Sarà felice di quest'articolo.Unica nota negativa le ultime righe.da leggere lontano dai pasti.
LA PROPOSTA DI BORGHEZIO
«Trieste capitale dell’Europa dei popoli»
L’eurodeputato scrive alla presidenza di turno: «Racchiude le diversità culturali del continente»
FRANCESCA MORANDI
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«Trieste come capitale dell’Europa dei popoli e delle regioni». A lanciare la proposta è Mario Borghezio che ha indirizzato ieri a Wolfgang Schussel, nella sua qualità di presidente dell’Ue, una lettera nella quale, unitamente all’augurio per la presidenza austriaca, chiede l’istituzionalizzazione della sua iniziativa.
«Trieste è una città profondamente radicata nell’esperienza culturale della Mitteleuropa - afferma Borghezio - rappresenta la sintesi dell’apertura culturale alle genti e alle idee, oltre che all’appartenenza alla tradizione dei nostri popoli, elementi fondanti di un’identità europea condivisa, di cui oggi sentiamo e comprendiamo tutti l’importanza».
«Come ha evidenziato la duplice bocciatura referendaria franco-olandese sulla Costituzione europea, oggi i cittadini non si sentono rappresentati dalla lontana Bruxelles, vista come una camera di compensazione di interessi spesso divergenti da quelli di aree territoriali appartenenti all’Europa del Sud e dell’Est - dice ancora Borghezio - L’iniziativa, se realizzata, potrà contribuire a decentrare quei poteri che oggi sono esclusivamente nelle mani dei tecnocrati di Bruxelles e Strasburgo dove vige la logica del centralismo. Potrebbe inoltre segnare un enorme passo in avanti verso la costruzione di un’Europa dei popoli». «Ritengo inoltre - spiega il rappresentante della Lega presso il Parlamento europeo - che Trieste, nella veste di capitale dell’Europa dei popoli e delle regioni, dovrebbe ospitare il “Comitato delle Regioni”, che in futuro si potrebbe sviluppare in un vero e proprio “Senato europeo dei popoli e delle regioni”».
«Oggi il “Comitato delle Regioni” ha infatti poteri assai limitati e non ha facoltà di legiferare - continua Borghezio - sebbene la sua funzione sia fondamentale per rappresentare le diversità territoriali e culturali europee. Trieste realizzerebbe la visione della “capitale reticolare”, che non prevede un unico centro di potere europeo ma tanti centri in coordinamento tra di loro e ben collegati con le realtà locali».
«Considerando le aperture fatte da Vienna verso la costruzione di un’Europa dei popoli - sottolinea l’europarlamentare leghista - sottoporrò la questione alla presidenza austriaca durante un dibattito che si terrà mercoledì prossimo a Strasburgo».
«Per attuare la proposta sarà necessario cambiare i trattati - spiega ancora Borghezio - E temo che il conservatorismo burocratico di cui sono impregnate le attuali istituzioni comunitarie possa rappresentare un ostacolo. Scegliere Trieste come capitale dei popoli non sarebbe una decisione nazionalista. Basta guardare la secolare storia di questa città, che è diventata una coacervo di entnie europee, per capire come questa città ben rappresenta le diversità etniche e culturali dei popoli europei».
Come spiega lo stesso europarlamentare, «l’iniziativa è nata proprio “nel territorio”, sotto l’impulso della sezione della Lega Nord di Trieste». «Il mio intento - conclude Borghezio - è quello di rendere l’idea dei nostri militanti un’iniziativa politica e possibilmente realizzarla».
Sono quattro i punti che la Lega Nord del capoluogo del Friuli Venezia Giulia suggerisce a sostegno di Trieste come capitale dei popoli e delle regioni:
1. Centralità geografica.
2. Equidistanza culturale e storica tra l’Est e l’Ovest d'Europa
3. Possibilità di fungere da cerniera anche tra il Nord e il Sud, cioè tra un ambiente per lo più germanico e quello latino o mediterraneo.
4. Una città che assolutamente non sia capitale di Stato, sottolineando la non-supremazia di nessuno, all'interno dell'Unione.
«Trieste - scrive la Lega Nord del capoluogo del Friuli Venezia Giulia - è ben radicata nell’immaginario europeo come città-simbolo della molteplicità e multiculturalità del nostro continente. Lo straordinario sviluppo del porto, a partire dal 1716, fece diventare una piccola città di 5000 anime il secondo porto del Mediterraneo e uno dei primi in Europa grazie ad una massiccia immigrazione da ogni parte d'Europa. Tedeschi, Greci, Sloveni, Italiani, Ungheresi, Francesi, Inglesi, Cechi e Slovacchi, Spagnoli, Croati, Serbi, Levantini, Russi...La composizione etnica di Trieste è senza ombra di dubbio la più complicata d'Europa, crocevia e crogiuolo formidabile e modello storico di convivenza tuttora insuperato».
«In tutta onestà - conclude il Carroccio triestino - non sapremmo pensare ad un’altra città più “europea” da sempre, una città che ha perfetta familiarità all’Ovest come all’Est, di cui conosce bene la storia avendone per larga parte partecipato alle vicende e che oggi è sede dell'Ince (Iniziativa Centroeuropea). Una città simbolo per il Mediterraneo come per il mondo germanico e per quello slavo, per i cristiani come per gli Ebrei, da quest'ultimi spesso chiamata la “Porta di Sion” per le vicende legate alla nascita dello stato di Israele»
[Data pubblicazione: 13/01/2006]