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Teheran, 27-12-2009
Almeno cinque manifestanti sono morti e ci sarebbero anche ferito negli scontri con le forze di sicurezza iraniane, nella città nordoccidentale di Tabriz, secondo quanto riferito da un sito web dell'opposizione riformista.
Anche nel centro di Teheran, almeno altri cinque i manifestanti sono stati uccisi dalle forze di sicurezza iraniane. A riferirlo all'Agi, il giornalista iraniano, Omid Habibinia, che è riuscito a entrare in contatto con alcune fonti a Teheran nonostante il blackout delle linee cellulari in alcune zone della capitale iraniana.
Secondo un sito dei riformisti, negli scontri, sarebbe stato ucciso anche Seyyed Ali Mussavi, 35 anni, nipote del leader dell'opposizione, Mir Hossein Mussavi.
La notizia non può essere confermata da fonti indipendenti, poichè ai giornalisti presenti nel Paese è stato vietato di raccontare le proteste. Ma su Youtube e Facebook sono stati pubblicati diversi filmati con la data di oggi in cui si vedono giovani riversi a terra in una pozza di sangue e si sentono i colpi di pistola esplosi dalle milizie filo-governative basiji.
Duri scontri tra forze di sicurezza e manifestanti, oltre che nel centro di Teheran, anche nelle vie della capitale iraniana e in altre città del Paese, come Isfahan e Shiraz.
Un sito dell'opposizione iraniana afferma che le forze di polizia rifiutano di obbedire all'ordine di sparare sui dimostranti dell'opposizione in piazza a Teheran. "Le forze di polizia stanno rifiutando gli ordini dei loro comandanti di sparare ai dimostranti nel centro di Teheran...alcuni di loro cercano di sparare in aria quando messi sotto pressione dai loro comandanti", scrive il sito Jaras.
Stamani gli agenti in tenuta antisommossa sono intervenuti con i gas lacrimogeni per disperdere la folla che scandiva slogan contro il regime degli ayatollah. Il sito dell'opposizione Jaras ha riferito che "Quattro manifestanti sono stati uccisi e altri due sono stati feriti dopo che la polizia ha aperto il fuoco sui manifestanti". Tra le vittime un uomo anziano, colpito alla fronte e trasportato via da altri manifestanti. Una moto della polizia è stata data alle fiamme.
La polizia nega
La polizia iraniana ha negato che alcuni manifestanti siano morti nei disordini scoppiati ai cortei dell'opposizione a Teheran. Lo ha riferito l'agenzia Fars, dopo che i siti dell'opposizione hanno parlato di almeno quattro vittime.
Migliaia di persone, giunte a piccoli gruppi, si sarebbero radunate nella piazza di Enghelab, nel centro della capitale iraniana, nonostante la massiccia presenza della sicurezza. La polizia sarebbe subito intervenuta prima con i gas lacrimogeni e poi caricando la folla, che avrebbe incendiato dei cassonetti.
E' il secondo giorno consecutivo che l'opposizione scende in piazza nella capitale iraniana. I siti dell'opposizione avevano diffuso ieri appelli a dare vita a manifestazioni in occasione dell'Ashura, l'anniversario del martirio dell'Imam Hossein, la ricorrenza piu' importante per gli sciiti.
Bloccate le comunicazioni cellulari e diversi siti web
Risultano interrotte le comunicazioni con i telefoni cellulari nel centro di Teheran. Anche l'accesso a molti siti internet è bloccato. Nel frattempo elicotteri continuano a sorvolare la città, mentre continuano ad arrivare notizie di incidenti, localizzati soprattutto nell'area centrale della capitale.
Scontri anche a Isfahan e Najafabad
Un sito web dell'opposizione iraniana afferma che scontri fra forze dell'ordine e oppositori sono in corso nella città di Isfahan, nel centro dell'Iran, e nella vicina Najafabad, città natale del grande ayatollah riformista Hossein Ali Montazeri, morto qualche giorno fa.
Contromanifestazione filo-governativa
Migliaia di sostenitori del presidente Mahmud Ahmadinejad sono scesi in piazza a Teheran in risposta ai cortei organizzati dall'opposizione nella festività sciita dell'Ashura. I manifestanti filo-governativi si sono radunati nel centro di Enghelab street, la lunga strada nel centro della capitale da cui la polizia aveva cacciato i riformisti. "Questo esercito di persone è venuto per amore del leader" Ali' Khamenei, ha scandito la folla.