User Tag List
Risultati da 1 a 2 di 2
Discussione: Privatizziamo le carceri o diamole alle Regioni
-
31-12-05, 13:05 #1SilvioleoOspite
Privatizziamo le carceri o diamole alle Regioni
Le carceri della Repubblica sono strapiene e si stanno preparando indulti e amnistie, che stanno alla giustizia come i condoni alla buona gestione del territorio: lo Stato non è capace di fare il suo lavoro, così i furbi la fanno franca e i cittadini per bene restano - come sempre - fregati.
Si dice che nelle patrie galere non ci sia più posto perché ci sono troppi condannati e che numerosi siano i detenuti in attesa di giudizio. Le carceri scoppiano nonostante che l' 80 per cento dei reati resti impunito e che una percentuale crescente non venga più neppure denunciata. Eppure abbiamo il più alto numero di tutori della legge (uno ogni 137 persone) di tutta l'Europa occidentale e forse del mondo intero. E abbiamo anche - ci dicono - la magistratura (8.746 giudici e 43.737 impiegati) più preparata e dotata di abnegazione e di senso del dovere del sistema solare. In gattabuia c'erano (2002) 55.751 ospiti, sorvegliati da 43.067 guardie carcerarie e accuditi da 7.112 impiegati dell'amministrazione penitenziaria: 77 secondini per sorvegliare 100 detenuti, 89 stipendiati per 100 galeotti. Un altro primato mondiale da Guinness.
Non deve stupire che ogni detenuto costi ai contribuenti circa 200 euro al giorno e gli ospiti delle carceri minorili anche molto di più. L'intero ambaradan coinvolge circa 400.000 «fedeli servitori dello Stato» - quelli già citati più 288.607 (dati del 1996) fra Carabinieri, poliziotti, finanzieri e guardie forestali - e cioè 8 persone per detenuto, otto "guardie" per ogni "ladro" acchiappato. Sempre nel 2002 i detenuti nati in Padania erano il 13,6 per cento, quelli provenienti dal resto della Repubblica il 55,3 per cento e gli stranieri il 31,1 per cento.
Si potrebbe pensare che senza l'immigrazione estera la criminalità diminuirebbe di un terzo e che i cittadini padani, senza ospiti, avrebbero l'86 per cento in meno di preoccupazioni per l'incolumità propria e dei loro beni. Si tratta forse di un ragionamento un po' semplicistico, ma sicuramente approssimato per difetto perché non tiene conto che i reati rimasti ignoti sono quasi sicuramente opera di gente che più facilmente sfugge a ogni controllo e che è perciò, molto presumibilmente, forestiera.
L'intero parafernale non funziona e costa un sacco di soldi. Forse invece di slargare i detenuti, sarebbe meglio farli lavorare, sarebbe saggio costringerli almeno a pagare per il proprio mantenimento, se si ritiene eccessivo (ma non lo è affatto) addossare loro anche i danni provocati alla comunità.
In un Paese dotato di buon senso si potrebbe a questo punto: 1) privatizzare tutto il sistema appaltando polizia, giustizia e prigioni a strutture esterne; 2) decentrare il tutto e lasciare che ogni Regione (o gruppo di Regioni) organizzi magistratura, polizia e sistema carcerario. In entrambi i casi si avrebbe maggiore efficienza (non potrebbe comunque essere peggio di così) e il tutto costerebbe molto meno ai contribuenti. Un altro vantaggio sarebbe la radicale riduzione del ruolo fallimentare dello Stato italiano, tanto solerte nel perseguire chi non ha il bollino blu o paga con un giorno di ritardo qualche balzello, e tanto inetto nel garantire sicurezza e acchiappare malviventi veri.
Invece cosa fa la Repubblica? Si inventa la necessità di costruire nuove costosissime e moderne prigioni, e si prepara a indulti e amnistie bipartisan. Le carceri saranno per un po' (ma solo per un po') meno affollate, il marchingegno statale continuerà a trangugiare soldi, i cittadini saranno sempre più sorvegliati ma meno sicuri. Continueranno a essere derubati da masnade di diseredati «vittime delle ingiustizie sociali», e spremuti di tasse per dare uno stipendio a tanta brava gente che dovrebbe proteggerli e per mantenere in prigione quel 20 per cento di sfigati che si è fatto temporaneamente pizzicare e che è lì, poveretto, per essere rieducato. Tutte braccia strappate al lavoro. Tutta gente che potrebbe davvero fare quei lavori che si dice che gli italiani non vogliano più fare.
Da Libero, 28 dicembre 2005
di Gilberto Oneto
-
TP Advertising
-
31-12-05, 13:08 #2
- Data Registrazione
- 03 Apr 2009
- Messaggi
- 13,041
- Mentioned
- 2 Post(s)
- Tagged
- 0 Thread(s)
1. Immigrati con pene fino a 5 anni espulsi (ovvio che poi servirebbe un serio controllo delle frontiere).
2. Carceri regionali nelle quali ci stanno solo i rei nati in quella regione (anche se hanno commesso il reato altrove).
Risolto il problema carceri in Padania.