentopoli”. Questo sindaco, eletto direttamente dai vicentini a rappresentare gli interessi di tutta la comunità, dopo le vergognose sceneggiate cui abbiamo assistito, non dovrebbe mandare a casa certi amministratori o, meglio ancora, non dovrebbe tornare egli stesso a fare il pediatra di base? Una cittadina delusa
e amareggiata