da Repubblica - 21 dicembre 2005

MILANO - Testo dell´sms: «Quando avevate bisogno di me io vi ho sempre aiutato e ora che vi ho chiesto un piccolo favore vi siete defilati. Mi ricorderò in futuro di voi».
Destinatario: Donato Patrini, il manager che gestiva i rapporti con i politici per conto di Gianpiero Fiorani, rais della Banca Popolare di Lodi. Il nome del mittente è, negli atti depositati, coperto dagli omissis. Ma dietro quell´omissis c´è un ministro della Repubblica. A inviare l´inferocito messaggino è Roberto Calderoli, dirigente della Lega Nord, il deputato che ha raccolto la poltrona di ministro per le Riforme lasciata libera da Umberto Bossi.
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Ad officiare i primi contatti tra Calderoli e Fiorani è un altro membro del governo: Aldo Brancher, deputato di Forza Italia, che di Calderoli è il «vice» come sottosegretario alle Riforme, tessitore dei rapporti tra il partito di Berlusconi e la Lega: al punto che i suoi incontri con gli emissari di Fiorani avvengono non solo nella sede Fininvest di via Paloecapa, non solo negli uffici del ministero, ma anche nel quartier generale leghista di via Bellerio.