http://www.unita.it/index.asp?SEZION...TOPIC_ID=46602

06.01.2006
Prodi e la rosa nel pugno

La Rosa nel Pugno può arricchire la cultura politica e il programma del centrosinistra. Lo dicono in una lettera aperta a Fassino e D’Alema un gruppo di esponenti Ds: Lanfranco Turci, Franca Chiaromonte, Luigi Manconi, Enrico Morando, Fabio Mussi, Magda Negri, Stefano Passigli, Cesare Salvi, Lalla Trupia e Katia Zanotti. I firmatari invitano a inserire tra i temi che verranno trattati nella Direzione nazionale dell’11 la questione del rapporto tra l’Unione e il nuovo soggetto politico.

Al segretario dei Ds
Piero Fassino
Al Presidente dei Ds
Massimo D’Alema

Cari compagni,
sappiamo che già molti temi importanti sono all’ordine del giorno della Direzione Nazionale dell’11 gennaio. Oltre al regolamento elettorale, relativo alle definizioni delle nostre candidature alle prossime elezioni politiche, sarà inevitabile discutere della vicenda delle OPA bancarie e dei riflessi molto negativi che esse stanno determinando sul nostro Partito.

Tuttavia sentiamo il dovere di richiamare l’attenzione della Direzione anche su un altro argomento, su cui avvertiamo l'esigenza di una svolta urgente nostra e di tutta l’Unione. Ci riferiamo al rapporto con il nuovo soggetto politico della «Rosa nel pugno». Nei confronti di questo soggetto politico c’è un’insofferenza che traspare dagli atteggiamenti e soprattutto dai silenzi di tutti i membri dell’Unione e del suo leader Romano Prodi.

Invece di salutare il progetto nato dall’incontro fra SDI e Radicali come un positivo allargamento della coalizione del centro-sinistra, con la netta collocazione dei radicali nella nostra area, si avverte più l’eco di una antica e mai superata diffidenza verso i Radicali.

Quella diffidenza fu giustificata nella primavera scorsa, di fronte alla richiesta radicale di “ospitalità” nelle liste per le regionali, dal fatto che essi non si vincolavano a una scelta di campo. Ma ora, di fronte alla inequivocabile collocazione dei Radicali, tramite il nuovo soggetto politico, dentro all’area del centro-sinistra, tale diffidenza o malcelata ostilità non hanno più alcuna giustificazione. Si devono invece creare le condizioni perchè la Rosa nel pugno possa favorire un effettivo arricchimento della cultura politica e del programma del centro-sinistra, attraverso l’incontro e la reciproca contaminazione di valori e proposte socialisti, liberali, laici e libertari. Si tratta di un progetto che dovrebbe interessare soprattutto noi Democratici di Sinistra, che non vogliamo chiuderci in una visione organizzativistica e tattica del futuro Partito Democratico, per la quale ogni nuova sollecitazione possa essere interpretata come un disturbo per il manovratore.

Vediamo bene come nell’insofferenza verso i radicali di parte significativa della Margherita e dell'Udeur si esprime anche il riflesso del recente scontro referendario, delle sue cause e del suo risultato. Ma noi Ds eravamo sull’altra sponda in occasione di quel referendum e, pur nelle diversità delle posizioni politiche sulla prospettiva del Partito Democratico, dovremmo essere consapevoli che senza una adeguata assunzione dei temi della laicità dello Stato, un partito politico davvero nuovo non nascerà mai.

Perché l’elusione di questi temi può allontanare frizioni e confronti nell’immediato, ma apre voragini su cui è difficile far passare il ponte verso il futuro. Nella elaborazione del programma dell’Unione, in tema di coppie di fatto e di testamento biologico, si sono fatti significativi passi avanti, che noi apprezziamo. Ma i nodi più importanti non sono stati sciolti. E già si intravedono nuove forzature: è proprio di questi giorni una iniziativa legislativa di una vasta area della Margherita che porterebbe a vietare nel nostro paese anche la ricerca sulle cellule staminali embrionali importate dall’estero. Mentre permane il rischio che la «Rosa nel pugno», lasciata a se stessa, scivoli verso posizioni di mera testimonianza di un laicismo estremo. Noi pensiamo che i Ds debbano essere i più attivi nello sciogliere il ghiaccio che si è creato nei rapporti tra l’Unione e la Rosa nel pugno, nell’aprire un dialogo ravvicinato con Boselli e Pannella per facilitare la loro piena ed effettiva partecipazione alle decisioni dell’Unione. Noi pensiamo che i Ds dovrebbero essere interessati a costruire con questo movimento - non diciamo un asse preferenziale, già definito con la Margherita - ma almeno un comune terreno di ricerca sui valori del liberalsocialismo e della laicità che sono sicuramente parte del bagaglio ideale che entrambi ci portiamo appresso e dal quale pensiamo di poter ancora attingere per il futuro.

Per l’insieme di queste ragioni vi chiediamo, cari compagni, di volere, con noi, proporre nel dibattito della prossima Direzione anche il tema dei rapporti con la «Rosa nel pugno» e l’impegno che noi intendiamo assumere per rapidi progressi nell’integrazione di questo soggetto politico nell’Unione del centro-sinistra.

Lanfranco Turci
Franca Chiaromonte
Luigi Manconi
Enrico Morando
Fabio Mussi
Magda Negri
Stefano Passigli
Cesare Salvi
Lalla Trupia
Katia Zanotti