Originariamente Scritto da
Malik
21 FEBBRAIO 2000
Monti e Fazio nella «rosa» dei Democratici
Candidato premier, la Quercia fa quadrato intorno a D’Alema, i Verdi chiedono le primarie. La gaffe della Francescato: usiamo il primo turno delle regionali per consultare la base (il voto è a turno unico)
ROMA - I diessini fanno quadrato attorno a Massimo D’Alema, i Verdi rilanciano l’idea delle primarie, Fausto Bertinotti ne approfitta per incalzare sul programma. E tutto il centro sinistra, già alle prese con un difficile inizio di campagna elettorale, è costretto ad anticipare la partita per la premiership da presentare alle politiche del 2001. Molti non avrebbero voluto affrontare subito l’argomento, rinviandolo almeno a dopo le regionali. Ma prima ci si è messo il sindaco di Napoli Antonio Bassolino con la proposta di un comitato di saggi abilitati alla scelta. E ora insiste Arturo Parisi con una brusca accelerazione: «Occorre fissare il metodo prima del 16 aprile». Risultato: tutta la maggioranza è entrata in fibrillazione. I Democratici di Sinistra già alzano le barricate con il presidente della direzione Valdo Spini: «Bisogna far prevalere le ragioni dell’unità ed evitare le contrapposizioni personalistiche. Perché se è bene nel centrosinistra coltivare le rose dei candidati è bene soprattutto stringere le fila per evitare di pungersi con le spine delle contraddizioni interne». Come dire: siamo alla vigilia della campagna per le regionali ed è quanto meno controproducente sollevare il problema della leadership. Per ora il premier è D’Alema e metterlo in discussione ad un anno dalle politiche vuol dire fare il gioco dell’opposizione. Ed è significativo che a dare ragione alla Quercia è anche un uomo politico che ne ha preso le distanze, un ex alleato come Francesco Cossiga: «Così facendo Arturo Parisi e tutti i Democratici si sono avviati sulla strada del suicidio. Annunciare ad un elettorato di centrosinistra, alla vigilia delle elezioni, che quello che si vuole fare subito è cacciare il leader dello stesso centrosinistra, non mi sembra una mossa intelligente. Ma che non lo abbia pagato Berlusconi?». Ma il dibattito interno alla maggioranza va avanti. Martedì si riuniranno i gruppi parlamentari e i Verdi si avvantaggiano elaborando una loro proposta. Per la portavoce Grazia Francescato l’ideale sono le primarie. Così propone «fin dal prossimo round» la «trasformazione del primo turno in una vera e propria primaria, con il ballottaggio tra i candidati più votati dei due schieramenti». Una proposta però non attualmente praticabile né per le elezioni regionali né per le politiche, poiché in entrambe si vota in un unico turno. La proposta della Francescato viene comunque subito bocciata dal popolare Lapo Pistelli: «È triste ed è un segnale di debolezza intrinseca constatare come dentro la coalizione si annidi la paura di un confronto al primo turno di fronte ai cittadini». Anche il compagno di partito Alfonso Pecoraro Scanio ribadisce la preferenza dei Verdi per «criteri di scelta democratici e non elitari o partitocratici». Proprio ai Verdi però si rivolge Fausto Bertinotti: «Occorre che disincaglino il confronto dalle candidature e da altri elementi personali per concentrarsi sui programmi». Perché, secondo il segretario di Rifondazione Comunista, è sui contenuti che ha fallito il centrosinistra: «Non basta che le destre si mettano insieme come sta cercando di fare ora il Polo con la Lega e i radicali, per superare il nostro dissenso verso questa maggioranza». In altre parole: i partiti che sostengono il governo devono modificare «radicalmente» il loro programma per guadagnarsi il sostegno di Rifondazione, sempre più prezioso se davvero il centro destra riuscirà a concludere il patto con la lista Bonino.
http://www.democraticiperlulivo.it/r.../20000221.html