"C'e pure la lobby di chi li considera solo diversi"
http://www.radicalparty.org/belgium/presse/libero.htm
"I radicali hanno organizzato un dibattito contro la criminilizzazione:
è reato solo quando si danneggiano le persone"
Articolo comparso in terza pagina di Libero del 20 agosto del 2000
"Attenzione, quel convegno fu organizzato per difendere Internet da una legge liberticida, che approfittava dell'emergenza pedofilia per imbavagliare la rete. Non era un dibattito a favore dei pedofili, ci mancherebbe".
Certamente, Daniele Capezzone, giovane, leader emergente dei radicali, avrà ancora le sue buone ragioni per difendere quel convegno che il partito di Emma Bonino e Marco Pannella organizzò a Roma il 27 ottobre 1998 a Roma nella sala dell'ex hotel Bologna: "Pedofilia e Internet, vecchie ossessioni e nuove critiche".
Ma in quel dibattito articolato in due sessioni, una mattutina e una pomeridiana, gli intervenuti non si limitarono a difendere Internet e basta, dando per scontata una condanna della pedofilia. Anzi, non andò proprio come ancora oggi ricorda il giovane Capezzone. In alcuni discorsi o documenti agli atti è possibile addirittura una sorta di divisione in due categorie della pedofilia: una buona e innocua, una cattiva e violenta. C'è da aggiungere, poi, che quasi due mesi prima, tra la fine di agosto e l'inizio di settembre, la procura di Napoli aveva scoperto il versante italiano di un'inchiesta internazionale sulla pedofilia.
Dissero i procuratori Diego,Marmo e Paolo Mastroberardino:
"Esiste un partito dei pedofili che coinvolge personaggi con un'alta collocazione sociale e con una cultura medio alta. Molti indagati aderiscono al "Fronte pedofili internazionale" danese e ritengono liberticida la nuova legge anti-pedofilia, entrata in vigore l'undici agosto scorso. Predicano anche l'ideologia del perfetto pedofilo e il riconoscimento della sua liceità".
E il convegno dei radicali, nell'ottobre successivo, fu annunciato proprio da un'intervista sulla radio del partito al leader della Danish Pedophile Association, Erik Pedersen, che ribadì il diritto a essere pedofili.
Ovviamente non in maniera violenta: una specia di pedofilia "gentile" basata soprattutto su "innocenti" foto da trasmettere via Internet.
Ecco, quindi, che cosa c'è scritto nel "documento di convocazione del convegno": "In ogni caso in uno Stato di diritto, essere pedofili, proclamarsi tali o anche sostenerne la legittimità non può essere considerato reato; la pedofilia, come qualsiasi altra preferenza sessuale, diventa reato nel momento in cui si danneggiano altre persone. E' invece certo che crimininalizzare i pedofili in quanto tali non sulla base dei loro comportamenti ma della loro "condizione" non è ulteriormente tollerabile, e alimenta forme di psicosi sociale ed eccessi di intolleranza che non costituiscono un argine alla violenza contro i minori, ma uno stimolo a una caccia agli untori lettéralemente devastante sul piano civile o politico".
Toccò poi a Olivier Dupuis, allora, segretario del Pr, spiegare un altro motivo, del convegno: "A proposito dì tentazioni pericolose, proprio riguardo alla pedofilia bisogna evitare di ritenere giustificata, o addirittura necessaria, l'estensione dell'ambito di applicazione della legge penale a condotte e convinzioni che offendono un sentimento morale; punire il "male" come se fosse una violenza. So che, per il solo fatto di dire questo, qualche magistrato ci annovererà d'ufficio nel "partito dei pedofili", su cui scagliare anatemi".
Dupuis, inoltre, mutuò da Sciascia il termine con cui definire i suoi nemìci: i professionisti dell'antipedofilia sciatta e pericolosa,terroristica e forviante.
Infine, tra gli atti del convegno è possibile trovare un articolo del filosofo Gianni Vattimo apparso sulla Stampa del 7 settembre 1998. Leggiamone un pezzo: "E' chiaro che non si possono mettere sullo stesso piano coloro che rapiscono e uccidono bambini e coloro che navigando su Internet o anche semplicemente utilizzando il videoregistratore si dilettano a contemplare immagini di bambini"
A seguire l'elenco di tutti gli intervenuti al convegno organizzato dal Pr a Roma il 27 ottobre 1998
Nome per nome tutti i partecipanti al congresso.
Roberto Cicciomessere, direttore Agorà Telematica;
Claudio Manganelli,componente dell'Autorità dati personali;
Aldo Carotenuto, docente universitario di Psicologia;
Ernesto Caccavale, allora eurodeputato di FI;
Giuseppe De Rita, presidente del Cnel;
Sergio Seminara, docente di Diritto penale commerciale;
Marco Taradash, allora deputato di FI;
Marco Barbuti, presidente dell'Associazione italiana Internet provider;
Luigi De Marchi, psichiatra;
Barbara Alberti, scrittrice;
Paolo Nuti, direttore Me-Link;
Pietro Milio, senatore radicale;
Teodoro Buontempo, deputato di An;
Massimo Bordin, direttore di Radio Radicale;
Marco Scarpati,avvocato;
Adelmo Manna,Docente universitario di Diritto penale;
Iuri Maria Prado, avvocato;
Mallio Cammarata, direttore di Interlex;
Stefano Crispino, presidente dell'Ordine Psicologi del Lazio;
Cinzia Caporale, bioeticista;
Dino Mararioti, giornalista;
Roberta Tatafiore, giornalista;
Maria Gigliolo Toniollo,sindacalista Cgil;
Olivier Dupuis, segretario del Partito Radicale;
Vittorio Sgarbi, deputato.
In precedenza Radio radicale intervistò il leader dei pedofili danese Erik Pedersen, l'avvocato Enzo Zeno Zencovic e lo psichiatra Giorgio Maria Bressa.